0.1 ferochitati, ferocità , ferocitade, ferocitae, ferocitate, ferocitati, ferositate.
0.2 DEI s.v. feroce (lat. ferocitas).
0.3 Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.): 1.
0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.); Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Zucchero, Santà , 1310 (fior.); Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362.
In testi sett.: Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Atrovare del vivo e del morto, a. 1375 (emil.); Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.).
In testi mediani e merid.: Bosone da Gubbio, Spir. Santo, p. 1345 (eugub.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).
In testi sic.: Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.).
0.7 1 [Rif. a persone:] lo stesso che ferocia. 1.1 [Detto di un male]. 2 [Rif. ad animali:] prontezza nell'aggredire, selvatichezza. 2.1 Resistenza all'addomesticamento, selvatichezza.
0.8 Sara Ravani 16.05.2008.
1 [Rif. a persone:] lo stesso che ferocia.
[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 25, pag. 141.10: perchè molte volte interviene che la schiera messa in caccia, e dispersa, e non saviamente seguitata, vince ed uccide coloro che hanno vinto; ed a coloro che molto si rallegrano maggiore danno suole intervenire quando trovano feroci che contrastiano alla loro ferocitade.
[2] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 19, pag. 244.6: E poi come hom mesfatto vennevi a casa e toccaivi con pietade, aparve adesso duressa, crudeltà e ferocità di leon quazi, la quale sotto angnina pelle era ocultata...
[3] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 32, pag. 152.28: Doncha a questi nobel fantin tute le cose ch'eran defor da lor gh'eran averse e contrarie; né havevan peccunia né pegno né denar né oro né ariento con que hi poessan amulexinar né adolcir la ferocitae e la forte dureçça de quî so' segnor chi inperiavan e triunfavan tuto l'universo...
[4] Bosone da Gubbio, Spir. Santo, p. 1345 (eugub.), 12, pag. 114: come puot'esser c'al suon d'una boce / le gente Christiane tucte quante / si faccian d'uno andar tanto veloce, / che la terra calcando con le piante / e l'acqua puoi fendendo con le navi / e l'aier coll'anellito spirante, / e lgl'affecti del fuoco tanto gravi / non temendo né ferri né la morte / né la ferocità dei turchi e pravi?
[5] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 73.25: E fu tanta la ferocità de' nostri Sanesi, che si miseno alla morte.
[6] Atrovare del vivo e del morto, a. 1375 (emil.), III, st. 19.4, pag. 167: A questo fogo speciale vano / quille che in superbia fanno soa volentà, / e lli so pensere sempre pronti stanno / per compiaxere a soa ferocitade, / e sempre in soperbia vanno / voiande soprechiare li so vexine...
[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, I, introduzione, pag. 14.11: Le quali cose, poi che a montar cominciò la ferocità della pistolenza, o in tutto o in maggior parte quasi cessarono e altre nuove in lor luogo ne sopravennero.
2 [Rif. ad animali:] prontezza e violenza nell'aggredire.
[1] Gl Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 66, pag. 80.19: Circa de la sua potensia e la sua ferocitade cioè feressa, ben è alcuno che mi osa dire che ciò non li adviene i lei per apensata prodessa, ma per ignoransa di no conoscere.
[2] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), [Pt. 4. Fisonomia], pag. 182.7: Dicie il filosafo che da Dio in giuso nulla chosa è, nè tenpo, nè aqua nè fuoco nè ellimento alquno, nè sopravenimento d'alquno chaso, nè ferocità nè crudeltà d'alquna bestia...
[3] Scienza fisiognomia, XIV pm. (tosc.), pag. 13.20: Sopra tutto ciò ti dico, che da Dio in giò, nulla cosa è, nè tempo, nè acqua, nè fuoco, nè alimento alcuno, nè sopravenimento d'alcun caso, nè ferocità d'alcuna bestia, cioè crudelezza...
[4] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 3, cap. 15, pag. 179.19: Lo qua orso, inchinando la testa in terra e nixum segno de ferocitae mostrando, avertamenti dava a intende' che Dee l'avea mandao per compagna e per servixo e solaço de Florencio.
2.1 Resistenza all'addomesticamento, selvatichezza.
[1] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 71, pag. 84.31: Quando l'animale sensibile lassa la salvatecheçça e la ferocità , fu gratioso, devoto e fedele et obediente de fino a la morte.
[2] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), Lu modu..., pag. 571.1: E quandu torna di adumarissi, ligalu in la stalla a la maniatura cun dui pasturi, kí, si non avissi pasturi, pir la sua ferochitati di lu adumari, si purria fari mali in alcunu so menbru.
[3] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 22 rubr., pag. 150.9: Et mentrunca p(er)mane i(n) sua ferocitate, acconpangnese ad unu altro cavallo domato, ca plù securam(en)te porrà e(ss)ere ito ad illo.
[u.r. 23.10.2008]