0.1 roba, ruba, rubba.
0.2 Da rubare.
0.3 Novellino, XIII u.v. (fior.): 1.1.
0.4 In testi tosc.: Novellino, XIII u.v. (fior.); Ingiurie lucch., 1330-84, [1332].
0.6 N Doc. esaustiva.
0.7 1 Appropriazione indebita di ciò che appartiene ad altri, furto, rapina. 1.1 Locuz. agg. Alla ruba: intento al furto. 1.2 [Rif. gen. a un territorio abitato:] locuz. verb. Mettere a ruba: sottoporre a un saccheggio, depredare. 1.3 Locuz. verb. Andare a ruba: essere oggetto di saccheggio, essere rubato.
0.8 Emiliano Picchiorri 25.07.2008.
1 Appropriazione indebita di ciò che appartiene ad altri, furto; saccheggio, razzia.
[1] Ingiurie lucch., 1330-84, 7 [1332], pag. 20.4: Che diaule p(re)dare è questo? No(n) rimar(r)à questa rubba?
[2] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 36, terz. 82, vol. 2, pag. 141: E poi n' andò la ruba nel Contado, / ed otto dì durò, mettendo fuoco, / che dove furon non rimase un dado.
[3] Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110, XIV sm. (sett.), 17, pag. 65.12: El disea che l' omo de' essere paciente a le parole, contra la roba de la pecunia e contra li eniurie, che fi fate contra el corpo.
1.1 Locuz. agg. Alla ruba: intento al furto.
[1] Novellino, XIII u.v. (fior.), 91, pag. 333.2: Uno si confessò da un frate e disse che, essendo egli una volta alla ruba d'una casa con assai gente, «il mio intendimento si era di trovare in una cassa cento fiorini d'oro, et io la trovai vota: ond'io non ne credo avere peccato».
1.2 [Rif. gen. a un territorio abitato:] locuz. verb. Mettere a ruba: sottoporre a un saccheggio, depredare.
[1] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, cap. 21, pag. 274.19: Quegli di Brundisbergo erano afforzati con molta giente armata, quali per amore, quali per soldi, quali per promesse, quali per isperanza, credendosi mettere a ruba il paese.
[2] Doc. fior., 1311-50, 71 [1349], pag. 669.6: che franchamente cavalchiate voi, nostro Capitano, co' la nostra gente, ad ardere, guastare, gittare a terra et mectere a ruba ciò che si può nelle villate, et de' nostri capitali inimici Ubertini, et loro seguaci...
1.3 Locuz. verb. Andare a ruba: essere oggetto di saccheggio, essere rubato.
[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, V, 5, pag. 365.11: «Guidotto da Cremona fu mio compagno e amico; e venendo a morte mi disse che quando questa città da Federigo imperadore fu presa, andatoci a ruba ogni cosa...
[2] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 10, terz. 8, vol. 1, pag. 112: e' lor ben guasti infino a' fondamenti; / le pietre andaro a San Giorgio alle Mura, / ed a ruba legname, e ferramenti.
[u.r. 11.12.2014]