FÒRNICE s.m.

0.1 fornice, fornici.

0.2 DELI 2 s.v. fornice (lat. fornicem).

0.3 Boccaccio, Esposizioni, 1373-74: 1.

0.4 Att. solo in Boccaccio.

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 [Arch.] Ambiente a volta costruito in muratura, specif. a sostegno delle gradinate nei teatri antichi.

0.8 Elisa Guadagnini 07.10.2007.

1 [Arch.] Ambiente a volta costruito in muratura, specif. a sostegno delle gradinate nei teatri antichi.

[1] Gl Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. V (ii), par. 64, pag. 340.10: «Fornice» è ogni volta murata, quantunque [[...]] «fornici» eran chiamate propiamente quelle le quali eran fatte a sostentamento de' gradi de' teatri; [[...]] prendevano in queste fornici le femine volgari loro stanza a dare opera al loro disonesto servigio con quegli a' quali piaceva; e così da quello luogo questa spezie di colpa trasse questo nome, cioè «fornicazione».

- [In contesto fig., con rif. all'uso delle prostitute di prendervi stanza].

[2] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. I, 122.2, pag. 145: S' io ho le Muse vilmente prostrate / nelle fornice del vulgo dolente, [[...]] non cal che più mi sien rimproverate / sì fatte offese...