FAVERE v.

0.1 favente, faver.

0.2 Lat. favere.

0.3 Boccaccio, Ameto, 1341-42: 1.

0.4 In testi tosc.: Boccaccio, Ameto, 1341-42.

In testi sett.: Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 [Con rif. agli dèi:] essere favorevole, propizio.

0.8 Paola Picecchi 23.10.2008.

1 [Con rif. agli dèi:] essere favorevole, propizio.

[1] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 38, pag. 810.30: La dolorosa mente temperò le lagrime, e con migliore speranza tanto rimirai l'onde che i promessi legni venuti mi tolsero da' salvatichi luoghi e trasportarono a' detti campi, ne' quali, favente Marte, ciò che promise ottenne il troiano duca, e io.

[2] Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.), 367, pag. 39: che tute queste i è venù in parte / e fin a i Allamani le deffesse / per senno, per bataie, per bonn'arte, / per gratia de De' omnipotente / chi li face faver stella de Marte.