FRESCHEZZA s.f.

0.1 fleskeça, frescheza, freschezza.

0.2 Da fresco.

0.3 Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.).

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII.

0.7 1 Stato di temperatura moderatamente bassa (e comunque inferiore a quella di un soggetto senziente esplicito o implicito). 2 [Rif. specif. ad un vegetale (o ad una persona assimilata ad un vegetale):] stato di pienezza, vigore e smalto (tipico di ciò che è nuovo, giovane o al massimo del suo rigoglio). 2.1 [Rif. ad una persona:] stato o apparenza di piena salute, floridezza, vigoria.

0.8 Elisa Guadagnini 25.08.2008.

1 Stato di temperatura moderatamente bassa (e comunque inferiore a quella di un soggetto senziente esplicito o implicito).

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 35, pag. 493.1: e in uno letto nuovo gittandosi a posare, gravato e affogato per lo caldo delle prune, e per la freschezza delle mura, che di nuovo erano di calcina imbiancate, [[...]] la vita finio.

[2] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81 (fior.), Sp. 41, pag. 251.10: il polmone [[...]] vèntolalo [[scil. il cuore]] come fosse una ventola da mosche, sì che gli dà freschezza e aria; e quando il polmone avesse difetto che non potesse fare questo oficio, dormendo, l'uomo morebbe subito, però che 'l sangue con la caldezza abonderebbe sì al cuore che afogherebbe l'uomo.

- Specif. Bassa temperatura ambientale (sgradevole per l'essere umano).

[3] Boccaccio, Decameron, c. 1370, I, 4, pag. 45.19: era un monaco giovane, il vigore del quale né la freschezza né i digiuni né le vigilie potevano macerare.

2 [Rif. specif. ad un vegetale (o ad una persona assimilata ad un vegetale):] stato di pienezza, vigore e smalto (tipico di ciò che è nuovo, giovane o al massimo del suo rigoglio).

[1] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 37.23, pag. 547: Fresco giglio, odorosa / più c'ambra o moscato, / tua frescheza non passa / e pur monta in verdura; / sovramaravigliosa / t'ave Dio criato...

[2] Poes. an. urbin., XIII, 21.78, pag. 584: Quest'è la cena a la quale ne invita / lo nostro Signore, kedd è vera vita, / e ddà a li so amanti corona florita, / la qual mai non perde fleskeça et odore.

[3] Poes. music., XIV (tosc., ven.), [FraLan] ball.47.9, pag. 168: No' vegiam l'aria e 'l tempo / che pur chiama allegreza; / in questo vago tempo / ogni cosa ha vagheza. / L' erbe con gran frescheza / e' fiori copron prati / e gli alberi adornati / sono in simil manera.

2.1 [Rif. ad una persona:] stato o apparenza di piena salute, floridezza, vigoria.

[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 68, pag. 336.16: E perché l'uomo non può tenere la freschezza de la carne, che non invecchi, però muta l'uomo vestimenti novelli ogn'anno, se può, per rinnovarsi.

[2] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 43, pag. 76.29: Così vestito e addobbato, fu posto in quella bara, fasciato intorno con molta freschezza, che parea pur uno fiore, che di poco fusse stato colto, lo quale nè è in suo vigore, nè ha in tutto perduta sua bellezza.