LAMPREDA s.f.

0.1 lampreda, lamprede, lanpreda.

0.2 DELI 2 s.v. lampreda (lat. tardo lampredam).

0.3 Fiore, XIII u.q. (fior.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Fiore, XIII u.q. (fior.); Doc. pist., 1300-1; Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.); Boccaccio, Decameron, c. 1370.

In testi sett.: Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.).

0.7 1 [Zool.] Nome comune di più specie di pesci della classe dei Ciclostomi, di mare o d'acqua dolce, simili alle anguille, con bocca a ventosa. 1.1 [Gastr.] [Considerato dal punto di vista gastronomico, pesce pregiato].

0.8 Jenna Olson 25.06.2008.

1 [Zool.] Nome comune di più specie di pesci della classe dei Ciclostomi, di mare o d'acqua dolce, simili alle anguille, con bocca a ventosa.

[1] Doc. pist., 1300-1, pag. 216.6: Diedi a Tocto d(omi)ni Berti, p(er) lui a Ugholino Cristiani, p(er) una lanpreda, ve(n)neci Çarino, dì s(oprascric)to, lb. j s. xvj.

[2] Gl Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), Tavola generale, pag. 44.10: Capitol de la murena, o sia lampreda.

[3] Ricette di cucina, XIV m. (fior.), 28, pag. 19.20: Se vuoli fare lampreda in crosta togli spetie, «per una lampreda una oncia e meço», che sieno bene fini e bene gialle. E togli la lampreda bene lavata e bene stropicciata col sale...

[4] Bibbia (05), XIV-XV (tosc.), 1 Prol. Gb, vol. 5, pag. 2.17: nelle scritture del quale facilmente si puote errare; il quale in greco gli rètori eschematismènos chiamano, quando altro favella e altro fa; sì come se volessi tenere l' anguilla ovver la lampreda stretta colle mani; quanto più forte strigni, tanto più forte scorrerà. || Traduce il lat. si velis anguillam aut murenulam strictis tenere manibus.

1.1 [Gastr.] [Considerato dal punto di vista gastronomico, pesce pregiato].

[1] Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.), 4.2, pag. 408: Di marzo sì vi do una peschiera / di trote, anguille, lamprede e salmoni...

[2] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 207.15: Di che, lodato sia Iddio, io non senti' in tutto quello tempo nè fianco nè stomaco nè gotte, avendo mangiato più lamprede e pesce che io mangiassi mai...

[3] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IX, 8, pag. 619.25: Il quale essendo una mattina di quaresima andato là dove il pesce si vende e comperando due grossissime lamprede per messer Vieri de' Cerchi...

[4] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm.(fior.), 183, pag. 452.19: La fortuna fu favorevole al Gallina, acciò che potesse fare più magna spesa; egli era di quaresima, e al Ponte avea storioni e lamprede.

- [In contesti in cui l'essere ghiotto di tale pesce viene presentato come un vizio].

[5] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 209, pag. 541.26: Ben fu preso in questo Nozzino Raùgi nostro fiorentino, che fu lasciato ricchissimo dal padre, e nella gola consumò ciò ch' egli avea, e avvolse la lampreda intorno al cappone, e arrostigli insieme, ponendogli nome il baccalare cinghiato: ma nella fine fu ben cinghiato di tanta misera, che morì miseramente.

- [In contesti moraleggianti].

[6] Gl Fiore, XIII u.q. (fior.), 125.3, pag. 250: Ec[c]o qui preste le mie difensioni: / Grosse lamprede, o ver di gran salmoni...