0.1 .c., ac, bc, c, 'c', c., cab, cd, ec.
0.2 Lat. c.
0.3 Libro Guelfo, 1276-79 (fior.): 1.1.
0.4 In testi tosc.: Libro Guelfo, 1276-79 (fior.); Doc. sen., 1302-60 [1313]; Stat. pis., 1321.
In testi sett.: Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.).
In testi mediani e merid.: Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).
In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).
0.7 1 Terza lettera dell'alfabeto (e i suoni che le corrispondono). 1.1 Lettera dell'alfabeto, usata per identificare un oggetto (per lo più un libro) in una serie. 1.2 [Geom.] Lettera dell'alfabeto usata per identificare un punto geometrico, di solito l'estremo di un lato o di un segmento. 1.3 Lettera dell'alfabeto usata per indicare una persona generica, generalmente in correlazione con altre lettere.
0.8 Giulio Vaccaro 11.06.2008.
1 Terza lettera dell'alfabeto (e i suoni che le corrispondono).
[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.), L. V, pt. 15, pag. 181.17: el mezo della luna è el c, tutto il sole è nel o, e 'l capo della rota è le r: cor, e questo è 'l core; onde per la malingnità è chorrotto il core di non amare Iddio...
[2] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 6, pag. 291.14: Questo vocabulo, cioè 'autore', sanza quella terza lettera C, può discendere da due principii...
[3] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 7, 1-15, pag. 156, col. 1.23: ma Beatrixe, sí come nome bono e perfetto, lo secorse, e però dixe per B e per C, toccando «causa eufonie», çoè per bona sonoritade...
[4] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 1, vol. 1, pag. 59.4: Adonca a le decreti di li senaturi apruvati per li tribuni suliassi sutascriviri s. c. littra...
[5] Matteo Frescobaldi, Rime, a. 1348 (fior.), 9.6, pag. 79: La prima [[saetta]] avea un'EFFE R A e ENNE, / poi la seconda C E e ESSE, / la terza C H A parea ch'avesse...
[6] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 22, 10-24, pag. 523.10: Questo relativo Quale dà ad intendere tale per la regola de la Grammatica; cioè che lo relativo che incomincia da c, o da q, dà ad intendere lo suo antecedente.
[7] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 66, pag. 181.29: abi una falça corva ad modu de lictera 'c' e sia b(e)n acuta...
1.1 Lettera dell'alfabeto, usata per identificare un oggetto (per lo più un libro) in una serie.
[1] Libro Guelfo, 1276-79 (fior.), pag. 184.30: pon(emo) che deono dare inna(n)çi nel .C..
[2] Doc. sen., 1302-60, [1313], pag. 106.6: Resta XVJ sol. . Posti a livro del C f. CLXXXXVIIJ.
[3] Doc. fior., 1364-65, pag. 72.2: uno quaderno segniato C di memorie [[...]] tenea Dino...
[4] Doc. pis., 1369-70, pag. 164.16: li quali danari paghamo per lui a Guaspare Chachaloza da Genova, per sua letera, sì chome apare al manovale del C, a fogli 288, f. 200.
1.1.1 [Per indicare un luogo di un testo].
[1] Stat. pis., 1321, cap. 133, pag. 340.12: co le dicte agiunsione, vacagione et correctione facte socto questa lectera C, e scripte per Alberto Cartelloso notaio, condam Iacobi Cartellosi da Vico, et scriva publico, insieme coi dicti correctori da li Ansiani del populo chiamato sopra scrivere le dicte correctione, vacagione, emendagione et agiunsione...
[2] Doc. fior., 1325, pag. 102.31: Annone avuto per conto della sopradetta partita e delle quattro scritte ne la faccia di sotto segniate per .C., insino a kalen marzo 323...
1.2 [Geom.] Lettera dell'alfabeto usata per identificare un punto geometrico, di solito l'estremo di un lato o di un segmento.
[1] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 13, 1-21, pag. 294, col. 1.22: Che l'uno andasse, çoè l'una da A per B in C; l'altro da D per E in F, come appar in la figura.
[2] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 31, proemio, pag. 677.20: Sia la linea AB lo stremo della riva de' fiori dall'una parte di fuori, e la linea CD sia lo stremo della riva di quella medesima parte dentro, che termini con la luce...
[3] Savasorra, XIV pm. (pis.), pag. 89.21: perciò dicerai lo lato del ac este radice di 400...
1.3 Lettera dell'alfabeto usata per indicare una persona generica, generalmente in correlazione con altre lettere.
[1] Sommetta (ed. Hijmans-Tromp), 1284-87 (fior.>tosc. occ.), pag. 202.28: ut supra 'a l'amato figliuolo A. in Cristo' sempre, 'a l'amato figliuolo B.', posto a ciascuno suo titulo vel dignità. E anco si può dire: 'a l'amato figliuolo C. salute e l'apostolicale benedictione'.
[u.r. 14.01.2009]