GELSA s.f.

0.1 celsa, gelsa, gelse, gielse.

0.2 DELI 2 s.v. gelso (lat. celsam).

0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321; Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.); Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.).

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.).

0.7 1 [Bot.] Frutto del gelso. 1.1 [Bot.] Pianta del gelso.

0.8 Charles L. Leavitt IV 21.05.2007.

1 [Bot.] Frutto del gelso.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 33.69, vol. 2, pag. 576: E se stati non fossero acqua d'Elsa / li pensier vani intorno a la tua mente, / e 'l piacer loro un Piramo a la gelsa, / per tante circostanze solamente / la giustizia di Dio, ne l'interdetto, / conosceresti a l'arbor moralmente.

[2] Gl Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 33, 58-72, pag. 726, col. 2.43: tinse del so sangue le gielse, çoè le more; cussí a proposito dixe Beatrixe...

[3] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 33, pag. 589.9: e 'l piacere di quelli pensieri non fossero essuti alla mente tua un Pirramo di Babilonia che ss' uccise, e del suo sangue [le] gelse, prima bianche, divennero sanguigne; cioè avessi la chiara tua mente oscurata per tante circustanzie, quante hai udite...

[4] Deo Boni, Rime, XIV pm. (tosc.), 6a.5, pag. 159: Pirrammo et Tisbe fêr la gelsa rossa, / et la troiana spada punse Dido: / molti ne lascio che qui non gli grido, / che rovinaro in simigliante fossa.

[5] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 27, 34-48, pag. 648.30: Per la qual cosa attristandosi et addolorandosi, parendoli essere stato cagione de la sua morte ch'era troppo penato a venire, col proprio coltello si percosse per lo fianco; e, cavatoselo de la ferita, lo sangue sprillò suso a le gelse bianche e tinsele.

1.1 [Bot.] Pianta del gelso.

[1] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 4, pag. 75.7: Perkì adunca li mei paroli non ponu intrari intru li soy aurichi, nin per lagrimi nin per prigeri si movi Eneas, ma sta comu firma celsa, la quali per nixunu ventu si movi?».

[2] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 1, cap. 3, pag. 81.23: E dormando tuti li frai le meriço, segundo la usança vene lo lairo e montà su la celsa.