FETENTE agg.

0.1 fetente, fetenti, ffitenti, fitenti.

0.2 V. fetere.

0.3 Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.): 1.

0.4 In testi tosc.: Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.); Jacopo Alighieri, Io son la morte, a. 1349 (fior.).

In testi sett.: Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.); Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.).

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Che emana un odore ripugnante. 1.1 [In metafore della corruzione morale]. 2 Che suscita ripugnanza morale (sempre rif. al peccato di lussuria). 2.1 Che suscita disprezzo.

0.8 Luca Nobile 30.06.2008.

1 Che emana un odore ripugnante.

[1] Legg. S. Elisab. d'Ungheria, XIV m. (tosc.), cap. 21, pag. 36.15: Adunque nel servigio di poveri sì humilmente si portava, che uno monacuzzo infermo, nel suo spedale reducto, in una nocte sei volte colle sue braccia lo portoe al luogo necessario, e tutti li panni suoi fetenti lavoe.

[2] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), cap. 13, pag. 584.40: Et una altra infirmitati aveni a lu cavallu, la quali dessicca li interiuri e lu corpu smagrixi, e getta lu cavallu lu sterku fitenti, e puti comu stercu di l'omu e plui...

[3] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 2, cap. 10, pag. 245.6: Offende altressì i nostri sensi molto vedere le cose paurose e spiacevoli, udire le contumeliose e villane, odorare le putride e fetenti, gustare l' amare e abominevoli, toccare le pugnenti e aspre.

[4] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 30, 1-21, pag. 732.35: Li antichi spargevano li sepulcri di fiori, perchè tenevano che l'anima accompagnasse certo tempo lo corpo, e però condivano li corpi con aromati e con cose odorifere, acciò che l'anima non sdegnasse lo suo corpo fetente, e però vi gittavano ancora li fiori.

[5] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.), cap. 158, pag. 86.2: Pigla li frundi di la chicuta fitenti: pistata et facta cauda, implastata, sana omni umflatura infra iorni .xv. oy .xl.

- [In contesti allegorici che rinviano alla ripugnanza morale].

[6] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 12.19, pag. 40: Questa morte sì fa el corpo putredissimo, fetente; / è la puza estermenata, che conturba molta gente...

[7] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 299, pag. 335: menò lu Dessideriu, destrer de gran valore: / su cçe puse ad cavallu / la munda Pudicitia, plu aulente che flore, / plu bella che cristallu. / Campala da lu perfidu ke bructu è per sengnore / e bructu per vassallu: / plu pute ke lu stallu / lu albergu do' che posa, / troppo fetente cosa / è chunqua li consente.

[8] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 508.4: Come andando più oltra per lo 'nferno Enea e la Sibilla sopra palludi fetenti trovarono Tesifone.

[9] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 4, cap. 37, pag. 163.36: De killu ponti lu quali avia vistu stu cavaleri, quandu chi passava alcunu jniustu, cadia jn killu flumj sì fitenti; quandu chi passava alcunu justu, non cadia, ma sicuramenti passava et andava a killu bellu pratu.

[10] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 4, cap. 32, pag. 274.22: E sopra la ripa del predetto fiume erano alquante abitazioni, ed alcune erano molto puzzolenti per la nebbia fetente del fiume, ed in alcune non entrava la detta puzza.

[11] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 25, pag. 197.18: E a dimostrare la verità delle sue parole, come Dio volle, mentre egli parlava, mi uscì una fiamma sì fetente di seno, che niuno di noi patire potea la puzza. La qual cosa vedendo l' abate, mi confortò assai così dicendo: Ecco come Dio ti ha mostrato per effetto, esser vere le mie parole; e questo è avvenuto in segno, che il nemico ha perduta la signoria, che in ciò aveva sopra di te, e ti è uscito da dosso in specie di fiamma fetente.

[13] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 21, vol. 1, pag. 169.15: La settima infermità si è idropisia, ed è assomigliato l'avaro all'idropico e per la inflazione, e per lo fetente anelito, e per la sete insaziabile.

[14] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 4, cap. 38, pag. 263.35: E alquanti abitacoli eram li quai tocava la nebula fetente de lo fiume e alquanti no, perçò che sun alquanti chi fan monte bonne overe, ma ancora se deletam in li pensamenti carnai...

1.1 [In metafore della corruzione morale].

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 46.28, pag. 180: O vita mia maledetta, mondana, lussuriosa, / vita de scrofa fetente, sozata en merda lotosa, / sprezanno la vita celeste de l'odorifera rosa!

[2] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 17, pag. 139.33: Ma li peccatori son più fetenti che non sono li porci!

2 Che suscita ripugnanza morale (sempre rif. al peccato di lussuria).

[1] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 7.103, pag. 86: Lussurïa fetente / fugata de la mente, / de castetà lucente, / munditïa adornato.

[2] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 2, pag. 611.14: Ancora il vizio della gola e della fetente lussuria in quanti e diversi modi siamo molestati dì e notte, che di ciò parlare non mi pate il cuore.

[3] Cavalca, Rime (ed. Fiacchi), a. 1342 (pis.), A Dio eletta..., 66, pag. 75: Poi ch' arai così pianto con dolori, / E renunziato agli fetenti amori, / Adorna lo tuo cor d' aulenti fiori, / E dilettosi.

[4] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 18, pag. 145.21: Che cosa è la letizia del secolo, se non impunita nequizia? cioè lussuriare, inebriarsi, e cercare cose fetenti, e vane...

[5] Jacopo Alighieri, Io son la morte, a. 1349 (fior.), 52, pag. 96: E tu lussurioso, sei fetente, / Che di porcina schiatta pari uscito...

2.1 Che suscita disprezzo.

[1] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 18, par. 3, vol. 2, pag. 44.28: La misericordia di li homini misericordiusi xindi fini a li hospitali a visitari et aytari li infirmi, fini a li oscuri et fetenti prixuni ad aytari a liberari li miskini prixuni.

[2] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 146.11: Quel è colui che ne coronpe e zenera, / come a lui piace, di fetente limo...