0.1 fina, finado, finai, fina'li, finamo, finamolo, finan, finando, finano, finao, finar, fínar, finare, finarianu, finarmi, finaro, fìnaro, finarono, finasemo, finasse, finata, finate, finato, finau, finava, finavamo, finavano, finavase, finavelo, finerà , finèra, finerai, fineranno, finerano, finerebbe, finerebe, finerei, fineremo, finerete, fineria, finerò, fineroe, fini, fino, finò, finó, finoe, finòe, finòne, finorono.
0.2 Da fine 1.
0.3 Ritmo S. Alessio, XII sm. (march.): 1.
0.4 In testi tosc.: Lett. sen., 1262; Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); Doc. fior., 1272-78; Quindici segni, 1270-90 (pis.); a Lett. lucch., 1298 (2); Tristano Forteguerr., XIII sm. (pis.); Lett. pist., 1331.
In testi sett.: Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Memoriali bologn., 1279-1300; Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Ell Dio d'amore, 1310/30 (venez.).
In testi mediani e merid.: Ritmo S. Alessio, XII sm. (march.); St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.); Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.); Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Anonimo Rom., Cronica, XIV.
In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).
0.5 Le forme del futuro in ‑er‑ in pis. possono essere da finire (dubbio perciò l'es. cit. in 1 [2]), cfr. Castellani, Gramm. stor., pp. 329-40.
Locuz. e fras. senza finare 2.2.
0.6 N Se 1 [2] è da finire, le prime att. pisane sono in Teperto, Lettera in prosa, XIII sm. (pis.) e in Tristano Forteguerr., XIII sm. (pis.).
0.7 1 Raggiungere la conclusione, arrivare alla fine (anche pron.). 1.1 Avere confine, terminare (in senso spaziale). 2 Smettere di fare qsa (anche momentaneamente); desistere, rinunciare. Anche pron. 2.1 Far finire, porre fine a qsa. 2.2 Locuz. avv. Senza finare: senza sosta, ininterrottamente, di seguito. 3 Portare a compimento, realizzare; riuscire in un intento,ottenere un risultato. 3.1 Sost. Compimento, fine. 4 [Econ./comm.] Intrans. Stipulare un accordo economico con il quale ci si impegna a pagare un debito entro un dato termine; fare una quietanza. 4.1 [Econ./comm.] Pagare qno, gen. per saldare un debito. 4.2 Intrans. Raggiungere una tregua militare. 5 Estens. Cessare di vivere, morire (anche pron.). 5.1 Sost. Conclusione, termine. Estens. Destino, sorte.
0.8 Emiliano Picchiorri 24.09.2008.
1 Raggiungere la conclusione, arrivare alla fine (anche pron.).
[1] Ritmo S. Alessio, XII sm. (march.), 151, pag. 24: Lu patritiu abbe adunata, / tutta Roma convitata, / e lu conventu grande factu era; / † ma ki be sedde non se passe due era. / Lu conventu se finao.
[2] Quindici segni, 1270-90 (pis.), 107, pag. 255, col. 2: Dei XV giorni intenderai, / sicome scripto li troverai, / che seran, sì com' vuol Cristo, / dipo la morte d'Anticristo: / e poi che seran passati, / sì com'io li arò cointati, / lo mondo tosto finerà , / sì come a Dio piacerà.
[3] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 16.487, pag. 198: ne conduga a l'onor / de quela vita gloriosa, / chi ne dará saciamento / de zo che omo dexererá, / e d'ogni zogo compimento / chi zà mai no finerà .
1.1 Avere confine, terminare (in senso spaziale).
[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 1051, pag. 212: E io, ponendo mente / là oltre nel ponente / apresso questo mare, / vidi diritto stare / gran colonne, le quale / vi pose per segnale / Ercolès lo potente, / per mostrare a la gente / che loco sia finata / la terra e terminata...
[2] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 3, cap. 3, pag. 35.8: E non fina infino alle parti d'Asia, e ch'egli si congiugne al mare Oceano.
2 Smettere di fare qsa (anche momentaneamente); desistere, rinunciare. Anche pron.
[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 173, pag. 530: Çà lo cor de la femena no repausa né fina / tant fin q' ela no emple çò q' à en soa corina...
[2] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 51.26: Ma Nectolinus filio de Accille occise molte de amaçonibus e Pentasilea ferio Neotolinus, lo quale non finao fi ke no la occise Pentasilea regina.
[3] Tristano Forteguerr., XIII sm. (pis.), pag. 12.39: Ma tucta la nocte T. non finó di piangere, cosi passó quella nocte con molto grande dolore.
[4] Memoriali bologn., 1279-1300, (1282) 6.16, pag. 15: Lungo tempo azo soferto / ché non volsi ademostrare / lo meo 'namorar cuperto: / non finava de pensare, / vogliendomene cellare, / ch'altri non ve s'adornasse.
[5] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. II, cap. 31, pag. 249.9: Il quale, quand'ebbe molto veduto che costoro ne diceano tanto male e che non si finavano di riprenderla...
[6] Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.), 42, pag. 21: Allu templo enseme se abiàro, / pur planien[d]o nunquam no finaro.
[7] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 5, cap. 4, vol. 2, pag. 37.6: A la perfini issi, adimandati da Dariu per soy mesagi quandu finarianu issi di fugiri oy quandu incumenzarianu issi di cumbatiri, issi rispusiru...
[8] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 354, pag. 78: Non finava de inquirere sopra lo dicto male...
[9] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 172.25: Questo Mierolo fra le moite virtute aveva questa, che mai non finava de dicere salmi, salvo quanno manicava e dormiva.
2.1 Far finire, porre fine a qsa.
[1] Teperto, Lettera in prosa, XIII sm. (pis.), pag. 436.4: Dunqua di che pur piangi e di mei non fini lamenti?
[2] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), App., pag. 387.28: Quello giorno medesimo, se Dio mi salvi, io m'ucciderò, sì finerò lo mio dolore».
[3] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 93, pag. 361.18: E Dinadano disse: - Mala cosa la vergogna, ma il danno sarebbe peggio - . E a tanto, finano lo loro parlamento.
[4] Poes. music., XIV (tosc., ven.), Appendice, ball.18.7, pag. 353: ed e iochi toi ladri e 'l vago riso / finan mia vita per la lor vertute, / mercì mostrando de le mie ferute.
2.2 Locuz. avv. Senza finare: senza sosta, ininterrottamente, di seguito.
[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 3, cap. 4, pag. 40.16: E di ciò dottano li savii, perchè il mare Oceano fa cotali marosi e mandali fuori, e poi li ritrae tra dì e notte due volte senza finare.
[2] Ell Dio d'amore, 1310/30 (venez.), 104, pag. 115: Mal chavalcava ella / un ronçin çopidendo trotava, / sopra una sella de spine nuda andava / sença finare.
[3] Laudario Magliabech., XIV sm. (fior.), 66.4, pag. 301: A la grande valença / de sancto Ambruoscio, luce / ched a luce conduce, / sança finare dengiàm fare riverença.
3 Portare a compimento, realizzare; riuscire in un intento, ottenere un risultato.
[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 651, pag. 198: ma chi orratamente / fina suo coninciato, / da la gente è laudato, / sì come dice un motto: / 'La fine loda tutto'.
[2] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 1.113, pag. 6: e se non mi travaglio / de vostro pregio dir, quest'è cagione, / che bene en sua ragione / non crederea già mai poter finare: / non dea l'om comenzare / la cosa, onde no è bon fenidore.
[3] a Lett. lucch., 1298 (2), 2, pag. 72.16: unde postra no(n) avemo finato di p(ro)chacciarla p(er) tutte quelle vie (e) modi ch'avemo potuto pensare, (e) grandi dr. ci ghosta, fine a ora no(n) d'avemo potuto avere nulla...
[4] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81 (fior.), Sp. 45, pag. 266.28: come ti sofferse mettere tanta superbia ne' Iudei, che con le gotate diceano: 'Profetizza' e 'Crucifigge, crucifigge', mai con la loro superbia non finorono che Pilato il crocifisse?
[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 14.217, pag. 160: Ô t'arregorda festar sì / che in quelo semper biao dì / en onor de De' se spenda, / per zo che a bon finâ te prenda.
4 [Econ./comm.] Intrans. Stipulare un accordo economico con il quale ci si impegna a pagare un debito entro un dato termine; fare una quietanza.
[1] Lett. sen., 1262, pag. 288.21: La deta di Morbacho dela Magnia si finò in sete ciento mar. di sterlino, a pagharne vinti mar.
[2] Doc. fior., 1272-78, pag. 464.27: E sSimone sì finio p(er) seie e p(er) Lapo tuta la ragione ch'elgli aveano dela loro madre, ed anke lib. ottanta che Baldovino gl'avea promessi di dalgli p(er)ch'elgli isstese inn I(n)ghi[l]terra finò altresiie.
[3] Lett. pist., 1331, pag. 250.9: Et ançi tracto Giovanni era stato a Torso, et preghatolo ch' elli ci facesse mectere nella finança sua, quando elli finasse, et noy aremo paghato quello ci fosse tocchato, Giovanni et io provedemo per lo migliore...
4.1 [Econ./comm.] Pagare qno, gen. per saldare un debito.
[1] Doc. fior., 1291-1300, pag. 625.20: Finamo Ciandro e rendemoli le carte.
[2] Libro giallo, 1321-23 (fior.), pag. 26.11: gli levi e che gli tengha in diposito per lo Re e per noi insino a tanto che sia chonosciuto se nnoi dobbiamo finare a Rre o nnoe...
4.2 Intrans. Raggiungere una tregua militare.
[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 209.17: Lo secondo anno ve mandaro Albinus consul con Marco Scauro, e l'uno e l'altro finaro con Gigurta, enperçoké nn'abero grande paura, la quale fine non piacque a rromani.
[2] St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.), pag. 223.23: volze fare pace con Silla e Silla li mannao dicenno se vole restorare lo dampno delle provincie ke ao guaste et retornare ad lo suo proprio regno, mo fino conn esso.
5 Estens. Cessare di vivere, morire (anche pron.).
[1] Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.), 5.14, pag. 465: Finare mi convene, / ch'e' mi son miso a tale / che non dice mai tale, / mai mi fa orgoglianza...
[2] Lippo, XIII ex.-a. 1332 (fior.), 3.8, pag. 785: Ch'allor porei allegro in gioia starmi, / contandomi tra gli altri signorile; / ma ciò che tu mi gabbi e tieni a vile, / sì è la cosa ke farà finarmi.
[3] Cino da Pistoia (ed. Contini), a. 1336 (tosc.), 21.14, pag. 654: alza ed orgoglia quant' io più m' inchino, / e sì tosto mi dà di capolino / com' io fo mostra d' una coral voglia: / per che m' è doglia ch' i' testé non fino.
[4] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 2.68, pag. 547: L' alma terrà, che non sol già perdona, / ma rende grazie, se 'l core abandona / servendo quella, per la qual s' io fino, / en la speranza sua loco aver fino.
5.1 Sost. Conclusione, termine. Estens. Destino, sorte.
[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 24.121, pag. 88: O tribulanza, ov' è 'l tuo finare?
[2] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 18.68, pag. 503: Mortale colpo in vostra sguardatura / s'i' ò mai, il mio finare / o morte o vita sia, / gentil mia donna, al core e [a] la persuna.
[u.r. 28.02.2023; doc. parzialm. aggiorn.]