FURTO (1) s.m.

0.1 forti, fruto, furiti, furito, furt, furta, furte, furti, furto, furtu.

0.2 DELI 2 s.v. furto (lat. furtum).

0.3 Doc. montier., 1219: 2.

0.4 In testi tosc.: Doc. montier., 1219; Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Stat. sen., 1280-97; Doc. volt., 1326; Simintendi, a. 1333 (prat.); Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.); Ingiurie lucch., 1330-84, [1339].

In testi sett.: Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.); Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.); Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; a Stat. ver., 1371; Doc. padov., c. 1375; Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.); Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.).

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Stat. perug., 1342; Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.); Destr. de Troya, XIV (napol.); Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Doc. palerm., 1380.

0.5 Nota il plur. neutro furta in Poes. an. urbin., XIII.

Locuz. e fras. a furto 1.4; di furto 1.4, 3.1; fare furti 1.1; fare furto 1.1, 1.5.1; furto della battaglia 4; furto di mente 1.3.1; per furto 1.4, 3.1.

0.7 1 Azione o gesto del sottrarre illegalmente o illecitamente qsa al legittimo proprietario (mediante un'azione rapida e per lo più non immediatamente percepita, condotta con astuzia o con destrezza più che con la violenza). 1.1 Locuz. verb. Fare furti, furto: rubare. 1.2 [Rif. a persone:] rapimento. 1.3 Fig. [Con rif. ad oggetti non materiali]. 1.4 Locuz. avv. A, di, per furto: mediante un'azione rapida e a sorpresa (gen. improntata all'inganno, alla frode o alla dissimulazione). 1.5 Estens. Azione o stato di cose teso ad ottenere illecitamente beni (specif. denaro) da una o più vittime. 2 Oggetto sottratto al legittimo proprietario mediante un'azione di scippo o di rapina. 2.1 Fig. Ciò che è sottratto (alla vista). 3 [Rif. specif. alla relazione amorosa di tipo clandestino o adulterino (gen. per trad. del lat. furtum):] azione o comportamento improntato all'inganno, al raggiro (teso a escludere deliberatamente una dimensione, un riconoscimento o una manifestazione pubblica, sociale o condivisa con terzi). 3.1 [Rif. alla relazione amorosa di tipo clandestino o adulterino:] locuz. avv. Per furto: in modo da escludere deliberatamente una dimensione, un riconoscimento o una manifestazione pubblica, sociale o condivisa con terzi. 4 [Specif., per trad. del lat. furtum belli:] locuz. nom. Furto della battaglia: agguato.

0.8 Elisa Guadagnini 16.10.2008.

1 Azione o gesto del sottrarre illegalmente o illecitamente qsa al legittimo proprietario (mediante un'azione rapida e per lo più non immediatamente percepita, condotta con astuzia o con destrezza più che con la violenza).

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 84.20: Et nota che sacrilegio è molto peggiore che furto, perciò che colui commette sacrilegio che fura cosa sacrata di luogo sacrato.

[2] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 297, pag. 38: la gola [[...]] tuto vol per si et anche del'altro asae; / Per le' no roman a fare ni furto ni rapina, / Ad oniunca pasto le' 'n vol esser servia.

[3] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 2, cap. 13, pag. 255.22: quellino che non sanno rèndare ragione dond'ellino vivono, mostrano segno ch'ellino vivano di furto...

[4] Gl Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 29, pag. 53.4: Furto è uno ascoso pigliamento de l'altrui cose contra volontà del segnore.

[5] Stat. sen., 1280-97, par. 49, pag. 16.17: Item, statuimo che qualunque furarà alcuna cosa [[...]], se sarà di dì, sia punito in X soldi di denari; e se sarà di nocte, in XX soldi di denari; e mendi el danno o vero furto, si richiamo ne sarà facto.

[6] Stat. pis., 1302, cap. 1, pag. 959.14: Et che nullo furto faroe, o vero far faroe, d'alcuno coiame a la mia arte pertegnente...

[7] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 14.455, pag. 168: Ancor è furto e falimento / tardar e toje pagamento / a alcun omo o merzenar, / a chi for' manca lo disnar.

[8] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 8, pag. 8.6: non è oltro li regni o le citade se no logi o' che se fa de grandi laronici e furti.

[9] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 87, pag. 249.4: Noi abbiamo del tutto mostrato, che molti sono, che non hanno vergogna del furto, e del ladroneccio, e molti, che si vantano dell'avolterio, conciossiacosache' piccoli ladronecci son puniti, e' grandi sono onorati com'una gran vittoria.

[10] Doc. volt., 1326, 10, pag. 26.12: Ancho, che egli avea comessi più furti e facte più cose schoncie e pechati scelerati in diversi tempi e in diversi luoghi nel vescovado di Volterre.

[11] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 10, pag. 626.19: Il sesto di non fare veruna fornicazione. Il settimo di non fare veruno furto. L'ottavo di non dire veruno falso testimonio contro al prossimo.

[12] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 2, vol. 2, pag. 155.2: Multi paroli eciandeu foru ditti di quillu judiciu in lu quali un homu fu dannatu di furtu, però ca issu, avendu pilyatu unu cavallu a lugheri fin ad Arizzu, issu lu menau plù in là fin ad una crista di muntagna.

[13] Ingiurie lucch., 1330-84, 49 [1339], pag. 28.7: - Soço furo, ladro sanguenente che fosti (con)de(n)nato p(er) furto (e) ancho no· ài pagata la co(n)denagione.

[14] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 23, pag. 112.30: el fo satisfachio conpiamente lo furto che fèn Adan e Eva quando hi robòn quel arbor de sciencia de ben e de mal, e mò per contracambio Cristo ha restituio per lo fruito lo beneechio fruito...

[15] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 106, par. 1, vol. 2, pag. 157.4: e enn essa medesma sententia, s'ademandato sirà l'uno e l'altro enn essa medesma acusa overo no, en tucte glie dicte case en glie quaglie se deie fare la restitutione de la cosa per furto sotracta overo de la stima d'essa.

[16] Stat. prat., 1347, cap. 18, pag. 20.17: se alcuno rectore overo camarlingo di questa arte commectesse o facesse alcuno furto, overo facesse fare, [[...]] debbino torre per pena soldi quaranta di denari, per ciascuna volta.

[17] Stat. lucch., XIV pm., pag. 81.49: ma se [[lo frate]] dirà che non avesse racomandato nella villa nessuna cosa, et poi la pecunia overo li panni suoi saranno trovati nella villa, sia condampanto per iudicio di furto...

[18] Stat. sen., 1308-67, cap. 54 rubr., pag. 189.16: Che i rettori sieno tenuti di raunare el Consiglio quando alcuno furto di lana o d' altra cosa fusse facto.

[19] a Stat. ver., 1371, pag. 335.8: se alguno (com)prarà [[...]] lana [[...]] da alguna p(er)sona sospeta de engano o fu(r)to de quella lana [[...]], fia punì e (con)depnà ala comunità dela Casa di me(r)chanti de Verona en dexo lbr. de ver. piçoli p(er) zascauna fià...

[20] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), Prologo, cap. 8, vol. 1, pag. 28.25: Et plui, omni homu senza virgogna poti diri 'homicidiu', 'furtu', 'tradimentu', 'periuriu', et nullu homu senza virgogna poti diri lu propriu nomu di lu so generari.

[21] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 19, pag. 186.9: Et in quillo scalvaccare illo le tolze fortivamente uno de li duy guanti li quali Breseyda portava in mano, e ben che ella se llo avesse sentuto, puro cha se llo 'nfenze de vedere e consentiole lo furto, e nullo altro se nde potte adare.

- Furto manifesto, non manifesto.

[22] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 25, proemio, pag. 423.23: furtomanifesto è quello, collo quale il ladro è ingiunto prima, che lo conduca là dove avea pensato di portarlo; non manifesto è quello, che il ladro conduce al luogo della sua intenzione: e però secondo ragione civile altrimenti è punito dell'uno, e altrimenti è punito dell'altro.

- Comprendere, trovare in furto: cogliere (un ladro) in flagranza di reato.

[23] Stat. pis., 1302 (2), cap. 2, pag. 979.15: Et chiunqua in furto fusse trovato, perda et paghi livre X di denari a uopo del Comune di Pisa...

[24] Cinquanta miracoli, XIV pm. (ven.), pt. 2, 19, pag. 41.10: Un dì elo fo conpreso in furto e sença alguna mesericordia ello fo enpicado per la gola.

- [Prov.]

[25] Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.), 139, pag. 301: Furto fa ladrone / andar dopo 'l bastone.

1.1 Locuz. verb. Fare furti, furto: rubare.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio musce cum formica, 65, pag. 89: Tu ve' invorand la blava e port in toa mason, / Tu fe' tesor e caneva dr'altrú possessïon. / Per quel ke tu fe' furti, perzò fi' 't malvoiudha, / Tu fe' grand dagn de blava, tu misra malastrudha.

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 37: la volontà di Dio [[...]] vietativa è quando Elli vieta alcuna cosa, sì come qua(n)do dice: no(n) farai avolterio né furto...

[3] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 274, vol. 2, pag. 349.25: Et chiunque farà furto ad alcuno, el quale vallia da V soldi di denari in su, sia punito et condannato al comune di Siena in L libre di denari et nel doppio del furto...

[4] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 93.22: Lo quinto sì è: Non fare omiçidio. Lo sesto sì è: non fare furto. Lo setimo sì è: Non far avollterio.

[5] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 14, pag. 92.16: Ysaac sì disse ad chilli: 'Guardative che vuy iammay non faczati furtu nè rapina; ma quando vi fa bisogno delle cose dell'orto, veniti bellamente, et intrati per la porta e demandati delle cose, et averitinde, e non ve mecteti ad rapire'.

[6] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 11, par. 1, vol. 1, pag. 44.17: Noie notarie de la podestade e del capetanio del comuno e del popolo de Peroscia giuramo [[...]] né furto fare de le cose del comuno, né al facente consentire.

[7] Doc. palerm., 1380, 6, pag. 245.16: a cui prisumissi fari furti, predi oy rapini, oy offendiri ad alcuna pirsuna contra la forma di kista biniditta pachi, sirrà punuta senza misiricordia.

[8] Gl Diatessaron veneto, XIV (tosc.-ven.), cap. 128, pag. 109.8: El quarto comandamento si è questo: - No far furto -, zoè à dire: no tore le cose altrue senza voluntade de colui le quale el'è.

[9] Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.), 2, pag. 219.25: Lo septimo comandamento. Lo septimo sì è che tu no digi far furto.

[10] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 140.24: Non commettere peccato carnale, cioè non adulterare. Non fare furtu. Non fare falso testimonio.

1.2 [Rif. a persone:] rapimento.

[1] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 457.19: Pensate voi che 'l furto di Paris possa trapassare sanza grave pena e acerba vendetta, per la quale a voi sarà finale morte ventura? O infelice Elena, anzi crudele leena, quanti dolori ci apporti!

[2] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 7, pag. 107.1: Crediti fuorzi che lo furto de Paris poza andare impunito, senza aspra vendecta, per la quale deverrite vedere la finale destructione vostra e de li vuostri? O sfortunata Helena, che te dippere clamare crodele lionessa, che si' venuta in Troya, male per nuy, et ayne portati doluri!

1.3 Fig. [Con rif. ad oggetti non materiali].

[1] Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.), 15 (58), pag. 241.14: E quello che i(n) li ladexe è da da(m)pnare, i(n) loro [[scil. li clerici]] è mo(r)tale, (e) spetiale m(en)te i(n) le cose spiritale là o se (com)mette sacrilegio, furto (e) rapina...

1.3.1 Fras. Furto di mente: ciò che distoglie o sottrae (la mente) da una det. occupazione; l'effetto di questo avvenimento.

[1] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 4, pag. 665.21: E pogniamo che l'anima, orando, riceva molte assalimenta e distrazioni e male immaginazioni e sozzi pensieri e brutti ricordamenti e furtidi mente, che molte volte non saprà ove si sia; impertanto non lasci l'orare...

[2] F Detti del beato Egidio, XIV (tosc.), cap. 11: quando noi parliamo delle cose del secolo, in quella [[orazione]] non patiamo alcuna tentazione né furtodi mente... || Davico Bonino, Fioretti, p. 258.

1.3.2 [Nella poesia lirica, rif. all'azione o agli effetti dello sguardo della donna amata].

[1] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 187.9, pag. 125: e l'anema, che s'avede del furto / che fanno gl'ogli töy sot' al velo, / conosse ben che 'l viver me fie curto...

[2] Poes. music., XIV (tosc., ven.), Appendice, Exc. 1.5, pag. 362: Zentil furto mi prese / che da i bei iochi scese.

1.4 Locuz. avv. A, di, per furto: mediante un'azione rapida e a sorpresa (gen. improntata all'inganno, alla frode o alla dissimulazione).

[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 19, pag. 124.13: l' arte della battaglia non meno aiuta il savio nelle battaglie palesi, che in queste cotali battaglie che si fanno nascosamente, e per furto.

[2] Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.), 17, pag. 270.10: Car noi no devem far trop grant demora d'ander a vita eterna, mas nos devem coiter al plus que nos poem cum bone ovre; car noi no savem neque diem neque horam. Car aquela hora ven munt subitament e a furt, cum fai lo lare, e si enporta l'arma qui dorm e·l corp.

[3] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 4, cap. 13 rubr., pag. 148.2: Come il re Giuba mosse di furto con tutta la sua oste contro a Curio...

[4] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 104, pag. 341.33: L'altre cose ci son tolte, ma noi siamo sottratti a noi medesimi di furto.

[5] Storia distr. Troia (ed. Gorra), XIV pm. (tosc.), cap. 15 rubr., pag. 474.1: Come Gianson si parte di furto con Medea e lasciala in su una isola grossa in due fanciulli...

1.5 Estens. Azione o stato di cose teso ad ottenere illecitamente beni (specif. denaro) da una o più vittime.

[1] Poes. an. urbin., XIII, 33.20, pag. 611: Soliano gire per la via scecura / satisfacendo furta et usura: / ora simo tornati a la paura, / ke ò l'alme dell'omini dannati.

[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 7, pag. 111.16: I mercatanti, e li artefici in vendere più caro, che possono, in mentire dello valere della cosa; o vizio in furti, i quali sono in difettivi pesi, numero, e misura, quando vendono, e in soperchj quando comperano.

1.5.1 Locuz. verb. Fare furto: frodare.

[1] Stat. fior., XIV pm., pag. 27.2: Di non fare furto nella moneta. Statuto et ordinato è che se alcuno monetiere facesse furto o falsità delle cose pertinenti a la moneta, overo che fossono ne la moneta, sia indi accusato per lo proposto, overo per li monetieri, dinanzi a' signori et maestri della moneta, et sia della moneta excaciato.

2 Oggetto sottratto al legittimo proprietario mediante un'azione di scippo o di rapina.

[1] Doc. montier., 1219, pag. 50.19: It. iurano neuno furto k' elli sapesse ke fusse di Mo(n)tieli u de la curte, da k' elli i· sapesse, no(n) co(m)parare né far co(m)parare, (e) neun furto k' elli sapesse ke fusse di fuor di Mo(n)tieli u di for di sua corte no(n) co(m)parare né far co(m)parare sanza paravola del signore u co(n)suli di questa compa(n)gnia.

[2] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 158.4: el segnore dei ladroni, se non parte la preda e 'l furto igualmente, o è morto o è lasciato da' suoi.

[3] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 1, quaestio 113, pag. 115.2: servo fugitivo [[...]] fuzì con so furto ad uno crudel tyrampno...

[4] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 275, vol. 2, pag. 349.36: Et se alcuno scientemente li ladroni et li furti ricettarà, in quella medesma pena sia punito, ne la quale esso ladrone die essere punito...

[5] Stat. venez., c. 1334, cap. 27, pag. 380.15: Ancora, che algun de la presente arte no olse comprar algun furto, et se algun furto a le mane de algun de l' arte vegnirà, quelo debia dare et assignare a lo gastoldo de la presente arte, lo plu tosto ch' el porà.

[6] Doc. padov., c. 1375, pag. 45.14: en tal mo' che 'l dito Francescho no fia tegnù de restitucion de furto né de rapina, né de negu(n) altro p(er)igolo, dolo né ingano...

[7] a Stat. lucch., 1376, L. 4, cap. 67, pag. 164.25: Et in simile pena cagiano et siano puniti tucti quelli che scientemente riceptasseno o conprasseno li soprascripti furti.

[8] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 3, cap. 22, pag. 193.9: E vegandose così sasìo e temando de esser trovao lì cum lo furto, levàse lo montum d' adoso per lasarlo andar, ma no poea lasarlo da le mani.

2.1 Fig. Ciò che è sottratto (alla vista).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 26.41, vol. 1, pag. 440: E qual colui che si vengiò con li orsi / vide 'l carro d'Elia al dipartire, / quando i cavalli al cielo erti levorsi, / che nol potea sì con li occhi seguire, / ch'el vedesse altro che la fiamma sola, / sì come nuvoletta, in sù salire: / tal si move ciascuna per la gola / del fosso, ché nessuna mostra 'l furto, / e ogne fiamma un peccatore invola.

3 [Rif. specif. alla relazione amorosa di tipo clandestino o adulterino (gen. per trad. del lat. furtum):] azione o comportamento improntato all'inganno, al raggiro (teso a escludere deliberatamente una dimensione, un riconoscimento o una manifestazione pubblica, sociale o condivisa con terzi).

[1] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 17, pag. 127.24: Che altra cosa è l'amore, se non la tropa gran voglia d'usare e d'avere sollazzo col suo amore furtivamente? Ma domandovi come tra marito e moglie potrebbe essere furto di ciò [[...]] marito e moglie non possono dar sollazzo di furto d'amore, il quale sanza paura l'uno coll'altro possono compiere lor voglia.

[2] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Elena, pag. 159.32: Veramente io sono nuova agli furti di Venus. Gli Dii sono nostri testimonj che mai per alcuno ingegno non ingannammo il nostro puro marito.

[3] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 36.2: Come Iuno discese del cielo, temendo l'inganni di Giove suo marito. [[...]] Guardò d'ogne parte per vedere lo suo marito ove fosse, sì come quella che molte volte avea trovati i suoi furti.

[4] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 22, pag. 580.27:Questo gli recitò Venere, conscia, sì come io avea voluto, di lei fidandomi, de' miei segreti, e disegnolli il luogo degli amorosi furti, il quale egli della somma altezza vide...

[5] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 6, pag. 180.6: qui è dipinto il crudele e bestiale amore del toro, e Pasefe sottoposta al furto dall'avolterio, e lo Minotauro è ine dipinto...

[6] Comm. Arte Am. (B), XIV pm. (fior.), ch. 415, pag. 774.10: hae vietato il poeta li furti lussuriosi manifestare e comandato fare in luoghi occulti...

[7] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 1, par. 49, comp. 7.2, pag. 75: Phebo, che col suo lume illustra il mondo, / vide il furto iocondo / che facieva Gradivo con Ciprigna.

3.1 [Rif. alla relazione amorosa di tipo clandestino o adulterino:] locuz. avv. Per furto: in modo da escludere deliberatamente una dimensione, un riconoscimento o una manifestazione pubblica, sociale o condivisa con terzi.

[1] Comm. Arte Am. (B, Laur. XLI 36), XIV td. (fior.), ch. 73, pag. 828.16: E però dice qui che quella lussuria più piace che per furto e per imbollo s' aquista e così dice che piace a le femmine.

[2] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 4, vol. 1, pag. 166.15: se tu degnerai d'avere alcuna per moglie, fae ch'io sia quella: e se tu n'hai alcuna, fae che 'l mio diletto sia per furto, e entriamo in una medesima camera.

- Locuz. agg. Di furto.

[3] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 17, pag. 129.24: amore dé essere di furto...

4 [Specif., per trad. del lat. furtum belli:] locuz. nom. Furto della battaglia: agguato.

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 11, pag. 747.39: io apparecchio i furti della battaglia in una cavata via della selva... || Cfr. Aen., XI, 515: «furta paro belli conuexo in tramite siluae».

[u.r. 03.03.2011]