FESSURA s.f.

0.1 fessore, fessura, fessure, fesure, fexura, fexure, ffissura, fissura, fissure, fissuri, fixura, fixure, fluxura.

0.2 Lat. fissura (DELI 2 s.v. fesso 1).

0.3 Cronica fior., XIII ex.: 1.

0.4 In testi tosc.: Cronica fior., XIII ex.; Simintendi, a. 1333 (prat.); Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.); Stat. sen., 1343 (2).

In testi sett.: Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Bonafé, Tesoro, 1360 (emil.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.); Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.).

In testi mediani e merid.: Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.).

0.5 La forma fluxura è ricondotta a fixura 'fessura' da Rapisarda, Thesaurus pauperum, p. 181.

Locuz. e fras. fessura delle labbra 4.1.1.

0.7 1 Apertura lunga e sottile, spaccatura, crepa. 1.1 Celletta del favo costruita dalle api. 1.2 Fig. Separazione, divisione. 2 Fossa profonda nel terreno (parte di Malebolge nell'inferno dantesco, bolgia). 3 Luogo stretto per cui si passa, varco. 4 Screpolatura della pelle, ferita; taglio, piaga. 4.1 [Med.] Spaccatura (purulenta) (delle membra o parti del corpo). 5 Solco della pelle (delle mani), linea. 6 [Agr.] Taglio praticato per innestare una pianta.

0.8 Sara Ravani 05.09.2008.

1 Apertura lunga e sottile, spaccatura, crepa.

[1] Cronica fior., XIII ex., pag. 127.19: uno giudeo ch'avea nome Iosep; cavando una sua vingna, trovò J grande lapida cavata dentro, e di fuori tutta salda, sanza nulla fessura...

[2] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 23, cap. 3, par. 11, pag. 373.2: Chiudi le finestre, e le cortine cuoprano le fessure, giugni gli usci, togli via il lume...

[3] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), pag. 171.4: Et è XII le generacion dey smerald, ma ie plu nobey è quey de Scicia; segond è quey de Britania, ey quay se demostra ile fexure dey saxi vengant aquilon...

[4] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 4, vol. 1, pag. 155.2: Lo muro comune a l'una e all'altra casa era fesso per piccola fessura, la quale avea menata quando si fece.

[5] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 3, cap. 36, pag. 204.13: Perciò che essendo aperte alquante fessure entrò lo mare nella nave ed empilla fino alle tavole di sopra, sì che più propriamente si poteva dire che 'l mare fosse nella nave, che la nave in mare.

[6] Stat. sen., 1343 (2), L. 4, pag. 153.36: Et abbia essa cassa tre fessure overo bucari acciò che ciascheuno d'essi pesatori veggha la sua ragione per sé...

[7] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 2, cap. 13, ch., pag. 245.6: Alcuna volta vegnono queste acque da china al piano e fanno stagni; alcuna volta passano per li pori e per le fessure de la terra, e passano infino al profondo della terra...

[8] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 235, pag. 247.28: Li homini sfende li rami e le radixe, e de quelle fixure esse lagreme, le quale arcoie, e quello sì è assa.

[9] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 3, cap. 36, pag. 210.7: Perçò che, seando averte arquante fesure, intrà lo mar in la nave e inpìla tam fim a la coverta, sì che pu propiamenti se poea dir che lo mar fuse in la nave che la nave in mar.

- [Di una porta].

[10] Storia distr. Troia (ed. Gorra), XIV pm. (tosc.), cap. 11, pag. 466.20: Onde per lo lungo aspettare, sì come inpaziente andava or qua, or là per la camera non trovando luogo; ora andava allo uscio della camera a vedere per la fessura se lla famiglia è andata a dormire...

[11] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VII, 5, pag. 465.34: trovò che veramente il giovane in quella dormiva tutto solo; per che, visitando la fessura spesso, e quando il giovane vi sentiva faccendo cader pietruzze e cotali fuscellini, tanto fece, che, per veder che ciò fosse, il giovane venne quivi.

[12] Esopo tosc., p. 1388, cap. 30, pag. 155.1: Va da la lunga, falso traditore, che tu parli a modo di capra con falsa boscie, e la 'margine del tuo parlare mente che tu sia mia madre. E la fessura dell'uscio per la quale io ti vego mi dà conoscimento che se' messere lo luppo...

1.1 Celletta del favo costruita dalle api.

[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 1, cap. 38, pag. 47.16: E quando vai a comperare l'api, poni mente di comperare l'arnia che sia ben piena [[...]] E se le fessure loro si ungano con sterco di vitello primogenito e vergine, non fuggono giammai.

1.2 Fig. Separazione, divisione.

[1] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 10, proemio, pag. 169.36: Setta, è detta da seguitare in tenere: scisma, è detta dalla fessura, e partimento degli animi...

2 Fossa profonda nel terreno (parte di Malebolge nell'inferno dantesco, bolgia).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 21.4, vol. 1, pag. 345: Così di ponte in ponte, altro parlando / che la mia comedìa cantar non cura, / venimmo; e tenavamo 'l colmo, quando / restammo per veder l'altra fessura / di Malebolge e li altri pianti vani...

[2] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 21, pag. 542.3: Dice adunque così: Del ponte quarto venimmo al ponte quinto, parlando altro che la Comedia mia cantar non cura, e tenavamo il colmo del quinto ponte, quando noi restammo per vedere l'altra fessura di Malebolge...

3 Luogo stretto per cui si passa, varco.

[1] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 9.62, pag. 51: Dietro veniva quel Curzio ch'a valle / armato si gittò per la fessura, / in forse di sua vita o di suo calle, / intendendo a voler render sicura / piuttosto Roma e i suoi abitatori, / che di se stesso aver debita cura.

4 Screpolatura della pelle, ferita; taglio, piaga.

[1] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 18, pag. 282.32: La cenere deli granchi mescolata con mele, a fare sì come unguento, sana tutte le fessure dele mani et quelle deli piedi, le quali avengono per caso di fredo.

[2] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), cap. 48, pag. 603.14: fendi la unghia pir mezu e quandu pir latu traversu, la quali fissura si acumenza da la curuna di lu pedi e va ingiusu pir longu fini a la extrimitati di li unghi di lu pedi, e spandi a la fiata pir la fissura sangui vivu...

[3] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 28, pag. 417.14: Per intendere le fessure facte ne li corpi de costoro è da sapere che, come el scismatico parte doe persone unite, e ancora con le sue parole parte el core de alcuno che ha bona voluntate e levalo dal so bono preposito, cossì le membra sue stano divise e separate e con quelle fessure in questa nona bolgia.

[4] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81 (fior.), Sp. 37, pag. 234.23: per la sicità e caldezza del paese le piante de' piedi non si potevano mettere appena nude in terra, e scopiavano e faceano fessure...

[5] Diatessaron veneto, XIV (tosc.-ven.), pag. 165.33: «Se io no li vederò en le mane soe le fessore di chiodi e meterò lo mio dido en la fessura, e sse io no meterò la mia mano en lo so lado, io no lo crederò».

[6] Malattie de' falconi, XIV (tosc.>lomb.), cap. 22, pag. 37.9: finde lo corio con uno ago dov'è la tigna, e troveravi una seta simile a seta di cavallo, e quella trae fuori, e guarda che non si rompa nè fiacchi; possa unçi dove ài fatta la fessura con aloe, e guarda che non se tocchi con lo becco...

4.1 [Med.] Spaccatura (purulenta) (delle membra o parti del corpo).

[1] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 130, pag. 258.6: fase adunca la seta i(n) nillu pede d(e) lu c. us(que) ad lu tuello, fenne(n)te l'ung(n)a p(er) meçço et alcuna fe(r)ita se fende p(er) latu, et allora se dice sarca; la fixura d(e) la q(u)ale da la corona d(e) lu pede et vane p(er) lung(n)e insucta us(que) ad la stremetate d(e) lu pede; et alcuna fiata la ung(n)a dàne sa(n)g(u)e p(er) la fissura.

4.1.1 Fessura delle labbra.

[1] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.), cap. 150, pag. 78.21: A fluxuradi labri ki si chiama sarca. [1] Pigla simenti di squiani et mictili supra li carbuni di lu focu et piglandi lu fumu per lu pirtusu di lu inbutu in la sircha et serrà sanu.

[2] F Libro della cura delle malattie, XIV pi.di. (fior.), cap. 7: E molte fiate chi hae litigine, patisce fessura de' labbri, per la siccitade della complessione... || Manuzzi, Cura malattie, p. 6.

5 Solco della pelle (delle mani), linea.

[1] Jacopo Passavanti, Tratt. scienza, c. 1355 (fior.), pag. 311.20: come, s'altri considerasse i liniamenti, cioè cotali righe e fessure delle mani, si chiamerebbe ciromanzia...

6 [Agr.] Taglio praticato per innestare una pianta.

[1] Bonafé, Tesoro, 1360 (emil.), 848, pag. 154: Se tu voi insedire olivi, / E far boni quelli che son cativi, / Insidissi a modo di pero, / E di ciresa, o voi di mello, / E de mandolo, e di sisino, / Legalo, po' cun uno filo di stopa, / E s'el se rompe e tu l'agropa; / Poi tutto el taiato e la fessura / Sucuri di vischio ben alora, / Sì che la piova non gl'intri dentro...

[u.r. 08.03.2022; doc. parzialm. aggiorn.]