0.1 campa, campaci, campado, campa'gli, campai, campala, campame, campami, campammo, campammu, campan, campando, campandoli, campandomi, campandoti, campandu, campano, campanti, campao, campar, campár, camparà , camparaio, camparane, camparavi, camparci, campare, campareane, camparebbe, camparete, campargli, campari, camparia, camparieno, camparla, camparli, camparlo, camparme, camparmi, camparne, camparno, camparo, camparò, campâro, camparolo, camparon, camparone, camparonne, camparono, camparti, camparu, campasse, campasseno, campasser, campassero, campassi, campassono, campasti, campata, campate, càmpate, campatemi, campatene, campati, campato, campatone, campatu, campau, campava, campavanne, campavano, campayli, campe, campene, camperà , camperae, camperàe, camperai, camperay, camperebbe, camperebbesi, camperebbono, camperebboro, camperei, camperemo, camperete, camperia, camperò, camperòe, camperotti, campi, campiamo, campiate, campino, càmpino, campo, campò, campoe, campòe, campogli, campolli, campollo, campòlo, campone, campòne, camponne, camporno, camporono, campotti, camppa, camprà , camprebbe, campresti, canpa, canpai, canpalo, canpano, canpanti, canpar, canpara, canpare, canparlo, canparo, canparono, canpata, canpati, canpato, canpava, canperà , canperanno, canpo, canpò, canpocce, canpoe, canpòne, canprà , ccampar, ccanpare, champare, champarono, champata, champato, champerà , champò, chanpa, chanpante, chanpare, chanparlo, chanparo, chanparono, chanpati, chanpava, chanperai, chanpo, chanpò, chanpoe, chanporono, kanparo.
0.2 Da campo 1.
0.3 Mattasalà, 1233-43 (sen.): 4.
0.4 In testi tosc.: Mattasalà, 1233-43 (sen.); Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.); Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Poes. an. sang., 1270-71; Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Simintendi, a. 1333 (prat.); Lett. volt., 1348-53.
In testi sett.: Poes. an. sett., XIII (2); Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); N. Quirini (ed. Brugnolo), XIV pi.di. (ven.).
In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.); Poes. an. urbin., XIII; Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.); Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.); Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.); Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Doc. castell., 1361-87; Ingiurie recan., 1351-96, [1384]; Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).
In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Stat. palerm., 1343; Simone da Lentini, 1358 (sirac.).
0.5 Locuz. e fras. campare l'anima 3.2.1; campare la pelle 3.2; campare la persona 3.2, 3.2.1; campare la vita 3.2; campare le pelli 3.2.
0.7 1 Riuscire a evitare una situazione pericolosa, o le sue conseguenze. 1.1 [Con rif. a oggetti o entità inanimate:] rimanere integro malgrado una circostanza avversa. 1.2 Sottrarsi alla pena prevista in caso di reati (anche fig.). 1.3 Cercare di sfuggire a una situazione pericolosa correndo lontano; scappare. 1.4 Uscire vivo (da una battaglia o altra situazione avversa). 2 Continuare a vivere, per lo più in condizioni dolorose o disagiate o superando un rischio mortale. 3 Sottrarre da una situazione pericolosa, o dalle sue conseguenze; salvare. 3.1 Mantenere (un oggetto, un'entità inanimata) integro malgrado una circostanza avversa; salvare. 3.2 Fras. Campare la pelle, le pelli, la persona, la vita: salvarsi la vita, evitando un pericolo. 4 Non essere prelevato o utilizzato; rimanere d'avanzo. 4.1 Campare a dare: restare da pagare. 4.2 Mantenere in una condizione, senza procedere oltre?
0.8 Francesco Sestito 06.02.2008.
1 Riuscire a evitare una situazione pericolosa, o le sue conseguenze.
[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 1.53, pag. 14: e non è da blasmare / omo che cade in mare - a che s'aprende. / Lo vostr'amor che m'ave / in mare tempestoso, / è sì como la nave / c'a la fortuna getta ogni pesanti, / e campan per lo getto / di loco periglioso...
[2] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), ball. 4.14, pag. 76: Tant'è 'l foco e la fiamma, che 'l meo core abonda, / che non credo che mai si potesse astutare; / e non è nullo membro, che no mi si confonda, / e non vegio per arte ove possa campare, / com' quel che cade al mare...
[3] Poes. an. sang., 1270-71, 9, pag. 69: Ma se tal foco s'ap(re)ndesse adeso / al core di chi move, (e) fosse eq(u)ale, / Canpar poria, cha no(n) mi co(n)somara, / che, stando i(n) dui suggetti equalem(en)te, / assai più dura l'umido onde vive.
[4] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. IV, cap. 8: Et Marsiale disse: lo ra(n)gniuolo fa molte volte male a h(om)o che è ca(m)pato da leone...
[5] Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.), 169, pag. 34: Li piscitelli picçuli campa de rete 'n mare; / Prende gran 'cellu l'aquila, l'apu non pò piliare.
[6] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 50.61, pag. 201: Àrmate, omo, ché se passa l'ura, / che possi campar de questa morte: / ché nulla ne fo ancor sì dura, / né altra ne serà ià mai sì forte...
[7] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 16.82, vol. 1, pag. 269: Però, se campi d'esti luoghi bui / e torni a riveder le belle stelle, / quando ti gioverà dicere «I' fui», / fa che di noi a la gente favelle.
[8] N. Quirini (ed. Brugnolo), XIV pi.di. (ven.), 8.11, pag. 274: Adonca, poi tal nome è tanto altero / che celo, terra e mare il signoreça, / qual è sì folle a lui campar se creça?
[9] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 22.20: O misera! se tu fossi campata da la fortuna sanza me, che animo averesti tu ora? tu sola, ove potresti portare la tua paura?
[10] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 4, cap. 59, pag. 184.10: illà trovau sanu e salvu a killu marinaru, lu quali cridia ki avissi statu anigatu. Videndulu, lu archiepiscupu fo multu allegratu, e spia[u]lu comu poctissi campare tanti iorni in mari.
- Sost.
[11] Lambertuccio Fresc., XIII sm. (fior.), 97e.5, pag. 251: Creder dovete bene ch'è-lgli a pare / que' che, nel campo azurro, gilglio pare! / Ma, s'io non erro, öpo gli è il campare / alla sua gente e llui...
[12] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 2.68, vol. 1, pag. 29: Or movi, e con la tua parola ornata / e con ciò c'ha mestieri al suo campare, / l'aiuta sì ch'i' ne sia consolata.
- Trans. [Esprimendo la circostanza da evitare con un complemento oggetto].
[13] Lett. sen., 1260, pag. 270.31: Noi in chesto chonosciemo la loro male inchorata, (e) ch'elino l'avevano fatto per cha[n]pare el guasto ch'el[i] aveva[no], el più bello ch'elino avesero poscia che Monte Pulciano fu chastello.
[14] Novellino, XIII u.v. (fior.), 27, pag. 192.3: Costuma era per lo reame di Francia che l'uomo ch'era degno d'essere disonorato e giustiziato si andava in su la caretta, e, se avvenisse che campasse la morte, giamai non trovava chi volesse usare co· llui né stare né vederlo per niuna condizione.
[15] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 35, pag. 111.16: Lo qual villano non avendo che dargli, per poter almeno un poco campare li crudeli tormenti che gli facea, disse che tutte le sue cose avea deposte appo Benedetto...
[16] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 18, vol. 2, pag. 293.35: Onde non è dubbio, che a più nobile, e grande contrizione viene l'uomo per pensare la misericordia di Dio, che la giustizia; perocchè chi per sola paura di giustizia fa penitenza, già non è in carità, e non campa però l'Inferno.
- Trans. [Esprimendo la circostanza da evitare con una frase infinitiva].
[17] Guittone, Rime (ed. Contini), a. 1294 (tosc.), Canz. 2.2, pag. 197: Tuttor, s'eo veglio o dormo, / di lei pensar non campo, / ch'Amor en cor m'atacca.
1.1 [Con rif. a oggetti o entità inanimate:] rimanere integro malgrado una circostanza avversa.
[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 143.16: E tornaose con grande victoria e po l'accolse sì granne tempestate in Cecilia, ke iammai non fo veduta sì grande e le tucti loro navi non ne camparo se nnone .lxx. navi.
[2] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 128.16: Avenne che una nave di Pisa venia in Tunisi e presso al porto sorvenne sì forte tempesta nel mare, che 'l signore uscìo della nave et entrò inn una picciola barca; un altro ch'era malato rimase nella nave e tennesi tanto là entro che 'l mare tornò in bonaccia, e la nave campò in terra.
[3] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 5, pag. 441.18: E avaro fue di sì pessima avarizia, che dipo' questo incendio della cittade, il quale egli si vantava che rifarebbe tutta di marmo, neuno lasciò andare a riprendere alcuna sua cosa che del fuoco fosse campata; e tutte le cose, che la fiamma non consumò, tolse, e a se fece portare.
[4] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 871, pag. 385, col. 2: e depo' questo facto / christiani giero racto / quasi furunimente / tenendo pella gente / loro corpora [cercaro,] / inlese le trovaro / che ja no erano arse / nè pellu focu sparse. / Non tanto la loro carne, / ma li capilli camparone, / che no lli tocchò focu; / chiascuno era in sou locu.
[5] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 16, vol. 2, pag. 189.23: Et la ricchissima chitati cussì la casa sua frequenti venerata, poy di la morti quilla casa sacrariu fichiru a la dea Ceres; et quantu quilla chitati campau, et la dea cum memoria di unu homu et unu homu la religioni di la dea fu cultivatu.
- Trans. [Con la circostanza neg. espressa come compl. ogg.].
[6] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 2, cap. 8, ch., pag. 233.22: la gragnuola s'ingenera in luoghi di molta serenità, ne' quali il sole consuma quasi grande parte de' vapori che llievano per la grande caldezza del sole ch'è in quelli luoghi, e imperciò in quelli luoghi i nuvoli che campano il caldo del sole, che non si consumano e salgono in su, sono caldissimi; e questo adiviene il più al tempo molto caldo.
1.2 Sottrarsi alla pena prevista in caso di reati (anche fig.).
[1] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 7, pag. 24.9: ma per quello k'è la communa regola de la morte e de la vita ke no pote homo fugere la morte, poi k'el è nato in questo mundo, né campare né apellare da la sententia de cului k'à plenitudine de potestate...
[2] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 63, par. 28, vol. 2, pag. 111.11: Ma quegnunque tracterà overo ordenerà con lo asagliedore overo aggressore overo de l'omecidio perpetratore de l'omecidio fare, overo esso acompangnerà pensatamente per l'omicidio fare, overo ad esso darà aidorio a l'omicidio fare, overo l'omicidaio campare farà, overoké preso sia veterà, como homicidaio en tucte cose sia punito.
1.3 Cercare di sfuggire a una situazione pericolosa correndo lontano; scappare.
[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, V, 3, pag. 350.15: E già essendo loro assai vicini, la giovane gli vide, per che gridando disse: «Pietro, campiamo, ché noi siamo assaliti!»
1.4 Uscire vivo (da una battaglia o altra situazione avversa).
[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 34, terz. 71, vol. 2, pag. 118: A ferir d'ogni parte gente preme, / alla perfine il Soldan fu sconfitto, / e in sul campo de' suoi non campò seme.
[2] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 47, terz. 39, vol. 3, pag. 27: Piacque allo 'mperador cotale strenna; / ma poi le mura, e ciascuna Fortezza / fece disfar, che non ne campò penna...
[3] A. Pucci, Guerra, a. 1388 (fior.), III, ott. 6.7, pag. 213: Di Marzo poi i Pisani, che son fonte / di malizia, d' inganni, e tradimenti, / fur cavalcati a Santa Maria a Monte, / credendo averla con loro argomenti; / que' si difeser con ardita fronte, / ed e' si dipartiron malcontenti, / e non sarie di lor campato testa, / se non che l'Arno crebbe sanza resta.
2 Continuare a vivere, per lo più in condizioni dolorose o disagiate o superando un rischio mortale.
[1] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Malco, cap. 1, pag. 193.6: Istiamo qui; se Iddio ci aiuta, camperemo qui; se ci dispregia come peccatori e lasciaci qui morire, almeno abbiamo sepolcro.
[2] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 2, pag. 41.20: Undi, poi ki eu pervinni in lu locu duvi era lu meu patri, disiyava di salutarilu et minarilu a lu munti; ma ipsu, videndu Troya essiri distructa, non vulia plui campari, ananti disiyava muriri...
[3] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 68, pag. 249.11: E cosìe Ghedino, mentre ch'egli visse in tale speranza, non moriva e non campava, ma pure aveva alcuno conforto di speranza: cioè che fue al tutto disfidato dello amore della bella Isotta, elli allora morío.
[4] Lett. volt., 1348-53, pag. 176.17: mandamogli medici secondo che ci scrisse, e quali lo consigliarono, perché l'are di Casale era corocto e per altre cagioni, che, se d'ivi non si partisse, ch'egli era a pericolo dela vita; e veramente secondo che ' medici ci ànno poi decto, di quella infermità non serebbe campato se non fusse partito.
[5] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 6, pag. 20.18: Quistu Papa appi nomu Urbanu secundu et campau anni XI in lu Papatu, secundu la Cronica Martiniana.
[6] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 11, pag. 46.6: Audendu zo, li homini di la chitati cursiru a la casa di Basili furiosamenti, per prindiri lu Duca. Basili, chi havia invitatu lu Duca, fugiu ad una ecclesia et illu midemmi cum unu so propriu cultellu si auchisi, chì campari non potia.
[7] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 31, pag. 267.38: le nave spartendose l'una dall'altra trovarose tutte arce in mare e sobetamente annegate; zoè quelle de lo misero re Troerio, lo quale appena, per gran forza de natare che sappe, campao et achygao miezo muorto in terra, e perdeonce XXII nave soy tutte carrecate de bene.
[8] Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.), L. 34, pag. 297.8: lo dicto re Licomede foy figlyolo de lo re Acasto, lo quale, essendo bisavo de Pirro, ancora campava e viveva, concessa de cosa che ipso era multo viechyo.
[9] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 7, pag. 139.19: El c. che à la 'nfermetà de l'arragiato ov(er)e efforato et sempre caca merda liquida, tanto che en ventre appena lgi remane covelle, como en multi addevene, sacce che non campa, ma cecto morerà.
- Pron.
[10] Stat. palerm., 1343, cap. 2, pag. 10.7: Et si per avintura fussi alcunu di li nostri frati cussì miserabili ki non si putissi campari, sia suvinutu misiricurdiusamenti di li dinari di la cassecta di li poviri, a discriciuni di li ricturi e di loru cunsigleri.
3 Sottrarre da una situazione pericolosa, o dalle sue conseguenze; salvare.
[1] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 16 parr. 7-10.7, pag. 65: ch'Amor m'assale subitanamente, / sì che la vita quasi m'abbandona: / campami un spirto vivo solamente, / e que' riman perchè di voi ragiona.
[2] Poes. an. sett., XIII (2), 70, pag. 48: Cun dolore - nase l'omo en terra, / Cun gran guerra - vive fin la morte / E no 'l pò chanpare blanco ne biso / Ch'ello no devegna 'l gran tremore.
[3] Poes. an. urbin., XIII, 9.15, pag. 555: Fillo, muçaite inn Egitto per te potere campare, / e ssai k'a li toi besogni io non te volçi lassare: / et or me vòi abandunare!
[4] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 42.82, pag. 151: ché, senza lei, âver lo mondo, / ric[c]o già no mi teria, / pensand'io ch'io fosse 'n obria / da lo suo viso giucondo; / e solamente un suo guardare / poria di morte me campare.
[5] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 295, pag. 335: su cçe puse ad cavallu / la munda Pudicitia, plu aulente che flore, / plu bella che cristallu. / Campala da lu perfidu ke bructu è per sengnore / e bructu per vassallu...
[6] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 6, pag. 671.6: Noè [[...]] al quale Iddio, cento anni dinanzi al diluvio il manifestò e comandogli che facesse una arca grande per campare lui e sua famiglia con gli animali della terra.
[7] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 64.10, pag. 609: O sovra tutte, perché non te accorde / a volerme campar, ché per te moro, / donandome del tuo ricco tesoro?
[8] Ingiurie recan., 1351-96, [1384], pag. 486.16: Sozzo, tradetore, che volisti tradire Tolentino e serrì stato enpeso, se non fosse io che te campai...
[9] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 3, pag. 18.10: Lo luoco donne se partiro fu porta Veredara. Quella fu la via che li campao.
[1] St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.), pag. 118.27: Et alora Marcus Curius, pro campare Roma de male, iectaose ne la fossa vivo co lo cavallo et incontenente recluse la terra.
[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 12, pag. 231.4: Unde Metello vogliendo campare le magioni de' Dei, che non ardessero, abbrusciatosi tutto il braccio, appena campò.
[3] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 5, pag. 248.7: O Giove, onipotente padre, campa il navilio del fuoco, o tu mi percuoti d'una folgore, se io l'ho meritato.
3.2 Fras. Campare la pelle, le pelli, la persona, la vita: salvarsi la vita, evitando un pericolo.
[1] Rustico Filippi, XIII sm. (fior.), son. 12.3, pag. 45: D'una diversa cosa ch'è aparita / consiglio ch'abbiano guardia i fiorentini; / e qual è quei che vuol camparla vita, / sì mandi al Veglio per suoi asessini.
[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 6, cap. 16, vol. 3, pag. 50.16: E sono altre operazioni, le quali son parte per sua volontà, e parte non secondo sua volontà, sì come l'uomo ch'è in mare in tempo di tempesta, e gitta fuori suo arnese, per campare la persona.
[3] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 54, pag. 126.30: l'uomo per camparela vita, quando è preso o quando è in mare, dà o butta via ciò, che egli à...
[4] Boccaccio, Ninfale, 1344/48 (?), st. 240.6, pag. 283: Non altrimenti lo lupo affamato / percuote alla gran turba degli agnelli, / ed un ne piglia, e quel se n'ha portato, / lasciando tutti gli altri tapinelli: / ciascun belando fugge spaventato, / pur procacciando di campar le pelli...
[5] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 27, pag. 260.23: Iudici, notari, fanti e onne perzona aveva procacciato de campare la pelle. Solo esso con tre perzone remase, fra li quali fu Locciolo Pellicciaro, sio parente.
3.2.1 Fras. Campare la persona, l'anima a qno: salvare la vita a qno.
[1] Novellino, XIII u.v. (fior.), 59, pag. 252.14: Ma fate così: prendete me a marito, che non ho donna, e campatemi la persona: però ch'io ne sono in periglio, e non so là dov'io mi nasconda...
[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 13, vol. 3, pag. 95.10: Io sono presente, e veggo lui tremante, e impalidito per la paura, e sbigottito per la morte che dovea venire. Io gli puosi dinanzi lo scudo mio, e copersi lui che giacea, e campa'glil'anima: piccola loda è in questo pigro.
4 Non essere prelevato o utilizzato; rimanere d'avanzo.
[1] Mattasalà, 1233-43 (sen.), pag. 35r.10: It. xxx s. da Simone deli d. che chanparo dela raçone di genaio. It. xl s. di spelda che chanpò, che si è venduta.
[2] Doc. fior., 1272-78, pag. 448.34: Anche si ne pachoe lb. venti a' figlioli Guadangni Merchati, sì come lascoe Baldovino nel testamento che dovesero avere, (e) pachosine una libra di lb. sei (e) s. otto, (e) gli atri d. che chanparo si divisero (e)d ebero la parte loro.
[3] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 8, cap. 22 bis, pag. 244.27: Adonqua li die de le stomane de l'anno non puono èssare trecento sesanta, emperciò che non se pò divìdare per stomane de sette die, ché ne camparieno cinque...
[4] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 62.14: Sì avvenne che un gentile uomo fue rubato da scherani, sicchè niuna cosa non li campò, e vennesene piangendo e lagrimando a santo Ioanni, e contolli sua aventura.
[5] Doc. aret., 1349-60, pag. 176.8: Ancho me n'arechò Giontino, de quello ch'elli m'era campato a dare, staia sei.
[6] Doc. castell., 1361-87, pag. 181.13: cava(n)do v fio. (e) meçço dela sua meità dei buoi (e) per la sua pa(r)te dela troya iij qua(r)ti de fio(r)ino leva(n)do su dela stima dei buoi, ca(n)pano xlvij s. (e) meçço dela p(er)dita dei buoi sop(ra)d(i)c(t)a...
4.1 Campare a dare: restare da pagare.
[1] Doc. castell., 1361-87, pag. 181.34: F(a)c(t)a rag(ione) con Maragino, dì ij de maggio, p(re)s(ente) Gionta, Andrea de Pietro d'Uguccio e 'l Ra(n)gnio, de porci (e) bestie, ca(n)pò a dare a me uno fio. et quara(n)ta e uno s.
- Avere come debito nei confronti di qno.
[2] Doc. fior., 1274-1310, pag. 300.34: Trinccia di meser Daviçço da Chanppi de dare, in k. sette[n]bre nel MCCLXXX, lb. XXXVIIIJ e s. XIIJ pi., i quali danari furono che mi chanpoe a dare de la ragione de la terra.
4.2 Mantenere in una condizione, senza procedere oltre?
[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 3, cap. 8, pag. 294.10: Ed anco, se l'oste die dimorare gran tempo nel luogo ed essi ànno presso ei nemici dond'ellino abbiano dubbio, essi debbono fare ei fossi ampi dodici piè, e profondi o cupi nove, e gittare la terra verso l'oste, sì che i nove piè di cupo tornano ben tredici; e se l'oste non à dubbio, si possono campare di meno, cioè di nove ampi, e di sette cupi, siccome dice Vegezio; e die l'uomo appoggiare pavesi e legni, e somigliante cose ai fossi, acciò ch'ellino istieno più sicuri.
[u.r. 14.02.2021]