FIAMMA s.f.

0.1 fama, fame, ffiamma, fiama, fiamba, fiambe, fiame, fiamma, fiamme, fianba, fianma, fianme, flam', flama, flamba, flambi, flame, flami, flamma, flamme, flammi, flanma, fyamme, sciamma, xama.

0.2 Lat. flamma (DELI 2 s.v. fiamma).

0.3 Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.): 1.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.); Guglielmo Beroardi, Rime, a. 1282 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.); Lett. sen., XIII u.v.; Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.); Simintendi, a. 1333 (prat.); Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.).

In testi sett.: Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Pseudo-Uguccione, Istoria, XIII pm. (lomb.); Pamphilus volg. (ed. Mascherpa), XIII t.q. (venez.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Memoriali bologn., 1279-1300, (1282); Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Giudizio universale, XIV in. (ver.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.).

In testi mediani e merid.: Elegia giudeo-it., XIII in. (it. mediano); St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.); Poes. an. urbin., XIII; Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 Locuz. e fras. a ferro e a fiamma 1.7; ardere a fiamma 1.4; ardere a fiamma e a fuoco 1.5; ardere a fuoco e a fiamma 1.5; ardere in fuoco e in fiamma 1.6; battesimo di fiamma 7.1; cielo di fiamma 2.3; dare fiamma 1.3; essere fuoco e fiamma 5.5; fuoco di fiamma 1.2; gettare fiamma 1.3, 1.8; giudizio delle fiamme 1.9; giungere l'olio alla fiamma 1.10 ; levare fiamma 1.3; mandare a fuoco e fiamma 1.5; menare a fiamma 1.5; mettere a fuoco e a fiamma 1.5; mettere fiamma 1.3; mettere fuoco e fiamma 1.5.

0.7 1 Massa di gas incandescenti emessa da alcuni tipi di combustione, ben visibile per il caratteristico effetto cromatico. 1.1 Fiamma di fuoco. 1.2 Locuz. nom. Fuoco di fiamma: fuoco caratterizzato da notevole emissione di fiamme. 1.3 Fras. Dare, gettare, levare, mettere fiamma: produrre una fiamma (detto del fuoco). 1.4 Fras. Ardere a fiamma: essere sottoposto a un intensissimo calore. 1.5 Fras. Ardere a fiamma e a fuoco, a fuoco e a fiamma; mandare a fuoco e fiamma, menare a fiamma, mettere a fuoco e a fiamma; mettere fuoco e fiamma (in qsa): distruggere, o ridurre in condizioni gravissime, un luogo appiccando incendi ovunque. 1.6 Fras. Ardere in fuoco e in fiamma: uccidere qno bruciandolo vivo. 1.7 Locuz. avv. A ferro e a fiamma: usando sia armi da taglio sia il potere distruttivo del fuoco. 1.8 Fig. Fras. Gettare fiamma: rappresentare un pericolo. 1.9 Locuz. nom. Giudizio delle fiamme: pena del rogo. 1.10 Fras. Giungere l'olio alla fiamma: provocare una situazione molto pericolosa. 2 Qualsiasi emissione di luce e di calore esistente in natura. 2.1 Massa di sostanze fluide incandescenti che scaturisce dalla crosta terrestre; lava. 2.2 Scarica di energia elettrica durante i temporali, dal caratteristico aspetto visivo; fulmine. 2.3 [Astr.] Locuz. nom. Cielo di fiamma: Lo stesso che cielo empireo. 3 Nella dottrina cristiana, la pena più nota e più temuta a cui sono sottoposti i peccatori nell'oltretomba, consistente nel tormento fisico del fuoco. 4 Colore rosso vivo. 5 Forte emozione o tensione dell'animo. 5.1 Il sentimento amoroso. 5.2 Il sentimento della carità cristiana. 5.3 Sentimento di forte sofferenza. 5.4 Divina fiamma: l'ispirazione poetica. 5.5 Fras. Essere fuoco e fiamma: eccitare una passione in qno. 6 Fig. Causa di danno o di grave pericolo. 7 [Relig.] [Simbolo dello Spirito Santo]. 7.1 [Relig.] Locuz. nom. Battesimo di fiamma: operato direttamente dallo Spirito Santo (senza intervento di un officiante).

0.8 Francesco Sestito 25.06.2008.

1 Massa di gas incandescenti emessa da alcuni tipi di combustione, ben visibile per il caratteristico effetto cromatico.

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 37, pag. 524: Mai quand l'om è scotato de fort ardente flama, / fol è se con lo fuogo mai de çuga[r] abrama.

[2] Elegia giudeo-it., XIII in. (it. mediano), 96, pag. 41: Ki pòi contare l'altri tormenti, / ke spisso spisso so' convenenti, / plo dori ke flambi ardenti?

[3] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), Tavola generale, pag. 40.21: Capitol de la flama.

[4] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 95.11: E arde per li beni della avventurata Erse, non più leggierimente che 'l fuoco sottoposto a le spinose erbe, le quali non danno fiamme, ma ardono con agevole tepidore.

[5] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 4, vol. 1, pag. 25.3: A Serviu Tullyu, [qui fu lu sextu rigi di Ruma,] sendu intandu pizzulillu, durmendu, li soy familiari vitteru inturnu lu capu sua una flamma resplendenti.

[6] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 542, pag. 36: O chruda chroze [[...]] Quando tu eri in zoveneta rama, / perchè non fo le falze aparechiate, / sì che fusti segata e posta in flama?

[7] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 357, pag. 398.22: El meyore opio [[...]] se lo fi avesinà al fuogo, tosto se empiya e fa una fiama no scura.

[8] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 150.15: Nello cantone della parte manca stava uno fuoco moito ardente, lo fume e lla fiamma dello quale se stennevano fi' allo cielo.

[9] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 5, pag. 76.6: le iniurie frivole e ligiere ayano in sé spesse volte la semeletudine de lo fuoco, che de una pizola faylla soleno avenire grande et ardente flamme.

- Estens. La combustione stessa che produce luce e calore; fuoco.

[10] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 95.229, pag. 447: La gran fiama fo desteisa, / chi de bruge era aceisa; / e, fazando so lavor, / quello sentì lo gran calor...

[11] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 31.118, vol. 2, pag. 545: Mille disiri più che fiamma caldi / strinsermi li occhi a li occhi rilucenti, / che pur sopra 'l grifone stavan saldi.

[12] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 23, pag. 107.11: Lu Duca, zo videndu, cridau «focu, focu», mittendu focu a la chitati. Non potendu li Romani risistiri a la flamma, illi fugiru.

1.1 Fiamma di fuoco.

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 100.22: E l'altro anno Anatanaquil gio ad sacrificare a lo tempio de dio Marte e la corça tenea lo filio en seno et apparseli una fiamma de foco e tucto lo capo coperio a lo filio, ma pertanto lo filio non abe nullo male.

[2] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 57, pag. 93.11: Veduto la Superbia i nimici nel campo, e udita la richesta ch'avien fatta, s'adirò sì fortemente, che gittava schiuma per bocca come fosse cavallo, e per lo volto e per li occhi fiamme di fuoco...

[3] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 4, cap. 33, pag. 157.18: kistu malvasu fu mortu subitamenti et fo suctirratu: et mantinenti ki fo copertu di terra, da killa sua fossa exìu una grandissima et terribili flamma di focu multu ardenti et multu fitenti...

- [Detto per comparazione dell'occhio umano, per intensità dello sguardo].

[4] Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.), 17.11, pag. 479: Ah, prender lei a forza, ultra su' grato, / a bagiarli la bocca e 'l bel visaggio / e li occhi suoi, ch'èn due fiamme de foco!

[5] Giovanni dalle Celle, Lettere, 1347/94 (fior.), [1378/81] 34, pag. 467.28: Io vidi il cielo aperto ed ecco un cavallo bianco e colui che vi sedea su era chiamato fedele e verace. Gli occhi suoi erano come fiamma di fuoco e nel capo suo avea molte corone...

1.2 Locuz. nom. Fuoco di fiamma: fuoco caratterizzato da notevole emissione di fiamme.

[1] Considerazioni stimmate, XIV ex. (tosc.), 5, pag. 277.11: Guata più oltre, e vide nel mezzo del chiostro un fuoco di fiamma grandissimo e nel mezzo della fiamma stare l'anima del suo compagno morto.

1.3 Fras. Dare, gettare, levare, mettere fiamma: produrre una fiamma (detto del fuoco).

[1] Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.), ball. 4.44, vol. 1, pag. 268: Valor non sta celato, / né presio né prodessa, / néd omo innamorato / né ben grand'allegressa, / como 'l foco alumato, / quando la fiamma ha messa, / si mossa grandemente.

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De doctrina, cap. 3: sì come lo fuoco qua(n)to pió lengna giu(n)ge tanto maggiore fiama leva, così lo mall omo qua(n)to pió ragione ode in magior malitia si stende.

[3] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. II, cap. 7: sì come lo fuoco che qua(n)to pió lengna riceve tanto pió fia(n)mamecte, così lo rio h(om)o, qua(n)to pió odrà, tanto i(n) magiore malitia si isvellia.

[4] Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.), 33.8, pag. 392: e tal cosa è matura e pare acerba, / e tal se par doler che se conforta; / ogne cèra che par, non è soperba, / cosa è che getta fiamma e che par morta.

[5] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 1, cap. 1, pag. 47.6: Ma la deitade di Vesta, spento lo suo foco eterno, concedeo sicura da ogni riprensione la discepola della sua grandissima vergine Emilia: la quale adorando, conciofosse cosa che il paludello suo, ch'era ottimo, gittasse sopra il piccolo fuoco, subitamente il fuoco diede fiamma.

1.4 Fras. Ardere a fiamma: essere sottoposto a un intensissimo calore.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura nigra, 326, pag. 112: Oi miser mi dolente, eo ard in questo fogo, / La lengua m'ard a flama, ni stiza d'aqua trovo; / In confundevre angustia me torz e me comovo...

1.5 Fras. Ardere a fiamma e a fuoco, a fuoco e a fiamma; mandare a fuoco e fiamma, menare a fiamma, mettere a fuoco e a fiamma; mettere fuoco e fiamma (in qsa): distruggere, o ridurre in condizioni gravissime, un luogo appiccando incendi ovunque.

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 1, cap. 33, vol. 1, pag. 92.6: Quando Troia fu presa e messa a fuoco e a fiamma, Enea figliuolo d'Anchises, e Ascanio suo figliuolo, fuggiro allora di Troia.

[2] Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.), cap. 3, pag. 19.17: Dopo questo l'imperadore, irado e infiamado del so vicario, tignando male in core, subitamente a forore cum tuta la soa gente muntò a cavalo e tuti armadi a fero, metando çascuno, piçoli e grandi, maschi e femene, al taio de le spade, ardando a fogo e a fiama tuta la cità de Bologna.

[3] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 17, pag. 82.14: Yherusalem ch'era citae regal fo deserta in tuto e lo tenpio nobelissimo fo despogliao de tuti hi paramenti [[...]] e ghe fo metuo dentro fogo e fiama chi consumò tuto...

[4] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 95.10: E lo 'nperadore colla sua giente preseno molte terre e ville in questi paesi e masime nel contado di Perugia; e tutte le mandò a fuocho e fiama, e tutta la roba a sacomanno...

[5] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 10, cap. 56, vol. 2, pag. 522.12: Francesco Ordelaffi [[...]] cavalcò infino a li antiporti da Rimino, e tutto menò a ffiamma il paese, facendo oltraggio e onta a' Malatesti volontariamente, sanza trovare chi lli facesse risistenza alcuna.

- Fig. [Con rif. alla distruzione del mondo durante il Giudizio universale].

[6] Giudizio universale, XIV in. (ver.), 13, pag. 57: Quelui ke à la mento e lo cor dur [[...]] se ben devotamentre el vorà [sentir] / et aver spese volte en memoria / en lo so cor questa verasia ystoria [[...]] quand'el mondo tuto a flama et a fogo / à [a]rdro e consumar per ogna logo.

1.6 Fras. Ardere in fuoco e in fiamma: uccidere qno bruciandolo vivo.

[1] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 5, pag. 617.26: De' quali alcuni furono morti di ferro, altri arsi in fuoco e in fiamma...

1.7 Locuz. avv. A ferro e a fiamma: usando sia armi da taglio sia il potere distruttivo del fuoco.

[1] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 198.34: In questi tempi, Genserigo re dali Vandali, de Spagna in Affrica vignando, quasi tuta a ferro e fiamma e robandola crudelissima mente la guastà.

1.8 Fig. Fras. Gettare fiamma: rappresentare un pericolo.

[1] Lett. sen., XIII u.v., pag. 50.22: Non si cessi da la vostra memoria che ogne fameglarità di femmina è pericolosa, la sua faccia gitta fiamma, l'aspetto è venenoso...

1.9 Locuz. nom. Giudizio delle fiamme: pena del rogo.

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 4, vol. 1, pag. 46.1: comandiamo li pattarini et altri eretici [[...]] che vivi nel conspetto de li uomini sieno arsi, commessi al giudicio de le fiamme...

1.10 Fras. Giungere l'olio alla fiamma: provocare una situazione molto pericolosa.

[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 24, cap. 4, par. 9, pag. 387.20: Vino e gioventude è doppio incendio di lussuria; perché giugniamo noi l'olio alla fiamma?

2 Qualsiasi emissione di luce e di calore esistente in natura.

[1] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 1, cap. 14, pag. 105.8: La seconda cagione perché l'aire si coronpe sì è il cielo e le stelle, sì come sono i vanpori che senbrano istelle che chagiono e le grandi fiame che apaiono nel cielo.

[2] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 4, pag. 238.30: O sole, che cerchi tutte l'opere della terra colle tue fiamme, e tu, Juno, interpetra e consapevole di queste cure...

2.1 Massa di sostanze fluide incandescenti che scaturisce dalla crosta terrestre; lava.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 4, cap. 7, pag. 172.12: quando questo fuoco trova la terra aperta e forata, vedemone uscire fore lo fumo, e per stasione la fiamba. E già fo veduto uscire fore uno fiume de fuoco de la bocca del monte de Mongibello...

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 6, cap. 10, pag. 181.15: La polvere era sì grande, come 'l bogame di Cicilia quando spande le fiamme.

[3] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 3, cap. 14.19, pag. 223: Etna vedi, che il fuoco sfavilla / per due bocche, con mugghi, in su la vetta, / sì che vi fa tremar presso ogni villa. / E, con tutta la fiamma che fuor getta, / veder si può canuto in tutto l'anno, / sì come un vecchio fuor di sua senetta.

2.2 Scarica di energia elettrica durante i temporali, dal caratteristico aspetto visivo; fulmine.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 7, cap. 2, pag. 180.25: e enfiambandose, e facendo fuoco e fugendo, va facendo rumore entro per lo vapore acqueo, come lo ferro enfiambato che va facendo rumore entro per l'acqua; e alora odimo quello rumore, lo quale noi chiamamo tuono, e vedemo la fiamba, la quale noi chiamamo baleno.

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 4, pag. 203.1: Appo Formias molte case, di saetta percosse, fuoro arse. Nel campo di Caleno repentemente una grande fiamma aperse la terra, e gittò tre dì e tre notti grandissimo fuoco..

[3] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 1, cap. 8.547, pag. 159: Il tuono altro non è che fiamma spinta / Entro li corpi de le nubi frede, / U' l'una qualità da l'altra è vinta.

2.3 [Astr.] Locuz. nom. Cielo di fiamma: Lo stesso che cielo empireo. || Glossa di Dante a Empireo.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, II, cap. 3, pag. 75.9: Veramente, fuori di tutti questi, li catolici pongono lo cielo Empireo, che è a dire cielo di fiamma o vero luminoso...

3 Nella dottrina cristiana, la pena più nota e più temuta a cui sono sottoposti i peccatori nell'oltretomba, consistente nel tormento fisico del fuoco.

[1] Pseudo-Uguccione, Istoria, XIII pm. (lomb.), 1217, pag. 67: Là no è frare né parente, / Pare né mare, qe 'l manleve, / Qé quel tormento è tropo grieve. / Lo Dives era en crucia flama, / Ad alta vose forte clama: / «Pater Abraam miserere / Qé molti è quili qe me fiere.»

[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura nigra, 298, pag. 111: Ora 'v comenz a dir dra pena premerana, / Zoè la flama scuria ke abrasa in quella tana: / Tant ard plu quella flama ka no fa la nostrana / K'la nostra apress de quella parrav rasent fontana.

[3] Giacomino da Verona, Babilonia, XIII sm. (ver.), 145, pag. 644: aoro né arçento né castel né cità / non è scampar quelor k'en li peccai morà. / Lo fogo è sì grando, la flama e la calura, / k'el no se pò cuitar né leçros'en scriptura...

[4] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 24, pag. 127.3: e in quel modo ch'egli gli hanno è a lloro grande tormento; dovrèbbonsene spogliare, e darle a' giusti, di cui deono essere, ché, come dicemmo, tutto sarà loro fiamma quanti più n'avranno avuti.

- Eternale fiamma.

[5] Lodi Vergine, XIV in. (ver.), 83, pag. 81: Quelui lo qual en drita fe' no v'ama / no g'ascendrà nè no ge metrà nas, / mo condempnà serà en l'eternal flama / kè vui del cel si' porta, uxo e clavo.

4 Colore rosso vivo.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 8, cap. 76, vol. 1, pag. 530.16: E la loro arme principale è oro e fiamma, cioè addogata per lungo ad oro e vermiglia, le bande di fuori ad oro.

[2] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 23, terz. 12, vol. 1, pag. 260: Valentri Signor poi ne son discesi; / e l'arme principal, ch'ebber costoro, / è l'oro a fiamma, sed i' ben compresi; / cioè, dogata di vermiglio, e d'oro, / mettendo l'oro da ciascuna sponda...

- Color di fiamma viva.

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 30.33, vol. 2, pag. 517: sovra candido vel cinta d'uliva / donna m'apparve, sotto verde manto / vestita di color di fiamma viva.

5 Fig. Forte emozione o tensione dell'animo.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 1, pag. 8.15: a mostrare come da uno specchio l'ardente mondo in diverse parti inceso di fiamma di cupiditade, paremi che faccia bisogno che prima mostri come la terra abitata per l'umana generazione ee in tre parti divisa...

[2] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 4, pag. 35.16: Or potresti tu dire: 'Or quella fiamma perché non tormenta come la fiamma della concupiscentia?' Frate io ti rispondo: quella è fiamma et appetito possibile et di cosa promessa da Dio.

[3] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 1, par. 14, pag. 32.13: mi piace di ricordarti e di pregarti che tu del casto petto esturbi e cacci via le cose nefande, e ispegni le disoneste fiamme, e non ti facci a turpissima speranza servente.

5.1 Fig. Il sentimento amoroso.

[1] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), ball. 4.1, pag. 76: Tal è la fiamma e 'l foco / là 'nd'eo incendo e coco, o dolze meo sire, / che ismarrire mi fate lo core e la mente.

[2] Guglielmo Beroardi, Rime, a. 1282 (fior.), 1.38, pag. 86: E sì com'omo dice / de la fenice - che si rinovella / in foco, eo così faccio, / che 'n fiamma e 'n pena e 'n ghiaccio - mi rinovo...

[3] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. II, cap. 3: Et Ovidio disse: utile preponime(n)to è a spegnare le crudele fiame (et) no(n) avere lo pecto servo di visii.

[4] Memoriali bologn., 1279-1300, (1282) 6.29, pag. 15: Non posso cellar la flamma / che me 'nzende plu che foco, / e lo so amor me 'nflamma / sí che n'ardo dentro e coco...

[5] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 4, pag. 232.19: Cierto, dopo la morte di Siccéo, costui piegóe i miei sensi e il vano animo ristrinse; io conosco l'orme della vecchia fiamma...

[6] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 455.31: nella fiamma del tuo amore con tutto el mio desiderio ardo, e in colui che più t'ama debi avere speranza ferma e più onore.

- Amorosa fiamma, dolce fiamma, fiamma d'amore.

[7] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 33.10, pag. 348: Cioè lo cor, che no à ciò che brama, / se mor ardendo ne la dolce fiamma, / rendendo vita come la finise...

[8] Guido delle Colonne, XIII pm. (tosc.), 5.31, pag. 108: cusì, donna d'aunore, / lo meo gran sospirare / vi poria certa fare / de l'amorosa flamma und'eo so' involto.

[9] Rinaldo d'Aquino (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.), 7.8, pag. 111: Or dunque no è maraviglia / se fiamma d'amor m'apiglia / guardando lo vostro viso...

[10] Pamphilus volg. (ed. Mascherpa), XIII t.q. (venez.), pag. 188.5: Enperçò la plaga, çoè Panfilo, sì à abramança de sanitade e lo dolore senpre li abonda, e quamvisdeuqé tu enstesa tase - dise la vetrana a Galatea - eu sai ben qe an' tu ei agrevaa dela flama d'amore.

5.2 Fig. Il sentimento della carità cristiana.

[1] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 11 parr. 1-3, pag. 40.7: quando ella apparia da parte alcuna, per la speranza de la mirabile salute nullo nemico mi rimanea, anzi mi giugnea una fiamma di caritade, la quale mi facea perdonare a chiunque m'avesse offeso...

[2] Maramauro, Canz., p. 1374/78 (napol.>tosc./sett.), [1378?] 1.78, pag. 194: c'a lley si volga um pocho / e non sostengha tanta iniquitade, / inganno e falsitade / che ssi comette nel cristianesmo, / per força e per sofissmo, / contro la charità che sempre acende / divina fiamma, che nel core aprende.

[3] Giovanni dalle Celle, Lettere, 1347/94 (fior.), [1376] 24, pag. 353.2: Non vuoi che quello che fece lo sposo suo per tutto el mondo, ella el facci per una anima che ritorni a Dio, e nella fiamma della sua carità gli consumi a' piei della croce di Cristo?

5.3 Sentimento di forte sofferenza.

[1] Poes. an. urbin., XIII, 5.56, pag. 546: S'alcuno fantino / clamerà sua mamma, / el mio cor taupino / ardarà de flamma...

[2] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 4.258, pag. 501: Fillo, el cor me ss'e[s]clanta, / ke mme dicivi 'Mamma'!: / ke angosciosa flamma / me nn'è remassa in core!

[3] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 360.17, pag. 445: Così 'l mio tempo infin qui trapassato / è in fiamma e 'n pene: et quante utili honeste / vie sprezzai, quante feste, / per servir questo lusinghier crudele!

5.4 Divina fiamma: l'ispirazione poetica.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 21.95, vol. 2, pag. 363: Al mio ardor fuor seme le faville, / che mi scaldar, de la divina fiamma / onde sono allumati più di mille; / de l'Eneïda dico, la qual mamma / fummi, e fummi nutrice, poetando...

5.5 Fras. Essere fuoco e fiamma: eccitare una passione in qno.

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, X, 7, pag. 667.15: egli, che piacevole uomo era, incontanente a lei venne e, poi che alquanto con amorevoli parole confortata l'ebbe, con una sua viuola dolcemente sonò alcuna stampita e cantò appresso alcuna canzone, le quali allo amor della giovane erano fuoco e fiamma là dove egli la credea consolare.

[2] A. Pucci, Apollonio, a. 1388 (fior.>tosc. or.-merid.), 1, ott. 8.7, pag. 5: E lo spietato padre non curava / in su'n quel punto Dio né alcun santo, / e ella il padre umilmente pregava: / «O padre mio, con grandissimo pianto / quel vizio di lusuria che ti grava / per Dio ti prego che nol segui tanto!» / Ma il süo pregar fu fuoco e fiamma, / ch'e' sì 'l fece a lei come a la mamma.

6 Fig. Causa di danno o di grave pericolo.

[1] IV Catilinaria volg., 1313 (fior.), pag. 47.16: Ora, se gli idii imortali vollero [[...]] ch'io liberasi i tenplî e ' luoghi sagri e questa bellisima patria di ciasquno di noi da crudelisima fiama, e ch'io liberasi da bataglia e da distrugimento tutta Italia, qualunque fortuna è aparechiata a me solo, ed io la conporterò.

[2] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 9, pag. 212.28: E segondo che li eretici se congregano nascosamente con le loro secte per la pagura, e vanno per li lochi non abitati e stanno reclusi, circundati de fiamme così como essi sono fiamme a la fede catolica, così sonno puniti in quel foco.

7 [Relig.] [Simbolo dello Spirito Santo].

[1] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 31.8, vol. 1, pag. 208: Spiritu de pïetade, / flamma ardente et caritade, / ben pò stare in sercuritade / ki a te vole obidire.

7.1 [Relig.] Locuz. nom. Battesimo di fiamma: operato direttamente dallo Spirito Santo (senza intervento di un officiante).

[1] Gl Chiose falso Boccaccio, Par., 1375 (fior.), c. 20, pag. 628.27: Il secondo si è battesimo di fiamma, cioè quello dello Spirito Santo; e questo pone che se fosse un paghano, il quale subito nell'animo suo perchosso fosse dell'amore di Cristo e in quello egli credesse e allora morisse sanza altro battesimo d'acqua, e' sarebbe salvo per la misericordia di Dio.

[u.r. 26.03.2024; doc. parzialm. aggiorn.]