FREDDO agg./s.m.

0.1 ffredo, ffriddu, fred, freda, fredd', fredda, fredde, freddi, freddissima, freddissime, freddissimo, freddo, frede, fredi, fredissima, fredissimo, fredo, fredu, freg, frega, fregdo, fregia, fregie, fregij, fregio, fregisimo, fregissima, fregissimo, frego, frei, freida, freide, freido, freydo, frida, fridda, friddi, friddo, friddu, fride, fridi, frido, fridu, frigi, frigya, frito.

0.2 Lat. volg. frigidum (Nocentini s.v. freddo).

0.3 Raimb. de Vaqueiras, Contrasto, c. 1190 (gen.): 1.1.2.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.); Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.); Lett. pist., 1320-22; Stat. sen., 1324; Simintendi, a. 1333 (prat.); Cronichetta lucchese (962-1304), XIV pm.

In testi sett.: Raimb. de Vaqueiras, Contrasto, c. 1190 (gen.); Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Giacomino da Verona, Babilonia, XIII sm. (ver.); Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; x Referto medico-legale bologn., c. 1350; Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Regimen Sanitatis, XIII (napol.); Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Stat. cass., XIV; Gloss. lat.-eugub., XIV sm.; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 Per influenza di freddo > influenza.

Locuz. e fras. a freddo 1.2.4; avere e freddi e caldi 1.2.2; avere freddo e caldo 1.2.2; battere a freddo 1.3.1; fare freddo 1.2.1; fiera fredda 1.1; freddo cielo 1.1.1; freddo di testa 5; non fare né freddo né caldo 1.2.1; non freddo 3; pigliare freddo 1.2; prendere freddo 1.2; sudore freddo 2.1.1.2.

0.7 1 Che si trova ad una temperatura nettamente inferiore a quella di un soggetto senziente (esplicito o implicito). 1.1 [Detto di un luogo o di una stagione:] ove regna una bassa temperatura atmosferica o ambientale. 1.2 Sost. Bassa temperatura atmosferica o ambientale (dovuta alla natura del luogo, alla sua esposizione, al periodo dell'anno o ad altri fattori), che risulta gravosa per l'essere umano. 1.3 Che è stato o dovrebbe essere caldo (ed è a temperatura ambiente). 1.4 [Detto di un tessuto o di un capo di vestiario:] che disperde facilmente il calore, che non provoca il riscaldamento del corpo che riveste. 1.5 [Per sinestesia, detto della luce lunare:] di colore livido. 2 [Filos.] [Con rif. alla fisica aristotelica:] una delle quattro qualità sensibili primarie della materia (assieme a caldo, umido e secco). 2.1 [Filos.] [Med.] [Secondo la dottrina fisiologica di tradizione aristotelica, con rif. all'essenza costitutiva di un umore, di un organo, del corpo, o ad un loro stato transitorio (dovuto specif. a cause patologiche):] che presenta la qualità sensibile del freddo (in opp. al caldo, in possibile combinazione con l'umido e il secco). 3 Fig. Che non prova o non manifesta propensione, affetto o interesse per qsa o qno. 3.1 [In contesto relig., con rif. specif. alla condizione di chi prova o manifesta scarsa carità]. 3.2 [Detto di un tipo d'ira:] privo di impulsività, lucido e controllato. 3.3 Inerte (?). 4 Fig. [Detto specif. della donna amata:] duro e insensibile, privo di umanità. 5 [Med.] Sost. Patologia da raffreddamento. 5.1 [Detto di un corpo cadavere o fortemente debilitato:] che si trova ad una temperatura inferiore a quella fisiologica, troppo bassa per consentire l'espletamento delle funzioni organiche, la vita. 5.2 [Con rif. all'età avanzata, periodo della vita in cui il corpo ha o sviluppa meno calore]. 5.3 [Con rif. alla reazione fisiologica ad un'emozione neg.]. 5.4 [Per indicare specif. la scarsità o l'assenza di desiderio sessuale:] lo stesso che frigido.

0.8 Elisa Guadagnini 14.07.2008.

1 Che si trova ad una temperatura nettamente inferiore a quella di un soggetto senziente (esplicito o implicito).

[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 26.4, pag. 309: A l'aire claro ò vista ploggia dare, / ed a lo scuro rendere clarore; / e foco arzente ghiaccia diventare, / e freda neve rendere calore...

[2] Regimen Sanitatis, XIII (napol.), 485, pag. 577: chi acqua de jagiuno frida beve / per certo repentire se -nde deve.

[3] Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.), 34.6, pag. 393: e ben seria de bon savere affranto / chi fredda neve giudicasse fòco...

[4] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 38.35, pag. 235: Ma alantor ajai in cor / le fontanne de Bonamor, / d'aigue lucente, fresche e fine, / freide, brilente e cresteline...

[5] Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.), pag. 24.27: l'ochi loro conturbati sonno da cotanto focho arsy et poy in frigya acqua adtufati sono li quali cusì stando et plu frigese che pesse in palida.

[6] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 1, cap. 40, pag. 50.2: Alle malte, o bagni caldi, quando crepassero, si soccorre in questo modo [[...]] Alle malte fredde soccorri in questo modo. Sangue di bufalo, fiore calcina, scorza di ferro pesta insieme, e fanne cerotto, cioè impiastro, e frega. Anche sevo strutto con cenere crivellata e mischiata ritura le fessure nell' acque fredde, se 'l vi impiastri.

- [Con rif. a corsi d'acqua, sorgenti o bacini naturali alimentati da acque che si trovano spontaneamente ad una temperatura inferiore a quella corporea].

[7] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 481, pag. 617: l'anema [[...]] poi fi çetaa en un'aqua q'è sì freda e çelaa, / se la maior montagna q'en questo mond è naa / fosse del nostro fogo empresa et abrasaa, / per art e per ençegno entro fos envïaa, / en un solo momento serìa tuta glaçaa.

[8] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 16, pag. 164.13: e andando in uno die cinquecento stadii, venne a Tarso; e quivi essendo sudato, ed entrato a bagnare in Cidno fiume freddissimo, egli gelò...

[9] Cronica fior., XIII ex., pag. 124.13: E fu trovato nella cossta del pPoggio di Montissci, nel contado di Firenze, uno bangno freddo d'una sancta acqua, la quale gueria tutte infermitadi; ed eziando somilglante fu trovato un altro bangno freddo santissimo, ch'è nella cossta di Monte Morello, sopra lo rivaggio di Tersolla.

[10] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 2, cap. 1, pag. 38.22: andau ad unu locu disertu, lu qualj avia nome Sublacu, [[...]] in lu qualj locu chi su multi acqui fride, li qualj acquj avanti si còglino in unu lacu, et poy currino ad unu flumj.

[11] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 134, vol. 1, pag. 284.9: Nel monte di sopra sì sono i bagni, virtuosi molto, freddi e caldi.

[12] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), Di la guardia..., pag. 572.12: li aqui, quantu plui sunu friddi e currenti, tantu minu nutricanu e minu ingrassanu lu cavallu.

[13] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 2, cap. 1, pag. 113.12: Beneto [[...]] vene a un deserto in la contrâ de Sublaco, per lo qua correm monte belle e freide aque...

- [Detto dell'acqua, con rif. ad una det. tecnica tessile].

[14] Stat. pis., 1304, cap. 71, pag. 722.23: Et ordiniamo che li lavatori della lana et delli boldroni siano tenuti di non adimandare nè pigliare, per loro mercede et salario, del sacco della lana, vel fascio di boldroni, li quali si laveranno in acqua calda vel acqua fredda, oltra soldi VI denari in estate, et non ultra soldi VIII lo verno...

1.1 [Detto di un luogo o di una stagione:] ove regna una bassa temperatura atmosferica o ambientale.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 20, pag. 33.7: e tali de li animali va[no] la notte e lo die se posano; e tali vano lo die e la notte se posano, [[...]] e tale vole abetare e·lla regione calda e tale e·lla freda...

[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 1, cap. 14, pag. 147.24: di verno, quando il tempo freddo è vento, è migliore intèndare a generare figliuoli, che quando il tempo è caldo in istate...

[3] Regimen Sanitatis, XIII (napol.), 143, pag. 567: lo tiempo frido fa paidare bene / per caldo natural che dentro teme.

[4] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 32.27, vol. 1, pag. 546: Non fece al corso suo sì grosso velo / di verno la Danoia in Osterlicchi, / né Tanaï là sotto 'l freddo cielo, / com' era quivi...

[5] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 5, 25-27, pag. 143, col. 1.10: li stornelli al tempo freddo fanno samme e piena schiera...

[6] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), Di lu modu..., pag. 573.16: E quandu virrà lu vernu, kí esti lu tempu friddu, altro modu di cavalcarilu tirrai.

[7] Stat. cass., XIV, pag. 119.2: Le vestimente a li fratri siany dati secu(n)do lu qualitate de ru, inp(er)czò che i(n)nelle pagese frede se habenu plu besongi che i(n)nelle calide.

[8] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 171, pag. 174.22: Lo ullio del iasemin, çoè del fiore, è çoativo in lo tempo fredo.

[9] Itinerarium volg., XIV sm. (tosc. occ.), cap. 39, pag. 168.35: Lo signore Grande Cane dimora nel tempo dell'estate i[n] una terra che si chiama Sandu, la quale è sotto tramontana ed è la più fredda terra ad abitare che sia nel mondo.

[10] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 89, pag. 207.8: Et adeve' maior(e)m(en)te q(ue)sta passio(n)e i(n) t(em)po callido ch(e) i(n) t(em)po frido, p(er) llo scallar(e) et p(er) la i(n)dispo(s)it(i)o(n)e d(e) li humu(r)i.

- Fras. Fiera fredda: fiera che si tiene in inverno (detto della fiera di Champagne).

[11] Doc. fior., 1296-1305, pag. 681.8: Ànne dato, ne la detta fiera freda novantotto, lb. CXXXVIIJ per Renieri Fini...

[12] Doc. merc. Gallerani, 1304-1308 (sen.), [1307] 7, pag. 231.9: Somma 26 lb. 12 s. 4 d. per la fiera fredda 2 s.

1.1.1 [Astr.] Locuz. nom. Freddo cielo: la parte settentrionale della volta celeste.

[1] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 61.1: e 'l serpente ch'ee posto prossimano al freddo cielo, prima pigro per lo freddo, e da non temere, allora si riscaldò... || Cfr. Ov., Met., II, 173: «polo [[...]] glaciali...».

1.2 Sost. Bassa temperatura atmosferica o ambientale (dovuta alla natura del luogo, alla sua esposizione, al periodo dell'anno o ad altri fattori), che risulta gravosa per l'essere umano.

[1] Raimb. de Vaqueiras, Contrasto, c. 1190 (gen.), 54, pag. 165: Si per m'amor ve chevei, / oguano morrei de frei: / tropo son de mala lei / li Provenzal.

[2] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 6, pag. 303.7: si suol dire del pigro: per lo freddo è nighittoso et per lo caldo trangoscioso.

[3] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio mensium, 638, pag. 24: Ancora ki è Desembre, ke pos lo doss me fere? / Lo qual s'el no fess fregio, anc eo no lo fareve, / Lo qual è comenzor del freg k'è tropo greve, / El è tut lo pezor e offend in tut mainere.

[4] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 1, cap. 1, pag. 128.23: l'uomo [[...]] può più tosto magagnarsi o infermare per alcuno caldo o per alcuno freddo, che li altri animali...

[5] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 6, pag. 16.23: Ma questo vi faccio per lo vostro peccato: che stiate oggimai in su la terra [[...]] e patiate oggimai fame e sete e freddo e caldo...

[6] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 19.16, pag. 131: E molta fame sostenia, / freddo e caldo sofferia; / pellegrino, e longa via / assai m' è paruto d' andare.

[7] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 233.16: Per quel medesmo tempo, tanta sicitade fo in Franza, che li fiume, le fontane, li lachi e li pozi se sechava, e 'l fuogho, el qual intrava in la terra, né per le spessure, né per fredo, né per altra arte non se posseva amorzare.

[8] Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.), 12.9, pag. 417: E di novembre a Petrïuolo [[...]] 'l freddo vi sia grande e 'l fuoco spesso...

[9] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 2, pag. 610.9: Oh, quanto fragili, subietti a fame e a sete, a timore e ad amore cattivo, a dolore, a freddo, a morte, ad ogni penalitade!

[10] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 14, vol. 2, pag. 179.24: nì per nulla ploya nì per nullu fridu non potti essiri aductu a zò que issu se cuprissi la testa.

[11] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 6, pag. 192.5: nel primo freddo dell'autunno caggiono nelle selve molte foglie degli arbori...

[12] Cronichetta lucchese (962-1304), XIV pm., pag. 241.19: Fue grandissimo freddo che gessòe l' Arno da Pisa e lago da Massaciuccoli, che v' andavano suso le persone.

[13] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 12, pag. 55.18: soy inimichi, vulendusi difendiri di lu fridu, bivianu vinu forti, inbriacavanusi et non potianu viglari...

[14] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 835, pag. 190: Non jaceamo in casa, ma le logie fecemmo; / Più che nove semane pur de fore jacquembo; / Più frido assai che calla in quillo tempo abembo...

[15] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 6, cap. 12, vol. 1, pag. 729.5: un freddo d'aprile l'uve già nate seccò e arse, e da ccapo molte ne rinacquono e condussonsi a bbene, cosa assai strana.

[16] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 1.11, pag. 3: Tu à' veduto [[...]] per soperchio fredo doventare / l'aqua, ch'è tanto molle, dura giaza...

[17] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 197.19: Era lo tiempo rencrescevile per la piovia e per lo aspero freddo.

[18] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 9, pag. 114.11: Tiempo era intando che lo vierno stava allo insire, e la staysone soa se feneva, lo frito se acquietava e ll' acque gilate yà erano tutte squaglyate...

[19] Gl Gloss. lat.-eugub., XIV sm., pag. 120.19: Genu indeclinabile id est lo genocchio. Hoc genu indeclinabile id est lo freddo. || Prob. errore per gelu, gelus.

[20] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 12, pag. 143.16: è bisongio lu pollidru nascere ne lo tempo temperato et ne lo tempo de l'erba, ad ciò che no(n) li noccia lu friddu né lu caldo...

- [Come personificazione].

[21] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 8, vol. 2, pag. 166.4: trista terra, vana, sanza biada; terra sanza àlbori; quivi abita lo pigro Freddo, e 'l Palidore, e 'l Tremore, e la digiuna Fame.

- Avere freddo: provare una (sgradevole) sensazione di freddo.

[22] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. II, pag. 272.5: e avegna che tu medesimo abbie freddo, la fredda mano della tua donna dei scaldare nel tuo seno...

[23] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 7, par. 16, comp. 62.47, pag. 151: Chi siede su duy schanni / fa mal opra. / Chi à fredo si ricuopra, / ché tal crede esser sopra / che è di sotto.

- Tempo di freddo: stagione invernale.

[24] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 6, pag. 187.30: il visco suole nelle selve, nel tempo del freddo, verdicare nella novella fronde...

[25] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 4, cap. 13, pag. 146.32: nasceranno quindi frutti, che non morranno nel tempo del freddo.

[26] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 151, pag. 352.29: Tu vedi questo dolce e amoroso Verbo nascere in una stalla [[...]]. Tu il vedi stare ine in mezzo degli animali in tanta povertá, che Maria non ha con che ricoprirlo. Ma, essendo tempo di freddo, col fiato dell' animale e con fieno, sí el riscaldava.

[27] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Bestiario, cap. 35, pag. 450.33: E perçò el se conven eleçere la nucha e conservarla sola [[...]] el se conven tuore e meterla a conservare al tempo del fredo, como se mete a conservare la sonça...

- Fras. Pigliare, prendere freddo: raffreddarsi o essere colto da un senso di freddo (possibile prodromo di una malattia).

[28] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 120, vol. 2, pag. 674.14: E in quello cavalcare per la terra il detto maliscalco, essendo la detta fortuna e tempesta, prese freddo a la persona...

[29] Paolo da Certaldo, XIV sm. (tosc.), cap. 154, pag. 125.17: E guardisi molto di non sedere o giacere in terra, né di state né di verno, acciò ch'ella non pigliasse freddo, ché molto è di grande rischio quando la donna grossa piglia freddo.

1.2.1 Impers. Fras. Fare freddo (a qno).

[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 2, pag. 80.6: e se gli è di verno non vadano per le nevi, nè di notte se tempo è di piova, o che di legna patiscano disagio, o vestimenta abbiano meno che si convegna; perchè nè alla santade, nè al combattere è acconcio colui cui fa freddo.

[2] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. II, pag. 86.24: e molte volte, avegna che a te faccia freddo, iscalda in del tuo seno la sua fredda mano...

[3] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 48, pag. 107.22: truova l' oste, e fatta ragione con lui, il pagava, e annoverando li danari, le mane gli tremavono come verga. Dice l' oste: - O fatti freddo? -

- Fig. Fras. Non fare né freddo né caldo: essere indifferente.

[4] F Giordano da Pisa, Prediche, 1303-1309 (pis.>fior.): Di verità, a Dio di nostro bene, e di nostro danno a lui non fa né freddo né caldo... || Moreni, vol. I, p. 257.

1.2.2 [Associato al caldo, come causa o condizione di sofferenza anche fig.].

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Laudes de Virgine Maria, 74, pag. 213: De quii k'an fam on sedhe ella è reficiamento, / De quii k'an cold on fregio ella è temperamento...

[2] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 22.40, pag. 513: Umilmente, Lamento, / va e sali a castello, / ove son le belleze: / dille c'ò pensamento / potere essere augello / per veder suoe alteze; / andrò, sanza richiamo, / a le che tegno e bramo, / com'astore a pernice: / caldo e fred[d]o mi dice - fare conteze.

[3] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 29, pag. 51.24: quando lo nostro signore creoe lo primaio homo [[...]] li disse [[...]] ch'elli non sarebbe may morto né infirmato né vergognato né avuto freddocaldo né fame né sete né lanciato...

[4] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 39.7, pag. 242: Quando un bom paire à so fijor, / chi obier a lui non vor, / ni star con si ni abitar, / ma per lo mondo vanezar, / degno è cair, per gram folia, / em porvertae e gram famia, / sostegnando freido ecado...

- Fig. Fras. Avere freddo e caldo, e freddi e caldi: patire continui rovesci della propria situazione, essere tormentato.

[5] Fiore, XIII u.q. (fior.), 154.4, pag. 310: «Molte volte mi disse quel ribaldo / Per cu' i' eb[b]i tanta pena e male, / Ched e' ver[r]eb[b]e ancor tal temporale / Ched i' avrei spesso fredoe caldo.

[6] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 363.3, pag. 452: Morte à spento quel sol ch'abagliar suolmi, / e 'n tenebre son li occhi interi et saldi; / terra è quella ond'io ebbi et freddi et caldi; / spenti son i miei lauri, or querce et olmi...

1.2.3 [Con rif. ad uno dei tormenti inflitti ai dannati].

[1] Bono Giamboni, Trattato, a. 1292 (fior.), cap. 30, pag. 151.6: E talotta pone la Scrittura che l' anime del ninferno sostengono pene di freddo...

[2] Giacomino da Verona, Babilonia, XIII sm. (ver.), 113, pag. 642: Ma poi ke l'omo è lì e igi l'à en soa cura, / en un'aqua lo meto k'è de sì gran fredura / ke un dì ge par un anno, segundo la scriptura, / enanço k'eli el meta en logo de calura. / E quand ell'è al caldo, al fredo el voravo esro, / tanto ge pare-l dur, fer, forto et agresto, / dond el non è mai livro per nexun tempo adeso / de planto e de grameça e de gran pena apresso.

[3] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 3, quaestio 14-15, pag. 188.3: La seconda pena è fregio grandivissimo e intolerabile in tal guixa ke se uno monte de fogo fisse butado in quello fregio, incontanente el se convertirave in fregissima giaza.

[4] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 44, pag. 59.12: de li mali homini dise Eusebio ke li dannadi per li so peccadi trapassa dal fredo de le neve per li guadi del fogo...

[5] Lucidario ver., XIV, III, pag. 189.8: inferno [[...]] è pleno de grande pene, ché qui sì è ale fiae molto grando caldo e ale fiae tropo grando fredo, ale fiae fame, ale fiae sete...

1.2.4 [In opp. al fuoco, allo stare accanto ad un camino acceso, nell'espressione lavorare a freddo:] locuz. avv. A freddo: in assenza di calore (proveniente da una fonte artificiale). || Att. unica nel corpus. Cfr. fuoco 3.6.

[1] Stat. sen., 1324, Pt. 3, cap. 20, pag. 251.16: Salvo che del mese di ottobre, novembre, dicembre e gennaio si possa lavorare a fuoco dalla campana de' frati che suona a la meza notte innanzi, senza pena e senza bando. et anco sia licito simigliantemente a ciascuno e' detti quattro mesi lavorare di notte a freddo, come li piacerà, non facendo imperciò contra el capitolo de le feste.

1.3 Che è stato o dovrebbe essere caldo (ed è a temperatura ambiente).

[1] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 15, pag. 72.31: Et par ben che 'l fogo de l'amor de Cristo si è morto in tuto, né la çenere è pù calda, né in questo romosuglio de cristianismo chi è anchor in 'sto mondo chomo in fogolar fregio se pò pù trovar a penna carbon chi sia vivo né falupola acexa de l'amor de Cristo.

[2] Pratica del vino, 1342/48 (fior.), pag. 12.4: E poi fa' bolire un buono paiuolo gra[n]de 1/3 barile d'acieto, che sia bene roveto, e metivelo suso, e tura il chuchiume, e voltolala: quando è fredo, e tu ne lo chava.

[3] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.), cap. 20, pag. 32.5: comu è caudu lu dictu implastu, mictilu supra li rini et di supra lu milico et comu sarrà fridu lu dictu implastu, renovanchilu caldu fina in tantu ki chi sani...

- [Con valore neg., detto di una pietanza raffreddatasi].

[4] Patecchio, Frotula, XIII pi.di. (crem.), 28, pag. 586: pur me noia [[...]] carne grassa e freda peveradha...

1.3.1 [Detto di un metallo o di un oggetto metallico, con rif. all'uso di riscaldare un metallo per renderlo lavorabile:] che non è caldo, che non è stato (artificialmente) riscaldato.

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 1: lo ferro bollito in del fuoco senpre si lavora meglio che freddo...

- Fras. Battere a freddo: lavorare un metallo non riscaldato. Fig. Svolgere un lavoro poco efficace o addirittura dannoso.

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 63.6, pag. 260: Fra la 'ncudene e 'l martello sì se fa lo bel vasello: / lo vasello dé' star caldo, che lo corpo venga en saldo. / Si a freddo se battesse, non falla che non rompesse; / si è rotto, perde l' uso e è gettato 'n fra lo scuso.

[3] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 6, pag. 26.21: qui s'acquista la costanzia e la fortezza e la perseveranzia e tutte le virtù, e però siamo savi et esperti di ciò, altrimenti si batte a freddo, ove poco vagliono i colpi che si danno.

1.4 [Detto di un tessuto o di un capo di vestiario:] che disperde facilmente il calore, che non provoca il riscaldamento del corpo che riveste.

[1] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 1, cap. 15, pag. 109.11: Di state si de l'uomo vestire di robe frede, sì come di drappi di lino, che sopra tutti gli altri vestimenti sono più fredi, e di drappi di seta...

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 2, vol. 1, pag. 20.11: La vestitura di l'auru la stati esti troppu gravusa, lu invernu esti troppu frida; quilla di la lana esti bona ad ogni tempu.

1.5 [Per sinestesia, detto della luce lunare:] di colore livido. || Att. solo in Boccaccio.

[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 42, pag. 186.22: La sorella di colui che mena i poderosi cavalli portanti l' etterna luce, la quale, ancora pochi dì sono, vi si mostrò sanza alcuno corno tutta nella figura del celestiale Ganimede, m' ha promesso di porgerti sicuro cammino con la sua fredda luce...

[2] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 3, par. 10, pag. 85.2: E alcuna volta vòlti gli occhi attenti alla cornuta luna, non che alla sua ritondità corresse, ma più acuta l' una notte che l' altra la giudicava, tanto era più il mio disio ardente che tosto le quattro volte si consumassero, che veloce il corso suo. Oh quante volte, ancora che freddissima luce porgesse, la rimirai io a diletto lunga fiata...

2 [Filos.] [Con rif. alla fisica aristotelica:] una delle quattro qualità sensibili primarie della materia (assieme a caldo, umido e secco).

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 19, pag. 29.17: E deppo' la spera de l'aere trovamo quella de l'acqua, e trovamo lo suo corpo freddo e umido, ponderoso, e lo suo corpo trovamo più grosso de quello de l'aire.

[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 4, cap. 1, pag. 110.2: il fuoco e l'aire che sono elementi caldi per natura, [[...]] stanno al disopra dell'acqua e della terra che sono elementi freddi.

[3] Regimen Sanitatis, XIII (napol.), 106, pag. 566: La state calda dicise ch'è secca per natura [[...]]; / li cibi fridi et humidi sun buoni e la friscura...

[4] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 4.15: in uno corpo le fredde cose combatteano co le calde, l'umide co le secche, le molli con le dure, le gravi co le lievi. Come idio ordinò e fece il mondo, e divise gli elementi, e ciascuno allogò nel suo stato.

[5] Marino Ceccoli, XIV pm. (perug.), 15.10, pag. 677: Aspro destin, da le pianete messo / nei fredde segne, par ch'en lei s'annide, / sì dai sinistre è visitata spesso.

[6] Lapidario estense, XIV pm. (trevis./friul.), cap. 65, pag. 166.3: Rebea [[...]] sè naturalmente freda et umida.

[7] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. [5.5], pag. 10.10: Le olive verde è frede e seche.

- Sost.

[8] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 403, pag. 540: contrario è 'l fred al caldo, no se covien nïente.

[9] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 36, pag. 233.6: L'omo era facto di quattro elementi, cioè di caldo et di freddo, di terra et d'acqua, le quali sono cose contrarie.

[10] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 20, 40-45, pag. 496, col. 2.11: li due elementi attivi, cioè, caldo e freddo; lo freddo è constrettivo, ed è maschio; lo caldo è aperitivo e germina, ed è la femina.

[11] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 1, cap. 2, ch., pag. 159.22: Li altri principii corporali sono quattro, secondo che sono iiij le qualitadi che sono principi d'operare e di patire, cioè caldo e freddo, umido e secco.

2.1 [Filos.] [Med.] [Secondo la dottrina fisiologica di tradizione aristotelica, con rif. all'essenza costitutiva di un umore, di un organo, del corpo, o ad un loro stato transitorio (dovuto specif. a cause patologiche):] che presenta la qualità sensibile del freddo (in opp. al caldo, in possibile combinazione con l'umido e il secco).

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 785, pag. 203: la malinconia [[...]] è freda e secca...

[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 1, cap. 7, pag. 224.23: le femmine comunemente sono paurose e di piccolo animo, per la fredda complessione ch'ell'ànno...

[3] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), pag. 165.24: Melanconia [[...]] natural è freda e secha, la quala fi il sangue...

[4] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 6, pag. 168.28: Salvia [[...]] di sua natura è buona alo stomaco freddo e conforta i nerbi...

[5] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), cap. 15, pag. 586.18: Dicu a kista infirmitati, chimora, la quali aveni pir li humuri friddi stati in la testa pir longu tempu oi pir altra caxuni, comu eu dissi di lu vermi volatili, ki incontinenti chi facci kista cura.

[6] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 6, pag. 11.8: el trifolio çoa al stomego fredo e a la ventosità grossa.

- [Rif. specif. ad una tipologia di dolore o di malattia].

[7] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 3, pag. 145.11: E perciò non è buona a usare a coloro che sono di freda natura e che legiermente chagiono in frede malatie...

[8] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 277, pag. 296.21: la mumia fa çoamento al dolore fredo del cavo sença humore, a la emicranea, a li paralitici...

3 Fig. Che non prova o non manifesta propensione, affetto o interesse per qsa o qno.

[1] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 242, pag. 36: L'omo á in si una cosa / Ke nol vol laxar star en possa: / L'anima è l'una e 'l corpo è l'altra / Ke 'l fa speso de freda calda.

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. III, cap. 7: lo savio h(om)o no(n) si smarrisce p(er) agio, ma talvolta àe l'animo suo tiepido, et no(n) l'à u(n)qua dissoluto né freddo...

[3] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 54.117, pag. 323: Zo ven a l'omo dritamente / chi de far ben non fo frevente, / ma zelao, marvaxe e re', / e freido in l'amor de De'.

[4] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 11, pag. 747.9: A queste cose rispuose Drance dicendo che li piaceva la pace: neuna salute è nella battaglia; noi tutti t'addomandiamo pace. Questi era abbondevole in ricchezze e migliore in lingua, ma la mano ritta era fredda in battaglia...

[5] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 5, vol. 1, pag. 126.4: unu lur filyu, qui appi nomu Bellu, non fici altru se non que issu menau la sua juventuti fridda et molli.

[6] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 24, pag. 116.27: Or ghe fosse stachio in scanbio d'un caileto, ché e' ardereve tuto de l'amor de Cristo del qual e' son fregio...

[7] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 77, pag. 286.1: e cosìe Dinadano, ch'era freddo e disamorato, appressandosi alla dama, ch'era bella e onesta e calda d'amore, sì lo prese dello amore suo.

[8] Cicerchia, Passione, 1364 (sen.), ott. 36.8, pag. 318: recar si fece una caldaia piena / d'acqua, e d'un linteo si fu precénto / e ginocchion, con amorosa vena, / si pose in terra con umil talento, / volendo a tutt'i discepol i piedi / lavar, che eran di letizia fredi.

[9] Atrovare del vivo e del morto, a. 1375 (emil.), III, st. 21.7, pag. 167: çamae no andava a la gexia a orare, / i sono frede in l' amore del Criatore...

[10] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 27, pag. 258.10: Mai suoi officiali staievano lienti, freddi; non facevano cosa notabile, salvo lo prode guerrieri Liccardo, lo quale non se infegneva.

[11] Cicerchia, Risurrez., XIV sm. (sen.), cant. 2, ott. 98.1, pag. 429: Non siate a creder le profezie fredi; / udite come parlan chiar' e scorte...

- Locuz. agg. Non freddo: portato all'entusiasmo, appassionato.

[12] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 26, pag. 98.32: Le parole di Lelio, parlante cose pietose, infiammarono i non freddi petti de' romani giovani: essi sospinsero avanti la sostenuta battaglia, uccidendo non picciola quantità della canina gente.

- [In diretta opp. all'essere caldo].

[13] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 1, pag. 7.9: Quanto a Dio dispiaccia lo peccato della tiepidità, mostrasi nell' Apocalisse, là dove parlando Dio all' uomo tiepido, dice: Or fussi tu o freddo, o caldo; ma perciocchè tu se' tiepido, io ti vomiterò della mia bocca.

[14] Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.), 2.6, pag. 20: i gattivi / pusillanimi nieghi sciagurati [[...]] utili no, nè fuor molto nocivi, / caldifreddi, quasi adormentati...

3.1 [In contesto relig., con rif. specif. alla condizione di chi prova o manifesta scarsa carità].

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Laudes de Virgine Maria, 274, pag. 221: Quel cor no pò ess fregio ke drigiament l'inama; / Ki vol alcuna gratia, se torne a quella dama...

[2] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 33.80, vol. 1, pag. 224: Freddi peccatori, el grande fuoco / nello inferno v'è aparechiato, / se questo breve tempo, k'è sì poco, / d'amor lo vostro cor non è scaldato...

[3] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 11, vol. 2, pag. 224.25: questa umilità d' intelletto spesse fiate è fredda, e senza calore di carità...

[4] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 29, pag. 108.2: Fovvi a sapere che quanto più gli trovo imbucati e dilungati da frategli e dalla gente, tanto gli trovo più freddi e dilongati da Cristo...

- [Detto del peccato (specif. dell'invidia)].

[5] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 13, 1-9, pag. 302.23: Nunc te primum liventi oculo perstrinxit: la invidia è fredda, perch' è contraria a la carità, e lo freddo fa l'omo livido; e però finge l'autore che quive sia sì fatto colore.

3.1.1 Sost. [Con rif. agli effetti del peccato (o specif. dell'accidia):] scarsità o mancanza di carità, di amore verso se stessi e il prossimo.

[1] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 17, pag. 143.25: la mente viziosa [[...]] ha in se tenebre d' invidia, e freddo di accidia, sete d' avarizia, vermine di rimorsione della coscienza...

[2] Lucidario ver., XIV, III, pag. 192.4: D. Deo perqué sofreno tante pene? M. [[...]] perçò ch'ili fono fridi i·l fredo dela malitia, e però sì àno tuto fredo.

3.2 [Detto di un tipo d'ira:] privo di impulsività, lucido e controllato.

[1] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 6, par. 22, pag. 209.26: Niuna ira è sì focosa che per passamento di tempo freddissima non divenga.

3.3 Inerte (?).

[1] Lett. pist., 1320-22, 1, pag. 33.15: fui forte contento di quello che per te n'è stato solicitato; tucto che se piue caldamente non ci si fae lo principio, èe tanto freddo che monta guasi cavelle.

4 Fig. [Detto specif. della donna amata:] duro e insensibile, privo di umanità.

[1] Cino da Pistoia (ed. Contini), a. 1336 (tosc.), 28.3, pag. 666: Se conceduto mi fosse da Giove, / i' no[n] potrei vestir quel[l]a figura / che questa bel[l]a don[n]a fred[d]a e dura / mutar facesse de l' usate prove.

[2] Matteo Frescobaldi, Rime, a. 1348 (fior.), D. 25.33, pag. 110: Perché sì fredda e negrigente stai / essendo di bellezza al mondo sola? / Poco pietosa di tua giovanezza, / fuggendo tal dolcezza, / l'enganno cresce e l'età bella vola.

- Sost. femm. Donna di animo o comportamento insensibile, eccessivamente rigido o altero.

[3] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 135.68, pag. 189: L'anima mia, ch'offesa / anchor non era d'amoroso foco, / appressandosi un poco / a quella fredda, ch'io sempre sospiro, / arse tutta...

- Sost. Durezza di cuore o condizione di chi è duro di cuore.

[4] Dante, Rime, a. 1321, 45.23, pag. 163: E mai non si scoperse alcuna petra [[...]] che mi potesse atar da questa petra, / sí ch'ella non mi meni col suo freddo / colà dov'io sarò di morte freddo.

5 [Med.] Sost. Patologia da raffreddamento.

[1] Dante, Rime, a. 1321, 26.9, pag. 84: Di mezzo agosto la [[scil. la malfatata moglie di Bicci]] truovi infreddata [[...]] La tosse, 'l freddo e l'altra mala voglia / no l'addovien per omor' ch'abbia vecchi, / ma per difetto ch'ella sente al nido.

- Locuz. nom. Freddo di testa.

[2] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 59, col. 1.23: Alla ottalmia d'occhi [[...]] e anco per freddo di testa e appostemma di testa...

5.1 [Detto di un corpo cadavere o fortemente debilitato:] che si trova ad una temperatura inferiore a quella fisiologica, troppo bassa per consentire l'espletamento delle funzioni organiche, la vita.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 3, cap. 6, pag. 96.27: quando l'uomo à troppo gran paura, il calore il quale è ne le membra di fuore fugge e vanne a le membra dentro, unde le membra di fuore rimangono fredde; per la quale cagione essendo fredde non possono sostenere le membra, e conviene che tremino...

[2] Novellino, XIII u.v. (fior.), 17b, pag. 165.15: i· Navarra lo ritrovarono, lo corpo tutto freddo, in uno pietreto, presso a tre leghe del mare et a quattro giornate di Baiona: qui ne aviano li diavoli gittata la carogna, e l'anima nello inferno portata.

[3] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 332, pag. 354.16: Egli si lassa cadere sopra 'l corpo tutto disteso, palido e freddo così come s'egli fusse morto, ché di lui non esciva fiato né lena.

[4] Perugia e Corciano, c. 1350 (perug.), cap. 19, pag. 115.27: E quando viene lo terço giorno, lo spirto de Vivante se parte e remane suo corpo de suo calore freddo.

[5] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 4, cap. 4.83, pag. 266: io mi sentio gravar gli occhi e la fronte, / e 'l sangue spaventar per ogni vena, / tremare il cuore, e venni freddo e smorto / come chi giunge a l'ultima sua pena.

- Sost. Condizione di patologico abbassamento della temperatura corporea.

[6] x Referto medico-legale bologn., c. 1350: Eo maestro Mantoano medegà Chaterina [[...]] de la testa e de le amachadure [[...]], de che elo je romaxe uno fredo in lo peto e una doja al core che maesstro Martino de Leo la medegò...

[7] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 8, cap. 25, vol. 2, pag. 166.21: da questa aria [[sottilissima]] venne una influenza, che poco meno che tutti i corpi umani della città, e del contado e distretto di Firenze, e delle circustanti vicinanze, fece infreddare, e durare il freddo avelenato ne' corpi assai più lungamente che ll'usato modo.

5.1.1 Meton. [Detto della morte].

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 4, pag. 236.6: quando la fredda morte partirà l'anima dalli membri, io, fatta ombra, in tutti li luoghi ti sarò presente.

- Sost. Mortale freddo.

[2] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 96.8: lo mortale freddo a poco a poco le piglia il petto, e chiuse le vie che danno la vita, e quelle del fiato.

5.1.2 [Detto di un tipo malsano di sudore (dovuto alla debilitazione fisica o ad una patologia, o come reazione fisiologica ad una forte emozione)].

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 4, cap. 11, pag. 145.13: Ercules s'affrontò con lui [[...]] e già sudava Anteo d'uno sudore più freddo che nieve, per debilezza.

[2] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 3, pag. 51.9: Allura, audendu eu zo, lu fridu suduri mi scursi per tuctu lu corpu et affrictusamenti mi livai da lu lectu...

- Locuz. nom. Sudore freddo.

[3] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 1-10, pag. 41.6: E già del modo avendo diliberato, mi sopravvenne un sudore freddo e una compassione di me stesso, con una paura mescolata di non passare di malvagia vita a piggiore se io questo facessi, che fu di tanta forza che quasi del tutto ruppe e spezzò quel proponimento che io davanti reputava fortissimo.

[4] Gregorio d'Arezzo (?), Fiori di med., 1340/60 (tosc.), pag. 56.3: Veleni de la quarta generatione [[...]] fanno venire sudore freddo, deboleçça, nereçça ne la lingua et in tutto 'l corpo...

[5] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 266, pag. 278.38: Unde chi bevesse de la soa polpa, la ge farave turciom e solutiom pe(r) lo ventre e per vomito, mal de pundi, ansietè d'anemo, difficultè de anellito, sudore fredo, la li fa strangossare e fursi li alcì.

5.1.3 Che è ormai incapace di compiere movimenti, paralizzato. Fig. Bloccato, irrigidito in un comportamento (specif. neg., nel peccato).

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura nigra, 397, pag. 114: Freg eo era i peccai del segolar bedesco, / Perfin k'eo stig al mondo, e imperzò sofresco / Lo zer e lo tremor, e dentro 'l pen acresco... || Marri s.v. fresco, p. 97: «irrigidito, sclerotizzato nei vizii».

[2] Poes. an. urbin., XIII, 25.40, pag. 596: Accusar non me sacço, - tanto so' obtenebrato, / perké 'l mio core è iaço - e ffredo del peccato...

5.1.4 Fig. Debilitato, che mostra sofferenza o appare privo di vita o di vitalità (in opp. a fresco).

[1] Disputatio roxe et viole, XIII (lomb.), 71, pag. 104: mia madre d'inverno uncha no more ni secha, / verda, frescha e rexente sempre perman in questa, / la toa sta d'inverno sbrugada, biota e frega.

5.2 [Con rif. all'età avanzata, periodo della vita in cui il corpo ha o sviluppa meno calore].

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 4, cap. 3, pag. 114.23: i vecchi sono freddi ed ànno difalta del calore naturale, e le loro membra naturalmente fredde, und'essi sono paurosi e di piccolo animo.

[2] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 34, pag. 58.25: ma io, imperciò che la fredda vecchiezza mi toglie l' affanno dell'arme, non posso pigliare questa impresa...

- Sost.

[3] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 67, pag. 156.8: Carissimo mio Lucillo, egli è così: la mia età è già contenta del su' freddo, che appena si riscalda nel mezzo della state. [[...]] I' rendo grazie alla vecchiezza, che m'ha recato a giacere nel mi' letto.

5.3 [Con rif. alla reazione fisiologica ad un'emozione neg.].

[1] Poes. an. urbin., XIII, 5.49, pag. 546: Quand'io vedarraio / portar fillo in bracço, / e lo mio coraio / sirà fredo e iacço; / nessuno vïaio / io, trista, non sacço / ke deg[g]a pillare.

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 5, cap. 14 rubr., pag. 170.13: Cornelia andò a Lesbo, e la notte appresso, svegliatasi, credette trovare Pompeo a lato a sè, e non trovandolo, rimase dolorosa e fredda.

[3] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 37, pag. 66.22: E, come la detta fama pervenne alli orecchi della madre d' Eurialo, subitamente doventata tutta fredda e ghiacciata, le cadde lo lavorío ch' avea tra le mani...

[4] Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.), 11.8, pag. 704: Ond' io ti prego, e questo ti ricordo, / che tu almen facce sì che tu ti scolpe: / ch' io sento l' alma che lascia le polpe / fredde per doglia, ond' io le man mi mordo.

- Meton. [Detto della paura].

[5] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Canace, pag. 104.31: La mia lingua divenne pigra, ritenuta dalla fredda paura.

5.4 [Per indicare specif. la scarsità o l'assenza di desiderio sessuale:] lo stesso che frigido.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 4, cap. 4, pag. 116.30: E perciò che i vecchi ànno il corpo freddo per natura, essi non ànno né i desideri né le volontà della lussuria disordinati, anzi peccano più nel meno che nel più in volere ed in fare ciò.

[2] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 1, pag. 245.3: E se uomo freddo si truova e non possente a fare quell'atto d'amore, non disidera di prendere dilettazioni carnali, perciò che la cagione d'amore manca in lui, la quale sta nella parte di sotto.

- Meton. [Con rif. a Diana (personificazione della castità)].

[3] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 1, pag. 124.21: E certo il loro aspetto, pieno della nostra piacevolezza, molto più s' appresta a' nostri servigi che a cultivare i freddi fuochi di Diana.

[u.r. 27.02.2023; doc. parzialm. aggiorn.]