0.1 fusa, fuse, fusi, fuso, fusu, fuxi, fuxo.
0.2 DELI 2 s.v. fuso 2 (lat. fusum).
0.3 Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.): 1.
0.4 In testi tosc.: Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.); Stat. pis., 1304; Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.); Simintendi, a. 1333 (prat.); Cenne de la Chitarra, XIII ex.-a. 1336 (aret.).
In testi sett.: Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.).
In testi mediani e merid.: Cola di m. Alessandro, XIV pm. (perug.); Destr. de Troya, XIV (napol.).
In testi sic.: Senisio, Declarus, 1348 (sic.).
0.5 Locuz. e fras. dire del fuso e della rocca 1; diritto come un fuso 1; intorcere come fuso in rocca 1.
0.7 1 [Tess.] Strumento ligneo di forma allungata, più spesso al centro e sottile alle estremità, che serve nella filatura per torcere e avvolgere il filo. Meton. L'attività di filare (considerata tipicamente femminile). 1.1 [Con rif. allo strumento mediante il quale una delle tre Parche, Cloto, fila il filo della vita di ogni uomo]. 1.2 Meton. Quantità di filo avvolta nel fuso. 1.3 Fig. Cosa di scarso valore. 2 [Per la forma sottile e diritta:] asse ligneo di rotazione delle ruote. 2.1 [Bot.] Fusto (della vite).
0.8 Elisa Guadagnini 04.03.2008.
1 [Tess.] Strumento ligneo di forma allungata, più spesso al centro e sottile alle estremità, che serve nella filatura per torcere e avvolgere il filo. Meton. L'attività di filare (considerata tipicamente femminile).
[1] Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.), 2.98, pag. 895: e far panieri, / boccali e nappi e bon bicchieri, / pettini e fusa e cusilieri...
[2] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 216.20: elo faxeva suoi filgioli chavalcare chosì tosto chomo la età la sostegniva, e a l' arme intendere, e le fye faxea usare ala lana o ver chola rocha e chol fuso, azò ch'ele non fosse pigre per star ociose.
[3] Stat. pis., 1304, cap. 89, pag. 739.14: Et che li consuli [[...]] siano tenuti andare a messere l' arcivescovo [[...]] che faccia fare scomunicassione [[...]] [contro coloro che furasseno] da uno fuso in su, vel che fraudasseno u vero furasseno lana...
[4] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. I, pag. 256.11: Perché nella tua ritta mano il pen[n]ecchio dello stame, per la quale, o Ectore, tu dei cadere? Getta via i fusi avolti di stame filato con fatica! Con questa mano è da scrollare l'asta di Pelia.
[5] Simintendi, a. 1333 (prat.), Suppl. L. 4, vol. 4, pag. 3.7: Quella teme; e per la paura la rocca e 'l fuso le caddoro della parte diritta.
[6] Cenne de la Chitarra, XIII ex.-a. 1336 (aret.), 10.2, pag. 431: Di settembre vi do gioielli alquanti: / àgor' e fusa, cumino e asolieri; / nottol' e chieppe con nibbi lainieri; / archi da lana bistorti e pesanti...
[7] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. I, pag. 500.17: O Achilles, che fai tu? [[...]] Butta via li fusi succincti dalo operoso stame; la asta de Pelleo è da fir scorlada da questa man.
[8] Cola di m. Alessandro, XIV pm. (perug.), 3.1.10, pag. 770: Sonce di belle [[femmine]], al ver, ma del vagheggio / curano men, che briaca del fuso: / ché 'nnaturate sono in sì mal'uso.
[9] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 5, pag. 79.30: loco erano li signarii, che laboravano li sigilli; loco li fabracarie chi faceano le brache e le camise; loco li fusarie chi faceano li fusi delle femmene.
[10] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 324, pag. 361.9: Questa herba fa le vergolle longe un palmo, simele a li fuxi, cum li qualle se filla.
- Fras. Diritto come un fuso.
[11] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 24.79, pag. 406: La nostra via era come un fuso / diritta in vèr levante, dove il Nille / percuote Egitto e bagnalo col muso.
- [In contesto fig., per indicare l'inganno, il tradimento:] fusi storti, torti: fusi con i quali con è possibile filare correttamente.
[12] Poes. music., XIV (tosc., ven.), [NicPro] Exc. 4.4, pag. 116: Sempre con umiltà, / umil, benigno e sofferente e forte, / seguirò quella fé, ch'Amor mi diede. / E fili omai chi vuol con fuse torte, / che mova fuor del segno el fermo pede.
[13] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 91.8: Sì come franco e pronto lion forte / fra tutte fere va con aspro stile, / così da me con animo virile / te sian le mie parole tutte scorte; / a te zo dico, despiatata morte, / inmiserabil più d'ogni altra e vile, / sfacciata, trista, con cor feminile, / che 'n te non son se nno le fusa storte!
- Fras. Intorcere come fuso in rocca: volgere rapidamente. Fig. Mutare radicalmente (?).
[14] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 153.8: El non bisogna andare en fretta suso / che 'n su l'entrata emprima abbi l'onore; / a la seconda stanno a bagnalcore, / la terza intorce come in roca fuso.
- Fras. Dire del fuso e della rocca: parlare e dire di tutto. || Cfr. Verhulst, La frottola, p. 140: «vale 'dire tutto', per via dell'allusione a un lavoro tipicamente femminile».
[15] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), [1379] 79.103: perch'io dica con bocca / del fuso e de la roca...
1.1 [Con rif. allo strumento mediante il quale una delle tre Parche, Cloto, fila il filo della vita di ogni uomo].
[1] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Medea, pag. 111.3: O Iansone, tu dei bene ricordarti di me, la quale essendo Reina dell' isola di Colchi, graziosamente ti servii quando tu addomandasti la mia arte che a te desse soccorso. Certo allora le fatali serocchie, le quali dispensavano li mortali avvenimenti, doveano a ritroso volgere le mie fusa; imperciocchè io Medea poteva allora morire onestamente.
[2] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 296.5, pag. 370: Invide Parche, sì repente il fuso / troncaste, ch'attorcea soave et chiaro / stame al mio laccio, et quello aurato et raro / strale, onde morte piacque oltra nostro uso!
1.2 Meton. Quantità di filo avvolta nel fuso.
[1] San Brendano ven., XIV, pag. 212.22: l'oltra parte [[...]] menava peze d'arzento longe e grose et altre cose stranie [[...]]; l'altra parte [[...]] menava zera e fusi de seda e tera d'ogni man color...
[2] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 106.36, pag. 101: Se e' ci fosse monna Pocofila, / dir se ne possa oggi la vigila, / ché mai un fuso d'accia non filò.
1.3 Fig. Cosa di scarso valore.
[1] Poes. an. tosc. or., XIV, [57].34, pag. 78: «Che è quel che tu dici, / che non m'ami quaigiuso? / Dunque me sirà chiuso, / oimè, el paradiso. / Che si non m'ami quici / i' non dari' un fuso / del ben c'a far m'auso / per vedere 'l tuo viso. / Dunque ti sè diviso / omè sposo eterno / et voime dar lo 'nferno, / non so perché se sia».
2 [Per la forma sottile e diritta:] asse ligneo di rotazione delle ruote.
[1] Gl Senisio, Declarus, 1348 (sic.), 31r, pag. 27.3: Axis axis lignum est ubi girantur rote carri, quod vulgariter dicitur fusu vel assu.
2.1 [Bot.] Fusto (della vite).
[1] Torini, Rime, 1342/98 (fior.), [a. 1398] 3.42, pag. 361: Tu vedi ognor del fuso / la vite, un aspro sterpo, in cui infuso / non par liquor, producer l' uva al tempo / che sen fa vino, ottimo al corpo umano...
[u.r. 26.03.2019]