CALIDITÀ s.f.

0.1 calidità , caliditade, caliditate, caliditè, callidate, calliditè, chalidità .

0.2 Lat. tardo caliditas (DEI s.v. calido).

0.3 Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.): 1.

0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>; Metaura volg., XIV m. (fior.).

In testi sett.: Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

In testi mediani e merid.: Anonimo Rom., Cronica, XIV; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

0.7 1 Stato o condizione di temperatura elevata o superiore a quella abituale (detto spec. della temperatura atmosferica o ambientale). 2 [Filos.] [Con rif. alla fisica aristotelica:] una delle quattro qualità sensibili primarie della materia (assieme al freddo, l'umido e il secco). [Med.] [Secondo la dottrina fisiologica di tradizione aristotelica, con rif. all'essenza costitutiva del corpo o di un organo]. 2.1 [Med.] Aumento della temperatura (di un corpo o di una sua parte) dovuto a cause contingenti e transitorie (di natura patologica o emotiva). 2.2 [Med.] [Con rif. a una det. bevanda (specif. vino):] attitudine a provocare in chi la ingerisce un aumento della temperatura corporea. 3 Fig. Propensione all'azione, stato di facile eccitabilità.

0.8 Elisa Guadagnini 15.03.2008.

1 Stato o condizione di temperatura elevata o superiore a quella abituale (detto spec. della temperatura atmosferica o ambientale).

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 8, cap. 23, pag. 247.11: E trovamo la significazione de le stelle variata, ché tale significa calidità e tale frigidità, e tale umidità e tale siccità: e per questa casione è una state più calda ch'un'altra, e 'l verno più freddo ch'un altro.

[2] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 21, pag. 388.28: Il grande calore pertanto impedisce il generare d' essa [[scil. grandine]], e lo grande freddo lo impedisce; però che non è allora calidità in aere, la quale fuggendo si contragga alle interiore della nuvola...

[3] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 3, cap. 7, ch., pag. 310.5: quando è grande caldo o grande freddo, e grande secco con ciascuno, impediscono il levare de' vapori i quali sono materia di vento. [[...]] Anche il grande caldo più consuma che non lieva, e la secchità colla calidità disecca l'umido sì che non si puote continuare quello che ssi lieva: e perciò cotale vapore non ha materia che salga molto in su nell'aiere, e imperciò allotta non si lieva vento.

[4] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Bestiario, cap. 23, pag. 428.37: E pesta questa urina movandola continuamente in lo sole o in luogo cald[o], onde se desfa de la substancia del ramo dentro da la medesina per la calliditè del sole o de l'aere caldo maore quantitè.

[5] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 150.20: In questo fuoco staievano moiti populari e regi, delli quali alcuni parevano miesi vivi, alcuni muorti. Anco in quella medesima fiamma staieva una donna moito veterana, e per la granne caliditate le doi parte de questa veglia erano annerite, la terza parte remasa era illesa.

[6] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 23, pag. 151.18: Ca lla fomusitate dello sterco sole generare le galle et mali humuri p(er) sua callidate i(n) delle gambe infusse...

2 [Filos.] [Con rif. alla fisica aristotelica:] una delle quattro qualità sensibili primarie della materia (assieme al freddo, l'umido e il secco). [Med.] [Secondo la dottrina fisiologica di tradizione aristotelica, con rif. all'essenza costitutiva del corpo o di un organo].

[1] Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.), 302.3, pag. 123: La camera del verno e de la state / è 'l fegato e la milza veramente: / nodriscesi nell'un caliditate / e ll'altra fredda lo calo· repente.

[2] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 18, pag. 159.11: che segnoreggia la f[r]igidità nelle femine e nell'uomo, per natura, la calidezza. Ma colla frigidità della femmina è alcuna cosa di calidità e la cosa ch'è fredda, più tosto si scalda di poco caldo ch'abia, che se al caldo si giunga caldo.

[3] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 6.2251, pag. 264: Lo struzzo, che per sua caliditate / In nutrimento lo ferro converte, / Non vola in aria per sua gravitate.

[4] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 2, pag. 4.13: La natura del macis sì è temperà in calidità e secha in lo segondo gra'.

2.1 [Med.] Aumento della temperatura (di un corpo o di una sua parte) dovuto a cause contingenti e transitorie (di natura patologica o emotiva).

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 6, cap. 38, vol. 3, pag. 122.17: questa incontinenza che è nell'ira, si è per molta calidità , e per velocità di movimento...

[2] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 104, pag. 111.12: Lo odore de la ruoxa çoa ai colerici e a quili che ha caliditè e dolore de testa per colera, e devea le fumoxitè calde e aguça.

2.2 [Med.] [Con rif. a una det. bevanda (specif. vino):] attitudine a provocare in chi la ingerisce un aumento della temperatura corporea.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 2, cap. 12, pag. 174.29: 'l vino si è caldissimo: donde per la sua troppa calidità , si smuove li uomini a distemperanza ed a lussuria...

3 Fig. Propensione all'azione, stato di facile eccitabilità.

[1] Chiose falso Boccaccio, Inf., 1375 (fior.), c. 26, pag. 201.10: E conviensi loro questa pena [[scil. essere involti in fiamme di fuoco]] per queste ragioni: lo 'ngiegnio si è parte di chalidità e tanto è a dire chalidità quanto huomo saghacie e astuto. E quello huomo che non è chaldo di filicità, non è astuto, ma àe migliore retinitiva in sé secondo la ragione.

[u.r. 08.10.2020]