FORARE v.

0.1 fora, forà , fóra, foràa, forada, forade, foradho, forado, forali, foralo, foran, fóran, forando, forandogli, forandola, forandoli, forandolo, forandosi, forano, forao, forar, forarà , forare, forarla, forarlo, foraro, foraron, forarono, forase, forasi, forasse, forassero, forassi, forat', forata, forate, forati, foratili, forato, forava, foravano, forè, foreno, forer, forerà , forerae, forera'gli, forerai, foreralla, foreralli, foreranno, forese, fori, foriamo, forino, forisi, foro, forò, foroe, foròe, forollo, fororogli, fororono, forrarli, fuorà .

0.2 DELI 2 s.v. forare (lat. forare).

0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 2.

0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Simintendi, a. 1333 (prat.).

In testi sett.: Rainaldo e Lesengr. di Udine, XIII (ven.); Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Lio Mazor (ed. Elsheikh), 1312-14 (venez.); Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

In testi mediani e merid.: Mascalcia L. Rusiovolg., XIV ex. (sab.).

0.7 1 Attraversare una superficie o un volume da parte a parte (esercitando una forza o mediante un'azione violenta). 1.1 [Come operazione che rovina la merce:] praticare disordinatamente più fori. 1.2 Fig. [Detto specif. di un'azione bellica che riesce a rompere, ad attraversare la schiera nemica:] attraversare da parte a parte uno spazio definito. 1.3 [Med.] Perforare (un'infiammazione a carattere purulento). 1.4 Pron. [Detto di un vegetale, come effetto dell'invecchiamento:] aprirsi in superficie, fessurarsi. 1.5 [Specif.:] rendere internamente cavo (un oggetto cilindrico). 2 [Detto spec. di un'arma a punta:] ferire trapassando.

0.8 Elisa Guadagnini 01.10.2008.

1 Attraversare una superficie o un volume da parte a parte (esercitando una forza o mediante un'azione violenta).

[1] Lib. Antichr., XIII t.q. (ven.eug.>umbr.-march.), 209, pag. 111: Anançe ke sia la çunta de 'sto folco, / sì caçerà una stella de cellu in meço llu mundu, / sì forarà infin' a lu profundu, / tuta la terra tremarà d' entorno...

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 3, cap. 15, pag. 127.2: Elli aveva già forata la nava romana col becco de la galea a l'urtare...

[3] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), pag. 171.25: Rinoceron [[...]] ha un corn grandixem in meza la front long per IIII braza, e fort e sì agud, che zo ch'el fer, el fora...

[4] Lio Mazor (ed. Elsheikh), 1312-14 (venez.), 15, pag. 40.13: lo dito Alb(er)taço aveva d(e) una cana, (e) de'-me II fiade en lo peito: (e) così avev'e' lo me' cortel da ferir en man trato, che forava in uno legno, (e) così levai-e' lo cortel (e) disi-li ch'el vorave de 1 co(r)tel en la gola».

[5] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 20, 79-84, pag. 410, col. 2.20: quisti de Cicilia mandono un palumbaro sotto la galera dove era lo ditto Çotto, lo quale la foròe in più parte del fundo...

[6] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 34, pag. 179.20: Ora, se mettessi uno acho per lo meçço del tuorlo, tanto che forassi el votho del tuorlo, cioè che passassi el meçço, sarebbe sopra 'l meçço...

[7] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 50, pag. 432.37: per continua caduta la molle acqua rompe e fora le dure pietre...

[8] Lapidario estense, XIV pm. (trevis./friul.), Prologo, pag. 139.6: El diamante fora tute le priete.

[9] Ricette di cucina, XIV m. (fior.), 7, pag. 8.21: e dà fuoco a questa torta di sotto e di sopra. E quando àe avuto uno caldo, scuoprila, e fora la crosta, e spesso, con uno coltello, sì che non si vegiano i fori, e gittavi suso quel lardo...

- [Prov.].

[10] Paolo da Certaldo, XIV sm. (tosc.), cap. 362, pag. 230.7: tanto cade la gocciola de l'acqua in su la pietra, che l'acqua la fora.

- Fig. [Detto dello sguardo].

[11] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 31.37, vol. 1, pag. 529: Come quando la nebbia si dissipa, / lo sguardo a poco a poco raffigura / ciò che cela 'l vapor che l'aere stipa, / così forando l'aura grossa e scura, / più e più appressando ver' la sponda, / fuggiemi errore e cresciemi paura...

1.1 [Come operazione che rovina la merce:] praticare disordinatamente più fori.

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 4, cap. 29, vol. 2, pag. 165.23: Anco, statuimo et ordiniamo che le some de' mercatanti forestieri non si sciolgano, nè s'uoprano, nè si forino, nè s'offendano in alcuna cosa, massimamente per li officiali de la cabella del comune di Siena.

[2] Stat. sen., 1329, cap. 27, pag. 300.6: Anco statuimo e ordiniamo, che e' conciatori de le cuoia grosse di Coiari siano tenuti e debbiano guardare e salvare tucte le cuoia e tucte le cose dell' Arte nostra, ed esse non cambiare nè cambiare fare, nè forare nè furare fare alcuna cosa de la decta Arte.

- [Con rif. all'azione rovinosa di det. insetti].

[3] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 379.13: Cuoia di bue e di bufolo crude [[...]] voglionsi scuotere spesso acciò che non faccino nè tignuole nè vermini, però che le tigniuole e i vermini le forano...

1.1.1 Fig. Guastare, rovinare.

[1] F Cavalca, Vite SS. Padri, a. 1342 (pis.): Questo monasterio [[...]] era forato dal pessimo vizio dell'avarizia. || Cavalca, Vite (Manni), vol. IV, p. 97.

1.2 Fig. [Detto specif. di un'azione bellica che riesce a rompere, ad attraversare la schiera nemica:] attraversare da parte a parte uno spazio definito.

[1] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 9, cap. 43, vol. 2, pag. 356.14: Egli s'affrontò con sì grande forza, che forò la schiera de' nemici...

- Sost.

[2] F Cassiano volg., XIV (tosc.): Disiderando di combattere colli demoni per aperta e manifesta battaglia, non temerono il forare li spaziosi luoghi dell'eremo. || Bini, Cassiano, p.229.

1.3 [Med.] Perforare (un'infiammazione a carattere purulento).

[1] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 67, pag. 182.10: quelle floncelle se foreno con ferro subtile et caçese como lo lampast(r)o c'unu uncinu et c'unu cultellu b(e)n acuto tucta la sumitate delle floncelle se talge ad modu de una lectera.

1.4 Pron. [Detto di un vegetale, come effetto dell'invecchiamento:] aprirsi in superficie, fessurarsi.

[1] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 184, pag. 189.15: E quando questa raìxe over [q(ue)sto yreos d(e)ve(n)ta(n)] veyo, el se coru(m)pe e forase e ha meiore odore.

1.5 [Specif.:] rendere internamente cavo (un oggetto cilindrico).

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 5, cap. 7, pag. 125.17: se trova e·ll'animale forate le vene da la virtude per fare la sua operazione...

2 [Detto spec. di un'arma a punta:] ferire trapassando.

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 443, pag. 615: de grand forcon de ferro speso firà tocadho, / cento fïadhe al dì per lo corpo foradho.

[2] Rainaldo e Lesengr. di Udine, XIII (ven.), 546, pag. 175, col. 1: Mare, intendìme, / da che meo frer vol lo piliçon, / sego no voio far tençon; / ma in tanti logi lo scuarcerò / e sì l'ai romper e forer, / che non purà nui' bein aveir.

[3] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), canz. 10.150, pag. 110: Poi di me' colpo tal punto non fóra; / di me, tapino, che essere-, fòr, -à? / Iscampo no! || Minetti, p. 113: «Dal momento che [[la Povertà]] non ha mai trafitto nessuno d'un colpo analogo a quello che m'ha vibrato; da me, tapino, che mai scaturirà? Non certo scampo!».

[4] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 230.11: Vegni, che io te mostrarò la lanza, chola qual fo forado Yesu Cristo...

[5] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), App. 2, pag. 182.3: le sue mani funno forate e confitte con quelli crudeli chiovi...

[6] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 5, vol. 1, pag. 204.5: Ma Perseo forò con l'asta di Mercurio lui pauroso e distendente indarno le disarmate braccia.

[7] Atrovare del vivo e del morto, a. 1375 (emil.), III, st. 9.5, pag. 164: Quando l' anema vene portada, / el g' è averto uno portello; / questo reçeve per la ben intrada: / e' se ge taia le mamele dal peto, / de prexente vene tuta forata / de gran lançe che li dano nel peto...

- Pron. Trapassarsi (con un'arma da punta).

[8] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 6, cap. 15, pag. 396.4: Cato se medesimo appo Utica s' uccise; e Giuba diede la spada ad uno, che datogli il prezzo, l' uccise. E Petreio di quella medesima spada si forò.

- Sost.

[9] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 13, pag. 314.10: in quello petto di Cristo, lo quale [fu] forato dalla lancia di Longino, dopo il detto forare e prima satisfece tanto a Dio in persona di tutta l'umana generazione [[...]], che vinse il peso di tutta la colpa umana, fosse da Dio infuso quantunque sapienzia è licito d'avere all'umana natura.

- Fig.

[10] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. V, pt. 16, cap. 2, pag. 186.7: Primo, per la malizia del tradente: è nel mondo più abominevole nequizia che sotto spezie d'amore occidere e sotto spetie di maggiore virtute forare mortalmente il core?

[11] Bibbia (05), XIV-XV (tosc.), Gb 30, vol. 5, pag. 98.6: Nella notte la bocca mia è forata colli dolori; e coloro che mangiano me, non dormono. || Cfr. Gb 30.17: «Nocte os meum perforatur doloribus».