0.1 festo.
0.2 DEI s.v. festo (lat. crist. festus).
0.3 Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.): 2.
0.4 In testi tosc.: Cicerchia, Passione, 1364 (sen.).
In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.).
0.5 Locuz. e fras. dì festo 1.
0.6 N Doc. esaustiva.
0.8 Sara Ravani 30.09.2008.
1 Lo stesso che festivo. Locuz. nom. Dì festo.
[1] Cicerchia, Passione, 1364 (sen.), ott. 11.3, pag. 311: Essendo Giuda aparecchiato e presto / a tradimento Iesù far pigliare, / disser gli scribi: - Non in dïe festo, / ché 'l popol ne potrie romoreggiare.
[2] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 238.6, pag. 301: Real natura, angelico intelletto, / chiara alma, pronta vista, occhio cerviero, / providentia veloce, alto pensero, / et veramente degno di quel petto: / sendo di donne un bel numero eletto / per adornar il dì festo et altero, / sùbito scorse il buon giudicio intero / fra tanti et sì bei volti il più perfetto.
2 Sost. Lo stesso che festa, gioia.
[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 64.73, pag. 264: Omini errati, che sete vocati / a penetenza, / la quale onne errore vo tolle dal core, / e dà entellegenza / de veretate per pietate / a chi è umiliato; / omini iusti, che sete endusti, / venite a cantare, / ché sete envitati, da Deo vocati, / a gloriare / a renno celesto, che compie onne festo / che 'l core ha bramato.