GRATTACACIO s.f.

0.1 gractacascia, grattacascio, grattacasia, grattachasciu.

0.2 Da grattare e cacio.

0.3 Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.): 1 [3].

0.4 In testi tosc.: Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.).

In testi mediani e merid.: Doc. orviet., 1339-68, [1353]; Gloss. lat.-eugub., XIV sm.

0.5 Le forme in -a sono prob. dovute ad assimilazione progressiva o ad analogia.

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Oggetto metallico provvisto di fori dal contorno ruvido, abrasivo, su cui si sfrega il formaggio per ridurlo in polvere grossolana o in piccole scaglie.

0.8 Elisa Guadagnini 01.10.2008.

1 Oggetto metallico provvisto di fori dal contorno ruvido, abrasivo, su cui si sfrega il formaggio per ridurlo in polvere grossolana o in piccole scaglie.

[1] Doc. orviet., 1339-68, [1353], pag. 136.14: sette taule, una grattachasciu, una lettiera longa sette piedi...

[2] Gl Gloss. lat.-eugub., XIV sm., pag. 113.16: Hec strigilis id est la gractacascia et la strellia.

- [In contesto fig., con rif. alla presenza di fori].

[3] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 2, pag. 18.20: Unde aprite li occhi della mente però che così è della persona vostra et dell'anima come della nave, acciò che voi possiate pervenire ad porto di salute. Et però dovete l'anima chiusa di sotto, acciò che non v'entri troppa mala acqua. Unde li mondani tutti son pieni del malo amore del mondo et forati come grattacascio, et però affogano.