LITARE (1) v.

0.1 lita, litare, litati.

0.2 DEI s.v. litare (lat. litare).

0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321.

N Att. solo fior.

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Placare (gli dei) attraverso un sacrificio, sacrificare. 1.1 Sost. Sacrificio.

0.8 Sara Ravani 31.01.2006.

1 Placare (gli dei) attraverso un sacrificio, sacrificare.

[1] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 10, ott. 90.2, pag. 595: Amici cari, i' me ne vo di certo; / per ch'io vorrei a Mercurio litare, / acciò che esso, per sì fatto merto, / in luogo amen li piaccia di portare / lo spirito mio, poi che li fia offerto...

[2] Gl Boccaccio, Chiose Teseida, 1339/75, L. 10, 90.2, pag. 595.4: [litare]: cioè sacrificare.

1.1 Sost. Sacrificio.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 14.93, vol. 3, pag. 233: E non er' anco del mio petto essausto / l'ardor del sacrificio, ch'io conobbi / esso litare stato accetto e fausto...

[2] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 14, pag. 336.13: Dice l'Autore: il disiderio di quello sagrificare non era vòto ancora del suo petto, che elli conobbe che esso litare, cioè sacrificare, cioè referire divote grazie a Dio, era stato acetto, bene aventurato apo il Creatore...