0.1 paonessa, paonesse, pavonessa.
0.2 Da pavone.
0.3 Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.): 1.1.
0.4 In testi tosc.: Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.).
0.8 Demetrio S. Yocum 11.07.2008.
[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 1, cap. 28, pag. 33.17: E pasconsi per loro medesimi spontaneamente spesso volando per li campi, e figliano, ed a vespero salgono in alti arbori a coricarsi. Una speciale guardia se n' abbia, che quando si vanno coricando per li arbori (e ciò fanno più le paonesse) noi le guardiamo dalla volpe. E però si nutricano meglio nelle isolette picciole.
1.1 [In contesti didattici e fig.].
[1] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 16, cap. 19.41, pag. 376: Non far come 'l paone, / Che rompe l' uova della paonessa, / Per dimorare a ddiletto co· llei. / Fa come la paonessa, / Che fa le vie rivolte, e poi pon l' uova, / Perché 'l paone colla suo lunga coda / Non possa andarle a guastare nel nido.
[2] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 10.2485, pag. 278: La pavonessa quando puo', nasconde / L'uova sì che il pavone non le offenda: / Quand'egli grida, tace e non risponde.