FORFARE v.

0.1 forefactu, forfacto, forfae, forfare, forfatte, forfatti, forfatto, forfecero.

0.2 Fr. forfaire.

0.3 Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.): 1.

0.4 In testi tosc.: Conti morali (ed. Zambrini), XIII ex. (sen.); Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.).

In testi sett.: Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.).

In testi mediani e merid.: Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.).

In testi sic.: Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Recare danno, far male. 1.1 Commettere (un'azione) o agire in modo contrario alla legge o comunque riprovevole.

0.8 Elisa Guadagnini 25.02.2008.

1 Recare danno, far male.

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 498, pag. 544: E que val a mant' omini dì e note penare, / combater e ferire, là o' ig no pò forfare?

- [Specif.:] ingannare, tradire.

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 1, cap. 20, pag. 23.20: Quando la battallia fu finita, lo senato e li consoli iudicaro che quelli di Rode non fussero distrutti, acciò che neuno dicesse che convotigia di loro ricchezze loro facesse ciò fare, più che cagione di loro torto. E quelli di Cartagine noi forfecero.

1.1 Commettere (un'azione) o agire in modo contrario alla legge o comunque riprovevole.

[1] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 186, pag. 245.23: Riguardate a coloro che so ora soppelliti! Che aveano eglino forfatto? Andate tosto e fate pace con vostri nemici...

[2] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, cap. 18, pag. 260.2: E delle forfatte cose, poichè di Stanforte mi partii, n'ho sentite più avanti, le quali cose taciere sarà per lo migliore a questa fiata; e non dubbiate che a luogo e tempo saprete quello che ora vi celo.

[3] Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.), 1343, pag. 74: Filliolo, lo tuo dolore / [me parte] per meço el core. / Fillio, ke ài tu forfacto / ke questa gente à così facto?

[4] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 7, cap. 4, vol. 2, pag. 19.21: e tutto ciò che pagavano di capitale s'apropiò alla corte, che ffu grandissimo tesoro, in disertagione di molte famiglie, ch'ogni cosa s'apropiò alla corte, dicendo ch'avieno forfatto d'avere messi più danari a usura che non dovieno.

[5] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 19, par. 2, vol. 2, pag. 50.10: Dissili Pilatu: - Iudeu su eu? La genti tua et li pontifichi toi mi t' ànu datu in manu; ki ay tu forefactu contra loru? -

- Assol. Comportarsi male dal punto di vista morale, peccare.

[6] Conti morali (ed. Zambrini), XIII ex. (sen.), 9, pag. 59.9: amico mio, molto diè ppiangiare, acciò che tu ài forfatto; e colui che pecca, e puoi se ne pente, Dio n' àe misericordia e dàlli de la sua grazia.

[u.r. 27.02.2023; doc. parzialm. aggiorn.]