FINANZA s.f.

0.1 finança, finanza; a: finansa.

0.2 Da fine 1 o da finare 1.

0.3 Lett. sen., 1265: 2.

0.4 In testi tosc.: Lett. sen., 1265; a Lett. lucch., 1300; Doc. fior., 1299-1312; Lett. pist., 1331.

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.).

0.6 N GDLI cita anche un passo della Cronaca dell'Anonimo Romano: «sentìo approssimare don Gilio alle finanze», ma l'ed. presente nel corpus ha «finaite»: cfr. Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 26, pag. 235.16.

Doc. esaustiva.

0.7 1 Limite estremo in senso spaziale o temporale, fine, termine. 2 [Econ./Comm.] Estinzione di un debito o documento che attesta tale estinzione, quietanza.

0.8 Emiliano Picchiorri 16.09.2008.

1 Limite estremo in senso spaziale o temporale, fine, termine.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 24.120, pag. 88: Mai non se iogne la gola mia brutta, / sapur de condutta sì vol per usanza, / vina esquisita e nove frutta, / e questa lutta non ha mai finanza.

2 [Econ./Comm.] Estinzione di un debito o documento che attesta tale estinzione, quietanza.

[1] Lett. sen., 1265, pag. 403.16: Sì mi dise q(ue) saremo paghati in q(ue)sta fie(r)a dela finança q(ue) feci del fato dela muneta q(ue) ne dieno dare i deti Borghesi.

[2] a Lett. lucch., 1300, 3, pag. 88.23: noi vo faremo p(ro)churatori a ricevere li ditti dr. (e) a poterli guittare, (e) p(er)ciò nulla fina(n)sa faite cho· nullo di loro fine che noi no(n) vo ma(n)diamo le ditte charte (e) p(ro)churarie p(er) nullo modo.

[3] Doc. fior., 1299-1312, pag. 810.22: J trascritto in forma piuvicha e kon sugiello pendente de la corte di Nimisi de la fina[n]za ke li Scali ebeno per lana trata de· reame, ne la quale fine fui messo io Guido Filippi, e fue fato i· Nimisi dì X di marzo novantatre.

[4] Lett. pist., 1331, pag. 250.8: Et ançi tracto Giovanni era stato a Torso, et preghatolo ch' elli ci facesse mectere nella finança sua, quando elli finasse, et noy aremo paghato quello ci fosse tocchato…

[u.r. 20.10.2011]