FACCENDA s.f.

0.1 faccenda, faccende, faccienda, facciende, facenda, facende, facendi, facenna, facenne, fachenda, fachendi, facienda, faciende.

0.2 DELI 2 s.v. faccenda (lat. facienda).

0.3 Lett. sen., 1260: 3.1.

0.4 In testi tosc.: Lett. sen., 1260; Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.).

In testi sett.: Legg. S. Caterina ver., XIV in.

In testi mediani e merid.: Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 Locuz. e fras. avere faccenda 1; dare faccenda 1; essere in faccende 1; fare faccenda 1; fare faccende 1; mettere in faccenda 1; tenere in faccenda 1.

0.7 1 Ciò che deve essere fatto, compito, occupazione, lavoro. 1.1 Attività commerciale, contrattazione. 1.2 [Oggetto di rendiconto]. 2 Attività da svolgere, mansione, incombenza. 3 Evento avvenuto, serie di eventi, circostanza. 3.1 Situazione problematica, avversità.

0.8 Sara Ravani 16.05.2008.

1 Ciò che deve essere fatto, compito, occupazione, lavoro.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 17, pag. 81.24: La sesta e l'ultima ragione perchè tu dei schifare la cupidità in tutte le tue faccende, e da tagliarla con ferro e con tutto lo tuo ingenio, è maximamente per la sua infinità...

[2] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 3, pag. 7.10: Non sa' tu che mia usanza è d'andare la notte cu'io voglio perfettamente visitare, acciò che le faccende e le fatiche del dì non possan dare alcuno impedimento a li nostri ragionamenti?

[3] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 46, pag. 236.8: Diremo stamani pur del primo, cioè come significa ozio, buono ozio, ozio da le faccende del mondo.

[4] Legg. S. Caterina ver., XIV in., 1268, pag. 297: A l'onor de l'avenente ò trata sta legenda / de scriptura volgarmente, però c'ognomo l'entenda / e desirosamente enelo so amor s'aprenda, / et en le humelmente meta soa facenda.

[5] Rim. Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), pag. 366.23: Poi che tu ne sarai una volta uscito fuori, le fac[c]ende tue ti daranno cento diletti: e i campi e li compagni e la lunga via ti daranno diletto. || Cfr. Ov., Rem. Am., 241-242: «Cum semel exieris, centum solatia curae / et rus et comites et via longa dabit».

[6] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 1, pag. 77.28: Ché tutto ciò che el fece, fue per dare a noi essemplo come ponessimo mente nelle sue creature e ne' suoi facti, e che ci ingegnassimo in intendere quello che giacie in loro, e che secondo quello operassimo e facessimo nostre faccende.

[7] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 1138, pag. 264: Erano tre faccende in quilli tempi ad fare, / Et tucte necessarie, che non se poteano innutiare: / De vennegnare le vigne, pistare et recare, / Sflorare la soffrana, arare et sementare.

[8] Epist. a Quinto volg., XIV (tosc.), pag. 6.22: Come s'io dicessi o reputassi te non avere alquanto di faccenda! Io conosco che la faccenda tua è grande e di gran consiglio e providenza, ma rammentati che questa tua occupazione io reputo piuttosto esser cosa di consiglio e di provvidenza che di caso o di fortuna.

- Fras. Essere in faccende: essere molto occupato.

[9] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. IV, cap. 24: [10] Et D(omi)nedio disse in del Vangelio a Marta, la quale era se(m)pre in facce(n)de (et) afaticavasi alo cotidiano s(er)vigio, cioè al mangiare...

- Fras. Avere faccenda (con qno): avere a che fare, occuparsi di qno.

[10] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 30, pag. 28.16: «Teco non voglio avere più faccenda, perché tu se' tale - non vo' più dire, per non far manifesta la cattività tua».

[11] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 15, pag. 363.1: E di costoro dice lo Filosofo che non è da curare né d'avere con essi faccenda, dicendo nel primo della Fisica che «contra quelli che niega li principii disputare non si conviene».

- Fras. Tenere in faccenda: occupare.

[12] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 90, pag. 261.41: Tutte l'arti, che tengono in faccenda le genti, servono al corpo, al quale si dava nel tempo passato tutte le cose, siccome a servo.

- Fras. Fare faccenda, faccende: lavorare.

[13] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. I, pag. 65.21: ma voglio che vi vadi lo giorno che lo piangevile Allia fu sanguinoso per le ferite dei Romani, e anco in giorno da non far faccende e anco lo settimo giorno che festano li Giudei.

[14] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), [c. 1340] son. 4.14, pag. 117: Que bene avevano li poveri meschini? / A lloro bestie non davano probenna, / De fleveleze cadevano ni camini, / Et li operali non poteano fare facenna, / Et gevanose tranugando le derrate...

- Fras. Dare faccenda, mettere in faccenda: far lavorare.

[15] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 10, cap. 24, vol. 2, pag. 483.29: conoscendolo uomo sofficiente e atto a fornire delle intenzioni loro, e di quello che loro andava per l'animo, e stimando che per lo errore già comesso per lui loro dovesse essere fedele, lo tirarono ne' loro segreti consigli, e intorno a lloro impresa li dierono faccenda e pensiero...

[16] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II, 5, pag. 99.12: La giovane [[...]] mise la vecchia in faccenda per tutto il giorno acciò che a Andreuccio non potesse tornare...

1.1 Attività commerciale, contrattazione.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 14, pag. 324.18: la giustizia era bisogno ad coloro che vendono, comperano, fanno, alluogano, e imbrigansi di facciende da [contrarre].

[2] Stat. sen., 1298, dist. 8, cap. 41, pag. 283.2: Et comandare a li sottoposti dell'Arte, che neuno abbia faccenda nè mercato con lui.

1.2 [Oggetto di rendiconto].

[1] Lett. sen., 1262, pag. 283.7: rimasero le dete vi[n]ti (e) cinq(ue) l. (e) sete s. di dicienuove l. di pari. q(ue) i diei (chon)tianti in parisgini (e) in esterlino sop(r)a ai deti quatro ciento cinquanta mar.; (e) se vi pare di scrivare q(ue)sta facienda in q(ue)sto modo sì lo faite...

2 Attività da svolgere, mansione, incombenza.

[1] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 2, cap. 12, pag. 53.9: in chillu monasteriu ubi era sanctu Benedictu era talj usancza, ky quando lj monachi se partiano de lu monasteriu pro nulla fachenda, non diviano maniarj da fora de lu monasteriu.

[2] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 18, pag. 82.6: Fatta chista vittoria et cachati chisti soy innimichi di Sichilia, lu Conti per li grandi soy fachendi appi a ppassari in Calabria et chamau unu so genniru...

[3] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 131.28: E nel tenpo di miser Francesco di miser Manfredi barone di Faenza potestà, fu morto miser Giovanni da Sassoferato, tornando da Fiorenza el quale era ito per certe sue facende.

3 Evento avvenuto, serie di eventi, circostanza.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), [Svet.] L. 7, cap. 56, pag. 288.21: Quando le coniurazioni e l'assembree che e' cittadini vi facevano di notte contra di lui, li furo palesate; elli non fece più se non che elli disse in comune a tutti, che elli sapeva bene quella faccenda...

[2] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 2, pag. 36.13: Intratantu unu di li nostri cumpagnuni, lu quali avia nomu Coerbu, alligrandusi di kista fachenda, dissi inver di nui: «O cumpagnuni, eu cunsigliria ki ni mutassimu li armi et prindissimu li armi di li Grechi et li loru scuti et signali».

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 9, cap. 8, vol. 2, pag. 217.9: Adonca lu casu di una grandissima facenda in unu pizzulu mome[n]tu di tempu fu in dubiu se Scipiu fora aucidituri oy cattivu di Sciphati.

[4] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 49, pag. 181.11: quivi cominciano una grande battaglia. Brandina tantosto corre alla camera, e conta a messer Tristano la faccenda...

3.1 Situazione problematica, avversità.

[1] Lett. sen., 1260, pag. 267.8: sapi, Iachomo, che noi semo in grande dispesa (e) in grande facenda a chagione dela guerra che noi avemo chon Fiorença.

[u.r. 06.11.2008]