0.1 affaccia, faca, faça, facca, facce, facchi, facci, facci', façci, faççi, faccia, faççia, faccie, face, façe, fache, fachi, faci, facia, facïa, façia, facie, facze, faczi, fatie, faz, faza, faze, fazi, fazia, fazza, ffacchi, ffaccia, ffaççia, fface, ffachi.
0.2 Lat. parlato facia per il classico facies (DELI 2 s.v. faccia).
0.3 Patto Aleppo, 1207-1208 (ven.): 2.3.5.
0.4 In testi tosc.: Doc. pist., 1240-50; Doc. fior., 1262-75; Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Lett. sen., XIII u.v.; Doc. prat., 1296-1305; Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.); Doc. lucch., 1332-36; Stat. cort., a. 1345.
In testi sett.: Patto Aleppo, 1207-1208 (ven.); Ugo di Perso, XIII pi.di. (crem.); Pamphilus volg., c. 1250 (venez.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Poes. an. padov., XIII sm.; Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); x Gramm. lat.-it., XIII ex. (ver.); x Prose d'amore, XIII/XIV (piac.); Giudizio universale, XIV in. (ver.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Stat. trent., c. 1340; Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.); Doc. padov., c. 1380.
In testi mediani e merid.: Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.); Doc. perug., 1326; Stat. viterb., c. 1345; Doc. orviet., 1339-68, [1348]; Ugolino da Fano, XIV pm. (fan.); Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.).
In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.); Doc. palerm., 1361.
0.5 Per a faccia fronte > fronte.
Locuz. e fras. a faccia 4.3, 4.3.3; a faccia a faccia 4.3.1; a faccia di 4.3.2; a faccia aperta 2.3.4; abbattere a faccia 1.2.1; alla faccia di 3.3.2, 4.3.2; ammucciari davanti la faccia 3.3.2.1; avere faccia 2.4.1; cadere in faccia 1.1.1; cambiare faccia 2.3.2; con aperta faccia 2.3.4; con la faccia 3.1; contro alla faccia di 4.3.3; dananti la faccia di 3.3.2; davanti la la faccia di 3.3.2; di faccia a faccia 4.3.1; dinanzi alla faccia 3.3.3; dinanzi alla faccia di 3.3.2; dinanzi dalla faccia di 4.3.3; dire dinanzi alla faccia 3.3.3; doppia faccia 2.3.1; di prima faccia 2.2.2; faccia a faccia 4.3.1; faccia di puttana 3.2; fare bella faccia 1; fare facce 2.3.5; fare faccia 2.3.5, 2.3.6, 2.4.2; fare le facce 2.3.5; fuggire dalla faccia 3.2.2.1; fuggire da lungi alla faccia 3.2.2.1; fuggire davanti la faccia 3.2.2.1; gettare nella faccia 1.2.1; in faccia 3.2.3; innanzi alla faccia di 3.3.2; in prima faccia 2.2.2; lodare in faccia 3.3.3; mucciare dalla faccia 3.3.2.1; mucciare dinanzi la faccia 3.3.2.1; mutare faccia 2.3.2; mutare nella faccia 2.3.2; nascondersi dalla faccia 3.3.2.1; nella faccia 1.1; nella faccia di 3.3.2, 4.3.2; nella prima faccia 2.2.2; pigliare faccia nella legge 3; portare avanti faccia 1.3; portare scritto nella faccia 1; rendere bella faccia 1; ricevere la faccia 1.4.2; schiarare la faccia 2.3.3; secondo la faccia 2.2.1; sopra la faccia 1.1; volgere e rivolgere faccia a faccia 4.5.1.
0.7 1 La parte anteriore del capo, dove si trovano occhi, naso e bocca (anche fig.). Estens. L'intera parte frontale di un essere animato. 1.1 [In combinazione con verbi che indicano movimento dall'alto verso il basso:] locuz. avv. Nella faccia, sopra la faccia: di faccia, portando verso il basso la parte frontale. 1.2 [In segno di offesa o oltraggio nei confronti dell'interlocutore:] Gettare qsanella faccia di qno. 1.3 Fig. Fras. Portare avanti faccia: assumere un atteggiamento tracotante. 1.4 Meton. Interesse ed attenzione. 1.5 Fig. Capacità di giudizio e di critica. 1.6 Rappresentazione dei tratti caratteristici del volto di un individuo (riprodotta su sigilli e monete). 2 La figura e forma corporea; l'aspetto (anche fig.). 2.1 Aspetto gradevole. 2.2 [Con accezione gen. neg.:] apparenza contrapposta all'aspetto sostanziale (talora di segno totalmente contrario). 2.3 Espressione del viso, gesto o postura corporea che comunica un atteggiamento, un modo di fare, un'intenzione. Estens. Atteggiamento, modo di fare, intenzione. 2.4 Fig. Atteggiamento ardito, coraggio; impudenza. 2.5 Fig. Pudore, dignità. 3 Sinedd. [Per indicare una particolare persona]. 3.1 Locuz. avv. Con la faccia: di persona. 3.2 Faccia di qno o qsa: l'ente animato o inanimato cui si fa riferimento. 3.3 [Spesso con costrutti verbali che indicano allontanamento da un punto:] cospetto, presenza, manifestazione di una presenza. 4 Parte superficiale e superiore, generalmente frontale, con cui un oggetto fisico si offre alla vista. [Rif. ad edifici:] parete. 4.1 Facciata d'ingresso di un edificio. 4.2 Prima linea di uno schieramento di armati. 4.3 Locuz. avv. A faccia: di fronte; in un confronto diretto e frontale. 4.4 [Gen. in strutture sintattiche di tipo distributivo:] ciascuno dei lati, delle superfici esterne o degli angoli di una struttura piana o solida; parte, per lo più estrema e marginale, di uno spazio più ampio. 4.5 Ciascuna delle due superfici che compongono il foglio di carta o di altro materiale. 4.6 [Rif. a materiale metallico:] lamina. 4.7 Faccia del mondo, della terra: superficie terrestre. 4.8 Faccia del mare, dell'acqua, delle acque: superficie del mare, d'un fiume, d'un lago. 4.9 Figura astrologica.
0.8 Mariafrancesca Giuliani 04.10.2007.
1 La parte anteriore del capo, dove si trovano occhi, naso e bocca (anche fig.). Estens. L'intera parte frontale di un essere animato.
[1] Pamphilus volg., c. 1250 (venez.), [Panfilo], pag. 83.15: E queste sofrascrite cose, çoè la blanca carne e li beli ogli e l'alegra faça e li dolce basari e lo avinente parlare engualmentre e lo amore sì confortà mi a far questa caosa.
[2] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 27, pag. 283.25: Et un altro disse: la faccia è specchio de la mente, et la faccia e gli occhi manifestano le secrete cose de la mente.
[3] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio rose cum viola, 114, pag. 81: De mi fi aqua rosa, la qual met le polzelle / Sor le söe bel face per ess plu tenerelle; / Anchora caz li morbi da l'infirmiza pelle...
[4] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 3, cap. 3, pag. 156.3: E ponono che lo segno d'ariete abia a significare la faccia e 'l capo, e lo tauro abbia a significare lo còllo e la gola, e lo gemini le spalle e le bracia...
[5] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), canz. 10.13, pag. 106: E ·non mi miri né guardi alcun la ffacc[i]a! / Perché vera sentenza, in ciò, ·non facc[i]'à! / Ché 'l dritto diposetaro è lo core!
[6] Poes. an. padov., XIII sm., 27, pag. 806: Veder mia faça eo mai no quero / en spleco, k'el no fa mestero, / ké non ai cura d'eser bela.
[7] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 12.18, pag. 40: chi vedere la potesse, sì glie tollerìa la vita: / la faccia terribelita, crudel morte è 'l suo sguardato.
[8] Lett. sen., XIII u.v., pag. 50.22: Non si cessi da la vostra memoria che ogne fameglarità di femmina è pericolosa, la sua faccia gitta fiamma, l'aspetto è venenoso, gl'ochi son quadregli...
[9] Gl x Gramm. lat.-it., XIII ex. (ver.), pag. 506: Hec facies, huius faciei, la faça.
[10] x Prose d'amore, XIII/XIV (piac.): a mi pare che sia agni mille e più che la toa facia più lucida che lo sole e' no vide.
[11] Giudizio universale, XIV in. (ver.), 238, pag. 63: de molto gran galtae me dava / et en la faça et en lo vis me spuava...
[12] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 6.83, pag. 115: Da', Messer, a la mea oia / gojo e lagranza compia, / sì che in la mente e in la faza / mostre che in tu' to piaxer faza, / col alegro proponimento, / senza alcun increximento...
[13] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 92, pag. 157.19: Troylus fu molto maraviglioso chavaliere. Egli ebbe molto bel viso e chiaro; la faccia avea vermeglia come grania, la fronte avea alquanto piena di carne, li capelli avea biondi e lucenti...
[14] Stat. fior., c. 1324, cap. 6, pag. 33.8: se avenisse che alcuno de' grandi de la città overo contado di Firenze commettesse overo facesse commettere alcuno maleficio in persona d'alcuno popolano de la città overo contado, del quale maleficio seguitasse morte, overo vituperamento di faccia per isformevole fedita overo tagliamento di membro...
[15] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 6, pag. 83.9: Kistu episcupu pir multe lacrime ki cuntinuamente gectava, quasi sempre avia la fache russa.
[16] Stat. trent., c. 1340, cap. 4, pag. 16.5: e 'l morto sì aba la faça coverta de la soa capa.
[17] Stat. cort., a. 1345, cap. 2, pag. 129.11: vadano scalçi l'uno ennançi a l'altro honestamente colla faccia turata, sì che non meno se meriti agli onesti costumi ch' a la disciplina...
[18] Stat. viterb., c. 1345, pag. 168.28: E tutti quanti vagiano scolçi [sic] e cole faccie cooperte quando vaiono a processione, ala pena di dui soldi.
[19] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 11, pag. 45.15: chi si coprissi la testa et la fachi cum lu capuchu, chì non fussi canoxutu, chillu invitau a maniari.
[20] Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.), 19.13, pag. 235: lo vostro bello costado de una lança e' ve vi' passare, / la vostra bella boca de felle e d'asedo abeverare, / la vostra bella faça de spudo inspudaçare...
- [Sottolineando la manifestazione nella forma fisica di aspetti caratteriali e intimistici].
[21] Ugo di Perso, XIII pi.di. (crem.), 2.10, pag. 589: Pur 'sta noia me noia e me traça, / q'eu no trovo bontad qe s'afaça: / tant plen son de noia, e sì me caça, / qe çascun me cognos en la faça.
[22] Pamphilus volg., c. 1250 (venez.), [La Vecchia], pag. 71.8: «Enperçò q'eu cognoso asai qe voi no ama saviamentre, qé quela medesema causa sì è mesaçera dela soa mateça, qé la faça la qual è descolorida e palida sì manefesta l'amor qe de' vegnir...
[23] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 228, pag. 184: or le ride la faccia, / un' ora cruccia e duole, / poi torna come sòle.
[24] Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.), 9.14, pag. 471: riguardimi, se sa legger d'amore, / ch'i' porto morte scritta ne la faccia.
[25] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 147.2, pag. 105: Non vidistivu, madonna, l'altryery / la faça mïa tuta tramortita, / quando venne a guisa d'uno arçery / quel che vi presentò l'alma ferita...
[26] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Antonio, cap. 15, pag. 138.13: ben si mostrava vera in lui quella Scrittura, che dice, che il cuore allegro fa la faccia chiara, e nel dolore dell'animo si conturba il volto.
[27] Ant. da Tempo, Rime (ed. Grion), 1332 (tosc.-padov.), 36.3, pag. 127: Amor da cortesia tuto discende; / Doncha, donna, ti piaça / Star d'amorosa faça; / Chè questa è çentil cosa a cui l' intende.
[28] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 4, pag. 126.22: parla alla trista suoro con questi detti, ricoprendo nella faccia il suo consiglio, e nella vista serenando i pensieri...
- Chiara faccia, faccia chiara.
[29] Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.), 18.14, pag. 377: e quanti son a suo ragionamento / sì sien allegri e con la chiara faccia.
[30] San Brendano pis., XIII/XIV, pag. 54.21: venne a lloro uno vecchio grave di persona, li cui capelli erano di colore di nieve, et di chiara faccia...
[31] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 2, pag. 237.33: cusì çascuno fedele e bon citadino e subiecto posono cum clara faça andare denançe a la presentia del so segnore...
[32] Lodi Vergine, XIV in. (ver.), 179, pag. 84: Mo tant' è le vostre bontà, Pulcella, / ke vui a li soi pei sì çasì sempro, / pregando la soa façaclara e bella / ke ne don' ancor spacio e tempo.
[33] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 5, cap. 27.188, pag. 181: E mostri c'abia per vinta la 'npresa; / Con chiara faccia renda lui sichuro...
[34] Cavalca, Rime (ed. Bottari), a. 1342 (pis.), Poiché sei fatto frate, 39, pag. 440: Di cuor perfetto umiltà procaccia; / Perch'essa ogni nemico e colpa scaccia, / Ed ogni verità con chiara faccia / Più comprende.
[35] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 114, Assunz. Maria, vol. 3, pag. 992.17: con che piacevole volto, con che chiara faccia, con che divini abbracciamenti ella fue ricevuta e sovr'ogne creatura è esaltata?".
- Faccia lieta, lieta faccia.
[36] Poes. an. tosc. occ., XIII (2), 18, pag. 445: Che poi el'è brasmata / e tenuta licera / e che fals' à a maniera e lieta faccia, / Per dare vista [ç]o[io]sa / in sua cer'amorosa...
[37] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 6, pag. 308.27: il quale seguiva un giovane con risplendiente arme, ma col volto abbassato e colla faccia poco lieta.
[38] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 9, vol. 2, pag. 196.17: A' quali Giove, figliuolo di Saturno, così parlò con lieta faccia.
[39] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 3, ott. 27.6, pag. 89: drizzato in piè e con la faccialieta, / le si fé 'ncontro, tacito aspettando, / per esser presto ad ogni suo comando.
[40] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 311, pag. 68: Forcia che non placera ad quilli che menaccia; / Et io vedere li vollio tucti con lieta faccia».
- Faccia oscura, scura / oscura faccia.
[41] Armannino, Fiorita (08), p. 1325 (tosc.), pag. 516.25: nudi erano nery e ladi e oribili a vedere; con facce scure cominciarono a dire: Chi sete voi che fate tale cammino?
[42] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 516.20: nudi erano laidi neri e orribele a vedere; costoro con oscure facce ghominceno a dire: chi sete voi che tale camino faite?
[43] Cino da Pistoia (ed. Marti), a. 1336 (tosc.), 73.30, pag. 594: Novi color' per la mia facciaoscura, / fòra per li occhi miei lagrime gitta; / allor credo passar ne l' altro regno.
[44] Poes. an. lig., XIV, 1.40, pag. 30: Criste, chi tanto è pietoso / e doce de soa natura, / aparà sì tenebroso, / monstrerà la fazaoscura...
[45] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 46.11, pag. 105: ní me volij monstrar oscura faza, / per qual non possa aver quel ben perfecto / d'esser con i altri miei consorti in caza, / prendendo la fatica com efecto.
[46] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 174.8: Messo a lietto, vidde in suonno uno omo terribile con una faccia scura, lo quale li menacciava.
- Faccia bassa.
[47] Ricciardo d. Albizzi (ed. Carducci), XIV m. (fior.), Io veggo, lasso, 62, pag. 140: Allor, per non sentir di morte il carco, / a dimandar merzé la voce riede, / con ignude ginocchia e bassa faccia / dicendo «donna, perdonar ti piaccia».
[48] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 3, 79-93, pag. 67.5: cioè vergognosa co la faccia bassa verso terra...
- Fig. Faccia dell'anima, del cuore.
[49] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 10, pag. 84.1: La tersa cosa è che tu procuri d'aver Cristo colla faccia splendiente. Or come? Che tu volvi la facciadell'anima tua a llui et Elli è luce che farà la faccia tua splendiente...
[50] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 16, vol. 1, pag. 122.13: Onde per la superbia mostra s. Agostino, ch' era egli in prima cieco di Dio, e dice: La facciadell'anima mia infiammata (cioè di superbia) mi chiudea gli occhj, che non potessi vedere te, Dio mio.
[51] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 96, pag. 191.13: lavandovi la facciadell'anime vostre dalla lebra del peccato...
[52] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 2, 43-57, pag. 66.2: parte della ragione superiore che si chiama sinderesis, che è vocabolo greco che significa facciadel cuore ovvero ragione somma...
- Fig. Faccia di Dio, Domineddio / dell'Altissimo.
[53] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 6, pag. 197.11: fa' la limosina de la tua propria sustanzia, et non torre la faccia da neun povero, et così la facciadi Dio non serà tolta da te.
[54] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De die iudicii, 366, pag. 209: Ma vedheran la Vergene plena de grand belleza, / La facïa dr'Altissimo stagand in grand alteza, / Pur odiran li canti, li versi d'alegreza, / Traran odor süave da l'eternal dolceza.
[55] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. I, cap. 6: così fie facto ad te ch(e) no(n) fie vòlta la faccia di Dio da te; [28] come potrai sii mizericordioso...
[56] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. I, pt. 1, cap. 9b, pag. 18.11: inpossibile è che alchuna persona veggia la faccia di Dio nella quale è ogni dilettatione e possa ricievere alchuna pena di senso...
[57] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 1, cap. 48, vol. 1, pag. 130.8: Isaia osò dire, ch'egli aveva veduto la faccia di Domenedio.
[58] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81 (fior.), Sp. 6, pag. 131.24: Fassi questione se la facciadi Dio si muterà al dio iudicio, con ciò sia cosa che secondo l'Evangelio parrà lieta a' salvati e cruciosa a' dannati.
- Fig. Faccia del cielo.
[59] Diatessaron veneto, XIV (tosc.-ven.), cap. 82, pag. 79.36: La faza del zielo savè ziudigare, e no poteti cognoscere la diversitade di tempi?
[60] Bibbia (09), XIV-XV (tosc.), Mt 16, vol. 9, pag. 93.10: Voi avete saputo con effetto giudicare la faccia del cielo; ma non potete sapere li segni dei tempi?
- Guardare, mirare, riguardare, vedere in faccia.
[61] Fiore, XIII u.q. (fior.), 117.11, pag. 236: Già no· lli fia sì amico né parente / Ch[ed] egli il veg[g]a volontieri in faccia...
[62] Detto d'Amore, XIII u.q. (fior.), 480, pag. 512: Di lor più il fatto isveglia, / Né ma' per suon di sveglia / Né per servir ch'e' faccia / No'l guarda dritto in faccia...
[63] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 1, 8.77, vol. 1, pag. 135: Guardale poco in faccia, / assai meno a le man, quanto al mangiare, / ché soglion vergognare...
[64] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 2 ott. 138.4, pag. 80: Tu hai l'onestà mia spezzata e rotta, / io non ardisco di mirarti in faccia.
[65] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 2, cap. 47, vol. 1, pag. 197.11: Quand'egli ebbero veduti in faccia i due consoli, egli ebbero sì grande gioia, che incominciarono aspramente a combattere. || Cfr. Liv. II,5,47: «Duorum consulum cognita ora accendunt militum animos».
[66] Fioretti S. Francesco, 1370/90 (tosc.), cap. 49, pag. 208.23: E poi rizzandosi per riguardare il Salvatore in faccia, Cristo gli tese e porse le sue mani santissime a baciare...
- [In segno di modestia, ossequio o sconforto:] abbassare, calare, chinare, mettere giù / in, verso (la) terra la faccia.
[67] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 11.73, vol. 2, pag. 182: E qui convien ch'io questo peso porti / per lei, tanto che a Dio si sodisfaccia, / poi ch'io nol fe' tra ' vivi, qui tra ' morti». / Ascoltando chinai in giù la faccia...
[68] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 16, pag. 99.7: Vedendola Martino da rassu, e canuschendula in li vestimenti, ki kista era femmina ki venia ad ipsu, mise la fache in terra, e tantu stecte a buchuni in terra, fini in tantu ki killa femmina vinne alla finestra de la chella sua...
[69] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 4, pag. 66.18: Et avendu zo dictu, la regina calau la fachi intru lu scossu stuyandusi li lagrimi di l' ochi.
[70] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 15, vol. 2, pag. 182.31: E lu cavaleri, audendu zò, gittatu lu auru ananti li pedi di Labeienu, abassau la faci.
[71] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 9, cap. 13, pag. 668.16: Nel terzo suo consolato per comandamento di Pompeo menato al tormento in Cicilia, con chinata faccia e piangendo domandò di grazia a li militi che li fusse licito di purgare il ventre prima ch' elli morisse.
[72] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 29, pag. 47.6: Udito che ebbe lo re Latino le parole d' Ilioneo, e veduto li ricchi presenti d'Enea, alquanto tenne la faccia chinata, e poi, alzandola, lietamente rispose a' Troiani...
[73] Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.), 477, pag. 52: Et comme hom debeli molto / su êlli bracia fo racolto, / la faccia sua in terra metendo, / orando forte e dicendo: / «Padre meo celestiale, / parti da mee questo male...
[74] Fioretti S. Francesco, 1370/90 (tosc.), cap. 4, pag. 73.2: Allora santo Francesco, non mutandosi di luogo né abbassando la faccia, disse a frate Masse...
[75] Cicerchia, Risurrez., XIV sm. (sen.), cant. 1, ott. 69.6, pag. 400: Ella non sa quel c' al Signor risponda, / la faccia, li occhi vèr la terr' abassa, / dolendosi dell'ofensione antiqua, / gridò: - Signor, perdona a quest' iniqua!
- Alzare, levare la faccia.
[76] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 4, cap. 1, par. 8, pag. 105.5: certamente dei vedere che tu, il quale con levata faccia miri 'l cielo e con aperta fronte, dei levare in alto lo tuo animo.
[77] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 16.76, vol. 1, pag. 268: Così gridai con la faccialevata; / e i tre, che ciò inteser per risposta, / guardar l'un l'altro com' al ver si guata.
[78] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 15, vol. 3, pag. 207.6: Quegli, tinto, levando la faccia e le mani al cielo, disse: o tu, lo quale per le tue dodici fatiche diventasti iddio celestiale, io ti priego che tu mi dia aiuto...
[79] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 3, cap. 16, pag. 163.10: attediata dell'aspettare, vedendo ch' egli non le rispondea e non alzava la faccia, confusa e svergognata si levò e partissi dalla finestra della sua cella.
[80] A. Pucci, Rime (ed. Corsi), a. 1388 (fior.), 26.10, pag. 829: E con gran riverenza le favella, / sonetto mio; deh, non alzar la faccia / se tu non l'odi dir buona novella...
[81] Bibbia (05), XIV-XV (tosc.), Gb 22, vol. 5, pag. 77.19: Allora sopra l'Onnipotente abbonderai delle ricchezze, e leverai a Dio la tua faccia.
- [Rif. ad un luogo:] porre la faccia a, contro, in, incontro, verso qsa: orientare lo sguardo in una determinata direzione geografica.
[82] Bibbia (07), XIV-XV (tosc.), Ger 44, vol. 7, pag. 223.12: E piglierò lo rimanente di Giuda, i quali posono le loro faccie nella terra d' Egitto per entrarvi e per abitare ivi...
[83] Bibbia (07), XIV-XV (tosc.), Ez 20, vol. 7, pag. 457.6: O figliuolo d'uomo, poni la tua faccia contro la via d' Austro, e stilla inverso Africo, e profeta al bosco del campo meridiano.
- Volgere, volvere la faccia a, in, inverso (di) qno o qsa (spec. in contesti che marcano un atteggiamento di ascolto o interesse).
[84] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. I, cap. 6: Du(n)qua a tucti li poveri dèi fare bene no(n) volvendo malame(n)te la faccia tua ad alcuno, s(e)c(on)do Tobia che disse: dela substantia tua fa' limozina (et) no(n) volgere la faccia tua ad alcuno...
[85] Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 5, pag. 180.14: E se uno uomo fosse in Lucia dritto, sempre che volgesse la faccia in ver lo sole, vedrebbe quello andarsi nello braccio sinistro.
[86] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 22.61, vol. 1, pag. 369: E al maestro mio volse la faccia; / «Domanda», disse, «ancor, se più disii / saper da lui, prima ch'altri 'l disfaccia».
[87] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 22, pag. 567.21: e volse la faccia in verso Virgilio e dissegli: Domanda ancora, se più desideri di sapere da lui, prima ch'altri lo disfaccia, come aviamo cominciato.
[88] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 11, pag. 87.15: Quanno aiognevano Genova, allora volveano le facce maravigliannose a quelle palazza dello puorto de Genova.
[89] Cicerchia, Risurrez., XIV sm. (sen.), cant. 1, ott. 12.3, pag. 386: In quelle scure tenebrose bolge / era 'l devoto padre Simeone; / in vèr del padre Adàm la faccia volge, / dicendo: - Padre, intende 'l mie sermone!
[90] a Simone da Cascina, XIV ex. (pis.), L. 1, cap. 13, pag. 85.13: Saglie in sul pulpito e in alto, perché la verità non si vuole occultare; volge la faccia a l'aquilone, perché la dottrina che spande è spesialmente contra a la frigidità del peccato.
- Rivolgere, volgere, voltare, volvere la faccia (a, da qno, in qsa): allontanare lo sguardo portandolo altrove (in un atteggiamento di disinteresse).
[91] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 38, pag. 129.11: Et imperciò, Domenedio vol[g]endo la faccia sua da te, lasciotti venire queste cose, volendoti punire di peccati e del bene che tu à' lasciato di fare [e] che tu dovevi fare...
[92] Trattato di virtù morali, XIII/XIV (tosc.), cap. 11, pag. 39.5: E se altri dimanda loro alcuna cosa, sì fanno laida cera, e volgono la faccia in altre parte, e mostrano ch'elli abbiano altro a fare.
[93] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 4, cap. 12, pag. 243.16: E così gridando voltava la faccia e nascondevala in seno allo padre per non vederli.
[94] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 2, pag. 21.3: E, poichè la regina ebbe fatto venire più balie egizie per darli lo latte, e a tutte quante volgeva la faccia, allora disse la suora; vuoi tu ch'io ti meni una balia ebrea?
[95] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 167, pag. 403.27: Grazia, grazia sia a te, Padre eterno, che tu non hai spregiata me, fattura tua, né voltata la faccia tua da me, né spregiati e' miei desidèri.
[96] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 112, S. Lorenzo, vol. 2, pag. 951.21: E santa Agnesa con l'altre vergini non volle riguardare in lui, ma rivolse la faccia da lui.
[97] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 220.41, pag. 262: la sua madre fu tal donna / che 'l mondo quasi avea ne le sue braccia. / Po', come volse faccia / e 'l vizio crebbe e la virtù fu vinta, / sua forza ebbe la pinta....
- Portare qsa scritto nella faccia: recare sul viso i segni di una condizione mentale e psicologica.
[98] Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.), 9.14, pag. 471: tale nimistate aggio col core / che sempre di battaglia me menaccia; / e chi ne vol aver ferma certanza, / riguardimi, se sa legger d'amore, / ch'i' porto morte scritta ne la faccia.
- Fras. Fare, rendere bella faccia: abbellire la pelle o i tratti del volto.
[99] a Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.), 162, pag. 56.17: Unguento citrino è detto perciò ke ssi cuoci nel pome citrino; molto rende bella faccia, le letigini del volto, l'agredine del volto molto amenda se fia unto al sole...
[100] x Arte del vetro, XIV ex. (fior.), cap. LVII, pag. 43: A fare acqua per fare bella faccia.
1.1 [In combinazione con verbi che indicano movimento dall'alto verso il basso:] locuz. avv. Nella faccia, sopra la faccia: di faccia, portando verso il basso la parte frontale.
[1] Bibbia (07), XIV-XV (tosc.), Ez 11, vol. 7, pag. 405.6: e caddi nella faccia, gridante con grande voce, e dissi: oimè, oimè, oimè, Signore Iddio, o fai tu consumazione dello rimanente de' figliuoli d' Israel?
[2] Bibbia (07), XIV-XV (tosc.), Ez 43, vol. 7, pag. 581.5: la similitudine sua era secondo lo aspetto lo quale avea veduto appo il fiume Cobar; e cascai sopra la faccia mia.
1.1.1 [Relig.] Fras. Cadere, chinarsi, gettarsi, umiliarsi in faccia: inchinarsi (al cospetto di qno, generalmente in segno di umiltà e rispetto). || Da in faccia, anche nella (propria) faccia.
[1] Gl Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 10, pag. 180.22: la via delli malvagi è tenebrosa; non sanno dove caggiono. E cadere in faccia si è umiliarsi, e adorare Idio, sì come si legge d'Abram, lo quale parlando con Dio cadde nella faccia sua.
[2] a Simone da Cascina, XIV ex. (pis.), Lib. 2, cap. 29, pag. 177.31: Apresso, chinandosi il sacerdote, a significare che Cristo cadde in nella faccia sua quando, ditto l'inno dipo la cena, iscitte nel monte Oliveto a orare...
[3] Bibbia (01), XIV-XV (tosc.), Gen 17, vol. 1, pag. 84.7: Gittossi Abram inchinevolmente nella faccia sua...
[4] Bibbia (08), XIV-XV (tosc.), Dan 8, vol. 8, pag. 71.8: E venne, e istette presso al luogo dove io stava; ed essendo venuto, ispaventato mi chinai nella faccia mia...
[5] Bibbia (08), XIV-XV (tosc.), Os 7, vol. 8, pag. 141.17: E la superbia d'Israel sì s'aumilierae nella sua faccia; e pure non ritornarono al loro Signore Iddio, e non si ricercarono nè addomandarono lui per tutte queste cose.
1.2 [In segno di offesa o oltraggio nei confronti dell'interlocutore:] Gettare qsa nella faccia di qno.
[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 2, cap. 6, pag. 68.8: colui la lingua con morso si ricise, e nella faccia la gittò del tiranno crudele: e così i tormenti, che 'l tiranno materia di crudeltà riputava, il savio uomo gli fece materia di virtude.
[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 6, vol. 2, pag. 56.24: Al domandante, e un' altra volta chiamante, uscì fuori Filomena, sì com' ella era con isparti capelli a modo di furia, e lo sanguinoso capo d'Itis gittò nella faccia del padre...
[3] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 9, pag. 131.35: Filomena uscì fuori con sparti capelli a modo di furia, ed il sanguinoso capo gittòe nella faccia al padre...
[4] Itinerarium volg., XIV sm. (tosc. occ.), cap. 19, pag. 155.19: E così piglia della sua carne di quello luogo ov'elli vòle e gittala nella faccia dell'idolo.
1.2.1 Fig. [Con oggetto rappresentato dall'offesa:] fras. Gettare nella faccia di qno: rinfacciare.
[1] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 29, vol. 1, pag. 256.15: Lo contrario veggiamo nella misericordia umana, chè o l'uomo offeso ne vuol alcuna vendetta, e menda, o almeno la rimprovera leggiermente, e getta in faccia dell'offenditore...
1.2.2 Fig. Fras. Abbattere a faccia: rinfacciare || Att. solo in Destr. de Troya, XIV (napol.).
[1] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 10, pag. 116.32: concessa de cossa che iamay a nullo signore di Grecia de li nuostri sequace fo facto oltrayo per altruy che fosse lassato andare impunito, che ne se potesse abactere a faze in nostra vergogna.
[2] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 26, pag. 219.26: Ma Troylo per tale muodo ferio Dyomede co la soa lanza che l'abatteo a terra da lo cavallo mortalemente feruto; et intando Troylo con socze parole abatteole a fface arrecordandole l'amore de Breseysa l'amanza soa la quale illo le l'avea rencantata.
1.3 Fig. Fras. Portare avanti faccia: assumere un atteggiamento tracotante. || Cfr. Minetti p. 261.
[1] Lambertuccio Fresc., XIII sm. (fior.), 101a.12, pag. 261: ma, chi consente, - sente - s'i e' rio facc[i]a, / no per alegra facc[i]a, / come, chi sporta, - porta - avanti facc[i]a.
1.4 Meton. Interesse ed attenzione.
[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 6, pag. 197.8: Dea addunque far bene ad tutti poveri, non tollendo la faccia tua da neun povero, secondo Tobbia che dice: fa' la limosina de la tua propria sustanzia, et non torre la faccia da neun povero, et così la faccia di Dio non serà tolta da te.
[2] Barlaam e Iosafas (S. Genev.), XIV pi.di. (pis.), cap. 29, pag. 316.5: Bel Signore, non stornare la tua faccia da me, e sii lo mio aiutorio, che mio padre e mia madre m'àno abbandonato...
[3] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 8, cap. 7, vol. 2, pag. 230.17: Quando il consolo lo intese, incontanente volse la sua faccia in altra parte, e fece appellare il parlamento a suono di trombe.
[4] Poes. an. tosc., XIV, pag. 54.9: O cche vuoi che ssi ffaccia? Volgi la faccia là ove il ferro chioccia.
[5] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 2, 1.7, pag. 20: io ti prego, Signor, che la tua faccia / da' miei peccati levi e gli disfaccia.
[1] Bibbia (05), XIV-XV (tosc.), Sal 30, vol. 5, pag. 224.9: Come è grande, Signore, la moltitudine della tua dolcezza, che hai occultata a quelli che ti temono! Perfecistila a quelli che in te sperano nel conspetto delli figliuoli delli uomini. [21] Occultera'li dalla conturbazione delli uomini nel secreto della tua faccia.
1.4.2 [Nel volgarizzamento del testo biblico:] fras. Ricevere la faccia di qno: ascoltare, approvare e soddisfare il volere (di qno).
[1] Bibbia (05), XIV-XV (tosc.), Gb 13, vol. 5, pag. 47.5: Or ha bisogno Iddio della vostra bugia, acciò che per lui favelliate inganno? [8] Or desiderate voi la faccia sua, e per Dio vi sforzate giudicare? [9] Ovvero piacerà a lui, il quale celare niuna cosa puote? Ovvero sarae ingannato, sì come l'uomo, colle vostre fraudi? [10] Elli reprenderà voi, perciò che nascosamente la faccia sua ricevete. || Cfr. Jb 13,8: «Numquid faciem eius accipitis et pro Deo iudicare nitimini? [[...]] Ipse vos arguet, quoniam in abscondito faciem eius accipitis.».
[2] Bibbia (05), XIV-XV (tosc.), Gb 42, vol. 5, pag. 141.4: e andate al mio servo Iob, e offerito sacrificio per voi; e Iob mio servo pregherà per voi; la sua faccia riceveroe, acciò ch' egli non vi si reputi sciocchezza.... || Cfr. Jb 42,8: «Faciem eius suscipiam, ut non vobis imputetur stultitia».
1.5 Fig. Capacità di giudizio e di critica.
[1] F Giordano da Pisa, Prediche, 1304-1305 (pis.>fior.): Ancora degli occhi corporali accieca, come vedete la meretrice, che ha perduta la faccia [[...]] e non si cura di parere male, cechitade eziandio corporale. [[...]] L'usuriere fa usura a bandita; e non se ne vergognia. Altrove sarebbe mostrato ardito, e cacciato, e oggi si tengono in onore. Hanno perduto la faccia e 'l viso, e non veggiono. || Manni, p. 219.
1.6 Rappresentazione dei tratti caratteristici del volto di un individuo (riprodotta su sigilli e monete).
[1] Novelle Panciatich., XIV m. (fior.), 139, pag. 139.17: puose mente, che da l' uno lato era la faccia de lo 'mperadore coniata et rilevata, et da l' altro lato v' era tutto intero a sedere in sedia et a chavallo armato.
[2] a Stat. lucch., 1376, L. 1, cap. 29, pag. 58.20: Ordiniamo che in nella dicta corte sempre siano et essere debiano tre sugelli, nell'uno de quali sia scolpita la figura di santo Martino a cavallo et sia grande inell'altro sia scolpita la faccia del volto sancto et sia minore.
[3] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 62, terz. 87, vol. 3, pag. 196: Poi ne mandò Cavalieri Aretini, / e colla faccia dello 'mperadore / fece coniare in Signa i Castruccini.
2 La figura e la forma corporea; l'aspetto (anche fig.).
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 17.60, vol. 1, pag. 283: E com' io riguardando tra lor vegno, / in una borsa gialla vidi azzurro / che d'un leone avea faccia e contegno.
[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 1, pag. 14.18: Al quale Enea se offerse la madre sua Venus in contra, in mezzo della selva, avendo faccia ed abito di vergine spartana...
[3] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 5, cap. 41, vol. 2, pag. 56.33: però che loro parevano più onorabili che uomini, e pieni di maestà, la quale elli mostravano e per abito e per faccia, sì che più erano simiglianti agli Dii che agli uomini.
- Conoscere in, per faccia: distinguere e identificare (qno) sulla base dell'aspetto fisico.
[4] Esp. Pseudo-Egidio, XIV pi.di. (tosc.), pag. 187.13: al quale la donna dicea queste parole: "Tu mi conosci per faccia e per costumi, e sai bene ch'io sono amore".
[5] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 4, cap. 9, pag. 238.7: Or aveva questa Redenta due discepole, l'una delle quali ebbe nome Romola, e l'altra, che anco è viva, non conosco per nome, ma sì per faccia.
[6] A. Pucci, Apollonio, a. 1388 (fior.>tosc. or.-merid.), 6, ott. 7.2, pag. 68: Odendo ricordar sì la badessa, / afiguròllo e cognobbelo in faccia, / e abracciòllo dicendo: «Io son essa, / e tu se' il mio signor, quando a te piaccia!»...
- Estens. [Rif. a inanimati concreti e astratti].
[7] Pamphilus volg., c. 1250 (venez.), [Panfilo], pag. 29.20: ké la sperança qe l'om à sì lo passe et aidalo sovençe fiade, e sovençe fiade sì lo engana. E se la plaga descovre del tuto la soa faça e li soi movementi de dolor...
[8] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 28: spesse volte la bugia cuopre la faccia dela verità...
[9] Dante, Convivio, 1304-7, I, cap. 8, pag. 32.8: Per che li savi dicono che la faccia del dono dee essere simigliante a quella del ricevente, cioè a dire che si convegna con lui, e che [li] sia utile...
[10] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 9, pag. 96.13: Unde, sì come decto è in della precedente predica, ciascuna tentatione àe due faccie, una chiara et un'altra tenebrosa...
[11] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 35.19: e meravigliandosi che le subite nebbie aveano fatta faccia di notte nel mezzo die, non pensa che quelle siano di fiume, e non sente ch'elle siano uscite dell'umida terra.
[12] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 11, cap. 1, vol. 2, pag. 587.19: li popoli liberi intenti a lloro arti e mercatantie multripicano i· ricchezze, magnificando la faccia di loro cittadi con ricchi e nobili deficii...
[13] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 28, par. 6, vol. 2, pag. 165.22: la scola di Platuni dichi veru di zo ki sicundu natura da hiczà a trentaseimilia anni lu mundu superiori (id est lu chelu) retornirà a kistu midesmu puntu et a kista midesma fachi, disposicioni et ordini.
[14] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 5, cap. 36, pag. 73.35: Poi che gli eserciti de' Cartaginesi furono venuti, leggermente dirizzavano le schiere al monticello. Ma la faccia del nuovo afforzamento primieramente sì come uno miracolo li ritenne... || Cfr. Liv., XXV, 6, 36: «munitionis facies nova primo eos velut miraculo quodam tenuit...».
2.1 Aspetto gradevole. || Nei volgarizzamenti dell'Ars amandi di Ovidio.
[1] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. II, pag. 97.3: Quelli a cui la natura ha dato facce, sia da lei [guatato], e quei c'ha colore giaccia spesse volte mostrando le carne. || Cfr. Ov., Ars. Am. II, 503: «cui faciem natura dedit, spectetur ab illa...».
[2] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. III, pag. 529.11: La cura darà la faça; la faça atrascurada perirà, avegnadio ch'ella sia somiente ala Ydalica domenedia. || Cfr. Ov., Ars. Am. III, 105: «cura dabit faciem; facies neclecta peribit...».
2.2 [Con accezione gen. neg.:] apparenza contrapposta all'aspetto sostanziale (talora di segno totalmente contrario).
[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De doctrina, cap. 2: (Et) tal verità dì che ti sia creduta, altrame(n)te serè p(er) bugia riputata, faccia di bugia tiene...
[2] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 16, pag. 54.7: Elle èn cose le quale non parenno esser bone, e son; et è de quelle, ke pare esser, e non ènno; e spesse fiate la veritate retene faça de mençonega, e spesse fiate la me[n]çonega asconde specia de veritate».
[3] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 11, pag. 633.9: Conviensi avere in odio le laude umane, lusinghe; piacevolezze umane, carnali e sensuali non le fare, non le ricevere, né voler vivere secondo la faccia delle genti, ma secondo la verità delle virtudi...
2.2.1 Locuz. avv. Secondo la faccia: secondo le apparenze, in maniera superficiale.
[1] Diatessaron, a. 1373 (fior.), cap. 105, pag. 281.24: Se l'uomo riceve la circuncisione nel sabato e non se ne rompe la legge di Moisè, dunque perchè indegnate inverso di me, perch'io sani tutto l'uomo nel sabato? Non giudicate secondo la faccia, ma giudicate giustamente.
[2] Diatessaron veneto, XIV (tosc.-ven.), cap. 97, pag. 91.6: (24) No zudegade segondo la faza, ma zudegade verasemente».
2.2.2 Locuz. avv. Di, in, nella prima faccia: a prima vista, inizialmente.
[1] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 12, pag. 332.18: E qui si vuole sapere che le cose defettive possono avere li loro difetti per modo che nella prima faccia non paiono, ma sotto pretesto di perfezione la imperfezione si nasconde...
[2] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 17, 1-18, pag. 439, col. 1.1: Questo si è a demostrare como lo fraudulente ... apare fermo e dritto in prima faza, po' la soa fine è oposita a quella apparencia...
[3] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 3, cap. 5, pag. 386.14: quando dodici così cari cittadini nelle sue braccia si missono, che già del Re fidati non si sarebbono, nè d'altri Baroni del paese, ed egli presi gli mena al Re: pare questo non piccolo tradimento in prima faccia.
[4] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 7, cap. 3, pag. 497.8: Il quale comandamento forse ne la prima faccia pare malizioso e inimico della semplicitade, della quale grandissimamente gode la familiaritade...
[5] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 211.8: si ragionò si mandasse al Papa, e trattassi collo 'mperadore venisse in Italia: di che rapportato il detto ragionamento in Firenze, quanto che ne la prima faccia fosse dubbioso e gravoso, pure non di meno veggendo l' appoggio di Puglia essere debole, si prese di mandare al Papa...
[6] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 17, 76-84, pag. 459.2: apprendendo la sensualità le condizioni dell'astuzia, la quale di prima faccia mostra apparenzia di bene, poi mostra callidità che pare una bella prudenzia...
2.3 Espressione del viso, gesto o postura corporea che comunica un atteggiamento, un modo di fare, un'intenzione. Estens. Atteggiamento, modo di fare, intenzione.
[1] Ugo di Perso, XIII pi.di. (crem.), 3.9, pag. 592: Deu 'l confonda e li soi modhi taça, / qi de noiar autrui çà ·s percaça, / q'ili no son [de] sì drita faça: / dona q'è vana tut ben descaça.
[2] Poes. an. abruzz.>march., XIII sm., 101, pag. 122: La blanca faça tuct'è mutata; / Queste toi carne sonne assemate / Per le frustate ke cce son date!
[3] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 5, pag. 45.33: Unde Elli arae due faccie: una orribile contra li peccatori et una humile et bellissima contra li giusti.
[4] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 23.29, vol. 1, pag. 384: Pur mo venieno i tuo' pensier tra ' miei, / con simile atto e con simile faccia, / sì che d'intrambi un sol consiglio fei...
[5] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 1, cap. 26, vol. 1, pag. 49.12: Il popolo non potè sofferire il richiamo e le lagrime del padre, nè la contenenza del figliuolo, il quale in tutti i pericoli si mostrò d'un animo e d'una faccia...
[6] Bindo di Cione, 1355 (sen.), 12.151, pag. 110: Perch' a tanto signor par che s' avegna / la destra fiera e la faccia focosa / contra i nemici e a gli altri grazïosa.
[7] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81 (fior.), Sp. 4, pag. 127.35: La seconda è che si turba e intorbida; questo è asimigliato a la faccia de lo 'nvidioso.
[8] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 5, pag. 83.31: E commo lo re Thelamone l'appe veduto no lo recipio con quella face che se convenne, concessa de cosa cha sospecao perché quillo andava, che per lo premio lo quale illo appe de questa Exiona, che era in soa potestate, credea certamente che li Troyani portasserole odio...
2.3.1 Fras. Doppia faccia: atteggiamento ambiguo, incoerente e falso rispetto all'intenzione nascosta che lo anima.
[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 2, vol. 1, pag. 76.20: E a chò que, turbatu lu urdini di la cavalaria, non mancassi la vinditta, issa li recipì con dublu façci, a li tendi publicamenti alegri et a la casa privatamenti plangulenti, non certa se si divissi alegrari oy plangiri.
[2] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 112, S. Lorenzo, vol. 2, pag. 961.5: dice così santo Agostino: "Armasi di doppia faccia l'uomo disideroso de la pecunia e nimico de la veritade: de l'avarizia...
2.3.2 Fras. Cambiare, mutare faccia / mutare nella faccia: cambiare improvvisamente e visibilmente l'espressione e gli atteggiamenti.
[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 30, cap. 4, par. 3, pag. 451.4: perciocch' ella disidera d'uscire fuori e d'infiammare gli occhi e mutare la faccia...
[2] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 57, pag. 82.16: Ma Senocrates, no se mudando en la faza, mudà quella cosa de la qual el parlava e comenzà a parlar de temperança.
[3] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Paris, pag. 147.27: Fermamente egli è bisogno che tu muti la tua bella faccia, o tu non sia dura; imperciocchè grande è la guerra che è tra beltade e castitade.
[4] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 7, cap. 33, vol. 2, pag. 197.27: Unque mai comandatore non fu così famigliare a sua gente [[...]] egli si giocava con loro cortesemente, e non cambiava faccia per vincere, nè per essere vinto, e non disprezzava alcuno che s'offerisse di fare prova con lui.
[5] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 7, cap. 77, vol. 2, pag. 103.26: La valentre donna per questo no·cambiò faccia, né perdé di sua virtù, e conobbe che ' soldati avieno ragione di così fare...
2.3.3 Fras. Schiarare la faccia sopra qno: mostrarsi benevolo e favorevole (nei confronti di qno).
[1] Bibbia (05), XIV-XV (tosc.), Sal 30, vol. 5, pag. 223.14: Schiara la tua faccia sopra il tuo servo; fammi salvo, Signore, nella tua misericordia.
2.3.4 Locuz. avv. Con aperta faccia, a faccia aperta: con atteggiamento franco e risoluto (cfr. anche a viso aperto).
[1] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 10, pag. 185.25: udendo Messer Farinata che tra loro s'ordinava d'ardere la città, pigliare le femmine, rubare le case, con aperta faccia e libera boce contradisse a tutti...
[2] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 10, 61-72, pag. 286.33: Io fui ben solo nel consiglio ove si determinava di toglier via Fiorenza, colui che la difesi a faccia aperta.
[3] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 66.3: La vostra ingrata e rusticata voglia, / la qual ora ver' noi s'è discoperta, / il mio sonetto manda a faccia aperta / per darvi pena, pestilentia e doglia, / aseni cancellieri, arcier' di moglia...
2.3.5 Locuz. verb. Fare (le) facce, faccia di qsa: dare a vedere, fare mostra di, esibire (un atteggiamento, un'intenzione). Estens. Fingere, simulare.
[1] Patto Aleppo, 1207-1208 (ven.), pag. 22.5: de poi ke fo le face de le avenanteçe e lo romanente - gratias D(e)o sovra me...
[2] Guittone (ed. Leonardi), a. 1294 (tosc.), 79.10, pag. 237: Ferò como lo bono arcero face: / face - fa de fedire in tale parte, / sparte - di ciò, u' non par badi, fede. / A tutti amanti sì de' farse face: / <i>sface ciò de penser l'aversa parte, / parte che vive inn-error de su' fede.
[3] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), tenz. 48.16, pag. 178: A molti saria melglio star 'n una gabia, / che volé' star, con tale usanza, al tribio, / e farne facc[i]a, e mostrar buona labia!
2.3.6 Fras. Fare faccia di qno: assumere l'atteggiamento tipico di (un individuo fortemente caratterizzato).
[1] Giovanni dalle Celle, Lettere, 1347/94 (fior.), [1376] 19, pag. 310.11: per li disagi farai faccia di meritrice e non ti curerai più d'onestade.
2.4 Fig. Atteggiamento ardito, coraggio; impudenza.
[1] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 38, pag. 36.14: «Che facce oggimai avresti voi di difender costui?
[2] F Cavalca, Vite SS. Padri, a. 1342 (pis.): E vedendola li predetti Vescovi così andare a capo iscoperto e con tanta faccia, e pompa... || Cavalca, Vite (Manni), vol. II, p. 331.
[3] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 41-50, pag. 44.23: della mia camera con faccia assai, secondo la malvagia disposizione trapassata, serena uscii.
[4] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 22.35, pag. 59: Ah! quanto de' vivendo esser dolente, / E poca faccia aver tra le persone, / Chi con ver disleal nomar si sente.
[5] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 111, pag. 248.32: Quel dì medesimo frate Stefano ebbe sì poca faccia che domandò la comare, se la sua figliuola s' era levata.
- Con che, quale faccia.
[6] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. III, cap. 33, pag. 297.3:. Guarda ancora che uomo è tenuto quelli, e con che faccia possa stare fra gli uomini, il quale si sa ch'abia rubato [per] strada...
[7] x Ceffi, St. guerra di Troia, 1324 (fior.), L. 3, pag. 31: Con qual faccia, scacciato il timore del giuramento, ardisti di gabbare la fede...
[8] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Antonio, cap. 16, pag. 141.13: Con che faccia siete arditi di fare beffe de' cristiani, perché dicono lo Figliuolo di Dio eterno...
2.4.1 Locuz. verb. Avere faccia: avere l'ardire.
[1] Ubertino del Bianco d'Arezzo, a. 1269 (tosc.), 4.3, pag. 388: Ed eo mi fido, ancor che mi dispiacie, / che s'al mondo è o fu o serà mai / om che 'n mal dir pronteza avesse o facie, / che se' quello om che di vantagio n'ài.
[2] Guittone, Rime (ed. Contini), a. 1294 (tosc.), Ball. 10.5, pag. 230: e chi non T'ama, Amor, non aggia faccia / di giocundare in matera de noia.
[3] Guittone, Lettere in versi, a. 1294 (tosc.), 17.17, pag. 192: Torto è certo, ch'hai faccie / intrare ove Giustizia / de giudicio favella...
[4] Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.), 28.11, pag. 387: Valentri sempre come lepre in caccia / a riscontrare in mare i genovesi, / e co' lucchesi non avete faccia; / e come i can de l'ossa son cortesi, / se Folgore abbia cosa che gli piaccia, / siate voi contro a tutti li foresi.
2.4.2 Fras. Fare faccia: assumere un atteggiamento ardito e sfrontato.
[1] F Cavalca, Medicina del cuore, a. 1342 (pis.): in prima si commette in occulto; poi l'uomo accieca, in tanto che pecca manifestamente, e fa faccia, e non si vergogna... || Bottari, Medicina del cuore, p. 217.
[2] Miracoli di Caterina di Iacopo, c. 1374 (fior./sen.), cap. 21, pag. 18.13: Come l'ebbe presa, ancora faccendo faccia le disse: « De' Madonna, se voi avessi uno paio di maniche che io potessi appicare a questa gonnella che m' avete data, io ve ne priego per amore di Cristo».
[1] F S. Agostino volg., XIV (tosc.), L. 6, cap. 9: Se li uomini hanno punto di faccia più che hanno gli iddii, or non, quando credono cotanti iddii maschi e femmine presenti e soprastanti a quel fatto, si vergognano tanto, che l'uomo più si commuova, e la femmina più resista? || Gigli, Della città di Dio, vol. III, p. 49.
3 Sinedd. [Per indicare una particolare persona].
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 24.20, vol. 2, pag. 407: Questi», e mostrò col dito, «è Bonagiunta, / Bonagiunta da Lucca; e quella faccia / di là da lui più che l'altre trapunta / ebbe la Santa Chiesa in le sue braccia...
[2] Ugolino da Fano, XIV pm. (fan.), 23n.7, pag. 687: poi ritornando ove amor più s'allaga, / da buona faccia uscer parole in saga / ch'un ramo di dolcezza al cor m'artonna.
[3] Comm. Favole Walterius, XIV ex. (ven.), 38.2, pag. 24: Se per superbia fo di ciel sospinta / l'ançelicha facia che cadé in tera...
- Fras. Pigliare faccia nella legge: signif. incerto: accettare la persona umana come fonte di legge? || Nella Bibbia volgarizzata.
[4] Bibbia (08), XIV-XV (tosc.), Ml 2, vol. 8, pag. 374.3: Per la qual cosa io vi feci dispregevoli e umili a tutti li popoli, sì come voi non osservasti le mie vie, e pigliasti faccia nella legge. || Cfr. Ml 2,9: «sicut non servastis vias meas et accepistis faciem in lege».
3.1 Locuz. avv. Con la faccia: di persona.
[1] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 46, S. Gregorio, vol. 1, pag. 398.11: "E s'io non conobbi con la faccia, impertanto io scrivo di lui quello ch'io n'ho saputo per leggere".
3.2 Faccia di qno o qsa: l'ente animato o inanimato cui si fa riferimento. || Cfr. la iunctura facies alicuius personae vel rei segnalata in Thesaurus s.v. facies (par. III).
[1] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 603, pag. 40: Non è quela la faza onipotente / che inspirò nela faza de l'uomo / spirachulo de vita inprimamente.
[2] Jacopo Passavanti, Tratt. superb., c. 1355 (fior.), cap. 7, pag. 225.11: La facciadella mia mente è enfiata e non mi lascia vedere...
[3] Contrasti Laur. XLII.38, XIV (tosc./merid.), 2.9, pag. 12: Se ttu vuo' far ched e' mora, / la faccia di quel giudeo, / guardalo quando va fora, / dàgli dello camoleo; / d'una medicina ancora, / bella, qual ti diraggia eo.
- Locuz. escl. Faccia di puttana.
[4] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), [1379] 79.131: Perché i' te respondo? / Per non perder el pondo - a la doana, / a, facciade puttana, / con la fede pagana - fosti acorda, / senza tratte de corda!
3.3 [Spesso con costrutti verbali che indicano allontanamento:] cospetto, presenza, manifestazione di una presenza.
[1] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 5, vol. 1, pag. 209.19: Lo duro Pireneo viene dinanzi alle nostre facce; e io non sono ancora ritornata tutta nella mia mente.
[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 13, cap. 109, vol. 3, pag. 537.2: avegna Idio, amantissimo prencipe, che lla maestà reale la circunvenzione degli emuli e lle sforzate macchinazioni a suo podere con somma provedenza scacci, neentemeno la faccia di detti invidiatori...
[3] a Simone da Cascina, XIV ex. (pis.), Lib. 2, cap. 35, pag. 212.7: "Ecco saglierà il Signore sopra nebbia leggeri, e enterrà in Egitto, e commoverrassi dalla faccia sua li simulacri d'Egitto".
[4] Bibbia (06), XIV-XV (tosc.), Is 20, vol. 6, pag. 453.15: perchè loro liberassino noi dalla faccia delli Assirii; e come potremo noi fuggire?
[5] Bibbia (08), XIV-XV (tosc.), Am 5, vol. 8, pag. 200.3: Come se l'uomo fugga dalla faccia del leone, e incontro li vegna l' orso...
3.3.1 Estens. [Rif. all'effetto, generalmente percettivo, ingenerato da una presenza fisica o psicologica:] vista, ascolto (di qsa), contatto (con qsa). || Frequente in volgarizzamenti e citazioni del testo biblico.
[1] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), 21, pag. 166.27: L'originale è anco peccato mortale, ma non è chiamato mortale, avegna che sia, per ciò che non si fa di colpa e d'ignoransia, come li altri peccati, ma pur è mortale, però che tti priva dal lume di vita eterna e dalla faccia di Dio.
[2] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 29.77, vol. 3, pag. 484: Queste sustanze, poi che fur gioconde / de la faccia di Dio, non volser viso / da essa, da cui nulla si nasconde...
[3] Bibbia (05), XIV-XV (tosc.), Gb 19, vol. 5, pag. 67.10: Fuggite dunque dalla faccia del coltello, perciò che il vendicatore delle iniquitadi è lo coltello; e sappiate ch' egli è giudicio. || Cfr. Jb 19,29: «Fugite ergo a facie gladii, quoniamo ultor iniquitatum gladius est».
[4] Bibbia (05), XIV-XV (tosc.), Gb 21, vol. 5, pag. 73.1: Saranno sì come paglia dinanzi alla faccia del vento, e sì come favilla la qual il vento sparge.
3.3.2 Locuz. prep. Alla, nella faccia di / dananti, davanti la / dinanzi, innanzi alla faccia di: al cospetto di, in presenza di; a contatto con.
[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 38.26, pag. 104: E se dotta lo meo parvo savere / a la faccia del tuo nobel valore, / reprendel chi ben dea fanciul temere / intrare in campo con campion forzore.
[2] Dante, Convivio, 1304-7, II, cap. 15, pag. 141.9: e poi, continuando la sua luce, caggiono quasi come nebulette matutine alla faccia del sole...
[3] Barlaam e Iosafas (S. Genev.), XIV pi.di. (pis.), cap. 27, pag. 311.44: Allora tucti quelli serpenti e tucte quelle male bestie sì come fae lo fummo e sì come fa la cera davanti la faccia del fuoco, tucto altresì perino.
[4] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 6, pag. 105.6: Et appena intru si midemmi havia zo dictu, quandu dui palumbi fortimenti xindendu da lu chelu viniru dananti la fachi di Eneas...
[5] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 2, pag. 58.19: E poi che pervenne dinanzi agli occhi del padre suo, e' cadde dinanzi alla faccia sua, e sparse la vita con molto sangue.
[6] Cavalca, Atti Apostoli, a. 1342 (pis.), cap. 4, pag. 28.20: Questo non è per nostra virtù, ma Iddio d' Abraam, e d' Isaac, e di Giacob, Iddio de' nostri Padri hae glorificato il suo figliuolo Gesù, lo quale voi prendeste e negaste innanzi alla faccia di Pilato...
[7] f Zanobi da Strada, Moralia S. Greg. volg., a. 1361: Vedrai se egli renderà benedizione nella faccia tua. || TB s.v. faccia.
[8] Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110, XIV sm. (sett.), 20, pag. 86.5: imperçò che i ochi mei an veduto lo salvadore meo, lo qual m' è aparechiato denanci a la facia a honore et a reverencia de tuti i apostoli e de tute le çente e de tuti i prencipi e de tuto 'l povolo de Ysrael.»
3.3.2.1 Fras. Ammucciari, fuggire, mucciare, nascondersi dalla, da lungi alla, davanti la, dinanzi la, innanzi alla faccia di qno: nascondersi o allontanarsi sfuggendo l'incontro (con qno).
[1] San Brendano pis., XIII/XIV, pag. 41.20: «Lo filliuolo mio Mernoc et Bernoc et procuratore dei poveri di Christo mucciò dala faccia mia e volse essere solo.
[2] San Brendano pis., XIII/XIV, pag. 68.2: Dipo' queste cose, mucciando tutte le bestie, quazi per diverse parte del mare dinansi la faccia dei servi di Dio notando.
[3] x Ceffi, St. guerra di Troia, 1324 (fior.), L. 14, pag. 166: Dalla faccia d'Hettore fuggono li Greci, non potendo sostenere li suoi mortali colpi...
[4] Barlaam e Iosafas (S. Genev.), XIV pi.di. (pis.), cap. 21, pag. 297.9: Che ss'elli mectesseno loro parllare davante mei li cristiani, io li faró fuggire davante la mia facce cusì come fuggeno le follie delli albori davante la forssa del vento».
[5] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 11, proemio, pag. 172.5: Li rimedi della vanagloria sono VIJ. Lo primo è nascondersi dalla faccia delli uomini...
[6] Inchiesta San Gradale, XIV pm. (tosc.), cap. 71, pag. 189.19: Ma elli avenne che l'altro sergente non avea ma uno bisante ricevuto ch'elli fuggìo in terra da lungi alla faccia del suo signore et non usoe venire dinançi allo suo signore.
[7] Tristano Veneto, XIV, cap. 341, pag. 307.11: deva dela spada et olcideva et tuti sì le despartiva et feva queli fucir davanti la soa faza...
[8] Epist. di lu nostru Signuri, XIV sm. (?) (sic.), pag. 82.16: Et undi aviti spiranza di fugiri? Ca nullu non si poti ammuchari davanti la fachi mia».
3.3.3 [Spec. in combinazione con verbi che indicano o presuppongono l'azione del dialogare:] locuz. avv. Dinanzi alla, in faccia: in presenza di qno (che è oggetto anche del discorso). Estens. In maniera palese e non celata. Fras. dire qsa a qno dinanzi alla, in faccia / lodare in faccia.
[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), son. 217.10, pag. 256: Nescente conto certo o disleale / laudare amico o ver signore in faccia, / se tanto o piò, com'el conta, lui vale.
[2] Simone Fidati, Regola, a. 1348 (tosc.), pt. II, pag. 232.13: non parlare per ira, non per odio, non mentire, non laudare altrui in faccia, non parlare alla ventura, ma sappi innanzi se è vero o no quello che vuoi dire.
[3] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 5, cap. 13, vol. 1, pag. 626.16: il doge li chiamò traditori per dimostrarsi strano dal trattato, ma venneli fallato, però che in faccia li dissono ch'ogni cosa che ordinata era s'era mosso da llui e proceduta dal suo Consiglio.
[4] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 16, par. 6, pag. 304.5: «Quand'e' fu venuto il Giefas a Antioccia, in faccia io gli contrastretti, però ch'elli era riprensibole» etc..
[5] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 27, S. Giovanni el., vol. 1, pag. 257.28: sì ne cominciò a dire vituperio, e a dirgliene villania dinanzi a la faccia.
[6] a Simone da Cascina, XIV ex. (pis.), L. 1, cap. 14, pag. 93.19: perciò dipo lui non si vuole sparlare, ma in faccia con dilessione e carità fraterna riprendere e amonire".
4 Parte superficiale e superiore, generalmente frontale, con cui un oggetto fisico si offre alla vista. [Rif. ad edifici:] parete.
[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 4, cap. 2, pag. 162.26: E trovamo, tali erbe e tali fiori che [per] la virtude del cielo se movono e vanno revolti tuttavia enverso la facia del sole...
[2] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), Explicit, pag. 98.2: E quando la magione fu fatta e compiuta, i Sette Savj vi feciono dipigniere le sette arti nelle quattro faccie della casa, cioè astronomia, nigromanzia, gieometria, retorica, musica, arismetica e loica; e fecion fare el letto del giovane nell' un canto della sala, sì che poteva vedere le sette arti...
[3] Microzibaldone pis., XIII/XIV, 1, pag. 196.10: Propiamente li sentimenti del toccare sono questi, per virtude toccativa e palpativa, e lo suo corso in caldo, in freddo, in aspro et in dilicato, [ed è una] virtude la quale sta intra due pelli, l'una dele quali sta sopra la faccia del corpo...
[4] San Brendano pis., XIII/XIV, pag. 73.10: Et passata la nocte, la maitina per tempo l'omo di Dio cuminciò a navicare. Ed ecco infinita moltitudine di dimoni coperse la faccia del'abisso, mectendo gran voci...
[5] Libro pietre preziose, XIV in. (fior.), pag. 313.6: Et è un'altra agates, il quale sì ae macule sanguigne, et è la faccia di colore di cera...
[6] Doc. perug., 1326, pag. 22.7: la torre del frontone XX pieie per ciascuna faccia e alta colgle fondamenta L pieie e grosse gle mura dela dicta torre V pieie...
[7] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 371.7: il coronato si è che quando l'uomo rompe il pezzolino dell'indaco ed e' mostra nella sua rottura poi che è rotto, intra l'uno pezzo e l'altro nelle facce della sua rottura, a modo d'una gentile e sottile meffa...
[8] Doc. pist., 1352-71, Ricordo orafo Pero, vol. 1, pag. 117.9: Uscita della taulla de l'una delle facce da lato dell'autare di santo Jacopo. [[...]] per due taulle di legniame della soprascritta autare, cioè d'anbindue le facce da lato...
[9] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 21, par. 3, vol. 2, pag. 71.13: clavarulu in la cruchi; dichinu alcuni, dui pedi da la fachi di lu pedi a la planta cum dui clova plui di palmariczi...
[10] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 130, Esaltazione Croce, vol. 3, pag. 1151.3: uno cristiano tolto uno albergo a pigione, nel quale aveva acconcia la imagine del Crocifisso ne la parete contra la faccia del letto, ed ivi faceva continovamente le sue orazioni.
4.1 Facciata d'ingresso di un edificio.
[1] Stat. fior., 1280-98, par. 1, pag. 55.16: Ordinaro e fermaro che si dovesse fare una ymagine di Santa Maria e di Santa Angnesa e di Santo Iohanni Batista nela faccia dela chiesa di Santa Maria del Carmino, bella e di bello colore...
[2] Legg. S. Torpè, XIII/XIV (pis.), cap. 1, pag. 55.19: E fatta la detta statua [[...]] la fece mettere nella faccia del tempio...
[3] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 9, vol. 1, pag. 54.34: che si facciano due grandi targe di pietra a l'arme del comune di Siena, de le quali l'una si ponga ne la faccia del detto spedale da l'una parte de la porta, et l'altra da l'altra parte de la porta.
[4] Doc. pist., 1322-26, pag. 73.10: deno conciare e murare, tutto quello, che bisongnia, per la faccia della chiesa denanzi, del soprascritto San Giovanni...
[5] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 10, cap. 75, vol. 2, pag. 551.9: fossono dipinti ad eterna[m] rei memoriam colle mitere in capo in piè della piazza nella faccia del casamento del maggiore sindaco...
[6] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 161.20: Et era la faccia del ditto Campitollio de mura altisseme...
4.2 Prima linea di uno schieramento di armati.
[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 19, pag. 125.14: Ancora serraglio si dice, che è compagnia di soccorso, la quale di bontadosi fatta, dinanzi alla faccia de' nemici s' oppone, acciocchè la turbata schiera si racconci. || Cfr. Veg., Mil., 3,XIX: «Item serra dicitur quae ab strenuis directa ante frontem obponitur hostibus...».
4.3 Locuz. avv. A faccia: di fronte; in un confronto diretto e frontale.
[1] F Cavalca, Vite SS. Padri, a. 1342 (pis.): comanda che io venga, e vinca il nemico mio [[..]] acciocch'io rapporti vero iudicio contro a lui, e ch'io gli favelli a faccia. || Cavalca, Vite (Manni), vol. III, p. 134.
[2] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 28, par. 8, vol. 2, pag. 176.23: pari ki alcuni di li santi li stianu da li spalli, alcuni a fachi, alcuni a destru, alcuni a sinestru.
4.3.1 Locuz. avv. Faccia a faccia, a, di faccia a faccia: in un confronto diretto e frontale.
[1] Serventese Lambertazzi, XIII u.v. (bologn.), 318, pag. 859: e cum li Lambertaci fé tal barata, / scridando verso loro a faça a faça: / doamilia pedoni a la soa traça / era ordenado...
[2] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 51, pag. 265.29: Non è così di que' beni, però che Idio non si darà per immagine, anzi entra dentro ne l'anima e vedra'lo a faccia a faccia, com'egli è in veritade, che tti si porrà dinanzi e dentro.
[3] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 31, pag. 234.1: questa luce è grande però che ogni cosa allumina qui alquanto et in vita eterna perfectamente et fa vedere Dio faccia ad faccia, anco come è eterna et l'altra è temporale...
[4] Martiro San Torpè, XIV in. (?) (pis.), 17, pag. 88: De! guidaci costì, / che noi veder posiamo alpha et o / a ffaccia a ffaccia e alcun messo no.
[5] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 1, quaestio 11, pag. 90.15: lo terzo celo si è intelectual in lo qualle li sancti contempleno la sancta Trinità faza a faza.
[6] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 11.4564, pag. 392: E tu a me: «Non sonvi giuste prove / Che l'alma vegga Dio di faccia a faccia...
[7] Off. Flagell. S. M. di Pom., a. 1329 (tosc. occ.), pag. 220.16: finalmente el vegha a ffaccia a ffaccia apertamente al contemplare.
[8] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 2 ott. 117.8, pag. 74: Or foss'io nelle braccia / dolci di lui stretta e faccia a faccia!».
[9] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De amare Dio, vol. 1, pag. 130.27: E sapia chascaum chi è in questo mondo, che no se ge ve' Deo so no in um speio, e alantor noy lo vereymo a faza a faza.
[10] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 666, pag. 43: Non è quela la bocha che parlava / sul monte a Moises a faza a faza / quando desti la leze a qui che erava.
[11] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, 4, pag. 88, col. 1.38: Item l'anima che si lieva per amore si forza di conformarsi a quelle beate menti dei Santi, i quali contemplano Iddio affaccia affaccia.
4.3.2 Locuz. prep. A faccia, a / alla faccia di, nella faccia di: di fronte a; nel confronto con.
[1] F Prima catilinaria volg. (ed. Z-L), red. b, a. 1294 (fior.): avendo Marco Tullio arringato sì mortalmente a faccia di Catilina nel pubblico consiglio di Roma... || Zambrini-Lanzoni, Opuscoli, p. 488.
[2] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 38.26, pag. 104: E se dotta lo meo parvo savere / a la faccia del tuo nobel valore, / reprendel chi ben dea fanciul temere / intrare in campo con campion forzore.
[3] Doc. palerm., 1361, pag. 240.35: la dicta camera esti a ffacchi di la casa di lu dictu notaru Urbanu, in cantu di la casa di Siminto Mizoch.
[4] Senisio, Caternu, 1371-81 (sic.), vol. 2, pag. 312.8: Micheli di lu Darbu urtulanu per la chilba a fachi Sanctu Gregoriu gr. xij.
[5] Senisio, Caternu, 1371-81 (sic.), vol. 2, pag. 335.7: Nutaru Richardu di Ysidoru per dui casecti a fachi di lu Spiritu Sanctu per tr. *** Stat amore Dei.
[6] Bibbia (08), XIV-XV (tosc.), 1 Mc 14, vol. 8, pag. 526.1: E furono lette le lettere nella faccia della chiesa di Ierusalem.
4.3.3 Locuz. prep. Contro alla, dinanzi dalla faccia di: di fronte, davanti a.
[1] Bibbia (08), XIV-XV (tosc.), 1 Mc 5, vol. 8, pag. 434.6: E poi passarono il fiume Giordano, e vennono nel grande campo contro alla faccia di Betsan.
[2] Bibbia (08), XIV-XV (tosc.), 1 Mc 7, vol. 8, pag. 454.12: Allora i sacerdoti sì tornarono dentro, e istettono dinanzi dalla faccia del tempio, e piangendo dissono...
4.4 [Gen. in strutture sintattiche di tipo distributivo:] ciascuno dei lati, delle superfici esterne o degli angoli di una struttura piana o solida; parte, per lo più estrema e marginale, di uno spazio più ampio.
[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 2, pag. 10.21: E la fine d' Africa, dal lato del ponente, è quella medesima che d'Europa, cioè la faccia del mare, ove sono l'isole chiamate Gades...
[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 2, pag. 14.13: L'Egitto di sopra in oriente per lungo si stende con cotali terrafini; dal settentrione la faccia d'Arabia...
[3] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 8, 58-75, pag. 189, col. 1.14: 'Trinacria' è appellada la detta isola perché ha tre face e tri munti in essa, çoè Pachino e monte Peloro e monte Vulcano...
[4] A. Pucci, Novello serm., p. 1333 (fior.), 401, pag. 38: Quel borgo di fuor, ch' era sí bello, / lo disertò affatto il fiume fello, / e fece dentro a Enpoli drappello / a l'una faccia.
[4] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 252, vol. 2, pag. 201.7: tiene in collo uno regolo di legno, largo una spanna e lungo ben sei braccia, e tiene in ciascuna mano uno maglio, e bussa in ciascuna faccia del regolo...
[5] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 8, cap. 145, vol. 1, pag. 619.18: per forza riempié parte de' fossi ch'erano dalla faccia di terra molto profondi, e presono il primo giro delle mura, e l'altro girone con cave e difici feciono in parte cadere...
[6] Ricette di cucina, XIV m. (fior.), 15, pag. 13.36: fasciata con rete e ingiallata con çafferano, e legata con uno spaghetto, che non si rompesse, e posta in su una graticola: volta spesso per ogni faccia, tanto che sia bene cotta.
[7] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 18, pag. 146.20: Fiorenza ebe alora quatro facce e per ogni faccia quindici torri e una porta...
[8] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 34, pag. 849.22: avea tre alie grandi più che vele di mare, per diritto di ciascuna faccia, una...
[9] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 1, L'Avvento, vol. 1, pag. 15.17: Il sesto die rovineranno tutti i difici, e, secondo che si dice, fummi di fuoco si leveranno dal ponente, contra la faccia del fermamento, correnti infino al levante.
4.4.1 [Geom.] Ciascuna delle superfici che compongono una figura solida; superficie di una figura piana.
[1] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 30.9: Fa'-me questa raxion: una caxa quara che vollçe per ogna faça braça 10 un bon homo la de' aver plena de formento da un olltro.
[2] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), Misure, pag. 298.32: Pertica ha passi due, cioè piedi X. Actus si chiama in latino la misura di CXX piedi per lunghezza. Clima è spazio quadrato di piedi XL per ogne faccia.
[3] Paolo dell'Abbaco, Trattato, a. 1374 (fior.), 146, pag. 118.20: Adunque fia 7; e xxe il bischanto del quadro sarà 7, quanto sarà la faccia di quello quadro?
4.5 Ciascuna delle due superfici che compongono il foglio di carta o di altro materiale.
[1] Doc. pist., 1240-50, framm. 9, pag. 67.16: Iacopo e ' co[m]pagni deno avere l. xxxv e s. xij e dr. ij che s. a minuto nela casa nosa: sono iscriti i(n)n una face ne· libro loro.
[2] Doc. fior., 1262-75, pag. 297.1: leva(n)moli da una loro rasscione ove doveano dare in q(ue)st' altra ffaccia da llato, che lla ssalda(n)mo.
[3] Doc. fior., 1272-78, pag. 449.9: De' detti d. da llato si rivide ragone, (e) <d> rasengnosi loro. De' detti danari (e) ragone da lato, cò è una faca, si rivide ragone, e rendési loro ongne chosa che doveano avere.
[4] Doc. fior., 1278-79, pag. 461.13: Anke, per una karta k'avea adosso a uno k'avea nome Koscio di Bando rimasero a ricievere a Lippo lb. XIJ. Somma questa faccia cientinaia XX e lb. XXIIIJ e s. VIJ.
[5] Pallamidesse Bellindote (ed. Contini), a. 1280 (fior.), 5, pag. 474: Or leg[g]a un'altra facc[i]a del saltero...
[6] Doc. prat., 1296-1305, pag. 227.1: La so(m)ma di q(ue)sta faccia è di g(ra)no str. XIIIJ; di biada str. X.
[7] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 8, cap. 2.12, pag. 254: Ma tanto dico, prendasi ad alchuna / Dell'aprovate Regole della Chiesa, / E quella faccia che letta le sia, / Et che, se leggier sa, la legga bene; / Tutto l'oservi giusto a suo potere.
[8] Stat. pis., 1330 (2), cap. 131, pag. 577.33: La quale additione et compositione di nuovi capituli di questa faccia, facta è dai predicti Capitano et Ansiani, MCCCIII, indictione prima, del mese di gennaio.
[9] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 6, pag. 159.7: E questo dice questa lettera. - Antandro ec. Questo è detto nella chiosa della faccia di sotto.
[10] Doc. lucch., 1332-36, pag. 107.7: S(omma) q(ue)sta faccia lb. vj.m.vj.c.v s. xv dr. ij.
[11] Doc. orviet., 1339-68, [1348], pag. 125.6: Somma questa faccia lb. XXIII s. II d. VIII.
[12] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 58.34: Biado paga denari 6 aspri per moggio come divisa dallato a dietro una faccia nella vendita del biado.
[13] Doc. pist., 1353 (2), pag. 8.11: lega le robriche overo capitolecti dinanzi qui ne è scripto a quale faccia per nomero cerchi e troverà suo intendimento ed è segnato questo libro per folli e no per faccie.
[14] Doc. padov., c. 1380, pag. 74.20: it(em) IJ mati ll. V; it(em) IJ bazini e IJ brondini ll. XIIIJ s. X; s(um)a questa faza ll. VJ.c L s. VIIJ...
- Estens. [Rif. al calcolo di una somma contenuta nella pagina di un libro].
[15] Libro segreto di Giotto, 1308-30 (fior.), [1308], pag. 445.15: altretanti ne pagò Tomaso, e altretante Arnoldo. La detta facia è somata co[n] la facia di sotto in una somma.
4.5.1 Fras. Volgere e rivolgere faccia a faccia: sfogliare (un libro) pagina per pagina. || Cfr. Minetti p. 261, n. 1.
[1] Lambertuccio Fresc., XIII sm. (fior.), 101a.1, pag. 260: Poi che volgete -e rivolgete - facc[i]a / non di rasgion a facc[i]a, / seguirag[g]io...
4.6 [Rif. a materiale metallico:] lamina.
[1] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 7, par. 6, vol. 1, pag. 117.7: Item, innauru una tacza di argentu et stanchi suctilmenti l'auru oy la fachi di l'auru supra la fachi di l'argentu, kì non si poti disserniri l' una facchi supra l' autra comu due superficies mathematice.
4.7 Faccia del mondo, della terra: superficie terrestre.
[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 20, pag. 31.20: e trovamo córrare l'acqua entro per lo corpo de la terra, e trovamola andare sopra la faciade la terra...
[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. I, cap. 3: d'uno fece tucti li ho(min)i habitare sopra la faccia dela te(r)ra.
[3] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 2, cap. 35, vol. 1, pag. 315.10: È ancora un'altra ragione, perchè la terra è tonda; chè se non avesse in sulla facciadella terra niuno impacciamento, sicchè un uomo potesse andare per tutto, certo egli andrebbe dirittamente intorno alla terra, tanto che tornerebbe al luogo medesimo ond'egli fu partito.
[4] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 1, cap. 15, pag. 107.24: i tempi si mutano, crescono i fiumi, menomano le fontane e inputridiscono i giardini, abandonano i frutti, la facia e la vista dela tera brama e non à sua beleza...
[5] Jacopo Passavanti, Tratt. umiltà , c. 1355 (fior.), cap. 4, pag. 252.24: I peccatori superbi non si tengono così; ma e' pur sono come la polvere, che 'l vento gitta dalla faccia della terra.
[6] Diatessaron, a. 1373 (fior.), cap. 147, pag. 326.5: Inperò che quel dì sì come lacciuolo verrà sopra tutti coloro che seggono sopra la faccia di tutta la terra.
[7] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IV (ii), par. 24, pag. 269.20: la moltitudine della gente da Noè procreata e da' figliuoli era ampliata molto e in diversi popoli s'era sparta sopra la faccia della terra...
[8] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 150, pag. 155.6: Queste do piante se spande sovra la faça de la terra.
[9] Giovanni dalle Celle, Lettere, 1347/94 (fior.), [1389] 17, pag. 301.7: useranno il mondo come pellegrini e non come cittadini del mondo e non si porranno a sedere sopra la faccia del mondo, come dice il Vangelo, ma passeranno non volgendosi da mano ritta né da mano manca...
4.8 Faccia del mare, dell'acqua, delle acque: superficie del mare, d'un fiume, d'un lago.
[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 63.77, pag. 356: E ancor, sta l'amo ascoso, / che strabaza lo bramoso / chi no gaita e no veja / en lo mar chi l'apareja / lo pescaô incapellao, / chi gi terà e ten privao / che 'lo no vega la faza / de so mar che elo precaza, / che, sote specia de luxe, / enter lo scû peccao n'aduxe...
[2] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 2, cap. 5, pag. 62.6: così ci rallegriamo della faccia del mare sereno; così 'l cielo, le stelle, la luna e il sole con maraviglia guardiamo».
[3] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 8, vol. 2, pag. 163.4: talora le corna ti faceano parere toro: e spesse volte potevi parere pietra; alcuna volta albero; alcuna volta, seguitando la faccia delle liquide acque, eri fiume; alcuna volta eri fuoco, contrario all'acque.
[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 5, pag. 172.2: E già esse femine e essi alli quali era paruta aspra da ine a dietro la faccia del mare, e da non sostenere la potenzia di Junone, voglion andare a sostenere ogne fadiga della via.
[5] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 229, pag. 242.9: De quella che nasse in le aque dolce scrive Diascorides che la se truova dreta sovra la aqua. [[..]] Truovasene etiandio in li palù, stagando dreta sovra la faça de l'aqua.
[1] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 21, pag. 472.12: e dice, ch'è sotto il petto del Leone, cioè nella prima faccia che è dal primo grado a X.
[u.r. 26.03.2024]