RANDA s.f.

0.1 randa.

0.2 Prov. randa. || DEI s.v. randa 1 considera possibile provenzalismo soltanto l'accez. 'limite del giorno', rinviando per il lemma complessivo al got. randa.

0.3 Poes. an. (ed. Panvini), XIII: 1.

0.4 In testi tosc.: Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.); Dante, Commedia, a. 1321; Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).

0.5 Locuz. e fras. a randa a randa 1.1.

0.7 1 Limite, limitare. 1.1 Locuz. avv. A randa a randa: proprio sul limite.

0.8 Roberta Manetti 19.06.2008.

1 Limite, limitare.

[1] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 44.28, pag. 561: Purificami il core / la sua vista amorosa / sì come fa la spera / del sol la margherita, / che già non à splendore, / ned è vertudiosa / infin che la lumera / del sol non l'à ferita; / così feruto es[s]endo / del suo chiaro sguardare, / che par che luce espanda / com' a la randa - del giorno la stella...

1.1 Locuz. avv. A randa a randa: proprio sul limite.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 14.12, vol. 1, pag. 226: La dolorosa selva l'è ghirlanda / intorno, come 'l fosso tristo ad essa; / quivi fermammo i passi a randa a randa.

[2] Gl Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 14, pag. 257.12: D. dice arivamo etc. Landa, idest pianura circundata da selva ne la qual non c'è erba e, cossì come 'l fosso, gira la selva. Qui fermaron i passi a randa a randa, idest ad extremo ad extremo.

[3] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 14, 7-15, pag. 376.2: Virgilio et io Dante, i passi; cioè nostri, a randa a randa; cioè rasente rasente la rena, perché in su la pianura non potavamo scendere, perché v'era fuoco, come manifesta ora.