SCUSATO agg./s.m.

0.1 escusato, ischuçata, ischusato, iscusata, iscusati, iscusato, schusati, scusata, scusati, scusato, ysschusato.

0.2 V. scusare.

0.3 Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.); Amico di Dante, XIII ex. (fior.); Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.); Lett. sang., 1316; Lett. lucch., XIV po.q.; Lett. pist., 1331; Cavalca, Atti Apostoli, a. 1342 (pis.); Lett. volt., 1348-53.

In testi mediani e merid.: Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Destr. de Troya, XIV (napol.).

0.5 Locuz. e fras. avere per scusato 1.1; tenere per scusato 1.1.

N L'es. 1.1 [3] è posto qui, poiché considerata forma con prostesi di e- davanti a s impura, tipica del sen. (cfr. Castellani, Gramm. stor., p. 356).

0.7 1 Che è stato scagionato, discolpato, giustificato in tutto o in parte. 1.1 Locuz. verb. Avere per scusato (qno): perdonare, ritenere giustificato. 1.2 [Relig.] Libero dal peccato. 1.3 Sost. 2 [Dir.] Sost. Chi è esentato da un onere fiscale.

0.8 Giulio Vaccaro 02.10.2006.

1 Che è stato scagionato, discolpato, giustificato in tutto o in parte.

[1] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 5, par. 25, pag. 139.17: Deh, se io giovine ancora avea contro alla tua deità commessa alcuna cosa, l' età semplice mi dovea rendere scusata.

1.1 Locuz. verb. Avere, tenere per scusato (qno): perdonare, ritenere giustificato.

[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), son. 123.12, pag. 200: Però, madonna, aggimi per scusato, / ché 'nverso voi non feci falso nente, / ché 'n verità non l'avre' pur pensato.

[2] Amico di Dante, XIII ex. (fior.), Son. 61.10, pag. 779: E voglio umil pregar la cortesia / di voi che m'abbia in ciò per iscusato...

[3] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 75.4, pag. 193: de tutti i vizi, che solia avere; / non m'è rimaso se non quel di bere, / del qual me n'abbi Iddio per escusato.

[4] Lett. sang., 1316, pag. 85.30: per cioe m'abiate per ischusato...

[5] Lett. lucch., XIV po.q., pag. 164.3: pregoti che m' abbiper ischuçata.

[6] Lett. pist., 1331, pag. 252.27: et per ciò vi pregho per Dio che vi piaccia di tenermi per ysschusato...

[7] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 15, pag. 120.7: le genti gli abbiano per iscusati.

[8] Lett. volt., 1348-53, pag. 179.5: sì che ti piaccia d'averci per scusati se ora non ti potiamo deliberatamente rispondere.

[9] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 351, pag. 78: Non ogio bene, agiateme per scusato.

[10] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 12, pag. 126.38: e nuy nde serrimo laudati et onnen persone ne averrà per scusati, che avimmo a cquisto facto prociesso senza soperbia maturamente.

1.2 [Relig.] Libero dal peccato.

[1] Cavalca, Atti Apostoli, a. 1342 (pis.), cap. 23, pag. 130.4: io sono oggimai scusato e mondo, e innocente mi parto da voi...

1.3 Sost.

[1] Storia Michele Minorita, p. 1389 (fior.), cap. 17, pag. 58.6: Anzi dico che tutti i cristiani che difendono le predette decretali, peccano mortalmente e sono obligati a questo, eccetto gli scusati d'ignoranza escusabile...

2 [Dir.] Sost. Chi è esentato da un onere fiscale.

[1] Stat. fior., 1356/57 (Lancia, Ordinamenti), cap. 19, pag. 174.17: si scrivano e scrivere si debbano in uno libro di per sé per li notai delli detti oficiali o per alcuno di loro, distintamente e ordinatamente, e tale libro si chiami 'il libro degli scusati da l'estimo del contado di Firenze...