0.1 robador, robadore, robadori, robadure, robaduri, robaor, robatore, robatori, robbadore, robbadori, robbatore, robbatori, robbatury, rubadò, rubadori, rubaduri, rubator, rubatore, rubatori, rubbadore, rubbatore, rubbatori.
0.2 Da rubare.
0.3 Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.): 1.
0.4 In testi tosc.: Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.); <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>; Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Doc. prat., 1305; Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Stat. fior., 1334; Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.); Ingiurie lucch., 1330-84, [1352].
In testi sett.: Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.).
In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342; Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.); Gloss. lat.-eugub., XIV sm.; Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.).
0.5 Locuz. e fras. falcone rubatore 1.6;rubatore di mare 1.4; rubatore di strada 1.3; rubatore famoso 1.5; rubatore pubblico 1.5.
0.6 N Non è chiaro il valore da attribuire al passo di Esopo tosc., p. 1388, cap. 2, pag. 71.19: «O rubatore animale di iniquità!».
0.7 1 Chi si appropria di ciò che appartiene ad altri, ladro. 1.1 Chi compie o fa compiere saccheggi e razzie. 1.2 Chi vive praticando furti, rapine e violenze di ogni tipo, delinquente, malvivente. 1.3 Locuz. nom. Rubatore di strada: chi depreda i viaggiatori sulle vie di terra; predone, bandito. 1.4 Locuz. nom. Rubatore di mare: chi assalta e depreda le imbarcazioni, pirata. 1.5 [Dir.] Locuz. nom. Rubatore pubblico, famoso: chi ha fama universale di ladro o di malvivente. 1.6 [Zool.] Locuz. nom. Falcone rubatore: specie di falcone che si caratterizza per l'attitudine a sottrarre la preda ad altri uccelli. 2 Chi compie un rapimento, rapitore. 3 Chi sottrae qsa ad altri o ne causa la perdita (anche fig.). 3.1 Ingannatore, truffatore (detto degli occhi e del cuore, responsabili dell'innamoramento). 3.2 Agg. Che seduce, che conquista.
0.8 Emiliano Picchiorri 26.07.2008.
1 Chi si appropria di ciò che appartiene ad altri, ladro.
[1] Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.), 17 (66), pag. 242.29: de questa robbaria voglà i(n)chedere e trovare v(er)ità, façando scì che le cose sciano restituite alo nostro me(r)cada(n)te, e i robatore per la sua fatiga di(n)g[n]e done recevano scì como se (con)vene.
[2] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 106, par. 6, vol. 2, pag. 158.2: Volemo ancora statuente ke quignunque recepterà furone overo furte, robadore overo robarie, de quilla medesma pena sia punito como sonno punite e punire se deggono glie fure e robadore per forma deglie statute...
[3] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De la discreetion, vol. 1, pag. 124.22: Eciandé se li layri e robaor nì traytor no(m) pom levar quisti bem mo(n)dam che v'ò dito, la mor parte sì li à a so darmaio se e' lli usam, como se e' lli usam como elli dem.
[4] Stat. fior., 1334, L. I, cap. 69, pag. 252.33: procurino che così sia tormentato e costretto e punito cotale compagno, fattore, o discepolo, siccome furo e rubatore, de' furti ch'avesse commessi.
[5] Ingiurie lucch., 1330-84, 127 [1352], pag. 43.10: Tu se' pappatore leccone, rubbatore furo, traditore (e) compratore di officii.
[6] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 32, pag. 279.11: Multi nde occise de li nemici de li Troyani e multi de pegliao presuni; e tucti quanta nne pegliava presuni, le faceva impecare per la gola loco, como latruni malvasy et robbatury.
1.1 Chi compie o fa compiere saccheggi e razzie.
[1] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), pag. 68.18: A quel giorno che 'l Visconte detto era suto sotterrato, furon presi tre cavalieri ladroni e rubatori che avevano guasto tutto quel paese d' intorno...
[2] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 12, 127-139, pag. 351, col. 2.8: Pirro ... figliolo d'Achilles greco; e fo re d'Africa, ... grande robadore e tyranno.
[3] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 29, pag. 107.17: Poi si voltava agli aspri rubatori e dicea: - Deh! crudeli cavalieri, i quali sanza alcuna pietà metteste l' agute lance per l' innocente corpo, deh!, ammendate il vostro fallo tornando pietosi...
[4] Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.), 8.1, pag. 23: Tiranni stati grandi rubatori, / rompendo strade et facendo altrui guerra, / in cotal pena l' inferno gli serra, / secondo che son stati mal factori / e più e men di sangue spargitori...
1.2 Chi vive praticando furti, rapine e violenze di ogni tipo, delinquente, malvivente.
[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 1, cap. 10, pag. 14.13: Vatilio lo quale mandò a raunare genti, adunò molti robbatori, ladroni, omicida et uomini di reo affare, sì che quando Cicerone lo seppe, non si sapea conselliare, per ciò che li aguati ora erano di fuore, e Catellina pericolava dentro.
[2] Doc. prat., 1305, pag. 452.6: s(er) Falcone di mess(er) Bonacorso di porta san Giova(n)ni da P(ra)to del passato mese di ge(n)naio p(ro)x(imo), di nocte tempo, co(n) molti altri rubadori e malandrini, li quali si mosero co· llui da Castillioli, venne alle gualchiere della Badia a Gherignano...
[3] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 39, vol. 1, pag. 70.4: Et fare et curare sì che ne le dette terre, luoghi o vero borghi, non stieno o vero alberghino alcune sospette persone, o vero robbatori o vero falsatori, coniellatori o vero ladroni...
[4] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 210.18: Puoi te facesti capo de granne compagnia. Arcieri e robatori in toie terre allocavi. Tutto lo reame consumavi, derobavi, predavi.
1.3 Locuz. nom. Rubatore di strada: chi depreda i viaggiatori sulle vie di terra; predone, bandito.
[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De Sathana cum Virgine, 92, pag. 31: A mi voi mal da morte e 'm ste molt induradha, / E plu te sont a inodio ka i robaorde stradha.
[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 6, cap. 19, vol. 3, pag. 71.1: e di questa maniera sono li grandi uomini, che guastano le cittadi, e rubano le chiese, e simigliantemente i rubatori di strada.
[3] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 46, pag. 66.1: et algun per malitia ke è en essi, com' è li robador de strada, de li qual dise Aristotele k' elli è peçor d' ogna bestia salvaza...
[4] Stat. pis./sard., a. 1327, L. 2, cap. 29, pag. 112.2: Ordiniamo che q(u)alu(n)qua p(erson)a diesse aiuto o favor' e consiglio ad alcuno sbandito, lo q(u)ale fusse i(n) bando p(er) omicidio, tradime(n)to, fu(r)to, ribellione, falsatore, robbatoredi strada, overo d'altri gravi maleficii, paghi di pena p(er) ogni volta lib(b)r(e) .v. d'alfon(sini) min(uti)...
[5] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 3, pag. 11.27: Or me responde, prego-te, que dagno ha recevuo de soa bontae o del so' bon presio, e qual virtue ha-'l mermó né perduo quel a chi è tollechia la roba per falsitae e rabia chi gh'è butaa adosso a gran traituria, o preso e assidiao da laron da forche e robaor de straa è despoglió del tuto, e romaxo nuo e bioto chomo el nassè de mare?
[6] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 156.6: Et poi che pervennero alla etate de XIIII anni adunaro el ditto Romolo et Remo multa gente vile et cattiva, zoè pastori et latroni et robatori de strate...
1.4 Locuz. nom. Rubatore di mare: chi assalta e depreda le imbarcazioni, pirata.
[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Laudes de Virgine Maria, 243, pag. 220: Tuta la veritá ghe prend a recuintar, / Sí com la söa nave se venn a scavezar, / Com el è stao grand tempo un robaor de mar, / Un latro, un homicida, un hom de re afar.
[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 6, cap. 9, pag. 464.12: Ma Julio Cesare, le vertù del quale si ordinaro la via et entrata in cielo, elli, uomo privato, intra' cominciamenti della prima gioventudine, andando in Asia fu preso da robatori di mare intorno l' isola Farmacusa, e si ricomperòe con L talenti.
[3] GlGloss. lat.-eugub., XIV sm., pag. 96.10: Hic pirrata, te id est lo robatoredel mare.
1.5 [Dir.] Locuz. nom. Rubatore pubblico, famoso: chi ha fama universale di ladro o di malvivente.
[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 284, vol. 2, pag. 353.19: Et questo non abia luogo ne li publici et famosi robbatori de la strada, e' quali possano et debiano essere puniti, secondo che le ragioni volliono.
[2] Stat. sen./umbr., 1314/16, cap. 79, pag. 37.27: E se quello cotale robbadore di strada o d' altro luogo del distrecto di Chiarentana sirà piuvico e famoso ladrone et robbadore, el quale avesse facti più robbarie, per li quali possa essare iudicato piuvico robbadore, sia sententiato e giudicato secondoché la legge e la rascione vuole e concede...
[3] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. IV, cap. 38, pag. 668.4: Li publici e famosi robatori, raptori e latroni sentanno la dispositione de la ragione della lege cum la pena per le cose comesse...
1.6 [Zool.] Locuz. nom. Falcone rubatore: specie di falcone che si caratterizza per l'attitudine a sottrarre la preda ad altri uccelli.
[1] Trattato de' falconi, XIV in. (tosc.), cap. 1, pag. 4.5: Sono ancora altri falconi chiamati rubatori; e loro natura è di rubare la preda agli altri uccelli, se li possono avanzare in potenzia: e somigliansi a' falconi bastardi in parte ch' hanno il capo e' piedi come nibbio.
2 Chi compie un rapimento, rapitore.
[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. III, pag. 319.8: O Elena, la quale tu, Menelao, non istoltamente dimandi, e tu, rubatore d'essa troiano, non stoltamente hai.
[2] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Ermione, pag. 76.32: L' avveniticcio Paris del legnaggio di Dardano fu robatore della mia madre, e così è Pirro di me robatore.
3 Chi sottrae qsa ad altri o ne causa la perdita (anche fig.).
[1] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 35, pag. 792.38: «Io non venni qui, o giovane, come rubatore della castità del tuo letto, ma come focoso amadore, ad alcuno rifrigerio donare a' miei ardori; alli quali se tu nol dai, niuna altra cosa fia, se non un dirmi che io m' uccida.
3.1 Ingannatore, truffatore (detto degli occhi e del cuore, responsabili dell'innamoramento).
[1] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 30.45, pag. 531: Al senno m'afidai / che mi dovesse atare, / sì come a manti aiuta; / e quando lui cercai, / no lo potti trovare, / c'or sono in gran perduta / che m'ave abandonato, / e ora este acordato / con quei tre rubatori.
3.2 Agg. Che seduce, che conquista.
[1] Dante, Convivio, 1304-7, II, cap. 15, pag. 140.17: O dolcissimi ed ineffabili sembianti, e rubatori subitani della mente umana, che nelle dimostrazioni, [cioè] nelli occhi della Filosofia apparite, quando essa colli suoi drudi ragiona!
[u.r. 29.04.2024; doc. parzialm. aggiorn.]