0.1 forà , foràa, forada, forade, foradho, forado, forat', forata, forate, forati, forato, forè, forò, fuorà .
0.2 V. forare.
0.3 Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.): 1.
0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Stat. sen., 1298; Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.); Zucchero, Santà , 1310 (fior.); Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.).
In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.).
In testi mediani e merid.: Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Doc. perug., 1322-38.
0.7 1 [Detto di un oggetto o di un materiale:] che presenta una o più aperture (gen. dal contorno regolare) che mettono in comunicazione con l'esterno. 1.1 [Detto specif. di un tessuto o del pellame, come caratteristica neg.]. 1.2 [In contesto fig., per caratterizzare soggetti facilmente permeabili (da parte di modelli o comportamenti neg.) o che tendono alla dispersione (di sensazioni o sentimenti pos.)]. 1.3 [Rif. ai lineamenti del volto:] che presenta un piccolo spazio cavo dal contorno tondeggiante, dotato di una fossetta. 1.4 [Detto di un vegetale:] che presenta fessure dovute all'invecchiamento. 1.5 [Detto specif. di oggetti cilindrici:] internamente cavo. 2 Ferito da un'arma da punta. 2.1 Fig. Colpito da un'emozione o un sentimento neg., addolorato.
0.8 Elisa Guadagnini 01.10.2008.
1 [Detto di un oggetto o di un materiale:] che presenta una o più aperture (gen. dal contorno regolare) che mettono in comunicazione con l'esterno.
[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 5, cap. 7, pag. 125.17: e l'acqua [[...]] trova la terra spongiosa per la virtude del cielo e forata [[...]]; entra entro per essa.
[2] Stat. sen., 1298, dist. 1, cap. 83, pag. 190.11: statuimo et ordinamo, ch'el Comune de la decta Arte debbia avere una cassetta forata, ne la bottiga de la decta Arte...
[3] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 1, cap. 17, pag. 113.27: E ancora, perciò che a coloro che chaminano conviene ussare malvagie aque, sì lloro insengnieremo [[...]] rischiarare in cotale maniera ancora, a chi fare lo potesse: tolli due vassi, che l'uno sia forato minuto, e mettivi un poco di lana, ond'elli possa colare nel'altro.
[4] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 15, pag. 642.30: Sanza questa virtù [[scil. umiltà]] fare il bene è come mettere acqua in vasello forato.
[5] Doc. perug., 1322-38, pag. 124.20: De(m)mo, a dì v de nove(n)bre, p(er) un' asse forata p(er) lo necesario, s. iij d. iiij.
[6] Gl Chiose falso Boccaccio, Inf., 1375 (fior.), c. 19, pag. 155.3: nel fondo di questa lor bolgia è tutto pieno di buchi, cioè tutto forato...
- [Detto dell'ago della bilancia].
[7] Stat. pis., 1321, cap. 81, pag. 266.20: Et iuro che, per salute d' ogni persona vendente et comperante zaffarano, u seta, infra la cità di Pisa, [[...]] comperò, o comprare farò, de le intrate de la corte u del mio proprio, due paia di bilancie, le quale siano forate in dell' ago, con due buoni diricti et leali marchi...
- [Detto di un dente:] cariato.
[8] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 235, pag. 249.20: E quando la [[scil. la assa]] fi metùa in lo dente forò, la el rompe.
[9] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 5, cap. 14, vol. 2, pag. 154.6: E se la radice del moro pesta [[...]] pongasi sopra i denti forati e putridi, diverràgli.
- [Detto specif. di una pietra preziosa:] attraversato da un foro. Locuz. agg. Non forato.
[10] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 138.19: A once di marchi vi si vende perle forate e perle non forate.
[11] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 37, col. 2.8: R(ecipe) erbe albedastrar, [[...]] gherofani, mastice, margherite non forate an. d. I, e terça serpente arso...
[12] Doc. tosc., a. 1362-65, pag. 252.30: I rubino forato, chattivo, fior. III.
1.1 [Detto specif. di un tessuto o del pellame, come caratteristica neg.].
[1] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 379.13: quando il cuoio è forato, sì ne vale assai di peggio...
- [Rif. ad un cibo guastato dagli insetti].
[2] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 5, cap. 18, vol. 2, pag. 160.25: tutte le [[noci]] forate e verminose si scelgano, e dall'altre si separino...
1.2 [In contesto fig., per caratterizzare soggetti facilmente permeabili (da parte di modelli o comportamenti neg.) o che tendono alla dispersione (di sensazioni o sentimenti pos.)].
[1] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 2, pag. 18.20: così è della persona vostra et dell'anima come della nave [[...]] Et però dovete l'anima chiusa di sotto, acciò che non v'entri troppa mala acqua. Unde li mondani tutti son pieni del malo amore del mondo et forati come grattacascio, et però affogano.
[2] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 99, pag. 321.16: Tegnanci contenti delle cose, che noi abbiamo già ricevute, se noi non le riceviamo con animo forato, sanza ritenere alcuna cosa di quel, ch'egli ricevea.
1.2.1 [Detto specif. delle mani, per indicare larghezza e generosità nel donare, o prodigalità].
[1] Pieraccio Tedaldi, XIV pm. (fior.), 15.10, pag. 731: Sì ch'io son fermo di trasnaturare / e di più non aver la man forata, / e quel che m' è rimaso ben guardare, / e spender sempre secondo l' intrata...
- [Delle mani di Cristo, con interpretazione fig. della ferite fisiche].
[2] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 14.57, pag. 175: Le sue mani dilicate, / co' chiovi son conficcate: / crediamo che l'à forate / perch'è largo donatore.
[3] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 5, pag. 22.22: Per lo foro e per l' apertura del lato ci mostra Cristo la sua lata e grande carità. Ebbe ancora le mani forate in segno di larghezza...
1.3 [Rif. ai lineamenti del volto:] che presenta un piccolo spazio cavo dal contorno tondeggiante, dotato di una fossetta.
[1] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 450.3: lo mento alquanto forato nel mezzo ad modo di forma di cera si chiudeva; quando la pelle sotto la valle del mento alquanto s' adoppiava, pareva che gittasse isplendore di cristallo.
1.4 [Detto di un vegetale:] che presenta fessure dovute all'invecchiamento. || Cfr. forare 1.4.
[1] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 201, pag. 212.26: reubarbaro è raìxe negra [[...]] E la meiore è quella che no è foràa e che, quando la se mastega, ha collore citrino e sè amara.
1.5 [Detto specif. di oggetti cilindrici:] internamente cavo.
[1] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 7, cap. 3, pag. 489.16: andato a l' isola di Delfo con li figliuoli di Tarquinio, li quali lo padre mandava con doni e sacrificii ad adorare Apollo Pizio, sì portò in uno bastone forato inchiuso auro ad Apollo per cagione di dono.
[2] Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110, XIV sm. (sett.), 18, pag. 75.36: Questo cristiano avea fatto un bastone forato dentro et aveage metù dentro tanto oro masenado, como el devea rendere al Çudeo e più.
[1] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 28, 7-21, pag. 662, col. 1.58: se tutta questa gente cussí tagliada in le sovra ditte bataie V, fosse in uno logo, e zascuno le soe ferite mostrasse, chi forat'i membri e chi muci, serave niente a comparazione de quelle ch'el vide in la nona bolza.
[2] Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110, XIV sm. (sett.), 20, pag. 104.23: guardava cum molto dolore quigi pedi sì feriti e forati e sanguenenti, et era comprexa de tanti dolori in lo so core che quasi strangossava de grameça...
2.1 Fig. Colpito da un'emozione o un sentimento neg., addolorato.
[1] F Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 93.56: Ioanne, esto mia mate: tollela en caritate, / agine pietate, ca lo cor sì ha forato. || Ageno, Jacopone, p. 401; l'ed. presente nel corpus legge: «furato»: cfr. furato.