QUARESIMALE agg.

0.1 quaraesemaglie, quaraiesemale, quaresemai, quaresemar, quaresimale, quaresimali, quaresimil, quaresmai.

0.2 Da quaresima.

0.3 Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.): 2.

0.4 In testi tosc.: Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Stat. pis., 1321; Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.).

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342.

In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342.

0.6 N Doc: cit. tutti i testi.

0.7 1 Del periodo della quaresima. 2 [Di un cibo:] che non contiene carne e quindi può essere mangiato durante la quaresima; di magro.

0.8 Giulio Vaccaro 21.05.2008.

1 Del periodo della quaresima.

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 433, vol. 2, pag. 424.10: Et ancora excetto che ne li dì quaresimali et di digiuni, dipo nona sedere non sieno tenuti.

[3] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 134.146, pag. 526: Le atre cosse laxo e' aô star / per lo tempo quaresemar, / donde se porreiva assai dir, / e de ornamenti e de vestir...

[3] Stat. pis., 1321, cap. 127, pag. 323.29: Et in queli die in dei quali misurare doverò per forma del dicto capitulo, excepti li die quaresimali et vilie di digiuno, avicendevilemente in dell' ora del mangiare con due dei miei compagni in dei dicti luoghi per misurare starò...

[4] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 13, pag. 64.13: Ché gran mateçça è creer che quî faççan quarexma chi mangian pur seme 'l dì [de] vita quaresimil...

[5] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 61, par. 1, vol. 2, pag. 101.10: Glie mangiante la carne aglie tempe e dì enfrascripte, cioè en glie dì quaraesemaglie, deglie quactro tempora e de le vegelie degli apostoglie e degli altre sancte siano condannate e condannare se deggano per lo primo delicto overo per la prima condannagione en quatrocento libre de denare per ciascuno.

[6] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 4, cap. 86, vol. 1, pag. 599.16: niuna guardia si pensavano avere a ffare, non guardando alla reverenzia de' pastori di santa Chiesa, né a' santi giorni quaresimali.

2 [Di un cibo:] che non contiene carne e quindi può essere mangiato durante la quaresima; di magro.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio mensium, 163, pag. 8: E' sont lo mes dra pasca dra resurrectïon, / La qual conforta li homini con grand refectïon, / Perzò ke la stramudha li quaresmai bocon: / E' torno in desc le carne e 'l drue imbandison.

[2] Stat. sen., c. 1318, cap. 93, pag. 86.19: li detti frati e suore sieno tenuti di digiunare e di mangiare cibi quaresimali ne l' advento del Signore e nella quaresema magiore...

[3] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 21, 106-120, pag. 481, col. 1.4: Che pur con cibi, quaresemai, condidi con olio, e non cun altro grasso.

[4] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 27, 121-138, pag. 726.31: divora co la bocca sciolta Qualunche cibo; cioè o carnile, o quaresimale...