FATICA s.f.

0.1 fadega, fadhiga, fadica, fadiga, fadige, fadigha, fadighe, faìa, faidiga, faiga, faìga, faige, faìge, fatia, fatica, faticha, fatiche, fatichi, fatiga, fatige, fatigha, fatighe, fatighi, fatigi, fatigiy, fatigua, fatigue, fatigui, fatigy, fattica, fatyche, fatyge, fayga.

0.2 DELI 2 s.v. fatica (lat. parl. fatigam, da fatigare 'affaticare'). || Per il DELI «il passaggio della ‑g‑ alla ‑c‑ è fenomeno di ipercorrettismo», ma si tratterà più probabilmente di uno scambio di suffisso, dall'improduttivo ‑igare al produttivo ‑icare: cfr. forme come (af)fumicare, leticare, navicare.

0.3 Audite, poverelle, 1225 (umbr.): 1.3.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Tomaso di Sasso (ed. Contini), XIII pm. (tosc.); Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Stat. sen., 1280-97; Lett. pist., 1320-22; Simintendi, a. 1333 (prat.); Doc. lucch., 1334; Lett. volt., 1348-53.

In testi sett.: Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.); Pseudo-Uguccione, Istoria, XIII pm. (lomb.); Pamphilus volg., c. 1250 (venez.); Esercizi padov., XIII m.; Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Caducità , XIII (ver.); Doc. venez., 1308; Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342.

In testi mediani e merid.: Audite, poverelle, 1225 (umbr.); St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.); Poes. an. urbin., XIII; Regimen Sanitatis, XIII (napol.); Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.); Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Stat. perug., 1342; Stat. castell., XIV pm.; Doc. assis. (?), 1354; Stat. cass., XIV; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 Locuz. e fras. a fatica 1.2.1; dare fatica 2.3.1; dare una fatica 2.3.1; durare fatica 1.1; salario e fatica 2.2.1.

0.7 1 Impegno di energie fisiche, morali o intellettuali tale da generare stanchezza (anche fig.). 1.1 Fras. Durare fatica. 1.2 Difficoltà sofferta nel compiere un'azione (fisica o intellettuale). 1.3 Sofferenza causata da un impegno di energie fisiche, morali o intellettuali, in partic. dall'affrontare mali, avversità, difficoltà (con valore forte o anche attenuato: dispiacere o semplice fastidio). 1.4 Stato di esaurimento delle energie o di logoramento. 2 Impegno in un determinato lavoro o attività, e il suo prodotto. 2.1 Attività lavorativa (con valore durativo). 2.2 Lavoro, attività, prodotto del lavoro (in quanto quantificabile in rapporti economici). 2.3 Lavoro da compiere. 2.4 Ciò che a qno spetta o incombe di fare, compito, responsabilità. 3 Azione difficile ed impegnativa rivolta ad uno scopo, impresa. Ciascuna delle imprese di Ercole. 3.1 [Nel linguaggio amoroso:] fatica amorosa. 4 [Degli astri:] l'operare (movimento e influsso sulla Terra).

0.8 Fabio Romanini 15.03.2007.

1 Impegno di energie fisiche, morali o intellettuali tale da generare stanchezza (anche fig.).

[1] Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.), 8 (29), pag. 236.26: Questa t(er)ra luntana scì è Sena i(n)coronata là o eo son stato ali piè d(e)la phylosophya (e) audito la soa doct(r)ina e nut(r)ito d(e)l lacte d(e)la sua dolceça, e no çença spese e fatica ò atrovato ma(r)garita d(e) sci(enti)e p(re)ciosa...

[3] Tomaso di Sasso (ed. Contini), XIII pm. (tosc.), canz..53, pag. 93: tardi mi risvegliai - a disamare; / ché non si può astutare / così sanza fatica uno gran foco, / ma si consuma loco - per neiente.

[4] Pamphilus volg., c. 1250 (venez.), [Panfilo], pag. 47.34: negun lavorero né niguna fadiga torna a pro' en questo mondo sença Domenedieu.

[5] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 67.20: molto n' è grande mattezza e forseneria somettere al parliere in guisa di picciole cose quelle nelle quali noi troviamo essere consumata la somma dello 'ngegno de' filosofi con grandissima fatica.

[6] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 132.4: Non puote divenire savio chi pensa a richezze e a diletti di mensa, che troppe fatiche e studi richiede.

[7] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. III, cap. 7: [17] Et Cato disse: mecte ale stagione tra li tuoi pensieri allegressa, acciò che possi patire ongna fatica...

[8] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 4, cap. 1, pag. 109.3: ciascuno guarda più quello che elli à acquistato del suo proprio senno e del suo proprio travaglio, che quello che elli à avuto senza fatica e senza pensiero.

[9] Disticha Catonis venez., XIII, L. 3, dist. 6, pag. 67.11: Alguante fiade mete alegrece a li toi penseri, açò qe tu pose sostegnir, qual fadiga tu vòi en lo to anemo.

[10] Regimen Sanitatis, XIII (napol.), 488, pag. 577: Non deveria similiter homo molto sudato, / per fatica o per bagno che sia multo scalfato / o che fosse per femena extra modo sforzato, / de nocte nullo bévande se non è perlasato...

[11] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), 4, pag. 53.4: la sapienzia del segondo omo, dissero li philosofi, non è di natura, ma è d'accidente. Unde con grande fatica sae e si ritiene...

[12] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), pag. 165.8: E tant plu desidrosament e' me met a cotanta ovra far e complir, no curant de vigile né de fadiga...

[13] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 146.44, pag. 642: Dime, chi t'à consomao: / faiga, fame o fumo o vento?

[14] Doc. venez., 1318 (2), pag. 159.8: item lago ad Agnesse mia servicial sol. XX de gss. per molte brige e fadige ch'ell'à abudo in mi...

[15] Lett. pist., 1320-22, 12, pag. 51.13: E sappi che noi le avemo avute con molta fatica spesa e sollicitudine...

[16] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 19, pag. 104.25: nulla palma de victoria è senza fatiga di bactalla.

[17] Stat. castell., XIV pm., pag. 211.13: Le sore gravide fine al die de la loro purificatione possono se abstinere se volliono da onni fatiga corporale, sciatto da le orationi no.

[18] Legg. S. Elisab. d'Ungheria, XIV m. (tosc.), cap. 28, pag. 47.2: Molto sono istolti coloro che spendono la fatica loro invano...

[19] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 8, pag. 33.22: la citella, la quali era delicata et debili per natura, non usata a fatiga, non putendu plui fugiri, fu stanca et vinni minu.

[20] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, 4, pag. 83, col. 1.35: E quanto più s' acceca l' occhio dell' intelletto (la qual cosa non si fa se non se per grande esercizio e fatica) tanto l' occhio dell' affetto senza comparazione più alto, e più liberamente sale, quando si leva e stendesi a Dio.

[21] Esopo tosc., p. 1388, Prologo, pag. 66.11: insiememente leggi non solamente a consonamento dell' orecchie, ma con pensamento, con fatica d'animo.

1.1 Fras. Durare fatica.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 10, pag. 65.7: E così è di molti artefeci e di molti maiestri e di molti lavoratori; poscia ch'ànno fatto e durata molta fatica, guastano e sconciano molti beni, e fanno perdere molte dispese.

[2] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 1720, pag. 236: chi non dura fatica / sì che possa valere, / non si creda capere / tra gli uomini valenti / perché sia di gran genti...

[3] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 8, cap. 8, pag. 207.10: e diceano che en questo non avareano durato fatica né scritto se 'l cielo non avesse en sé verità e mostrasse buscia.

[4] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 82, pag. 107.20: Però, con ciò sia cosa che sia molto utile ricordare agevolemente, non t'inganni quanta fatica ci convien durare, la quale dalla utilità la potrai estimare.

[5] Rainaldo e Lesengr. di Udine, XIII (ven.), 479, pag. 172, col. 1: «Se Deo m'aì», dis Rainald, / «vui me 'n faré mala part: / bein savé l'erba mançar; / eo 'd'ai durà fadiga e pensier, / tant ai cercà e val e dos / no me remas pel ados».

[6] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 32, pag. 53.22: La cicogna si è uno grande uccello et à in sé cotale natura che quanto tempo la loro madre dura faticha in notricharli, tanto tempo metteno elli a notrichare la loro madre.

[7] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 7, pag. 28.5: E dice che ssi affaticava remigando, imperò che tutta l'umana natura, tutte le genti durano grande fatica navigando e remigando per questo mare, acciò che possano venire al porto di salute...

[8] Doc. sen., 1308, pag. 170.32: e detti maestri e manovali non posono fare altro, perciò che non potrebero soferire di stare tutto dì, durando fatigha, che non bevesero...

[9] Giudizio universale, XIV in. (ver.), 352, pag. 67: pregando lo Segnor ke beneiga / la mare e 'l pare k' en si durà faiga.

[10] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 3, pag. 144.3: Charne di bue che sia di più tenpo non è tanto da pregiare come quella che detto avemo, avengna Dio ch'ella sia buona a coloro che durano faticha e che ànno la forciella forte.

[11] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 45, pag. 60.18: E la raxon segondo Aristotele si è, perciò k' elli no à provado ke è a sostegnir gran desasio et ancora perçò k' elli no à durado gran fadiga en acquistar la robba.

[12] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 509.11: Quivi demorano li ghioctoni, ghoditori, li quali fadiga durare non volgliono...

[13] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 10, 130-139, pag. 190, col. 2.12: La qual fa del non ver, çoè che la ditta figura posta per mensola fa dire a qui' che la considerano 'o ello gle pesa o el dura gran fadiga a sostignire'.

[14] Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.), cap. 7, pag. 44.20: Signore mio, ço che ò si è tuto vostro, l'avere e la persona, inperçò ch'io no ve porave mai meritare del servixio e de le fadighe, le quae vui avì durade per mie...

[15] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 2, cap. 5, pag. 46.19: Deu è sì potenti, chi, si li plachi, vi pò dunarj aqua in chilla chima de lu monti, a zo ky vj levj tanta fatiga quanta vuy aviti durata per la acqua.

[16] Stat. pis., a. 1340, pag. 709.32: Ancho ordiniamo, che ad Santo Piero ad Grado, et per quella via in fino alla volta delle Prata, sia una cercha con una cassetta picciula, quando in quella contrada si trovasse alcuna buona persona che volesse durare quella faticha per bene dell' anima sua.

[17] Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.), pag. 473.7: E molto grande pianto e strida v' ebbe questo dì; e di molti che perderono i passi e durorono quella grande e crudele faticha e non n' ebbono del grano, gridando fortemente per Dio che ne fosse loro dato.

[18] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 8, cap. 4, pag. 218.3: E puotesi ogne anno mettere la vacca al toro: ma là ov' è bisogno, e usata, che elle, per fatiche ch' abbiano a durare, mettano alcuno anno in mezzo, puotesi fare.

[19] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 206.12: E quanto che ne' detti fatti io durassi la maggiore fatica sollicitudine e pensieri, che io facessi mai in alcuna cosa,

[20] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 12, 73-87, pag. 371.14: per cui; cioè per lo qual mondo, mo; cioè nel presente tempo, s'affanna; cioè si dura fatica da' decretalista,

1.2 Difficoltà sofferta nel compiere un'azione (fisica o intellettuale).

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 254.15: Cesar gio in Yspania encontra Affranio e Petreio, duca de Ponpeio, con molta fatiga li vicque...

[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio musce cum formica, 15, pag. 87: Zenza fadhiga alcuna eo trov la mia pastura...

[3] Doc. lucch., 1334, pag. 280.34: considerato gli danni ricevuti, e le poghe intrate di Lucca, quegli medesimi con grande fatiga si poteano tenere.

[4] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 4, cap. 31, pag. 155.4: «Poy ki tu ormay si' accirtatu de zo ki dubitasti e cridisti cum grandi fatiga»...

[5] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 7, vol. 1, pag. 135.10: in li tri jorni passati non avia fatti si non tri versi con grandissima fatiga...

[6] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 44, pag. 189.35: E mentre che diceva queste cose, con gran fatica riteneva le lagrime...

[7] Arte Am. Ovid. (C), XIV pm. (tosc.occ.>fior.), L. 1, pag. 424.17: E non è fatica a essere creduto, però che ogni giovana si crede da potere essere amata...

1.2.1 Locuz. avv. A fatica.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 37, pag. 499.19: E lo imperadore medesimo, d' una saietta fedito, fuggendo a fatica in una casa della villa portato fosse nascoso, trovato da' nemici che il seguitavano, subitamente per fuoco fue arso.

[2] Trattato di virtù morali, XIII/XIV (tosc.), cap. 2, pag. 21.15: e nè lo prode del mio libro non sarebbe sì grande a dire lunghe parole come le corte; chè a fatica sarebbono ricevute et agevilemente dimenticate.

[3] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 4, 1.34, vol. 2, pag. 357: Vediamo un che si sforça / suoi dì tutti mettendo / a fatica imprendendo / et in acquisto, et un punto ce 'l tolle.

[4] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 31.33, vol. 2, pag. 534: Dopo la tratta d'un sospiro amaro, / a pena ebbi la voce che rispuose, / e le labbra a fatica la formaro.

[5] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 3, cap. 33, pag. 125.17: Ponsi il moro a piantoncelli [[...]] Nel tufo, e nell'argilla a fatica si pigliano.

[6] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 61.10: inperoché fu sì grande la schonfitta che parte ghuelfa ebe, che a faticha potevano favellare...

[7] Esopo tosc., p. 1388, cap. 17, pag. 115.25: Il signore, vegiendosi così piacievolemente malmenare, gridando forte che a fatica fu udito pel cantare dell'asino, trasse la famiglia con diversi bastoni...

1.2.2 Difficoltà opposta al compiere un'azione.

[1] Stat. cass., XIV, pag. 81.3: S(et) li s(er)vitorii, tanto quillo cqui lege a la mensa, quanto quilli qui s(er)veno, una hora nante che li fratri mangene, piliano pane (et) bibeno sup(er) quillo debito mangiare, czò che alla hora de la mangiare sencza murmuracione (et) grande fatiga s(er)vian ally fratri soy. || Cfr. il testo lat.: «gravi labore».

1.3 Sofferenza causata da un impegno di energie fisiche, morali o intellettuali, in partic. dall'affrontare mali, avversità, difficoltà (con valore forte o anche attenuato: dispiacere o semplice fastidio).

[1] Audite, poverelle, 1225 (umbr.), 13, pag. 6: Quelle ke sunt adgravate de infirmitate / et l'altre ke per lor suò adfatigate, / tute quante lo sostengate en pace; / ka multo ve[n]derì cara questa faiga, / ka cascuna serà regina en celo coronata / cum la vergene Maria.

[2] Pseudo-Uguccione, Istoria, XIII pm. (lomb.), 764, pag. 55: Mai cristïani esser no pò / Quili qe fai mal quant ig pò, / E quel qe tropo se n'entriga / L'anema avrà longa fadiga.

[3] Poes. an. urbin., XIII, 19.15, pag. 580: Amore dolçe, non è fatiga / a cki tTe assaia, si poi mitiga / l'amare pene, unde s'esbriga, / pena penando, a tTe venire.

[4] Caducità , XIII (ver.), 54, pag. 656: En questa vita misera e cativa / tu fusi alevà cun gran faìga...

[5] Esercizi padov., XIII m., A[4], pag. 43.16: Qua(n)do Pero averà soferte ta(n)te fadige qua(n)t[e] Martin(n) elo deve(n)terà canudo ane(n)ti te(m)po.

[6] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 331.29: E po Iuliano abe la sinioria Domitiano, filio de Var de Pannonia provincia. Regnao mesi .viij. e poi ke retornao co la gente soa de Persida, de la fatiga molta ke ssostende fo morto ne la citade de Costantinopoli.

[7] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 25.12: Perciò siamo noi generazione dura, e provatori di fatiche...

[8] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 16, pag. 649.32: l'amore della virtù e l'odio del vizio e la fatica del secolo e la prontitudine dello spirito...

[9] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 4, cap. 12, pag. 138.8: Et zo - dichi sanctu Gregoriu - intravenj a li pirsunj justi, ki vinendu a morte aianu visiunj di sancti, a zo ki non diianu aviri pagura, nì timiri di la sintencia di la morti: ca videndu a li sancti, comu a lloru chitatinj, trapassanu senza fatiga di duluri e de paura».

[10] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 10, pag. 77.34: Chi potrebbe parlando dire la menoma parte della uccisione o con le lagrime agguagliare la fatica?

[11] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 5, pag. 23.15: tutta la sua vita fu croce e fatica.

[12] Lett. volt., 1348-53, pag. 187.6: al presente non vi potiamo significare el nostro venire, ma e' tornerà tosto, sì che non vi sia fatica aspectare um poco a ciò <q> che queste cose si veggano più maturamente...

[13] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 1, pag. 233.18: «Allegro sarei che da tutte le femmine tale oppenione approvata fosse, imperciò che questo la fatica delli amanti farebbe molto minore, e molto migliore sarebbe loro condizione.

[14] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 45, pag. 84.6: la mente loro è libera; cioè che non sente fadiga della fadiga, perché ha acordata la sua volontá con la mia...

[15] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 24, 46-57, pag. 620.11: vinci l'ambascia; cioè la fatica...

1.4 Stato di esaurimento delle energie o di logoramento.

[1] Cronica fior., XIII ex., pag. 101.7: e anchora parte di loro ne furono presi da' Turchi, e altri morirono di fame, e chi di sete e altri per faticha.

[2] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 8, pag. 38.37: per la gran fadiga e stanchisia del duro caminar hi lavoravan molto e portavan gran see...

[3] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 132 rubr., pag. 265.9: Se allu cavallo dolesse el pede p(er) fatiga.

2 Impegno in un determinato lavoro o attività, e il suo prodotto.

[1] Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.), 17 (66), pag. 242.30: le cose sciano restituite alo nostro me(r)cada(n)te, e i robatore per la sua fatiga di(n)g[n]e done recevano scì como se (con)vene...

[2] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 5, pag. 300.22: in ogni fatica [e] opera bona è da osservare la regola che dice; non prolungare quel che tu voli ben fare...

[3] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 51.33, pag. 203: «Oi lassi a noi dolenti, co simo desolati! / Nostra fatica e frutti, sìmone derobbati.

[4] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 12, pag. 39.29: Dunque vedi che 'nvano à' lavorato e perderesti tua fatica».

[5] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), Dedicatoria, pag. 226.10: «Guardate quello che voi mi fate fare, però che temo che alla sua eccelenzia queste mie basse cose non potessero agiugnere, e così perderei la fatica

[6] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 1, cap. 3, pag. 82.5: como è-tu stao ardio de furà' tante vote la faiga de li monexi?».

2.1 Attività lavorativa (con valore durativo).

[1] San Brendano tosc., XIV (ven.>tosc.), pag. 261.14: gli fe comandamento che dovesse lavorare e vivere della sua fatica...

2.2 Lavoro, attività, prodotto del lavoro (in quanto quantificabile in rapporti economici).

[1] Stat. sen., 1280-97, par. 144, pag. 42.11: statuimo et ordiniamo che neuno che fusse camarlengo del Comune, che per lo tempo de la sua camarlengaria non debbia andare in neuna ambasciaria di Comune; e se v' andasse, non debbia avere neuno denaio per sua fadiga.

[2] Doc. venez., 1308, pag. 57.8: laso a ser pre Felipo de sancta Maria Madalena per mese e per soa fadiga s. X de gss.

[3] Libro vermiglio, 1333-37 (fior.), pag. 21.21: demo per lo detto fatto a messer Beltrano Laorenzi per sua faticha fior. ventisei d'oro nuovi...

[4] Stat. pis., a. 1340, pag. 707.28: Et debbia avere lo dicto preite, ogni volta che si fa la fraternita, per faticha di sè et delli suoi cherici, et per sonare di campane, soldi XX...

[5] Doc. assis. (?), 1354, pag. 54.11: Item a Vegniatole barbieri per sua fatiga per l'anno pasato fyo. .III. d'oro.

[6] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. II, cap. 12, pag. 560.25: E li salarij de li executori, li quali noi taxemmo a loro, per sue fadighe e per sue spese, [[...]] enno questi...

[7] Stat. lucch., 1362, cap. 55, pag. 110.9: E che per apertura d' alcuno avello, e per chiuditura di quello, non si possa o debbia dimandare o prendere oltra che da soldi dieci di piccioli in fine in soldi quaranta, raguardata la qualità della fadigha...

[8] Doc. padov., 1379 (2), pag. 59.25: Gram fatyge e spese ò avute p(er) vollere fare questo s(er)vixo...

2.2.1 Fras. Salario e fatica: retribuzione integrata dalla remunerazione del lavoro svolto. || Cit. tutti i testi. Per l'esplicitazione del senso, cfr. [6].

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 2, cap. 264, vol. 1, pag. 502.10: Et lo detto notaio abia et avere debia per suo salario et fadiga quello salario, el quale allui per li signori Nove et detti consoli sarà ordinato.

[2] Stat. fior., 1310/13, cap. 27, pag. 33.32: E ogni inponitore abia de la pecunia de la detta arte dal camarlingo de l' arte per loro salario e fatica s. V pic..

[3] Stat. sen., 1329, cap. 51 rubr., pag. 314.9: Del quale preczo abia e avere debia el decto electo per suo salario, fadiga, esercizio e dispese per lui facte, d' ogni V denari due denari, e la decta Università altre due denari...

[4] Stat. fior., 1335, cap. 7, pag. 17.6: Il notaio predetto, se di nuovo avrà scritto, o vero fatto scrivere, per suo salario et fatica abbia soldi XL...

[5] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 49, par. 1, vol. 1, pag. 193.3: el quale bailio aggia per suo salario e fatiga doie solde tanto per ciascuno castello e diciocto denare tanto per ciascuna villa, la quale citerà e non oltra...

[6] Stat. fior., 1357, cap. 1, pag. 340.22: Et abbiano i detti Consoli per loro salaro et remuneratione della faticha, per li detti IIII mesi, della pecunia della detta arte, dell'entrata pervenuta ad mano della detta arte, lire III et soldi III di piccioli...

[7] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. II, cap. 2, pag. 538.40: Gli notarij predicti, cusì como egli no enno usadi, no recevano alcuna cosa da la dicta camera nì da altri, se no come qua de sotto, sotto la rubrica di salarij et fadiga di notari taxade, per ordene se contene.

[8] Stat. fior., 1338/70, cap. 10, pag. 274.31: E per loro salario e fatica del decto uficio, il camerlingo dell'arte de' danari dell'arte debba dare loro uno desinare il dì che saranno insieme, o quando vorranno, non passando la spesa di libre quattro piccoli.

[9] Doc. sen., 1294-1375, [1360], pag. 249.2: A Francescho di Turello, per sodisfare di suo salario e fadigha a fare achonciare el bottino de la fonte a fonte Becci, netti da chabella - IIJ libr. VIIJ sol..

2.3 Lavoro da compiere.

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 123, vol. 1, pag. 119.16: Anco, statuto et ordinato è, che conciò sia cosa che molte comunanze del contado di Siena sieno tenute pagare, a li cittadini di Siena, grandi quantità di pecunia, et per la loro malitia pagare pretermettano et indugino, et anco a la ecclesiastica corte ricorrano, et così li creditori loro gravino di molte fadighe et expese...

2.3.1 Fras. Dare fatica a qno di qsa: passare ad altri qsa di cui occuparsi. Fras. Dare una fatica a qno: attribuire un compito.

[1] Lett. volt., 1348-53, pag. 199.7: in voi intendavamo di rimecterci, sì perché di ciò ci avavate ragionato, e perché di tucti nostri facti sempre v'avemo data fatica, e dal vostro volere e parere none intendavamo di partirci a nostro potere.

[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IV, 4, pag. 292.34: Io amo: amor m'indusse a darvi la presente fatica...

2.4 Ciò che a qno spetta o incombe di fare, compito, responsabilità.

[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 1, pag. 4.8: O reina, la fatiga è tua di diliberare quello che tu desideri; a me è convenevole di ricevere con desiderio li tuoi comandamenti.

3 Azione difficile ed impegnativa rivolta ad uno scopo, impresa. Ciascuna delle imprese di Ercole.

[1] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 97 rubr., pag. 191.1: Della prima fatica d'Ercole, che domò li centauri.

3.1 [Nel linguaggio amoroso:] fatica amorosa.

[1] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 1, ott. 1 rubr., pag. 25.2: Qui comincia la prima parte del libro chiamato Filostrato, dell'amorose fatiche di Troiolo...

4 [Degli astri:] l'operare (movimento e influsso sulla Terra).

[1] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 322, pag. 378, col. 2: pellu airo vao volando / et vengu da oriente / et vaosenne in occidente, / nulla no è che sse figa / senza de lor fatiga.

[2] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 281-90, pag. 88.5: ti mosterranno le cagioni de' variamenti de' tempi e delle fatiche del sole e di quelle della luna...

[u.r. 14.12.2017]