FEROCE agg./s.m.

0.1 feroc', feroce, ferochi, feroci, ferocie, ferocissim', ferocissima, ferocissime, ferocissimi, ferocissimo, firochi.

0.2 DELI 2 s.v. (lat. ferocem).

0.3 St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.): 1.

0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.); Teperto, Lettera in prosa, XIII sm. (pis.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Simintendi, a. 1333 (prat.).

In testi sett.: Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.); Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.); Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.).

In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.); Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Destr. de Troya, XIV (napol.); Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Anche s.f. (feroce).

0.7 1 [Rif. a persone:] incline alla violenza, battagliero; sanguinario, spietato. 1.1 Sost. 2 Che rivela insensibilità e crudeltà, molto severo, maligno. 3 Che suscita sgomento, duro da sopportare; grave, intenso. 4 [Rif. ad animali:] pronto ad aggredire. 4.1 Estens. Proprio di un animale selvatico. 5 [Detto di una pianta:] di consistenza robusta, che cresce in terreni poco fertili; resistente. 5.1 [In quanto provvisto di spine]. 6 Fig. Che provoca o minaccia ingenti danni, terrificante.

0.8 Sara Ravani 23.07.2008.

1 [Rif. a persone:] incline alla violenza, battagliero; sanguinario, spietato.

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 250.13: E poi passao flumen Renum e lo duca de Suave co li soi destruxe, k'erano molto ferocissimi e tucta Germania subiugao.

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 6, cap. 20, pag. 417.16: Poscia che la natura degli uomini forte e feroce diventò pigra, perchè nè l'assedio più potiano patire, ed a combattere non si vediano iguali, alla morte per loro volontà corsero per paura della servitudine.

[3] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 38, pag. 128.4: e zo significau ki, quasi in killi tempi, li Longubardi, li quali eranu genti firochi e crudilj et habitavanu appressu la tramontana...

[4] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 31, vol. 1, pag. 291.20: Chè se veggiamo, che per natura gli animali, e li uccelli di una specie sono insieme più amicabili, ed amansi secondo lor modo, grande vergogna torna all'uomo essere feroce contra l'uomo.

[5] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 14, pag. 70.19: [14] Et choma[n]dò 'l re de soa bocha, al qual comandamento chi vegniva incontra perdeva la testa sença altro mal, e volsse quel segnor chi era tanto feroce...

[6] Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.), 29, pag. 19: Zente selvaza, feroce, amara, / de te exite lo re Alboyno / chi Rosimonda non havea cara.

[7] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 22, pag. 200.37: assay devimo rengranciare humelemente li Diey nuostri e ffaremole offerta de buon corayo, li quali per la loro gratia ne aveno concieso che lo feroce nuostro nemico Hector fosse stato muorto per le mano de Achilles...

1.1 Sost.

[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 25, pag. 141.9: a coloro che molto si rallegrano maggiore danno suole intervenire quando trovano feroci che contrastiano alla loro ferocitade.

[2] Arrighetto (ed. Bonaventura), XIV (tosc.), pag. 185.17: forse ch'un altro troverai più forte, lo quale mi vendicherà e conbatterà teco con dura battaglia, e forse che quello ferocie ti taglierà la testa».

2 Che rivela insensibilità e crudeltà, molto severo, maligno.

[1] Guittone, Rime (ed. Contini), a. 1294 (tosc.), Canz. 8.59, pag. 224: Ahi, che non fuste nati / di quelli, iniqui schiavi, e vostra terra / fusse in alcuna serra / de le grande Alpi che si trovan loco! / e là poria pugnare / vostro feroce affare, / orsi, leoni, dragon' pien' di foco.

[2] Teperto, Lettera in prosa, XIII sm. (pis.), pag. 436.6: Nulla te ne senti, per che mutulo taci: ché se te la sentisse, sì feroce e prunta ti sento la lingua, non taceresti.

[3] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 1, pag. 168.22: Il quale incontanente per l'aire volando nelle dette parti discese, e li Africani lasciano i feroci cuori, volgendoli idio.

[4] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 17, pag. 145.22: tutti i padri non hanno gli animi feroci contra i figliuoli come ebbe Bruto, primo romano consolo, il quale giustamente per la sua crudeltà fu da riprendere.

[5] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 12, pag. 410.9: Allora Fegeo non sostenne Turno che veniva coll'animo sì feroce: ma possesi dinanzi al carro, e presi i freni de' correnti cavalli, e volseli.

[6] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 6, par. 13, comp. 55.11, pag. 143: La prima schiera de Turno gagliardo / condusse al campo la degna Camilla, / e valorosa, con feroce sguardo, / contra gli Iliaci mosse la sua schilla.

3 Che suscita sgomento, duro da sopportare; grave, intenso.

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 53, vol. 3, pag. 424.11: L'ottava ragione si è lo ferocissimo danno che recano la guerra, e l'odio del prossimo.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 12.114, vol. 2, pag. 205: Ahi quanto son diverse quelle foci / da l'infernali! ché quivi per canti / s'entra, e là giù per lamenti feroci.

[3] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 4, ott. 72, pag. 129.12: Non guarda amor cotanto sottilmente, quanto par che tu facci, quando cuoce ben da dover la 'nnamorata mente; il qual se quanto di' fiero ti nuoce, seguita il suo volere, e virilmente t'opponi a questo tormento feroce...

[4] Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.), 17.16, pag. 234: Po' fo menato in su el monte Calvario / e yve posto sopra la croce: / foghe confito li pedi e le mane / con aspra pena, crudele e feroce.

4 [Rif. ad animali:] pronto ad aggredire.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 4, pag. 8.14: E 'l segno del leone significò tutte le sue similitudini e le sue spezie, come so' lupardi e tutti li animali feroci e audaci de quella similitudine.

[2] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 57, pag. 93.14: e armossi incontanente, e montò a cavallo in su 'n destriere grandissimo e nero, il qual non era men feroce di lei.

[3] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 2, cap. 13, pag. 60.13: Ine avea una maniera di buoi salvatichi ch'erano somiglianti a' tori: quelli erano sì feroci che non risparmiavano persona.

[4] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 188, pag. 330: per lora insengna portace, multo forte ad vedere, / un serpente feroce.

[5] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 4, vol. 1, pag. 185.12: e ora si volge a modo di feroce porco salvatico, lo quale spaventa la turba de' cani che gli abbaiano d'intorno.

[6] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 6, pag. 671.10: Noè significa in prima Cristo e tutti i buoni cristiani accetti a Dio, i quali, i peccatori essendo dannati, saranno salvi ragunati nella arca, cioè nella unità della chiesa vivendo con gli animali feroci in una arca.

[7] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 3, pag. 5.21: E quando el se mesea cum el cibo dei gali e de li coturni questa herba, e po fi cibà, li deventa ardì e feroce.

[8] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 3, cap. 35, pag. 209.3: E ancora dixe ch'el è de tanta vertue che, trovando quarunca serpente e quarunqua feroce, sì l'ocie pur façandoli incontra lo segno de la croxe e falo siantar per meço.

[9] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 123.16: Ne la terza camera foro tutti li animali salvatichi et feroci.

4.1 Estens. Proprio di un animale selvatico

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. IV, pt. 3, cap. 1, pag. 89.8: Credo ke l'omo sia più caro a Dio (et) del quale la natura più se cura ke veruno altro anemale: àe in loco de naturale arme, cioè di corna (et) di feroci denti (et) di grandi onghioni, la rat(i)o(n)e (et) lo intellecto, per lo quale doma (et) signoreggia ongne a(n)i(m)ale et da tutte se defende.

- [In contesto fig.].

[2] Pieraccio Tedaldi, XIV pm. (fior.), 3.2, pag. 719: Amor è giovenetto e figurato / ignudo ed orbo, co' feroci artigli, / con volante ali e con corti capigli / e con turcasso pien di dardi a lato.

5 [Detto di una pianta:] di consistenza robusta, che cresce in terreni poco fertili; resistente.

[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 3, cap. 9, pag. 87.11: Nel campo grasso porrai le viti sottili, e fruttevoli: nel magro porrai le viti feroci, forti, e sode.

5.1 [In quanto provvisto di spine].

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 13.134, vol. 3, pag. 220: ch'i' ho veduto tutto 'l verno prima / lo prun mostrarsi rigido e feroce, / poscia portar la rosa in su la cima...

6 Fig. Che provoca o minaccia ingenti danni, terrificante.

[1] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 11, vol. 3, pag. 27.7: quando lo mare nella notte cominciò a crescere coll'enfiate onde, e 'l feroce Euro cominciò a soffiare più fortemente.

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 2, vol. 1, pag. 108.18: Issu venendu in una batalya que issu facia in li Verni, que, per la lur grandi multitudini et per lu lur feroci impetu, la nostra skera ià paria que se inclinassi, issu levau lu scutu ad unu cavaleri qui combatia con pagura et, cuprendusi con quillu scutu, incumenzau di combatiri agramenti.

[3] Cicerchia, Risurrez., XIV sm. (sen.), cant. 1, ott. 23.2, pag. 388: Allor s'udì una voce sì grande, / assà' maggior che di feroce tuono, / che nell'inferno e nel limbo si spande, / tanto fu fort' e orribile suono.

[u.r. 14.12.2017]