FORATO (2) s.m.

0.1 forati, forato.

0.2 DEI s.v. forato (lat. tardo foratum).

0.3 Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.): 1.

0.4 Att. nel corpus solo in Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Spazio vuoto entro un materiale solido, dotato di una o più aperture che mettono in comunicazione con l'esterno. 1.1 [Specif.:] condotto corporeo (in partic. quello uretrale).

0.8 Elisa Guadagnini 01.10.2008.

1 Spazio vuoto entro un materiale solido, dotato di una o più aperture che mettono in comunicazione con l'esterno.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 5, cap. 7, pag. 125.19: E l'acqua che passa entro per li forati de la terra, quando vene a salire al monte de sé non pò; ma lo grande peso de l'acqua amolata, la quale è più alta de la terra e del monte, preme e caccia l'una acqua l'altra entro per li forati e per forza la fa andare a sommo lo monte...

[2] F Mascalcia Mosè da Palermo volg., XIV (tosc.): Se lui [[scil. il cavallo]] è magro, fora la spalla, in luogo ove è lo nervo, e mette lo oglio per lo forato... || Delprato-Barbieri, Mascalcia, p. 228.

1.1 [Specif.:] condotto corporeo (in partic. quello uretrale).

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 4, cap. 4, pag. 167.23: noi trovamo quasi una via circulare a li animali [[...]] la quale devide e determina l'animale per mezzo [[...]]. E questa via passa e sega entra ambedoi li testiculi, sì che pone lo ritto da l'uno lato e lo manco da l'altro, e vene per lo mezzo del forato de la verga...