VENTIMILA num.

0.1 venti mila, venti milia, ventimiglia, ventimila, ventimilia, vigintimilia, vintimilia. cfr. (2) cento ventimila, centoventimila, centovinte milia, dugento venti mila, venticinque mila, venticinquemila, venticinquemilia, ventiduemila, ventiduemilia, ventiquattromila, ventisei mila, ventiseimila, ventitre mila, ventitremila, venzettemila.

0.2 Da venti e mila.

0.3 Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.).

In testi sett.: Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342.

In testi mediani e merid.: Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.); Anonimo Rom., Cronica, XIV.

0.7 1 Il numero cardinale formato da venti volte mille unità. 1.1 [Con valore indeterminato o iperbolico, per indicare una grande quantità]. 2 [In composizione con altri numerali].

0.8 Giulio Vaccaro 18.03.2008.

1 Il numero cardinale formato da venti volte mille unità.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 11, pag. 228.2: e otto migliaia di cavalieri vi fuoro spezzati, e presi ventimilia, secondochè si dice.

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), [Svet.] L. 7, cap. 34, pag. 245.57: Ma quando Giuba sentì la venuta di Cesare, sì venne presso a Cartagine bene con trenta mila neri, e Daicasso, re di Rames, vi venne in suo servigio con venti mila di Alastes...

[3] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 5, pag. 22.10: Vinti milia perzone pericolaro nella rotta.

1.1 [Con valore indeterminato o iperbolico, per indicare una grande quantità].

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 5, cap. 8, pag. 290.24: Al quale abbiendo Rupilio consolo succeduto, Taurominio e Enna, securi rifugi de' fuggitivi servi, prese, e più che ventimilia ne uccise, secondochè si dice.

[2] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 19, pag. 63.9: trovase in le vetere ystorie del ve[t]ru Testamento ke quello k'era cum Deo e Deo era cum lui vincea, e li cento fugava, caçava et ocidia de dumilia e vintimilia.

[3] Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.), 600, pag. 39: Quilli che·lli crisero, tucti foro guaruti, / per lu baptismo prendere ad Petri so' venuti: / bene foru vintimilia li baptizati, / ché Deo li à convertuti e tornati.

[4] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 27, pag. 253.17: Sostenga qui uno o doi de noi, lassi ire mi. Io li farraio venire dieci milia, vinti milia fiorini e moneta e iente quanta li piace.

[5] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 4, pag. 12.28: Questo m' è stato molto forte a vedere, perché è cosa che non sta ferma, e sempre ve n' entra; ma pure io ho veduto che nel mare sono venticinque milia e novecento ottantadue di milioni di cogna e sette barili e dodici boccali e due bicchieri. - Disse il signore...

[6] Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110, XIV sm. (sett.), 14, pag. 49.2: Onda ben vinti milia omini sença i fanti e le femene in quel die se bateçà.

[7] Bibbia (10), XIV-XV (tosc.), Ap 9, vol. 10, pag. 518.12: E il numero dell' esercito de' cavalli venti milia volte dieci milia.

2 [In composizione con altri numerali].

- Ventimilaquattrocentodiciotto.

[1] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 3, pag. 18.21: La terra del mondo gira ventimilia quatrocento diciotto leghe...

- Ventimilatrecentoquaranta.

[2] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 10, cap. 42, vol. 2, pag. 432.26: In quello die furo morti de' Sanniti ad Aquilonia venti milia trecento quaranta; e presi tre milia ottocento settanta...

- Ventimilacinquecento.

[3] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 20, pag. 255.12: Ottanta elefanti fuoro ivi tra morti e presi; e di quelli di Cartagine vi fuoro morti ventimilia cinquecento.

- Ventimilaottocento.

[4] Bibbia (04), XIV-XV (tosc.), 1 Par 12, vol. 4, pag. 74.9: e de' figliuoli di Efraim ventimilia ottocento, uomini fortissimi e nominati nelle cognazioni loro...

- Centoventimila.

[5] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 13, pag. 62.26: in la qual [[citae]] era ben pù de centovinte milia fantin e fantinne...

[6] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 706, pag. 268.34: rimase signore in Pisa messer Piero Gambacorti, e Lucca rimase al patriarca d'Aquilea e a uno cardinale, ciò fu messer [...] lo quale poi ultimamente la lasciò libera per centoventimila fiorini che n'ebbe.

- Duecentoventimila.

[7] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), [Svet.] L. 7, cap. 52, pag. 281.19: Unde l'uomo trovò ne la piazza, appresso lo stormo, dardi e saette dugento venti mila.

[u.r. 20.04.2010]