0.1 embola, embolare, enbola, envola, envolà , envolade, envoladho, envolar, envolassono, envolava, envolelo, envoli, envolono, envora, envorar, imbola, imbolando, imbolandosi, imbolano, imbolar, imbolare, imbolarle, imbolarli, imbolaro, imbolarono, imbolasse, imbolassero, imbolasti, imbolata, imbolate, imbolati, imbolato, imbolava, imbolavamo, imbolavano, imbolerai, imboli, imbolino, imbolo, imbolò, imbolòe, inbolada, inbolando, inbolano, inbolar, inbolare, inbolata, inbolato, invola, involà , involada, involado, involando, involano, involare, involaro, involaron, involasse, involasseno, involaste, involata, involate, involatho, involati, involato, involava, invole, involè, involé, involerà , involeremo, involi, involiamo, involino, invollà , involo, involò, involòe, invora, invorà', invorado, invorai, invoram, invorand, invorao, invorar, invulano, invulata, invulato, invuli, invuoli, jnvorassi, 'mbola, 'mbolare, 'mbolasi, 'mbolasse, 'mbolate, 'mbolato, 'mbolerebbe, 'mbolò, 'nbola, 'nvola, 'nvolar, 'nvolare, 'nvolato, 'nvolo, 'nvolò, 'nvolole.
0.2 Lat. involare (DELI 2 s.v. involare). || Con accostamento paretimologico a volare in 5.1.
0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 1.
0.4 In testi tosc.: Ritmo lucchese, 1213; Doc. sang., 1276; Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Doc. pist., 1300-1; Gramm. lat.-aret., XIV m.
In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Rainaldo e Lesengr. di Udine, XIII (ven.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Doc. venez., 1313 (2); Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Lett. mant., 1367.
In testi mediani e merid.: Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.).
0.6 N Cfr. Mengaldo, Involare e rubare.
0.7 1 Appropriarsi, per lo più in modo nascosto o subdolo, di ciò che appartiene ad altri (anche assol.). 1.1 Privare di ciò che possiedono luoghi o persone (in modo subdolo o nascosto o anche con la violenza) 1.2 Espugnare, occupare militarmente. 2 Portare via qno con la forza, rapire. 2.1 Portare via di nascosto, trafugare (un cadavere). 2.2 Sedurre, ammaliare. 2.3 Fras. Involare qno a se stesso: privare qno delle proprie capacità abituali (come conseguenza dell'innamoramento). 2.4 Fras. Involarsi a se stesso: distogliere l'attenzione dalla realtà circostante per concentrarsi sui propri pensieri, estraniarsi. 3 Togliere, sottrarre, privare di qsa. 3.1 Pron. Sottrarsi, sfuggire. 3.2 Sottrarre o sottrarsi alla vista (anche fig.). 4 In un'opera letteraria, riprodurre brani o versi di altri attribuendone a se stessi la paternità, plagiare, copiare. 5 Pron. Dirigersi lontano da un punto. 5.1 Pron. Allontanarsi in volo.
0.8 Emiliano Picchiorri 21.05.2008.
1 Appropriarsi, per lo più in modo nascosto o subdolo, di ciò che appartiene ad altri (anche assol.).
[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 271, pag. 609: Mo ve dig en qual guisa ve podhé ben salvar: / guardai-ve da mentir per l'autrui envolar / e de falsa rapina, d'usura e d'enganar; / [en] strada ni camino no ve cal de raubar.
[2] Ritmo lucchese, 1213, 33, pag. 47: aver di Lucca non i sia dato; / tolto i sia quel che à pilliato, / ka di Lucca l'à 'nvolato: / tutto fu dello sacrato!
[3] Doc. sang., 1276, pag. 70.11: Involaro questo grano ko· gl'atri loro frategli, e ritrovosi ne la loro kapanna, e tolsello di note.
[4] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio musce cum formica, 63, pag. 89: Quiloga dis la mosca: «Eo voi monstrar rason / Ke tu fe' pez ka mi con toe adovrason: / Tu ve' invorand la blava e port in toa mason, / Tu fe' tesor e caneva dr'altrú possessïon.
[5] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. III, cap. 4: Disse l'apostulo in dela pistula Ad Efentios: chi involava no(n) invuli ma lavori, (et) opri cole suoi mane, et faccia bene che elli abbia etia(n)dio p(er) donare ali poveri...
[6] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 5, cap. 14, pag. 308.14: uccisi nascostamente coloro che l' avere guidavano, si dice che per inganno tutto lo imbolaro, laonde poscia fue a Roma grandissima questione.
[7] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 66, pag. 73.9: «Maggior malificio è di corrompere e di sforzare una femina, che di spogliare gl'altari, e d'imbolare e di portar via le cose sacrate; perché le dette cose si fanno molte volte per gran bisogno, ma quel si fa solamente per superbia e per non temperare la volontà».
[8] Rainaldo e Lesengr. di Udine, XIII (ven.), 436, pag. 171, col. 1: Un vilan de quella villa / sì 'n ge n'à plena una tina. / Doman per tenpo nui anderemo / et asai nui 'de involeremo: / si la voremo semenar, / grant bein ne poremo trovar».
[9] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 3, cap. 8, pag. 114.13: E ciò era stabilito e fatto perchè 'l comune tesoro non si toccasse, ch'el popolo e la gente di Roma nol sapesse; per ciò che li Romani s'erano alcuna volta aveduti ch'e' Romani n'avevano involato.
[10] Doc. pist., 1300-1, pag. 266.2: Diedi ad A(r)righuccio di Va(n)ni Sta(n)cholli i(n) sua mano, dì vj di ge(n)naio, che disse che po(r)toe ad Enpoli p(er) li denari ch' erano stati i(n)volati a lLapo, xij f. d' oro.
[11] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 14.423, pag. 167: Lo septem è: no envorar, / chi vén apresso fornicar / dritamenti e con raxom; / che la maor offenssion, / aster le doe chi son dite, / com' ele son de sovra scrite, / che far poesi a lo vexim to / è envorar zo che è so; / e in questo se comprende / tuto zo che mar se prende.
[12] Doc. venez., 1313 (2), pag. 101.5: Voio dr. asè da me' dibitori con carte et sença carte et de fiti de Barbaria et d'altro; Catarina, ca stete con me ani X et plu, m'à involatho con Cortesa, ca stava per me la mia [....], plu de lib. DCCL in dr. et in setha et i(n) borse de setha doçene XX et altre cose asè...
[13] Gl Gramm. lat.-aret., XIV m., pag. 38, col. 2.3: Depredor, ris, per robare. Furor, ris, per imbolare.
[14] Lett. mant., 1367, pag. 216.21: zo si è che eo sì vossi ancir lo padro, che eo sì ò fato far moneda falsa, che e' sì involè una coltre a messer Filippino da Gonzaga, e che eo sì o negà cum falso segramento duy cavay...
- Pron.
[15] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Aconzio, pag. 196.5: Questo petto si è mio: sconciamente t' imboli li miei baci.
[16] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 6, pag. 533.16: Buffalmacco faceva dar bere alla brigata e Bruno: li quali insieme con gli altri questo vedendo tutti dissero che per certo Calandrino se l'aveva imbolato egli stesso...
1.1 Privare di ciò che possiedono luoghi o persone (in modo subdolo o nascosto o anche con la violenza).
[1] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 23, pag. 27.22: Ancora, se l' avaro ve' plu possente de si, pensa k' elo lo debia robar; s'elo ve' lo povero, el pensa che lo voja envolar, e per tante vie el s' afliçe per quante elo po perder la roba.
[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 26, pag. 446.4: Chiaro appare, che ogni fiama avea un peccatore: sì come per aguati imbolarono altrui le cittadi, e li uomini, e qui da queste fiame sono imbolati ellino; onde nota, che aguato e furto sono pari, salvo che 'l furto è di picciole cose, e l'aguato è di grandi.
1.2 Espugnare, occupare militarmente.
[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 16, pag. 106.17: E alle lor grida furono sentiti li Franceschi quando voleano imbolare lo castello di Campidoglio di Roma.
[2] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 227.12: Poi poco stante per uno porcile la rompemmo loro; però che uno Giovanni da Sasso, grande masnadiere, di consentimento di certi cittadini imbolò e tolse a' Pisani Pietrabuona; e celatamente era favoreggiato dal Comune, faccendo di quello a' Pisani, che faceano a noi...
2 Portare via con la forza, rapire (una donna). || Con ogg. masch. non sembra doc.
[1] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 3, cap. 44, vol. 1, pag. 306.30: M. Claudio propone sua ragione, sì come il giudice medesimo gli avea insegnato, e conta, che la pulcella era nata in sua magione, e fugli involata e portata a casa di Virginio, e falsamente fu chiamata sua figliuola.
[2] Ingiurie lucch., 1330-84, 245 [1372], pag. 69.11: Tu di' che cotesta femina è tua mogle, ma tu l'ài furata a Genova e sende venuto seco (e) ài involata questa buona donna con assai robba che n'avete areghata.
2.1 Portare via di nascosto, trafugare (un cadavere).
[1] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), pag. 70.11: E tanto stette il cavaliere con lei, che uno dei tre ladroni che guardava gli fu inbolato per li suo' parenti.
[2] Diatessaron veneto, XIV (tosc.-ven.), pag. 158.23: Era questo sasso de colore blancho e rosso, onde no po' dire i malvasi Iudei, con colore de veritade, che li discipoli de Iesu envolassono lo corpo dormando le varde, che no poraveno li discipoli aver toleta la piera così grande che le varde no li avesse sentidi.
[1] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 31.57, pag. 71: E s'io ben guardo, questa donna sola / possede quel presïoso gioiello / del qual nullo è più bello / nel secol ch'al postucto n'è mendico, / e s'alchun ve ne viene, ella l'invola / et non li lascia star punto con ello, / ché padre né fratello / al gran bisogno non si trova amico...
- Fig. Involare il cuore a qno (rif. all'innamoramento). Anche pron.
[2] Pacino Angiulieri (ed. Menichetti), XIII sm. (fior.), D. 14a.13, pag. 400: di parte non travaglio, ché non vuole / amor, che m'ha nodrito a la sua scola, / ch'assai ne poria dir per lungo stato; / e del passato tempo ch'esser suole / e del presente lo cor mi s'imbola, / quando di dire mi venisse in grato.
[3] Girardo da Castelfior., XIV in. (tosc.>ven.), 7.14, pag. 207: anzi più sdegna quanto più l'alletto / con voce de' pietosi miei sospire, / né posso sol che gire / ver me [e'] bell'ochi con che 'l cor m'envola.
[4] Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.), 12.14, pag. 705: Ond' io, mirando a voi, foi sì contento, / che non m' increbber le villan parole; / ma rischiaraste, com' l' aier el vento / fa, se da nuvoli è coverto el sole; / sì ch' io di tal disio ognor mi pento, / poi ch' ascaran se' fatto e 'l cor m' invole.
2.3 Fras. Involare qno a se stesso: privare qno delle proprie capacità abituali (come conseguenza dell'innamoramento).
[1] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 71.107, pag. 98: Canzon, tu non m'acqueti, anzi m'infiammi / a dir di quel ch'a me stesso m'invola: / però sia certa de non esser sola.
2.4 Fras. Involarsi a se stesso: distogliere l'attenzione dalla realtà circostante per concentrarsi sui propri pensieri, estraniarsi.
[1] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 169.3, pag. 225: Pien d'un vago penser che me desvia / da tutti gli altri, et fammi al mondo ir solo, / ad or ad ora a me stesso m'involo / pur lei cercando che fuggir devria...
3 Togliere, sottrarre, privare di qsa.
[1] Gianni Alfani, XIII/XIV (fior.), 1.28, pag. 607: Tu se' stata oggimai sette anni pura, / danza mia nova e sola, / cercando 'l mondo d' un che ti vestisse; / ed hai veduto quella, che m' imbola / la vita, star pur dura / e non pregare alcun che ti coprisse.
[2] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 307.5, pag. 197: Però dal core pace no mi enbola / Amor, che m'à levato con gran scorno / lo bel plaçer ch'ebbi il segnato çorno / et al qual retornare ò maçor gola.
[3] Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110, XIV sm. (sett.), 17, pag. 63.12: «Verasiamente eio in questa note sum stà in gran perigolo, che la nostra hosta sì me voleva involare la castità mia, la qual per tesoro no se porave comparare.»
3.1 Pron. Sottrarsi, sfuggire.
[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 65, pag. 144.42: E in quel tanto, e' si dilibera, e 'mbolasi dalla guardia, dov'egli è tenuto, confortandosi delle cose celestiali.
3.2 Sottrarre o sottrarsi alla vista (anche fig.).
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 29.103, vol. 1, pag. 500: «Se la vostra memoria non s'imboli / nel primo mondo da l'umane menti, / ma s'ella viva sotto molti soli, / ditemi chi voi siete e di che genti; / la vostra sconcia e fastidiosa pena / di palesarvi a me non vi spaventi».
[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 26.42, vol. 1, pag. 441: tal si move ciascuna per la gola / del fosso, ché nessuna mostra 'l furto, / e ogne fiamma un peccatore invola.
[3] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 29, 100-108, pag. 699, col. 1.2: Se la vostra memoria. Zoè: 'se de vuy sia memoria al mundo e non sia inbolada', zoè, ascosta e negletta ...
[4] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. II [Dubbie], 41.31, pag. 220: Di fuor si mostran vaghe sì che 'nvola / dell'intelletto nostro l'occhio pio / dal buon rispetto ch'al superno vola.
4 In un'opera letteraria, riprodurre brani o versi di altri attribuendone a se stessi la paternità, plagiare, copiare.
[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 108, pag. 358.43: Poi dice, che Tullio mise tra suoi detti alcuna parola, ch'egli 'mbolò a Ennius, e che Ennius ancora avea furato del libro d'Omero, e va esaminando i versi de' Poeti antichi, che in alcuna parte son messi ne' libri di Tullio.
5 Pron. Dirigersi lontano da un punto.
[1] Miracoli di Caterina di Iacopo, c. 1374 (fior./sen.), cap. 4, pag. 5.18: Imbolandosi di casa la mattina per andare alla chiesa che l' era assai di presso, e espesso confessandosi e comunicandosi dal sopra detto frate, e così menando questa vita, spesso riceveva di grandi afflizioni...
5.1 Pron. Allontanarsi in volo.
[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 14.2901, pag. 300: Crede ella, negli specchi entro guardando, / Che sian li suoi figliuoli, e così fugge / Il cacciator veloce sé involando.
[2] Boccaccio, Caccia di Diana, c. 1334, c. 17.53, pag. 42: E questo detto, al ciel della sua gloria / veloce se 'nvolò, lasciando a' petti / di tutti segno d'etterna memoria.
[u.r. 20.11.2019]