ANDATURA s.f.

0.1 andadura, andadure, andatura, andaura.

0.2 Da andare 1.

0.3 Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.): 1.

0.4 In testi tosc.: Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.).

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.).

0.5 Locuz. e fras. a grande andatura 3; fare andatura 3.1; fare bella andatura 2.1; fare l'andatura 3.1; grande andatura 3.

0.7 1 Movimento effettuato secondo un preciso orientamento. 2 Apparenza che il corpo offre nel gestire il movimento, portamento. 2.1 Fras. Fare bella andatura: avere un bel portamento. 3 Lo stesso che passo. Estens. Velocità. Locuz. avv. (A)grande andatura: a passo veloce, a gran velocità. 3.1 Locuz. verb. Fare (l')andatura: camminare, avanzare. 4 Impronta lasciata sul terreno.

0.8 Mariafrancesca Giuliani 28.08.2008.

1 Movimento effettuato secondo un preciso orientamento.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De anima cum corpore, 319, pag. 67: Li pei al so comando sí volzen l'andatura...

[2] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 49, pag. 161.18: E loro natura è che là ov'elli sentono abbaiare cani che li caccino, elli dirizzano la loro andatura in altro vento...

2 Apparenza che il corpo offre nel gestire il movimento, portamento.

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. I, cap. 2: sì come al savio si co(n)viene andatura te(m)perata, così parlare posato (et) no(n) ardito.

[2] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 53, pag. 170.7: E in bontade guarda ch'egli abbia ardito coraggio e lieta andatura...

[3] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), [Svet.] L. 7, cap. 46, pag. 269.12: Quelli che lo valletto condussero, dissero che elli somigliava bene Cesare di forma e d'andatura.

[4] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 79.77, pag. 390: en robe e jesta e andaura / far vita un poco aspera e dura, / ê esser pjan e obediente, / e no voler loso de la gente.

[5] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 16, cap. 5. par. 36.1, pag. 358: Bella e conta è l'andatura / Che fa i passi con misura...

[6] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 8, cap. 11, pag. 578.17: di quello spezialmente si maravigliano, ch'elli stae diritto, rappresentando andatura d'infinto sciancamento sotto la vesta; sì che non è biasimato sì come vizio, mostrando la bellezza, certa e propria natura di dio.

[7] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 97.16: Il paone tra l' altre sue propietà, per quello che appaia, n' ha quattro notabili. La prima si è che egli si ha penna angelica, e in quella ha cento occhi; la seconda si è che egli ha sozzi piedi e tacita andatura...

2.1 Fras. Fare bella andatura: avere un bel portamento.

[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. 49.13, pag. 267: E [sì] piacemi ancora a dismisura / a bella donna savio ragionare, / e ch'ag[g]ia in sé avenante portatura, / e ciò ch'ama il marito deg[g]i' amare, / e se 'n andando fa bella andatura, / ed avenantemente salutare.

3 Lo stesso che passo. Estens. Velocità. Locuz. avv. (A)grande andatura: a passo veloce, a gran velocità.

[1] Trattato di virtù morali, XIII/XIV (tosc.), cap. 5, pag. 28.15: chè tutte le terrene cose sono dissimigliante, [e] a magiore andatura se ne vanno che non vegnono.

[2] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 15, pag. 716.8: E giunte ad esse e quelle con accoglienze raccolte piacevoli, alli loro luoghi insieme voltarono i passi; le quali vegnenti con non altra andatura che soglia fare novella isposa, s' approssimano alla fonte.

[3] Tristano Veneto, XIV, cap. 144, pag. 140.5: Alora elli montà a chavalo, e sì se parte dela citade per un'altra porta cha per quella deversso lo re. Et quando elli se fo messi alo plan, eli chavalchà grande andadura dela parte o' qu'elli credeva la damisela trovar.

[4] f Girone il Cortese, XIV-XV: Perciò che sappiate che i cavalli erano molto forti e isnelli, e i cavalieri, che sopra v'erano, furono pro e valorosi e possenti: e venivano agran forza e andatura, che non mostravano d'essere cavalieri, ma piuttosto folgori e tempeste. || GDLI s.v. andatura.

- Fare andatura di qno o qsa (uomo o animale): imitarne il passo.

[5] Mare amoroso, XIII ui.di. (fior.), 241, pag. 496: ché io faria andatura di paone / che va come ladrone a imbolare...

[6] Boccaccio, Chiose Teseida, 1339/75, L. 1, 132.7, pag. 294.1: Perciò che mentre erano in fatto d'arme, facevano andatura d'uomo, nella quale si fanno i passi più lunghi che quando si fa andatura di donna.

- Portare l'andatura: gestire il passo.

[7] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. III, pag. 534.36: A tutte queste cose, perché elle çova, donadi cura; emparadi portar l'andadura cum gradi de femena, e etiandio in lo andar è parte de belleça da non despresiar.

3.1 Locuz. verb. Fare (l')andatura: camminare, avanzare.

[1] Cino da Pistoia (ed. Contini), a. 1336 (tosc.), 42.7, pag. 683: or come vuoi fa' l'andatura piana / per prender la colomba senza fele...

[2] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.), cap. 8, pag. 406.24: nè come molto debole, facci andatura lenta appogiandoti ad altrui.

4 Impronta lasciata sul terreno.

[1] Tristano Veneto, XIV, cap. 458, pag. 418.2: Disse miser Tristan: «Certo, signor, io non sè, ma el me par che de qua sia pasado cavalieri, et anchora vui podé veder le andadure e li chioldi deli soi cavali».

[u.r. 05.02.2018]