DILÌGERE v.

0.1 diletta, diletti, diligendo.

0.2 DELI 2 s.v. diligere (lat. diligere).

0.3 Sommetta (ed. Hijmans-Tromp), 1284-87 (fior.>tosc. occ.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.); Dante, Rime, a. 1321.

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Amare. 1.1 [In formule di saluto]. 2 Scegliere.

0.8 Roberta Maschi 10.08.2004.

1 Amare.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 17.55, vol. 3, pag. 283: tu lascerai ogne cosa diletta / più caramente...

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 33.40, vol. 3, pag. 546: li occhi da Dio diletti e venerati...

[3] Dante, Rime, a. 1321, 47.14, pag. 174: tempo fu già nel quale, / secondo il lor parlar, furon dilette; / or sono a tutti in ira ed in non cale.

[4] F S. Agostino volg., XIV (tosc.), L. 14, cap. 7: chi dilige la iniquità, odia l'anima sua. || Gigli, Della città di Dio, vol. V, p. 189.

1.1 [In formule di saluto].

[1] Sommetta (ed. Hijmans-Tromp), 1284-87 (fior.>tosc. occ.), pag. 204.24: si può dir così: 'Al suo fratello peramando' vel 'diligendo', vel 'Dilectissimo frate', vel 'karissimo'...

2 Scegliere.

[1] A. Pucci, Reina, a. 1388 (fior.), II, ott. 13.3, pag. 248: non ti sgomentare: / perché istata se' da Dio diletta, / mandato m'ha per non ti abbandonare.

[u.r. 04.03.2010]