MAZZA s.f.

0.1 m., maça, macça, maçça, maççe, maccia, mace, maçe, macza, maczi, massa, maza, mazça, maze, mazza, mazze.

0.2 Lat. mattea (DELI 2 s.v. mazza).

0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 1.

0.4 In testi tosc.: Mattasalà, 1233-43 (sen.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.); Ingiurie lucch., 1330-84.

In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Giacomino da Verona, Babilonia, XIII sm. (ver.); Serventese Lambertazzi, XIII u.v. (bologn.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.); Stat. chier., 1321; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342.

In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342; Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.); Gloss. lat.-eugub., XIV sm.

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. a mazze 1; andare a tondo come mazza 1.4; dare della mazza 1; essere vago di qno come il cane della mazza 1; lasciare andare la mazza 6.3; mazza dei cani 9; mazza di ferro 2.1, 4; mazza di metallo 2.1; mazza e scudo 2.3; mazza ferrara 2.1; mazza metallica 2.1; mazza pesante 2.1; mazza piombata 2.1; mazza turchesca 2.2; menare di mazza 3.1; menare la mazza 3.1; mostrare mazze 1; reale della mazza 6.2.

0.6 N Cfr. GDT, pp. 412-13, per ess. in doc. lat. tosc. fin dal 1070.

0.7 1 Grosso bastone, utilizzato anche come arma da botta (o anche bastone in genere, o un ramo d'albero, in quanto usato come arma). 1.1 Bastone più grosso a una delle due estremità, clava (con partic. riferimento a quella utilizzata da Ercole). 1.2 Bastone usato per appoggiarsi o sostenersi durante il cammino. 1.3 Utensile per pestare o triturare un materiale; pestello. 1.4 Fras. Andare a tondo come mazza: riuscire facilmente in qsa. 2 [Armi] Arma dotata di manico di legno e metallico e di una testa metallica, talvolta acuminata. 2.1 [Armi] Locuz. nom. Mazza di ferro, di metallo, ferrata, metallica, pesante, piombata: quella terminante con un rinforzo metallico. 2.2 [Armi] Locuz. nom. Mazza turchesca: arma rudimentale, formata da un bastone in legno e da una testa in metallo. 2.3 Locuz. nom. Mazza e scudo: lo stesso che mazzascudo. 3 Violento colpo inferto con un'arma da botta. 3.1 Fras. Menare la mazza, menare di mazza qno: infliggere un violento colpo con un'arma da botta a qno. 4 Martello di ferro, fornito di una o due facce, utilizzato per frantumare pietre o metalli, oppure per abbattere animali. Locuz. nom. Mazza di ferro. 5 Lungo bastone ricavato da un fusto diritto di un getto di un albero. 5.1 Ciascuna delle aste che reggono un baldacchino. 6 [Segno del comando, simbolo dell'autorità]. 6.1 Bacchetta del penitenziere. 6.2 [Numism.] Locuz. nom. Reale della mazza: moneta recante la raffigurazione di un bastone su una delle due facce. 6.3 Fras. Lasciare andare la mazza: abbandonare un'impresa. 7 Fig. L'organo sessuale maschile. 8 Protuberanza carnosa. 9 [Astr.] Locuz. nom. Mazza dei cani: parte della costellazione del Cane Maggiore. 10 [Mis.] Matassa, misura equivalente a due piedi.

0.8 Giulio Vaccaro 18.12.2007.

1 Grosso bastone, utilizzato anche come arma da botta (o anche bastone in genere, o un ramo d'albero, in quanto usato come arma).

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 691, pag. 624: li dà speso de maçe e de baston, / de spedhi agudhi e d'ardente forcon.

[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio mensium, 465, pag. 19: La maza era pesante dexmesuradhamente...

[3] Giacomino da Verona, Babilonia, XIII sm. (ver.), 237, pag. 647: E s'el no n'à le maçe e le arme men vegnir, / de ço k'el n'à servì ben ge 'l farem païr.

[4] Fiore, XIII u.q. (fior.), 6.12, pag. 12: Ed i' vidi venir un gran villano / Con una maz[z]a...

[5] San Brendano pis., XIII/XIV, pag. 70.8: Et poi l'omo di Dio essendo passato oltre uno milliaio, et fosse indel luogo là u' cadde la dicta massa, tutti quelli ch'erano indela decta yzola venneno ala riva del mare, catuno cola sua massa.

[6] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 53.222, pag. 314: da i atri parenti soi / sempre aspeitando la maza / chi de ferir tutor menaza...

[7] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 1250, pag. 82: In quella parte tuti corse / Con bastony e maçe grose.

[8] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 94.10: e prese la mazza, la quale era tutta attorneata di legame di spine.

[9] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 152, par. 1, vol. 2, pag. 221.17: S'alcuno forestiere uciderà overo percoterà overo ferirà alcuno Peruscino [[...]] con ferro, macça, ligno overo altra cosa apta a nuocere...

[10] Legg. Sento Alban, c. 1370 (venez.), pag. 71.11: per vendeta, de Dio inflamato, tolse una maça, e con quella olçixe intrambi do, e puo' li coverse con foie.

[11] Ingiurie lucch., 1330-84, 231 [1370], pag. 66.3: io ve darò sì in sulla testa d'una mazza che voy no(n) mangierete may de pane.

- Locuz. avv. A mazze: a colpi di bastone.

[12] Arrighetto (ed. Battaglia), XIV (tosc.), L. 4, pag. 251.5: Sbandiscilo adunque, a mazze e a bastoni il caccia.

- Locuz. verb. Dare della mazza: percuotere.

[13] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 146, pag. 334.26: Annoverati i denari, e detto arri, e dato della mazza all' asino, fu tutt' uno...

- Fras. Essere vago di qno come il cane delle mazze: provare avversione nei confronti di qno.

[14] Boccaccio, Decameron, c. 1370, V, 10, pag. 397.15: Io ne son molto certa che tu vorresti che fuoco venisse da cielo che tutte ci ardesse, sì come colui che se' così vago di noi come il can delle mazze...

- Fras. Mostrare mazze: minacciare aspramente.

[15] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 3, pag. 685.26: 12 E con fatica a' cani, a quali con lusinghe e a quali con occhi torvi e con voce sonora mazze mostrando, pose silenzio, e verso quella parte ove il canto estimava, porse, piegando la testa sopra la manca spalla, l' orecchie ritto...

- [Prov.] Mazza è temuta se in alto è tenuta.

[16] Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.), 269, pag. 305: Mazza è temuta / se in alto è tenuta.

1.1 Bastone più grosso a una delle due estremità, clava (con partic. riferimento a quella utilizzata da Ercole).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 25.32, vol. 1, pag. 421: onde cessar le sue opere biece / sotto la mazza d'Ercule, che forse / gliene diè cento, e non sentì le diece.

[2] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 25, pag. 119.30: Erchole andò là oltre, e chon la sua maçça l' amaççò...

[3] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 8, pag. 150.7: Hercules si gictau iusu intru la gructa et bactendu multi fiati cum la maza actornu auchisi brevimenti a lu figlu di Vulcanu.

[4] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 106, pag. 209.11:La decima fatica d'Ercole fu, quando uccise Cacco nel monte Aventino con la mazza.

[5] Gl Gloss. lat.-eugub., XIV sm., pag. 103.13: Hec clava, ve id est la maçça.

1.2 Bastone usato per appoggiarsi o sostenersi durante il cammino.

[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 103, pag. 232.17: Il cherico avea una mazza, e andava innanzi tastando il guado.

1.3 Utensile per pestare o triturare un materiale; pestello.

[1] F Libro della cocina, XIV (tosc.): Quando [[le fave]] saranno ben cotte, menale con la mazza. || Faccioli, Arte della cucina, vol. 1, p. 29.

1.4 Fras. Andare a tondo come mazza: riuscire facilmente in qsa.

[1] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 87.14, pag. 205: Tu se' me' che 'l pane - / e ciò che vòl come mazza va a tondo.

2 [Armi] Arma dotata di manico di legno e metallico e di una testa metallica, talvolta acuminata.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 3, cap. 7, pag. 291.18: anticamente a Roma erano fitti cotai palii ei quali erano posti perché ei giovani v'andavano, armati di scudi e d'usberghi e di mazze e d'altr'arme...

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 5, cap. 8, pag. 290.3: per un' altra fedita, che di mazza gli fue data nel capo, morio.

[3] Serventese Lambertazzi, XIII u.v. (bologn.), 674, pag. 873: cum una maça ferì forte Ruffino...

[4] Cronica fior., XIII ex., pag. 119.9: messer Ischiatta delli Uberti li corse adosso e dielli d'una maçça in sulla tessta e miselo a terra del cavallo...

[5] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 55, vol. 2, pag. 256.12: neuno de la città et contado di Siena [[...]] possa o vero debia intrare nel Campo del mercato con elmo o vero cestarella, o vero scudo, o vero maza...

[6] Stat. chier., 1321, pag. 348.11: debien precixament e sença tenor porter e deferir pareysament arme, ço è falchastr, iuxerma o sea spa o maça e braçagl o sea tavolaça, tant quant porterea col o coigl...

[7] Doc. perug., 1339-67, [1367] 3, pag. 259.8: E più doie lomiere e doie mazze da Cavaliere.

[8] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 9, pag. 53.2: Vedese ferire de lance, spade e mazze.

[9] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 3, pag. 66.5: ponesse zoè ligato o ficcato in ponta de alcuna macza, tenendolo fermo e no movendolo...

2.1 [Armi] Locuz. nom. Mazza di ferro, di metallo, ferrata, metallica, pesante, piombata: quella terminante con un rinforzo metallico.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 10, pag. 217.12: più agevolemente si può portare una massa di ferro, rèina, sale, che la stoltezza del matto e del malvagio.

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. II, cap. 4: rena e sale (et) massa di fe(r)ro è più agevile a portare che lo macto et malvagio.

[3] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 3, cap. 7, pag. 292.6: La sesta cosa si è, che l'uomo lor die insegnare a ferire con cotài mazze piombate e grosse e gravi da capo...

[4] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 1, vol. 2, pag. 227.11: Statuto et ordinato è, che neuno debbia portare l'arme infrascritte ne la città [[...]] o vero [[...]] mannarese, trafiero, maza di ferro, bastone di ferro, spontone...

[5] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 176, pag. 151.16: E Evalac [[...]] isguarda sì vidde che l'uomo ne menava il siniscalco batendo di grose maze di ferro...

[6] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 9, pag. 158.15: Ercule discese in Inferno colla mazza ferrata per diliberare Teseo...

[7] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 23, pag. 115.10: Gli cavaler habua la licencia da Pilato de far-gli murir tosto, vegnan a l'un d'i du laron e con maççe de ferro ghe començòn a romper e a scaviççar-ghe le osse de le gambe...

[8] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 77, par. 1, vol. 2, pag. 129.25: quegnunque percoterà dolosamente alcuno con falcione, coltello, macçade ferro overo de leno overo çacone overo bastone overo stella overo altro lengno...

[9] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 87, pag. 333.18: il cavaliere mette mano a suo brando e Tristano a sua mazzapesante...

[10] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 2, pag. 347.21: in mano avea una mazza di metallo di grandissimo peso...

[11] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 2, pag. 351.10: con tanta forza ferì della mazza metallica, che lo scudo del Brettone ispezzò quasi tutto...

[12] Atrovare del vivo e del morto, a. 1375 (emil.), II, st. 31.7, pag. 160: e queste sono batude de maçe de fero...

[13] San Brendano ven., XIV, pag. 156.25: duseva in man do gran tenaie con una gran maza de fero...

[14] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 3, pag. 17.24: llo principe li menao de una mazza de fierro e ferìo lo cavallo.

[15] Purgatorio S. Patrizio, XIV sm. (mil./com.), cap. 16, pag. 32.24: li bateveno con bastoni e con maze de ferro...

[16] Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110, XIV sm. (sett.), 13, pag. 46.25: lo re lo fe batere duramente cum maçe de fero...

2.2 [Armi] Locuz. nom. Mazza turchesca: arma rudimentale, formata da un bastone in legno e da una testa in metallo.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 7, cap. 17, pag. 220.11: Antonio venne verso Domizio con una mazzaturchesca, e sopra mano ferì Domizio nel nasale de l'elmo.

2.3 Locuz. nom. Mazza e scudo: lo stesso che mazzascudo.

[1] Lapo Gianni, XIII ex./1328 (fior.), 14.72, pag. 600: come campion ti sfido a mazza [e] scudo.

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 9, cap. 2, vol. 2, pag. 202.31: focu quillu locu con gran calca di genti, uvi se spruvavanu li juvini a mazza e scutu...

3 Violento colpo inferto con un'arma da botta.

[1] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), tenz. 5, 2.3, pag. 775: io non temo parole né mazze, / che da volerte piacer sia mai tolto.

3.1 Fras. Menare la mazza, menare di mazza qno: infliggere un violento colpo con un'arma da botta a qno.

[2] Esopo ven., XIV, cap. 62, pag. 61.35: Ma lo vilan che guardava sempre de ferire lo cavaliero al descoverto [[...]] menò la maza, ch'elo avea in mano...

[3] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 3, pag. 17.23: llo principe li menao de una mazza de fierro e ferìo lo cavallo.

4 Martello di ferro, fornito di una o due facce, utilizzato per frantumare pietre o metalli, oppure per abbattere animali. Locuz. nom. Mazza di ferro.

[1] Mattasalà, 1233-43 (sen.), pag. 34r.6: It. iij s. in una maçadi fero di Matasalà. || Resta dubbio se non si tratti invece dell'arma.

[2] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 19, pag. 88.28: el fuçe gli honor e le alture del mondo chomo 'l porcho la maçça quando el l'à sentia.

5 Lungo bastone ricavato da un fusto diritto di un getto di un albero.

[1] F Cavalca, Vite SS. Padri (ed. Sorio-Racheli), a. 1342 (pis.): Legavano ad una lunga massa uno vaso e iv'entro le davano la sua particella del pane e dei legumi. || Sorio-Racheli, Cavalca. Vite, p. 319.

[2] F Piero de' Crescenzi volg., XIV (fior.), L. 10, cap. 17: Due reti assai lunghe e alte, [[...]] tendosi, in prati ed in vie ed in campi, e presso ad acque di lungi l'una dall'altra, quanta è la loro larghezza, delle quali ciascuna ha due mazze che le lievano, quando la comune fune si tira || Sorio, Tratt. Agr., vol. III, p. 227.

5.1 Ciascuna delle aste che reggono un baldacchino.

[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 14, pag. 33.24: 'l padre piglia la mazza del letto per dargli, dicendo: «Sozzo traditore»...

6 [Segno del comando, simbolo dell'autorità].

[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 58, pag. 96.8: sempre sta con sua mazza in mano fasciata tra' panni come se fortemente le gelasse.

[2] Stat. pis., 1304, cap. 65, pag. 701.28: abbia da catuno [lato] uno battitore, cum uno arco in mano, et una massa in mano, dipincta delli soprascripti colori.

6.1 Bacchetta del penitenziere.

[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 33, pag. 77.27: «Di', Miserere mei Deus secundum magnam misericordiam tuam»; e mena la mazza; e messer Dolcibene si leva...

6.2 [Numism.] Locuz. nom. Reale della mazza: moneta recante la raffigurazione di uno scettro su una delle due facce.

[1] Doc. fior., 1311-13, pag. 124.12: Guido Donati dè avere, dì 18 dicenbre anno trecento dodici, montoni dugento sessanta d'oro et otto reali della mazza, avemmo da lui contanti in Vingnone questo dì...

6.3 Fras. Lasciare andare la mazza: abbandonare un'impresa.

[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 214, pag. 556.24: di che egli pensò, come il più delle volte interviene, di combattere co' dua contadini, e del cittadino lasciare andare la mazza.

7 Fig. L'organo sessuale maschile.

[1] Meo dei Tolomei, Rime, XIII/XIV (sen.), 10.13, pag. 60: forse ch'è rriguardato per Capocchio, / o perch' a Branca diè tal d'una mazza, / che ben ve sta uma' dicer: - Finocchio! -

[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VI, 10, pag. 434.5: poco più là trovai gente che portano il pan nelle mazze e 'l vin nelle sacca...

8 Protuberanza carnosa.

[1] Attaviano da Perugia, XIV pm. (perug.), 5.1.3, pag. 774: Espaventacchio mostra el tristo volto: / e gli occhie de la gatta, c'hai sì guazze, / e 'l corto naso, che serba doi mazze / dentro da lei toi froge, sì m'han tolto / da quel piager, che me fieci esser stolto...

9 [Astr.] Locuz. nom. Mazza dei cani: parte della costellazione del Cane Maggiore. || Forse le stelle di Adara e Aludra (?).

[1] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 1, pag. 35.8: La VIIJ si è quella che più si diclina di queste a settentrione, ed è nella mazza de' cani. E chiamasi questa mazza in arabico açat açaya.

10 [Mis.] Matassa, misura equivalente a due piedi. || (Vicario).

[1] Doc. friul./ven., 1350-51, pag. 76.14: Item spendei per mace ij ½ di drap di lino ch'io metei in la sacristia per asugà le mane dn. xv.

[u.r. 15.06.2011]