GAIEZZA s.f.

0.1 gaeçça, gaezza, gaieza, gaiezza.

0.2 Da gaio.

0.3 Sommetta (ed. Hijmans-Tromp), 1284-87 (fior.>tosc. occ.): 1.

0.4 In testi tosc.: Ottimo, Par., a. 1334 (fior.).

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Disposizione al buonumore e alla spensieratezza, o la sua manifestazione. 1.1 [Con rif. specif. alla donna amata:] l'essere o il risultare gradevole, avvenente.

0.8 Elisa Guadagnini 19.06.2007.

1 Disposizione al buonumore e alla spensieratezza, o la sua manifestazione.

[1] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 6.17, pag. 476: 'n amore non vuol se no gaieza, / gioco e canto e riso ed alegreza...

[2] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 14, pag. 331.16: e induce, a somigliare tale atto, questo ballare a rota che move a stanza; chè quando una gagliarda stanza di risposta si dice, tutti disiderosamente la prendono; e se è meno letiziosa, con meno ga[i]ezza rendono la risposta.

[3] Diretano bando, XIV (tosc.), cap. 45, pag. 35.4: Ma poi voi né altri queste huova non volete covare, elle posson bene essere perdute per lungo stallo. E perdute sarieno, se non fusse un poco di sollaçço che io ò di ristoramento di gaiezza, che di natura mi viene.

- [Con valore neg., come indice di un temperamento frivolo, superficiale].

[4] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 230, pag. 266.5: E sapiate che la gaieza è molto pericolosa cosa: ché, se uno buon uomo savio fosse gaio, egli sarebe dispregiato tra le genti...

1.1 [Con rif. specif. alla donna amata:] l'essere o il risultare gradevole, avvenente.

[1] Sommetta (ed. Hijmans-Tromp), 1284-87 (fior.>tosc. occ.), pag. 207.14: Quando considero la sovrapiagente e avenevole gaezza di vostra persona [[...]] e poi rimiro l'orribile e tormentoso legame che m'à sorpreso, moro in core e consumo in persona...

[u.r. 13.06.2008]