0.1 chonstante, chostante, constante, constanti, constantissima, constantissimu, constanto, cosstante, costant', costante, costanti, costantissima, costantissimi, costantissimo, cunstanti.
0.2 Lat. constans, constantem (DELI 2 s.v. costante).
0.3 Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.): 1.
0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Giovanni, 1286 (prat.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Cicerchia, Passione, 1364 (sen.).
In testi sett.: Poes. an. ven., XIII; Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Stat. venez., 1344; Niccolò de' Scacchi, p. 1369 (ver.); Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.); Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.).
In testi mediani e merid.: Regimen Sanitatis, XIII (napol.); Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Stat. tod., 1305 (?); Ridolfo (?), Tenz. con Manfredino, a. 1328 (perug.); Bosone da Gubbio, Spir. Santo, p. 1345 (eugub.); Stat. tod., 1305 (?); Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Anonimo Rom., Cronica, XIV.
In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).
0.7 1 Che non subisce variazioni o cedimenti nel tempo (in quanto a stabilità, resistenza, intensità, caratteristiche). 1.1 Che ricorre di continuo, con insistenza. 2 Che rimane fisso, che mantiene saldamente la propria posizione, immobile. Fig. Che si mantiene saldo, perseverante nei propri intenti, propositi e azioni; che ha (o mantiene) stabilità e forza d'animo, di carattere. 2.1 Misurato e controllato nei sentimenti (o azioni). 2.2 Privo di incertezze, deciso. Anche fig. 2.3 [In partic.:] fermo nell'esercitare le virtù, che non cede o non è soggetto a tentazioni; onesto, virtuoso. 2.4 Fermo in un rapporto di fedeltà (verso altri o Dio). 3 Avv. In ogni momento, ad ogni occasione, sempre.
0.8 Milena Piermaria 14.12.2005.
1 Che non subisce variazioni o cedimenti nel tempo (in quanto a stabilità, resistenza, intensità, caratteristiche ).
[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 13.24: e dice «giusto amore» perché non sia a cagione di luxuria o d'altre laide opere; e dice «fedele amore» perché non sia per guadagneria o solo per utilitade, ma sia per constante vertude.
[2] Giovanni, 1286 (prat.), 26, pag. 23: Et p(re)gola ch'agia coragio / co(n)stante e leale di paragio...
[3] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 10, pag. 34.7: certo quel ke demanda no dé aver temança in so demandare, per quello ke çascuno homo k'è debitore a la raxone ama iustitia, quel k'ama iustitia ama constante e perpetua voluntate de dare soa raxone a çascuno...
[4] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 18, cap. 3, par. 12, pag. 313.3: Gli amici di pura fede spezialmente nell'avversità sono cognosciuti, nella quale ciò che si fa, tutto viene da costante amore...
[5] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 21, pag. 13.3: E dicono gl'autori ch'elli fu figliuolo d'uno fabro e divenne uomo d'arme e poi la sua costante vertude e la discreta conoscenza de' padri il mise di cavaliere a segnore.
[6] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 4, 91-105, pag. 103, col. 2.26: e cussí in proposito le preditte donne, per fugire paura et arduo, cadenno in peço, çoè in voglia no costante e 'secundum quid', la quale po' glie scemò lo merito, cum'è ditto...
[7] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 1, pag. 8.10: E si zo farrai, eu aiu in meu putiri XIIII belli pulcelli, di li quali Deyopeya esti la plui bella. Eu ti la darrò per tua mugleri et coniungirola cum ticu in unu constanti et firmu matrimoniu et cum ipsa farrai multi belli figloli».
[8] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 4, cap. 7, vol. 1, pag. 185.24: Ca per quilla opera se cannussiu la constanti caritati la quali appi Voluminu inver di lu sou amicu senza iniuria di la republica.
[9] Bosone da Gubbio, Spir. Santo, p. 1345 (eugub.), 13, pag. 114: Ma ciaschun col voler constante e forte / lasciando 'l padre, i filgluoli, e' neputi, / e la mogliera, l'amicho, e 'l consorte, / e fansi noti de cui non son noti; / poi magiur di terre, e de Castelli, / possessioni, e luochi a lor divoti / lasciano...
[10] Comm. Favole Walterius, XIV ex. (ven.), 20.1, pag. 20: Se vòi vertute di valor constante / quando fortuna, il corporal vigore / de la soa roba t'am fato singnore, / aquista amizi e si d'onore amante...
[11] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 10, cap. 13, vol. 2, pag. 387.20: Io non ho oggimai quello vigore ch'io solea, nè nel corpo, nè nell'animo; e io mi dubbio della fortuna, che ad alcuno degli Dii non paia ch'ella mi sia troppo benigna e più costante che le cose umane non vogliono.
[12] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), son. 188.1, pag. 241: Tu, costante e sicuro fondamento / de vertù tutta e guardia, umilitate, / for cui del tutto vanno in perdimento / perdon, grazi' ed onor, e son sdegnate...
- Dotato di solidità e resistenza materiale, strutturale; resistente, consistente.
[13] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 5, cap. 7.35, pag. 128: Di sovra algli altri lo sommo e 'l soave, / Con nova vesta di lana di pescie. / La piuma d'esto è dell'augiel Fenicie. / Un cavezale e non più vi si truova, / Grande non troppo, ma di bella forma. / Lenzuola suso di seta churata / Soave ed umile, sottile e costante...
[14] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 2, 4.2, pag. 59: Chi vuol sua casa fondar proveduto, / Secura, perdurabil e costante, / E non temer soffiar di vento arguto...
[15] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 363.24: Il pane del zucchero a voler essere come dee essere buono vuol essere asciutto e secco, e 'l suo cappello cioè la sua punta vuol essere sana e dura e costante del pane intero...
1.1 Che ricorre di continuo, con insistenza.
[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 4, cap. 7, vol. 1, pag. 183.35: Ca issu Blosiu, per la constanti adumanda di Leliu constrictu di rispundiri...
2 Che rimane fisso, che mantiene saldamente la propria posizione, immobile. Fig. Che si mantiene saldo, perseverante nei propri intenti, propositi e azioni; che ha (o mantiene) stabilità e forza d'animo, di carattere.
[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 155.6: Forte e costante è l'animo che non si turba ne le cose aspre.
[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 10: A Dio dèi essere devoto et savio, in te medesmo p(ro)vido, in altrui cauto; [13] in examinare lo co(n)siglio discreto, in isschifarlo rigido, in pigliarlo docto, (et) co(n)sta(n)te in ritenerlo...
[3] Poes. an. ven., XIII, 223, pag. 142: O anema, cho Cristo è çoioso / Per che lo to cuor de se desiroso, / Per servir a lui sempre costante / Cum pura fè de vertude sante!
[4] Regimen Sanitatis, XIII (napol.), 192, pag. 569: no [t]e páirranno strange / cheste cose che dicote mo stante; / or dello fare sieni tu costante.
[5] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 28, pag. 88.3: Ma lo nostro segnor Deo spessa fiate prova lo so devoto in adversitate e dolore, e poi k'è provato et è trovato constante e devoto, elo lo fa confortare e falo montare in grande alegreça et honore...
[6] Stat. tod., 1305 (?), pag. 280.17: e ad ciò che nui siamo firmi e constanti ad acquistare la salute dell'aneme nostre e ad revenbratione e magnificencia della venerabele e fructifera croce...
[7] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 3, cap. 1, par. 20, pag. 69.13: Agellio noctium Atticarum libro secondo. Dicesi di Socrate ch'egli era usato di stare fermamente il dì e la notte dall'una mattina all'altra costante ed immobile, in uno modo stando in su i piedi...
[8] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 55, pag. 119.36: Ma essere costante, e perseverante in un proponimento, è sì gran cosa...
[9] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 1038, pag. 387, col. 2: Or fa che si' costante / como le bone sante, / et no te para forte / se recepi la morte.'
[10] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 3, cap. 12, pag. 129.4: ma, sì come di lei Parimenide disse: 'la mobile ritondità di tutte le cose rotea, quand'ella sè immobile e costante conserva'.
[11] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), Prol., pag. 5.17: Homu fu potentissimu et rikissimu, saviu parlaturi, grandissimu et largu, in la adversitati constanti, allegru, sullazusu et non ingratu.
[12] Stat. venez., 1344, cap. 50, pag. 378.16: e questo è dito açò che nui siamo constanti e fermi in tute bone ovre, amen.
[13] Cicerchia, Passione, 1364 (sen.), ott. 79.5, pag. 328: Non ti vidi con esso lu' nell'orto? - / Ma Pietro sta costante e non si piega, / con giuramento di negarlo acorto, / tremando tutto dal capo a la pianta. / E 'l gallo la seconda volta canta.
[14] Niccolò de' Scacchi, p. 1369 (ver.), 122, pag. 575: Però nel tempo verde / Sia çascun a ben far constante e forte...
[15] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81, (fior.), Sp. 12, pag. 152.26: Questa è la fede. E la pietra è costante e forte; così è la fede. Ioannes viene a dire 'amoroso'; e questa è carità.
[16] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 48.1, pag. 109: Se per sofrir et star sempre constante / a sostener una grave percossa...
[17] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 13, pag. 110.3: fu deliverato de non mostrarese timorosi, anche fare resistenzia a muodo de uomini costanti.
[18] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 3, cap. 27, pag. 199.1: Ma eli, amando pu la vita eterna che la transitoria, stetem fermi e constanti e reçevém lo martirio. Ben fun dunqua questi martiri, li quai per non offender a Dee reçevém la morte.
[19] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 29, pag. 242.32: «Quale speranza lo re e nuy altri oramay poterrimmo avere de te, chi, commo devisse inver de lo signore tuo de la citate toa avere l'animo constante e fermo, modo allo presente te vedemmo vaccillare e llassivamente descorrere a quello che non dive.
- Ostinato, caparbio, tenace.
[20] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 47.17, pag. 184: Tu diavol senza carne, ed eo dèmone encarnato, / c'aio offeso 'l mio Segnore, non so el numer del peccato». / El Nimico non vergogna, a la stanga sta costante...
[21] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 7, vol. 1, pag. 130.6: Quista cussì constanti deffensiuni di Scipio tuttu lu Senatu la apruvau.
[22] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 9, cap. 32, vol. 2, pag. 338.26: Uccisione smisurata e poca di fuga vi sarebbe stata, se la notte non fosse sopravenuta; tanto furo gli Etrurii costanti e ostinati a morire, che li vincitori in prima lasciaro il combattere, che li vinti.
[23] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 8, pag. 555.6: Gravi e noiosi erano stati i casi d'Elena a ascoltare alle donne, ma però che in parte giustamente avvenutigli gli estimavano, con più moderata compassione gli avean trapassati, quantunque rigido e constante fieramente, anzi crudele, reputassero lo scolare.
2.1 Misurato e controllato nei sentimenti (o azioni).
[1] Brunetto Latini, Pro Ligario, a. 1294 (fior.), pag. 175.4: Questi sono bene costumi di forestieri, che si sforzano di trarre l'odio inanzi infino al sangue e a morte, sì come fanno i non costanti Greci e li spietati barberi.
[2] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 45, pag. 129.6: E Seneca dixe: «Ke savio è et temperato è constante, ki è constanto non è perturbato, [ki non è perturbato] è sença tristicia, ki è sença tristicia è beato.
[3] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. IV, cap. 19: s(e)c(on)do che Seneca in dele Pistule disse, chi è prude(n)te è te(m)perato, et chi è te(m)perato è costante, et chi è costante è sensa torbassione (et) sensa tristitia.
2.1.1 Estens. Che possiede o mostra calma, compostezza, serenità d'animo; privo di turbamento.
[1] Ridolfo, Tenz. con Manfredino, a. 1328 (perug.), 2.1.4, pag. 167: Ogni felice di vertude ha cima / perché natura al cor ciò lo nodrisce, / e puoi nudrito come in acqua pesce, / sède constante al maginar de prima...
[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 1, vol. 1, pag. 99.16: issu Cato rispusi cu constanti vultu que issu no ndi faria nenti; et ancura spissi fiati requestu et pregatu di chò, perseverau in sou propositu.
[3] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 19, pag. 185.31: E commo calvacavano insembla lo re Dyomede non potendo refrenare l'ardore suo che parea che lo 'ncendesse appressemaose a Breseyda e facendo fronte constante declaraole la soa intentione...
2.2 Privo di incertezze, deciso. Anche fig.
[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. I, pag. 232.19: O Mars padre e o padre Cesare, date deitade a costui che va, imperciò che l'uno di voi è dio (cioè Mars), l'altro sarà idio (cioè Cesare). Ecco che io indivino e agurio che tu vincerai e i botii versi renderò, e con grande voce sarai da publicar da noi. Tu dimorerai costante e conforterai la schiera colle mie parole.
[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 4, cap. 6, vol. 1, pag. 179.18: Et viniru li soy familiari, et non suffersseru que issu se aucidessi et levaruli la spata; ma da poy, incontinenti que issu se nde vitti spaciu, strazzausi la plaga et li fassi tutti et cu la sua constanti dextra trassi lu spiritu missitatu con plantu da dintra di li intestini et da lu cori...
[3] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 12, pag. 54.33: Ma quando lo cor da sì non è forte né stabel né fermo né constante e sta inter dua e vol e no vol et no vol né no vol, tosto dà la volta, e questo s'intende per la sabion chi è cossa movehiçça e no se ten insemo ma croa da sì e descorre e maxena.
[4] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 29.105, pag. 66: Con passi radi e sempre ymagginando, / canson, ti move verso il nostro amante, / e con atto costante, / quando tuoi rime seran ricevute, / li suoi sembianti sume...
2.2.1 Che non lascia dubbio in quanto a evidenza o validità. Essere costante: essere cosa certa indiscussa, assodata; avere per costante: essere convinto che, ritenere cosa certa.
[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 5, cap. 2, pag. 181.13: Ed io: «Ciò che hai detto, con la mente pertratto, e ciò che tu di', così esser consento. Ma in quest'ordine di tra lor costanti ragioni non è alcuna libertà di nostro arbitrio...
[2] Poes. an. fior., a. 1347, Chi più vaneggia.5, pag. 226: Chi più vaneggia per lo mondo errante, / tanto s'allungia più dal Sommo Bene / sì che san fallo avene / che nulla chosa egli à perfetta o stante. / Sol questo gl'è costante: / tristo dolor e coscienza il tene.
[3] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. III, pag. 549.11: Questa cosa dela qual lo cavo e l'animo e li piè è patiente sie costante, né non vedi che vini sia çascuni.
[4] Boccaccio, Decameron, c. 1370, III, 8, pag. 238.18: veggendo l'abate e' monaci che per tutto questo egli non si risentiva, toccandogli il polso e niun sentimento trovandogli, tutti per constante ebbero ch'e' fosse morto...
2.3 [In partic.:] fermo nell'esercitare le virtù, che non cede o non è soggetto a tentazioni; onesto, virtuoso.
[1] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 10, cap. 4, par. 3, pag. 293.19: et poi gli mattava sì con suo senno e con sua fermezza, ch'era tenuto il suo il magior miracolo che mai s'udisse o trovasse d'alchuna donna costante.
[2] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 1083, pag. 388, col. 1: Et depo' questo Dio / alla prescione gio / con grande lumenera / et con turba pienera / de angeli et de sancti / et de virgini constanti / e disse: 'Catarina, / vergene pura et fina, / leva l'occhi et lu core, / conusci lu tou creatore...
[3] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 2, cap. 5, pag. 183.1: L'ammirazione della costante e sincera vita fece intanto onorevole al senato Marco Porzio Cato...
2.4 Fermo in un rapporto di fedeltà (verso altri o Dio).
[1] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 3, cap. 3, pag. 381.6: a lui diletterebbe interporsi intra voi e nostro re, e dare fine alla crudele guerra; e che siate costante al nostro Signiore e compagni, come già i vostri antichi furono a nostri re passati.
[2] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 4, proemio, pag. 66.31: E però che alcuna cosa conferisce la sua volontade a colui ch'è isforzato, per volere scampare la vita uscìe del monisterio, e non stete costante alla volontà assoluta...
[3] Bosone da Gubbio, Spir. Santo, p. 1345 (eugub.), 132, pag. 119: Quil d'Ongaria bem che luntan dimori / à pur de l'infedeli d'intorno intorno / collo Boemo costante se 'nchori.
[4] Poes. an. perug., c. 1367, 2.16, pag. 375: Vaga ballata, vanne al signior mio / e diglie che a me sia fermo e cosstante, / e de suoie belglie occhie sghuardo pio / non faccia a mio despetto a nullo amante, / ma comme diamante tengha fede / a me che per suo amor morir me vede.
3 Avv. In ogni momento, ad ogni occasione, sempre.
[1] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 2, 5, reg. 39.12, vol. 2, pag. 132: e se donna ch'è saggia, / brama aver saggio e di vertù laudato, / onde l'è questo dato / che per ciò voglia ch'om per matto l'aggia, / vien da la folle superbia d'alquante / c'aman vincer constante / e che si dica...
[u.r. 26.11.2020]