DILETTO (2) s.m.

0.1 ddiletto, delecti, delecto, delectu, deleit, deleiti, deleito, delet, delete, deleti, deleto, delette, deletti, deletto, deleyti, deliecto, delietto, dellecti, dellecto, delleti, delleto, delletto, dilecte, dilecti, dilecto, dilectu, dileti, dileto, dilett', diletti, diletto, dilettu, diliecti, diliecto, dilietto, dilitii, dillecti, dillecto, dilleto, dilletti, dilletto, dillettu, dillitii.

0.2 Da dilettare.

0.3 Federico II (ed. Panvini), a. 1250 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Federico II (ed. Panvini), a. 1250 (tosc.); Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.).

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Memoriali bologn., 1279-1300; Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.).

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.); Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.); Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Detto dei tre morti, XIV pm. (camp.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 Locuz. e fras. a diletto 1, 1.4.1, 2; a diletto di 1.4.1; a gran diletto 1; di diletto 2.1; essere a diletto 1; essere di diletto 1; per diletto 2; pigliare diletto 1; prendere a diletto 2; prendere diletto 1, 1.2; stare a diletto 1.2; stare a gran diletto 1.2; stare in diletto 1.2.

0.7 1 Sentimento di soddisfazione compiaciuta. 1.1 [Rif. all'appagamento dei sensi]. 1.2 [Anche con connotazione neg.:] piacere sessuale. 1.3 [Filos.] [Relig.] [Rif. ai piaceri spirituali]. 1.4 [Rif. alla volontà:] beneplacito. 2 [Con valore attenuato:] sensazione piacevole procurata dallo svago e dall'intrattenimento (o da qsa presentato come tale). 2.1 Locuz. agg. Di diletto (un luogo, un oggetto): tale fa procurare piacere. 3 [Spec. al plur.] ciò che procura piacere e soddisfazione. 3.1 [Come oggetto di attrattiva, lusinga].

0.8 Roberta Maschi 10.08.2004.

1 Sentimento di soddisfazione compiaciuta.

[1] Federico II (ed. Panvini), a. 1250 (tosc.), 1.11, pag. 157: membrando / de lo dolze diletto / ched io aspetto, - sonne alegro e gaudente.

[2] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 14.1: quella amistade ch'è per utilitade e per dilettamento nonn è verace, ma partesi da che 'l diletto e l'uttilitade menoma.

[3] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 3, cap. 1, pag. 86.15: diletto non è altro, se non gioia e riposo in ciò che l'uomo à acquistato quello che l'uomo ama...

[4] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 25, pag. 304.26: chi à mai diletto savere o ardimento in fornir cosa alcuna, se nno lo sonmo acquistando etternal bono, e mal tutto fugiendo?

[5] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), canz. 6.23, pag. 68: ov'è gioia, allegrez[z]a ë dilletto?

[6] Memoriali bologn., 1279-1300, (1300) [Cino da Pistoia] App. h.14, pag. 103: è sagia nel parlar, vit'e conforto, / gioi e diletto a chi le sta davanti.

[7] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 9, pag. 15.41: l'uomo sente più diletto nel fare l'opera, che non sente quando egli l'ha fatta...

[8] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 1, cap. 6, pag. 14.22: la malizia dell'acque è egualmente nimica del diletto, e dell'utilitade.

[9] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 2.62, pag. 547: e se mia morte deletto ve dona, / non giamai fu persona, / che così lietamente alcun camino / incomenciasse con non modo lento.

[10] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 8, pag. 34.18: cum li manu, li pixi si lassavanu prindiri cum dilettu.

- Locuz. avv. A diletto.

[11] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 55, pag. 105.13: la confusione di coloro che a diletto pare che corrano per la via del dimonio...

[12] Paolo da Certaldo, XIV sm. (tosc.), cap. 332, pag. 203.20: abbi nel tormento che fai al malfattore molta onestà, acciò che chi ti vede o ode non dica che tu il facci a diletto e volentieri.

- Locuz. avv. A gran diletto.

[13] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 174, pag. 14: soto le choltre / dormite a gran deleto tuta note...

[14] Poes. music., XIV (tosc., ven.), [AndFir] ball.20.12, pag. 302: disiando aspetto / di rivedervi, donna, a gran diletto.

[15] Sacchetti, La battaglia, 1353 (fior.), I, ott. 36.2, pag. 12: come le grue, seguendo lor signore, / ne l'aire van cantando a gran diletto...

- Fras. Essere a, di diletto a qno: tale da procurare piacere (e dotato perciò di forte attrattiva).

[16] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 10, pag. 47.26: l'amore è di tanto diletto e di sì gran forza, che non è niuna cosa sì terribile nè sì aspra, che l'amore non la faccia gioconda...

[17] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 9, pag. 560.29: ogni cosa che a noi è di diletto o di bisogno, senza alcun danno d'altrui, tutto traiamo...

[18] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 30, 70-78, pag. 771.8: per severità di giustizia e per dirittura che lo luogo, che li fu a diletto a commettere lo peccato, ora li sia a pena la sua memoria...

- Locuz. verb. Prendere, pigliare diletto con, di qsa.

[20] Esopo tosc., p. 1388, cap. 15, pag. 107.5: avendo trovato il corbo uno cacio andonne con esso in su uno alto albero, e tenendolo in becco ne prendea gran diletto.

[21] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 6, pag. 19.16: spesso l'invitava a mangiare, e facevalo cantare nella gabbia, e pigliava gran diletto di lui.

1.1 [Rif. all'appagamento dei sensi]. Mal diletto.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 2, cap. 15, pag. 48.31-32: ei diletti del bere e del mangiare, che l'uomo à in gustare; e i diletti delle femmine, che l'uomo à in tastare; sono più grandi e più forti delli altri.

[2] Poes. an. urbin., XIII, 15.9, pag. 572: tucto lo mio tempo ò speso in mal delecto: / de me, dolçe Madonna, sïate cordollosa.

[3] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 24, vol. 3, pag. 299.2: diletti e desiderii sono compiuti e messi in opera per li cinque sensi del corpo, donde assaggiare e toccare sono principali...

[4] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 146.285, pag. 652: tuti toi delecti / de manjar, de solazar, / de bon conduti e vim eleti...

[5] Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.), 93, pag. 380: per tre modi corre huom nel difecto / di far peccato: o di superba vita, / o per aver da li occhi mal dilecto, / o per aver la carne troppo trita...

- [Filos.] [Relig.] [In opposizione ai piaceri spirituali].

[6] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 1, cap. 6, pag. 11.36: il bene del corpo die essere ordinato ai beni dell'anima, e così il diletto del corpo die essere ordinato al diletto dell'anima.

[7] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 1, cap. 3, pag. 5, col. 18.15: ne' dilecti sensuali è la ragione alla sensualità subiugata: ne' quali e peccatori seguitano el disordinato appetito de' sentimenti...

[8] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), Introduzione, pag. 4.3: minesprezando li delecti corporali e vani de chisto mundo, per li quali se inpèdicano li delecti spirituali e devoti de l'anima.

1.2 [Anche con connotazione neg.:] piacere sessuale.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De vanitatibus, 14, pag. 187: l'aver, l'onor del mondo, parent e grand fameia, / Lo corporal deleito, ke trop bel asemeia, / Quest è tut quel conforto k'in grand dolor zermeia...

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. III, cap. 3: se tu vuoli avere la buona fama, fugge le sossure deli dilecti carnali...

[2] Fiore, XIII u.q. (fior.), 39.7, pag. 80: non vo' che ll'ami sol per lo didutto / Né per diletto, ma per trarne frutto...

[3] Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.), 3, pag. 226.24: lo saint Apostol nos amonis que nos nos esveillem del deleit de la carn.

[4] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 9, vol. 2, pag. 99.34: Poleniu, lu quali era moltu luxuriusu, nìn skittu se allegrava di li delecti carnali, ma eciandeu la infamia li placia...

[5] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 1, pag. 4.30: van semper cerchando gli bruti deleti e piaxer soçi de la corrota carne.

- Locuz. verb. Prendere diletto diqno: avere rapporti sessuali con qno.

[6] Bel Gherardino, a. 1375 (tosc.), II, st. 14.5, pag. 125: Marco Bello di lei diletto prese / parecchie volte baciandola d'amore.

- Locuz. verb. Stare a, in diletto, a gran diletto: stare in intimità sessuale con qno.

[7] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 12, pag. 223.35: Ission poco tempo tenne il reame, perchè li fue tolto; e questo figura, che stete poco tempo in diletto con Junone...

[8] Perugia e Corciano, c. 1350 (perug.), cap. 26, pag. 123.2: Novitio mena a sua corte la polçella Candida e stanno ensieme a grande deletto e per lungo tempo...

[9] A. Pucci, Madonna Lionessa, a. 1388 (fior.), ott. 47.4, pag. 226: s'andâro nel letto, / ed abbracciâr l'un l'altro istrettamente / e tutta notte stettero in diletto.

1.3 [Filos.] [Relig.] [Rif. ai piaceri spirituali].

[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 21, pag. 108.26: il diletto spirituale passa tutti i diletti di questo mondo...

[2] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 22, pag. 114.19: il diletto spirituale participandosi in altrui, non solamente [non] scema in me, ma cresce in me...

[3] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 1, cap. 3, pag. 5, col. 18.26: ne' dilecti spirituali la natura spirituale e corporale è sopra natura dilectata.

[4] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 4, cap. 33, pag. 277.24: stretta è la via per la quale si passa al diletto di vita eterna.

[5] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 1, 1, pag. 34, col. 1.43: conviene anco nella purgazione vi sia giustizia, acciocchè l'anima, la quale per i peccati suoi passati mutò il diletto di Dio nel diletto della creatura...

1.4 [Rif. alla volontà:] beneplacito.

[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 1, cap. 8, pag. 19.1: lo edificio, o casamento vuole essere edificato secondo buono aere, e secondo il diletto del Signore.

1.4.1 Locuz. avv. A diletto; locuz. prep. a diletto di: secondo il libero volere.

[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 70, pag. 343.2: l'uomo può usare il mondo a diletto sanza averlo, e dilettarvisi come se ll'avesse...

[2] Boccaccio, Ninfale, 1344/48 (?), st. 344.3, pag. 313: aspettando invano il giovinetto, / Mensola sua, la qual ancor dormia, / cogliendo ind'oltre fiori a suo diletto...

[3] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. VII, cap. 24, vol. 1, pag. 307.28: egli non fu cattolico Cristiano, vivendo sempre più a suo diletto e piacere, che a ragione, o a giusta legge...

[4] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 10, cap. 83, vol. 2, pag. 559.23: avendo li Fiorentini loro gente alla guardia di Pescia e de l'altre terre della Valdinievole, certi conistaboli de' loro a lloro diletto usavano d'andare il dì sul poggio della Romita sopra Pietrabuona, il quale era terreno di Fiorentini...

2 [Con valore attenuato:] sensazione piacevole procurata dallo svago e dall'intrattenimento (o da qsa presentato come tale).

[1] Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.), 10.1, pag. 414: di settembre vi do diletti tanti: / falconi, astori, smerletti e sparvieri...

[2] Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.), 26.6, pag. 385: or ti ripensa: enfin al dì 'l vi tenne / con canti, con sonare e con diletto!

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 1, vol. 1, pag. 56.29: reputavannu cosa non digna que la gravitati di lu imperiu et la sua aucturitati se dunassi a lu delectu et a la suavitati di parlari grecisku.

[4] Colori rettorici (ed. Scolari), 1329/45 (fior.), pag. 254.17: che per li detti intervalli si mantiene e aiutasi e confermasi la boce e lla sentenzia se ne rende più chiara e gli uditori ne ricevono diletto...

[5] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 7, cap. 3, pag. 195.11: temendo che il suo esercito ancora come quello d'Annibale per lo troppo diletto della città non divenisse molle...

[6] Comm. Arte Am. (B, Laur. XLI 36), XIV td. (fior.), ch. 65, pag. 827.6: discrive altri luoghi di lunge da Roma, ove gli uomini e le donne per santà e per diletto andavano...

[7] Malattie de' falconi, XIV (tosc.>lomb.), pag. 17.14: venne a la sua corte per vedere, sapere ed imprendere l'arte de li deti ucelli prendetori, imperò che molto si delettava e molto li piacea tale dillecto.

[8] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 10, pag. 141.16: non dico che 'l c. stia sinça omne fatiga, ma ad tal modo se cavalche che ad lui sia dilecto et non fatiga...

- Locuz. avv. A diletto: per divertimento; a capriccio.

[9] Comm. Arte Am. (B), XIV pm. (fior.), ch. 122, pag. 703.26: Baie era uno nome di bagni a li quali andavano a diletto le donne e donzelle.

[10] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. VII, cap. 1, vol. 1, pag. 277.6: il verno stava a Foggia, e la state a la montagna a la caccia a diletto.

[11] Boccaccio, Epist., 1361, pag. 1115.12: la famiglia Porzia, lasciato Tuscolano, ne venne a divenire romana. Chi potrebbe dire quanti già a diletto lasciarono le propie sedie e allogaronsi nelle altrui?

[12] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 86, terz. 1, vol. 4, pag. 122: regnando il trentaquattro, innanzi detto, / ed essendo in Firenze assai ciardelli, / che uccidevan gli uomini a diletto...

- Andare a diletto: senza una meta né un'intenzione precisa.

[13] Esopo tosc., p. 1388, cap. 6, pag. 82.3: andando a diletto la pecora la capra e la giovenca, avenne che si trovarono col lione e insieme feciono grande allegrezza.

- Locuz. avv. Per diletto.

[14] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 5.127, vol. 1, pag. 93: noi leggiavamo un giorno per diletto / di Lancialotto come amor lo strinse...

[15] Poes. an. fior., a. 1347, O voi ch'entrate.2, pag. 266: o voi ch'entrate nel bel cimitero, / guardando per diletto le pinture...

- Locuz. verb. Prendere a diletto qsa: sottovalutare, disprezzare.

[1] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 174.9, pag. 230: tu prendi a diletto i dolor' miei...

2.1 Locuz. agg. Di diletto (un luogo, un oggetto): tale fa procurare piacere.

[1] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 1, pag. 119.3: si chiama Amenità, che è tanto a dire quanto luogo di diletto, imperciò che in quella si truova tutte cose dilettevoli e soavi.

[2] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 8, pag. 48.26: e 'l giardino fornito di tutti pomi, frutti e cose di diletto che nomare si potessero...

[3] Bibbia (08), XIV-XV (tosc.), Gl 2, vol. 8, pag. 169.12: quasi orto di diletto era la terra inanzi a lui, e dopo lui la oscuritade del deserto...

2.2 Uomo di diletto: che sa intrattenere piacevolmente.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. VII, cap. 46, vol. 1, pag. 340.25: di quella terra fue Manfredi Bonetta, conte camerlingo del detto re Manfredi, uomo di gran diletto, sonatore e cantatore...

3 [Spec. al plur.:] ciò che procura piacere e soddisfazione.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De anima cum corpore, 100, pag. 58: de vest precïosissime illoga he fí vestio, / Mirabelment ornao a zem e a or polio; / In tug li toi deleiti grandment firé exaudio.

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. IV, cap. 24: viver solo, (et) no(n) s[o]lame(n)te solo sensa molestia ma etia(n)dio abbondando di gra(n)di dilecti (et) di gran ricchesse...

[3] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 18.2, pag. 63: cecato t'ha questo monno coi delette e col soiorno / e col vestemento adorno e con essere laudato.

[4] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 518.8: da poi che entrati sono in quei dilecti del beato Liso, quive trovano piene de molte erbe, rose e altre fiori d'ogni mainera, alborcelli con suavi fructi.

[5] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 1135, pag. 388, col. 2: Catarina, / nobile fantolina, / lu tou nobile aspectu / pieno è d'ogni dilectu...

[6] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 14, pag. 641.12: la letizia delle cose temporali e corporali e de' diletti...

[7] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 5, pag. 170.23: nè me ànno le triste ombre; ma abito l'Elisio, e i luoghi de' beati, pieno di tutti diletti.

[8] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 6, pag. 28.18: e' apello meretrixe la vita ponposa, la qual se demenna in le gran richeçe con gli gran deleti e con superba possança...

[9] Detto dei tre morti, XIV pm. (camp.), 5, pag. 408: lassamo li dilecte e l[e] cose mundane, / ca tucte so false, gabatrice e vane...

[10] San Brendano ven., XIV, pag. 170.12: e plu me rende consolazion che poria far tuti li deleti de lo mondo metandoli tuti ad un, como ben manzar, zugar, balar, cantar e ben ber...

3.1 [Come oggetto di attrattiva, lusinga].

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 2, cap. 10, pag. 93.21: e' crudeli uccegli e le malvage bestie, sollicitate per lo diletto dell'esca, seguitavano l'oste che peria.

[2] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 24, pag. 419.2: non ti possano quello fare di lusinghe né di diletto li peccatori, che tu vadi con loro.

[3] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 2, cap. 1, pag. 44.22: cotale era quand' ella ti lusingava, quand' ella co' diletti della falsa felicità ti scherniva.