FARÈA s.f.

0.1 farea, faree.

0.2 DEI s.v. farea (lettura erronea del lat. pareas dal gr. pareias).

0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321.

0.6 N Att. solo in Dante e nei commentatori.

0.7 1 [Zool.] Serpente del deserto libico.

0.8 Maria Fortunato 19.03.2009.

1 [Zool.] Serpente del deserto libico.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 24.86, vol. 1, pag. 408: Più non si vanti Libia con sua rena; / ché se chelidri, iaculi e faree / produce, e cencri con anfisibena, / né tante pestilenzie né sì ree / mostrò già mai con tutta l'Etïopia / né con ciò che di sopra al Mar Rosso èe.

[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 24, pag. 416.30: Farea è uno serpente, che sempre va nella coda, e pare che faccia un solco, del quale Lucano dice, che Farea con la coda solca il cammino.

[3] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 24, pag. 370.3: Celidri, iaculi, faree, centri, amfisibena sono serpenti de diverse spetie...