FACOLTÀ s.f.

0.1 faccultade, fachultà , fachultate, facoltà , facoltade, facoltadi, facultà , facultá, facultade, facultadi, facultae, facultate, facultati, falcutade, faqultà , faqultade, faqultadi, ffaqultà .

0.2 DELI 2 s.v. facoltà (lat. facultatem).

0.3 Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.): 1.

0.4 In testi tosc.: Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Stat. prat., 1295; Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); IV Catilinaria volg., 1313 (fior.); a Stat. lucch., 1376.

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Stat. venez., 1366.

In testi mediani e merid.: Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.); Stat. perug., 1342; Doc. ancon., 1372; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Stat. mess. (?), 1320; Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.7 1 Possibilità di fare qsa concessa a qno; l'essere in grado di fare qsa. 2 L'insieme dei beni, patrimonio; condizione economica e sociale. 3 Dote o attività propria dell'intelletto e dell'animo, la capacità di pensare e comprendere. 4 Disciplina scientifica, artistica o letteraria.

0.8 Sara Ravani 28.07.2008.

1 Possibilità di fare qsa concessa a qno; l'essere in grado di fare qsa.

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 35: [9] L'altro si dice 'pod(er)e di facultà ', uvero 'di facilità', lo quale lo Singnore in nel Vangielo di s(an)c(t)o Mactheo disse: potrebbe bere lo calici lo quale io òe di[na](n)ti?

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 21, pag. 261.12: Lepido e P. Muzio consoli, la gente de' Basterni molto ferocissima, per cagione di fare prede sollicitata, essendo loro doge Perseo figliuolo del re Filippo, abbiendo facultà di passare lo fiume d'Istrio, sanza contradicimento d'alcuno nemico, tutta quanta si spense...

[3] IV Catilinaria volg., 1313 (fior.), pag. 56.17: Voi avete doge, il quale si ricorda di voi e disme[n]ticha sé, la quale faqultade no è - cioè no· lla avete tale - senp(r)e data...

[4] Stat. pis., 1330 (2), cap. 155, pag. 629.1: et ad ciò che libera sia ad catuno la facultà del consigliare sì come ad lui pare per lo Comuno più salutevile...

[5] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 9, cap. 7, vol. 2, pag. 215.28: lu populu constrinsi Numyu a fugiri a la casa et, plù, ca trattu que lu appiru fora di la casa, lu aucisiru per tal que per la morti di lu multu integru citadinu fussi dunata facultati di aquistari lu tribunatu a lu malvasissimu citadinu.

[6] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 110, par. 3, vol. 2, pag. 160.15: procedere non se possa contra alcuno el quale fosse detenuto en la carcere del comuno ad alcuno sbandemento overo condannagione, se non avesse licentia e facultà de comparire e se defendere denante a la corte la quale procedesse contra esso.

[7] Stat. sen., 1343 (2), L. 4, pag. 247.5: Et ogni facultà overo licentia di reprendare, la quale nel detto cotale conseglio per le due parti di conseglieri venta et presa di nuovo non sarà sia et intendasi per esso fatto levata via et tolta et di neuna efficacia overo valore...

[8] Stat. venez., 1366, cap. 165, pag. 78.33: e li rectori debian considerare la facultade e possibilitade de çascun che le dicte legne avrà descaregade, ché non sia alcuna fraude commettuda.

[9] Doc. ancon., 1372, pag. 246.6: et quelle novamente promectendo convenendo incomenzando et fermando perfino ad compimento de cinqui anni con sollenpnità de pene ac iuramenti oportuni et necessari licentia, auctorità, facultà , arbitrio ac libera podestà...

[10] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 18, pag. 147.23: le ma(m)me tuctavia se nutriche de bone erbe et sufficienti, ch(e) ille deano alli soi pollitri forteçça de copioso lacte et li pollitri aiano faccultade p(er) volere suca(re) lo lacte.

2 L'insieme dei beni, patrimonio; condizione economica e sociale.

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. I, cap. 6: [61] et abondevileme(n)te fa' la limozina, s(e)c(on)do le tuoie facultà (et) le tuoi fo(r)se, (et) dela tua abonda(n)sa, acciò che le tuoie limozine no(n) siano al'altrui (con)sulatione et a ctei tribulasione.

[2] Stat. prat., 1295, pag. 447.23: Anco ordinamo che qualu(n)que p(er)sona vorrà entrare i(n) questa Compagnia debbia dare p(er) aiuto della spesa k'è facta o che fare si volesse nello oratorio, delle cose o del luogo, quello che parrà al rectore e suoi consillieri secondo la sua facultade di quello cotale che volesse entrare.

[3] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 6, cap. 19, vol. 3, pag. 69.13: L'uomo largo si è contento a sè di poco, acciò che possa fare a molti assai, o poco ch'egli posseggia, sempre si sforza di fare opere di larghezza, secondo la sua facultade.

[4] Doc. prat., 1305, pag. 452.25: di tucti coloro che fuorono co· llui a questo maleficio, che fuorono seco(n)do che si dice i(n) numero di XX, che fuorono quella nocte col decto s(er) Falcone p(er) rubare i(n) quella co(n)trada, ne dinunçiò quactro, li più <iscij> isciaurati e di m[i]nore facultà ...

[5] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 2, cap. 46, vol. 1, pag. 403.8: Et le dette spese avere possa secondo la facultà de' filliuoli o filliuolo o filliuola.

[6] Stat. mess. (?), 1320, pag. 25.7: richipendudi la Curti zo ki di è statu pirchiputu et sindi pirchipirà pir tuttu augustu a ccuntarilu in la dicta subvenciuni, la quali subvenciuni si mecta et pagi pir la forma accustumata di la facultati oy pir altra migliuri si si truvassi.

[7] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 9, 106-123, pag. 283, col. 2.19: quando moríano, se veníano a sepellire a la marina: ed erave differencia segondo la facultade delle persone in essere messi in onorivili sepulcri.

[8] Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.), 27, pag. 377: Et la lupa c'avendo ognor vuol piue / fu l'avaritia, che, per mantenere / hom la sua facoltà , il fa giacer giue.

[9] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 5, pag. 26.17: [32] Doncha veçi-tu che tu no porti dagno, benché tu hai perduo tuta la facultae toa de 'sto mondo; ance de la perdea tu sentirê 'l gran guagno...

[10] a Stat. lucch., 1376, L. 1, cap. 16, pag. 44.17: Et similmente sia tenuto ciaschun sensale così al cittadino come al forestieri in tra li quali mercato facesse, notificare et manifestare le conditioni et facultà di quelli...

3 Dote o attività propria dell'intelletto e dell'animo, la capacità di pensare e comprendere.

[1] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 48.65, pag. 569: Va, mia canzone, a cui già fui servente / c'or già neente - m'ave in sua potenza / e che le plage a mev'è in displagenza / e che le noia a me forte sa bono; / partit'agio da lei mia facultate / sì come l'alma di Deo dal demono.

[2] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 17, pag. 376.10: A ciò si può brevemente rispondere che in ciascuna dottrina si dee avere rispetto alla facultà del discente, e per quella via menarlo che più a lui sia lieve.

[3] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 90, pag. 258.7: Sanza dubbio l'uomo le sarebbe più tenuto, s'ella non fosse dono d'Iddio, la scienza della quale egli ha dato ad alcuni, e la facultà a tutti.

[4] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 5, cap. 4, pag. 193.24: Imperciò che ogni cosa che è conosciuta, non secondo la sua forza, ma piuttosto secondo la facultà de' conoscenti si comprende.

[5] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 1, cap. 2, pag. 6.6: Primieramente la ragione d'eleggere e bene lavorare il campo sta in quattro cose, cioè aria, acqua, terra, ed ingegno: e di queste sono le tre naturali, e la quarta è di facultà d'ingegno e di diletto.

4 Disciplina scientifica, artistica o letteraria.

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 4, cap. 16, vol. 2, pag. 158.30: Anco, se alcuno verrà et starà ad insegnare ne la città di Siena in alcuna o vero qualunque facultà , o vero scientia, o vero se fusse alcuno medico savio, el quale vollia la scientia de la medicina ne la città di Siena insegnare...

[2] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 102, par. 2, vol. 1, pag. 334.28: Ei quagle tucte siano êlle suoie scientie e facultade conventate e continuamente leggano enn essa co' gle scolare e i rectore d'esse lì studiante s'adurronno a ordenare, secondo ei ponte ei quagle se servano êllo Studio de Bolongna.

[3] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 96.8: coloro li quali, d'ottima dottrina, o leggendo quello che gli passati hanno scritto, o scrivendo di nuovo ciò che loro pare o non tanto chiaro mostrato o omesso, informano e l'anime e gl'intelletti degli ascoltanti o de' leggenti, li quali generalmente dottori, in qual che facultà si sia, sono appellati.

[4] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 1, cap. 10, vol. 1, pag. 23.19: E piuvicarono lo Studio per tutta Italia; e avuti dottori assai famosi in tutte le facultà delle scienze e di leggi, cominciarono a leggere a dì VI del mese di novembre, li anni di Cristo MCCCXLVIlI.

[5] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 15, pag. 270.8: Questo ser Brunetto Latini de Fiorenza fo omo literatissimo in multe facultate e precipue in filosofia naturale e morale, in artibus e in altre cosse asai...

[6] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 2, cap. 13, pag. 250.4: chi nelle liberali arti, chi in legge, chi in filosofia, o in qualunque altra facultade studiando, visita le scuole, seguita i dottori [[...]] legge, disputa, considera [[...]] talora in assai alto grado del suo studio perviene.

[u.r. 02.05.2010]