FÉSSO (1) agg./s.m.

0.1 fesa, feso, fessa, fesse, fessi, fesso, fixa.

0.2 Lat. fissus (DELI 2 s.v. fésso 1).

0.3 Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.): 3.1.

0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Doc. fior., 1286-90, [1287]; Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Simintendi, a. 1333 (prat.).

In testi sett.: Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.).

In testi mediani e merid.: Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.).

0.5 Locuz. e fras. fesso genitale 4.

0.7 1 Che presenta una fenditura; diviso in due parti da una fenditura o spaccatura (rispetto ad uno stato potenzialmente integro). 1.1 Sost. Spazio aperto in qsa da una spaccatura o da un taglio. 1.2 Aperto in due (per effetto di un taglio o naturalmente). 1.3 [Dell'unghia o dello zoccolo di animali:] di due parti separate da uno spazio. 2 Squarciato dal colpo di un'arma, tagliato, ferito; sfregiato, spezzato (di armatura e altre protezioni del corpo). 3 Sost. Inforcatura da cui si dipartono gli arti inferiori. 3.1 Linea che separa le natiche. 4 Sost. Fesso genitale: organo sessuale femminile.

0.8 Sara Ravani 03.09.2008.

1 Che presenta una fenditura; diviso in due parti da una fenditura o spaccatura (rispetto ad uno stato potenzialmente integro).

[1] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), pag. 14.15: E 'l prato del cavaliere era presso e allato al suo ostello ch'era ben chiuso ma di mura vecchie e fesse...

[2] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 3, cap. 282, vol. 2, pag. 130.17: Conciò sia cosa che lo muro de la chiesa di Sancto Giovanni presso al vescovado di Siena, in molti luoghi sia crepato et fesso [[...]] et minaccia ruina...

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 10.7, vol. 2, pag. 155: Noi salavam per una pietra fessa, / che si moveva e d'una e d'altra parte, / sì come l'onda che fugge e s'appressa.

[4] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 79, pag. 207.25: Nella montagna egli non riceve alcuno nutrimento, anzi si parte, e va nella contrada di Licia a un luogo, che que' del paese chiamano Efestion, ove la terra è fessa in molte luogora, e indi esce fuoco, che non fa danno ad alcuna cosa vivente, ch'ivi nasca.

[5] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 4, vol. 1, pag. 155.2: Lo muro comune a l'una e all'altra casa era fesso per piccola fessura, la quale avea menata quando si fece.

[6] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 53, col. 1.9: R(ecipe) uovo di gallina, lesso, duro, mondo, fesso per meço e chavato il tuorlo...

- [Detto del mento:] solcato da una fossetta (che dà superficialmente l'impressione di una fenditura).

[7] Fazio degli Uberti, Rime d'amore, a. 1367 (tosc.), 2.37, pag. 5: Poi guardo la sua isvelta e bianca gola / com'esce ben de le spalle e del petto, / il mento tondo, fesso, piccioletto, / tal che piú bel cogli occhi nol disegno.

- [Detto della coda di un serpente:] biforcuto.

[8] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 25.109, vol. 1, pag. 429: Togliea la coda fessa la figura / che si perdeva là, e la sua pelle / si facea molle, e quella di là dura.

[9] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 25, pag. 384.21: Quasi dicat che non parea coda de serpe fixa, e la pelle de la dicta coda tornava molle, e quella di là , idest quella de l'omo tornava dura.

- [Detto di un vestito:] lacerato, strappato.

[10] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 336, pag. 357.12: Ella stava molto malmessa e peggiorata; ella avea tutta sua riccha vestitura fessa fino a la centura; ella avea tutti suoi ricchi capelli tratti e dirotti.

- [Della luce riflessa in terra:] interrotto (da un'ombra).

[11] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 3.96, vol. 2, pag. 47: «Sanza vostra domanda io vi confesso / che questo è corpo uman che voi vedete; / per che 'l lume del sole in terra è fesso.

1.1 Sost. Spazio aperto in qsa da una spaccatura o da un taglio.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 9.75, vol. 2, pag. 146: Noi ci appressammo, ed eravamo in parte / che là dove pareami prima rotto, / pur come un fesso che muro diparte, / vidi una porta...

[2] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 4, cap. 21, pag. 158.10: I tagli, ovvero piantoncelli si pognono fendendo il lato di sotto, e mettendo in quel fesso una pietra leggiermente.

1.2 Aperto in due (per effetto di un taglio o naturalmente).

[1] Doc. fior., 1286-90, [1287], pag. 173.23: It. a Giovanni pannaiuole, per xxxij lib. di tinche bolongnesi fresce, per lo Giuovidì Sancto, s. lij. It. a Duccio Iscalza, per xvj lib. di tinche fesse, per lo Giuovidì Sancto, s. xxx.

[2] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 482, pag. 482.13: Anche è un'erba di tre palmi, con poche frondi ritonde e fesse, e radice forcate in tre parti, lo seme giallo e verde.

1.3 [Dell'unghia o dello zoccolo di animali:] di due parti separate da uno spazio.

[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 4, cap. 6, pag. 69.5: E lo suo dosso e li suoi crini e la sua boce, è come di cavallo. E le sue unghie sono fesse, come d'un bue, e i denti come di porco salvatico.

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), [Svet.] L. 7, cap. 49, pag. 277.7: La sembianza del cavallo e li piei fessi e' feceli fare di marmo dinanzi al tempio di Venus.

[3] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 41, pag. 213.11: non mangiavano del camello, che avegna che rugomi, non ha fesse l'unghie afatto: di sopra, ma non di sotto.

[4] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 5, pag. 69.3: Li giudei non poteano mangiare, se non delle bestie che ànno l'unghie fesse, non dell'altre...

[5] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 4, pag. 136.4: L'onge rotonde, dure et fesse.

- [In contesti in cui l'unghia fessa è requisito biblico per la commestibilità di un animale e immagine della capacità di discernere il bene dal male].

[6] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 16.99, vol. 2, pag. 272: Le leggi son, ma chi pon mano ad esse? / Nullo, però che 'l pastor che procede, / rugumar può, ma non ha l'unghie fesse...

[7] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 16, proemio, pag. 278.37: 'l mondo [[...]] è condotto a tale stato per colpa de' rettori e governatori d'esso, de' quali è il primo essere lo Pastore, lo quale procede pure in rugumare, ma non hae l'unghie fesse.

[8] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 39, pag. 97.9: Per lo rugumare intendiamo la scienzia; per l'unghia fessa la discrezione.

[9] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 151, S. Luca, vol. 3, pag. 1312.12: Fue ancora l'opera discreta per ammodamento, onde è dimostrato in forma di bue, il quale ha l'unghia fessa, per la quale s'intende la vertù de la discrezione.

[10] Bibbia (01), XIV-XV (tosc.), Lv 11, vol. 1, pag. 502.16: [26] E ogni animale che non rumina, e che non hae fessa l'unghia, [sarà immondo, e] chi ne toccherà sarà contaminato.

- Sost. Spazio fra le due parti dell'unghia divisa in due.

[11] Esopo tosc., p. 1388, cap. 41, pag. 186.13: E ciò vedendo il figliuolo della ranocchia cominciò a dire alla madre piacievolemente che togliesse da sé tale intendimento, perciò che non potrebbe tanto gonfiare che fusse per la minima parte del fesso dell'unghione del bue.

2 Squarciato dal colpo di un'arma, tagliato, ferito; sfregiato, spezzato (di armatura e altre protezioni del corpo).

[1] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 40.5, pag. 158: E tu mi manda 'l messo. / - Sì, maccherell' - Ell'avrà 'l capo fesso. / - Chi gliele fenderae? - Ciò ti dico.

[2] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 5, cap. 17.115, pag. 156: Allor la giente si mise a seguire, / Chi col cor fesso, e chi col petto averto, / Chi in altra guisa ferito e percosso.

[3] Dante, Rime, a. 1321, 28.7, pag. 91: E già la gente si guarda da lui, / chi ha borsa a lato, là dov'e' s'appressa / dicendo: «Questi c'ha la faccia fessa, / è piuvico ladron negli atti sui».

[4] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 28.33, vol. 1, pag. 475: Dinanzi a me sen va piangendo Alì, / fesso nel volto dal mento al ciuffetto.

[5] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 220, pag. 266.31: Tucti li bastardi, figliuoli de lo re Priamo, vennero a la battaglia, ché tanto aveano lo giorno fatto, che ne doveano avere pregio e honore, ch'eglino aveano loro scudi tutti spezzati e fessi.

[6] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 28, pag. 482.1: Dice, che così non si pertugia veggia, nè per perdere il suo mezzule, o lla parte che gli è dallato, che ha nome lulla, come costui era rotto dal mento alle natiche, e che era sì fesso, che tutte le parti dentro li pendeano tra lle gambe...

[7] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 1276, pag. 82: Tanto me par delazerata e fesa / e sanguinenta, oimè, ch'io non deserno / per algun ato se questa sia desa.

[8] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.), cap. 186, pag. 96.8: A sanari plaga. [1] Pigla una erba ki si chama crixuni et pistala cum pani purchinu et lenticha aquatica ki si trova supra l'acqua et sunza et erba sanamunda, garofulata, tramictila supra la testa ki sia fessa, factindi unguentu et sanirà tostu.

3 Sost. Inforcatura da cui si dipartono gli arti inferiori.

[1] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 14, 94-120, pag. 391.12: Poi è di rame infino alla inforcata; cioè tutto l'altro corpo era di rame infino al fesso...

3.1 Linea che separa le natiche.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 4, cap. 4, pag. 167.35: e passa per lo mezzo del spondile, e divide le coste e li lombi lo ritto dal manco; e passa per lo feso de le nateche, e pone la ritta da l'uno lato e la manca da l'altro...

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 20.24, vol. 1, pag. 332: Se Dio ti lasci, lettor, prender frutto / di tua lezione, or pensa per te stesso / com'io potea tener lo viso asciutto, / quando la nostra imagine di presso / vidi sì torta, che 'l pianto de li occhi / le natiche bagnava per lo fesso.

[3] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 20, pag. 518.7: pensa per te stesso, com'io potea tenere il volto asciutto, quand'io vidi la nostra immagine d'appresso sì torta, che il pianto delli occhi bagnava le natiche per lo fesso.

3.1.1 Estens. Ano.

[1] a Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.), 4, pag. 6.8: Anche si facci di quella medicina uno supusitorio, e messo di sotto per lo fesso si stagna il sangue.

[2] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 512.31: Quive giace Meççera e la Gorgona. Meççera tucti quelle anime racolglie e in bocca de Gorgona li rivolgli e quella insieme tucte le devora, poi per lo fesso di giù le gecta.

4 Sost. Fesso genitale: organo sessuale femminile.

[1] Armannino, Fiorita (11), p. 1325 (tosc.), pag. 378.8: Delli Julij era allora uno giovene il quale per nome se chiamava Julio Cesare: Julio per nome di sua casa, e Cesare per che la madre fu ciesa, ciò è tagliata, nel fesso genitale, non potendo il fanciullo parturire...

[u.r. 21.06.2018]