FEDE s.f.

0.1 fe, fe', , , fed', fede, fedi, fee, fée, fei, fem, ffe', ffede, fide, fidi, fidj, fiede.

0.2 Lat. fides(DELI 2 s.v. fede).

0.3 Raimb. de Vaqueiras, Contrasto, c. 1190 (gen.): 3.12.

0.4 In testi tosc. e corsi: Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.); Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.); Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Stat. prat., 1295; Stat. sen., 1295; Lett. pist., 1320-22; Lett. sang., 1331; Stat. cort., a. 1345; Stat. volt., 1348; Doc. cors., 1365; Doc. amiat., 1367 (3); a Stat. lucch., 1376.

In testi sett.: Raimb. de Vaqueiras, Contrasto, c. 1190 (gen.); Poes. an. ravenn., 1180/1210; Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.); Parafr. Decalogo, XIII m. (?) (bergam.); Pamphilus volg. (ed. Mascherpa), XIII t.q. (venez.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Caducità , XIII (ver.); Poes. an. padov., XIII sm.; Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Stat. trent., c. 1340; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.); Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.); a Doc. ver., 1361; Doc. padov., 1370; Esercizi cividal., XIV sm.; Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.).

In testi mediani e merid.: Ranieri volg., XIII pm. (viterb.); Miracole de Roma, XIII m. (rom.); Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.); Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.); Stat. assis., 1329; Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Stat. perug., 1342; Stat. castell., XIV pm.; Lett. napol., 1356; Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Stat. palerm., 1343; Simone da Lentini, 1358 (sirac.); Lett. catan. (?), 1370/79 (2).

0.5 Locuz. e fras. a fede 3.8; a fede di 3.10; a fede dritta 3.8; alla fede di Cristo 2.4; alla mia fede 3.13; a miglior fede 3.9; avere fede 3.5; custodire fede 3.6; da fede 3.8; dare fede 3.5; degno di fede 3.3, 3.3.1; degno in fede 3.3; di fede 3.2, 3.8; di poca fede 3.4; far fede 1.1, 1.1.1; fede ortodossa 2.2; fede pubblica 3.1; in fede 3.8; in fede di 3.11; in fede di Dio 2.4; in fede mia 3.13; mancare fede 3.7; mantenere fede 3.6; mia fede 3.13; osservare fede 3.6; per fede 3.14; per la fede 3.12; per la mia fede 3.13; per la propria fede 3.12; pigliare fede 4.1; poca fede 3.4; porre fede 3.5; portare fede 3.6; portare fede 5.1; ricevere in fede 4.2; rompere fede 5.2; rompere la fede 5.2; servare fede 5.1; sopra la mia fede 3.13; sulla fede 3.12; tenere fede 3.6; tenere fede 5.1.

0.7 1 Ferma convinzione della verità di concetti che non appaiono in sé evidenti né dimostrabili razionalmente. 1.1 Locuz. verb. Far fede: affermare la verità di un fatto; dichiararsi pienamente convinti di qsa; testimoniare. 1.2 [Relig.] Ferma convinzione dell'esistenza di Dio o di un dio e intorno ad altre questioni dottrinali che non appaiono in sé evidenti né dimostrabili razionalmente, alla base del cristianesimo e di altre religioni. 2 Complesso di credenze organizzate relative alla divinità e al soprannaturale; religione. 2.1 Estens. La religione cristiana. 2.2 Fede dritta, ortodossa, santa, sincera, verace: la religione cristiana (della Chiesa di Roma), in opposizione ad altre religioni o a eresie. 2.3 Fede diabolica, mala, vana: religione o eresia in opposizione in opposizione all'ortodossia della Chiesa di Roma. 2.4 Locuz. escl. In fede di Dio, alla fede di Cristo [usata per rafforzare un'affermazione o un giuramento, o come semplice intercalare, o bestemmia]. 3 Nei rapporti umani e giuridici, convinzione dell'onestà e della correttezza della controparte. 3.1 Locuz. nom. Fede pubblica: fiducia che viene accordata alle istituzioni e alle persone che le rappresentano. 3.2 Locuz. agg. Di fede: in cui si può riporre fiducia. 3.3 Degno di, in fede: tale che gli si deve credere. 3.4 Locuz. agg. Di poca fede, poca fede: che non ripone fiducia negli altri. 3.5 Locuz. verb. Avere, dare, porre fede: riporre fiducia in una controparte. 3.6 Locuz. verb. Custodire, mantenere, osservare, portare, tenere fede: rispettare principi di onestà e correttezza nei confronti di una controparte. 3.7 Locuz. verb. Mancare fede: tradire la fiducia di una controparte. 3.8 Locuz. avv. A fede, a fede dritta, da/di fede, in fede: manifestando principi di onestà e correttezza nei confronti di una controparte. 3.9 Locuz. avv. A miglior fede: più certamente, lasciando meno margini di incertezza. 3.10 Locuz.prep. A fede di: riponendo fiducia in. 3.11 Locuz prep. In fede di: riconoscendo valore a; dando fiducia a. 3.12 Locuz. avv. Per la fede, per la propria fede, sulla fede: basandosi su un rapporto di fiducia consolidato, senza fornire altre garanzie. 3.13 Locuz. escl. Mia fede, alla, per la, sopra la mia fede, in fede mia [usata per rafforzare un'affermazione o un giuramento, o come semplice intercalare]. 3.14 Locuz. escl. Per fede [usata per rafforzare un'affermazione o un giuramento, o come semplice intercalare]. 4 Accordo basato sulla fiducia reciproca; patto. 4.1 Locuz. verb. Pigliare fede: accettare un accordo proposto da una controparte. 4.2 Locuz. verb. Ricevere in fede: manifestare la propria disponibilità a un accordo con una controparte. 5 Risoluzione di non avere rapporti sessuali con altri che con una persona, tipicamente il coniuge; fedeltà coniugale. 5.1 Locuz. verb. Portare, servare, tenere fede: non avere rapporti sessuali con altri che con una persona, tipicamente il coniuge. 5.2 Locuz. verb. Rompere (la)fede (a qno): avere rapporti sessuali con altri che con qno, tipicamente il coniuge.

0.8 Francesco Sestito 26.01.2009.

1 Ferma convinzione della verità di concetti che non appaiono in sé evidenti né dimostrabili razionalmente.

[1] Stefano Protonotaro, XIII m. (tosc.), canz. 3.18, pag. 137: ma so' ben di tal fede, / poi c'Amor pò ferire, / ch'elli possa guarire / secondo sua natura.

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 3, cap. 6, pag. 112.14: molti avevano fede e credenza, che per quella cotale cagione elli fusse stato morto da' Turchi.

[3] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 22, pag. 580.10: Io non so se fu mai savio come si dice, ma [[...]] egli sempre con ferma fede credette sé essere singulare signore dell'anima mia.

[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 2, pag. 49.1: E allora ebbi fede e certezza, e l'inganni e le malizie de' Greci si paleggiano.

[5] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 13, pag. 109.25: Sentìo lo patriarca che la iente de Turchi era moitiplicata in tanto che credeva essere assaitato drento dallo sio redutto. De ciò abbe ferma fede.

1.1 Locuz. verb. Far fede: affermare la verità di un fatto; dichiararsi pienamente convinti di qsa; testimoniare.

[1] Guittone, Rime (ed. Contini), a. 1294 (tosc.), Ball. 9.57, pag. 229: Chi mia sentenza riprova / o vole di ciò faccia fede, / ch'aperto si vede - tuttore?

[2] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 296, vol. 1, pag. 222.27: Et de le predette cose si debia far fede da colui di cui sarà.

[3] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 494, vol. 1, pag. 313.5: si debia prima fare fede a missere la podestà de la carta o vero carte de l'exbandimento...

[4] Libro giallo, 1321-23 (fior.), pag. 21.24: Giraldo Meggie di Mollans segniore in parte del detto luogho in suo nome propio e sicome prochuratore di donna Beringhiera sua madre fattone fede al notaio della prochuragione...

[5] Stat. trent., c. 1340, cap. 2, pag. 14.22: caschaun de la fradaya sì se deba confesar almen trey volte a l'ano [[...]] e farne plena fe' al maystro nostro.

1.1.1 Estens. Locuz. verb. Far fede: rendere evidente, manifestare.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 8.14, vol. 3, pag. 120: Io non m'accorsi del salire in ella; / ma d'esservi entro mi assai fede / la donna mia ch'i' vidi far più bella.

1.1.2 Dare fede: conferire credibilità.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 48.11: La seconda scienza, cioè dialetica, sì pruova le sue parole per argomenti che danno fede alle sue parole...

1.2 [Relig.] Ferma convinzione dell'esistenza di Dio o di un dio e intorno ad altre questioni dottrinali che non appaiono in sé evidenti né dimostrabili razionalmente, alla base del cristianesimo e di altre religioni.

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 320, pag. 611: l'ovra e la bona fe se vol acompagnar, / ké l'una sença l'altra no se pò ben salvar.

[2] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 527, pag. 581: Con l'om scoteço e fole, desperad, sença fe, / non usar: tost verave li soi mal sovra te.

[3] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 2.26, pag. 31: e quando voi non vio / guardo 'n quella figura, / par ch'eo v'aggia davante: / come quello che crede / salvarsi per sua fede, / ancor non veggia inante.

[4] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), son. 12.12, pag. 85: La fede spene tene per plagensa, / valensa pensa che lausor la tegna.

[5] Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.), 4.38, pag. 909: [e'] perde la su' ana, / ki in Dio non à fede.

[6] Miracole de Roma, XIII m. (rom.), 38, pag. 580.1: in quello tempo Dyoclitianus commannao ke Santa Lucia forse menata et martoriata pro la fede de Cristo...

[7] Parafr. Decalogo, XIII m. (?) (bergam.), 47, pag. 421: El terzo comandamento dé observare / zo è [[...]] el nostro creatore Di regraciare, / con tut ol cor e no co la fe vana, / de zo che al n'à prestad in la setemana.

[8] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 18, pag. 27.10: Iupiter [[...]] entra tutte le sue significazioni propriamente significava li riligiosi e li amaiestratori de la fede e de la legge de Deo...

[9] Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.), 6, pag. 237.34: zo est de pecà, e si nos ne 'l fasem, serem periur e avrem mentia nostra fe a De...

[10] Caducità , XIII (ver.), 32, pag. 655: De dì en dì poi da quel tempo en ça / sempro [è] cresua la toa fragilità, / dal cò a <l>i pei tuto ei plen de peccà, / né 'n ti no è né fe né lïaltà.

[11] Poes. an. urbin., XIII, 11.101, pag. 562: Quisto crese e nno vide: / fillo, si la sua fide - no li vale, / porria surtire male - e gran risia.

[12] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 69.34, pag. 286: Chi en tal stato è appianato, da li troni è accompagnato, / ca la fe' l'ha ben guidato, sopre al ciel pote avetare.

[13] Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.), 140, pag. 382: Et lí dinançi da la prima scorta / fu lasciato egli, però che la fede / la ragion mostrativa non comporta.

[14] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 2, cap. 32, pag. 70.3: Deu, eu te pregu, non guardari alli peccati mei, ma sguarda alla fide grande ki avi kistu homu [[...]] e pir la sua fide arrendi la anima allu corpu.

[15] Esercizi cividal., XIV sm., 4, pag. 98.2: Lu conestabil [[...]] com s'aparten gessi gli banderas per la fe chu yo soy cristian, ven, talis oris, abatut di caval...

1.2.1 [Relig.] [In unione con speranza e con carità, le altre virtù teologali della religione cristiana, a significare la pienezza del sentimento religioso].

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 712, pag. 553: B[en] este mat'e fole l'omo qe crede ad ela / n[i] '[n]d'à fe' ni sperança en rustega né 'n bela.

[2] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 4, pag. 3.15: VIJ. principal vertude tre è dite divine, perchè Dio le ordena a l'omo, et è: Fe', Speranza, Caritade...

[3] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 2, pag. 611.28: Dove è la vera carità, la vera umilità? [[...]] Dove è la fede e la speranza?

[4] Poes. an. sic., 1354 (?), 8, pag. 23: Fidi et spiranza morinu pir li toi gesti scuri. / Ma pur si tu mi spii, oy, guarda quantu mali!

[5] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 21, par. 7, vol. 2, pag. 89.11: Cristu cum l'ochu di la misericordia lu guardava, et cum lu radiu di la virtuti lu insignau, et fidiet caritati et spiranza li dunau.

[6] Cicerchia, Risurrez., XIV sm. (sen.), cant. 1, ott. 71.4, pag. 400: In su la riva eran nobili schiere / di sante, giust'e venerabil donne, / che fuor nel mondo di virtù lumiere, / di carità e di fede colonne...

2 Complesso di credenze organizzate relative alla divinità e al soprannaturale; religione.

[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 41, pag. 73.3: la Fede Giudea tolse cinquanta cavalieri savi e scalteriti di guerra, e mandògli a provedere l'oste della Fede Cristiana.

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 2, cap. 8, pag. 83.17: Cambise [[...]] da che ebbe tutto Egitto vinto, abbominando la loro fede, e' loro sacrificii, tutte le chiese disfece.

[3] Stat. prat., 1295, pag. 448.12: ciascheuno si debbia guardare d'alcuna cosa [[...]] la quale cosa potesse tornare i(n) vergogna o scandalo di q(ue)sta Co(m)pagnia, no[n] esse(n)do (con)tra fede di romana Eclesia.

[4] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 538.5: Tucta mia gente stati sono paghani e giamai non mutarono fede; non volglia dio ch'io sia el primo de mia gente che voltare mi volglia.

[5] Stat. cort., a. 1345, cap. 8, pag. 132.15: vetiamo che non sia receuto neuno el quale fosse stato de l'aretica pravità, cioè contra la fede de la sancta romana ecclesia...

[6] Stat. viterb., c. 1345, pag. 157.39: E 'l prete sì li deia diciare se essu ène bene confessato di tutti li soi peccati e se tene diricta mente la fede cha[to]lica secondo che tene la s(an)c(t)a matre Ecclesia...

2.1 Estens. La religione cristiana.

[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 41, pag. 72.12: crebbe l'oste della Fede Cristiana ismisuratamente per molte genti ch'a quel tempo si convertirono a la Fede.

[2] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 62, S. Filippo, vol. 2, pag. 570.26: Filippo [Gallo] a li Franceschi predica Cristo, e menòe al porto de la fede li barbari...

2.2 Fede dritta, ortodossa, santa, sincera, verace: la religione cristiana (della Chiesa di Roma), in opposizione ad altre religioni o a eresie.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 2721, pag. 269: e dice a tutte l'ore / che già giusto Segnore / no· ll'avrebbe crëato / perch'e' fosse dannato / ed un altro prosciolto. / Questi si scosta molto / da la verace fede...

[2] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 2040, pag. 66: Ora se stan davanço li re, / Predicando la sancta fe, / Davanço conti e marchex / Et afermano tuti in palex / Ke Jhesu Christe sí è segnor...

[3] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 211.31: Iustinian seghondo, da po che lu ave recevù l'imperio, abiando abrazado la fedeortodoxa, elo invidà Constantin papa a Constantinopoli...

[4] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 9.5, pag. 121: O San Simon e San Tadé, / grandi apostoli de De', / de Criste coxim zerman, / lume de li crestian, / chi per la santa fe moristi / e monte gente convertisti...

[5] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 6.17, vol. 3, pag. 85: una natura in Cristo esser, non piùe, / credea, e di tal fede era contento; / ma 'l benedetto Agapito, che fue / sommo pastore, a la fede sincera / mi dirizzò con le parole sue.

[6] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 642, pag. 382, col. 2: et multi altri, allo ver dire, / se digiu convertire / per lu exemplu de quisti / che foru così antisti, / scì che lla sancta fede / per vui crescere deve...

[7] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 3, pag. 12.37: La bontae de l'omo e la virtue tuta e lo so' valor e presio veraxo si è creer e cognosse' e sentir de De' drigiamente in tuto [[...]] e con questa vraxa e santa aovrar inter gli homi senza frò e senza ingano...

[8] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 478, pag. 32: El è stato sempre vostro fratelo / amaistrando vui in la santa fede, / abiate doncha pietade d'elo.

[9] Stat. castell., XIV pm., pag. 208.21: Em veritade questa ene la dericta et la veragia fede semça la conpania de la quale nesciuno homo e·llo conspecto de deo ene acceptuoso et gratioso essare pò.

[10] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 21, par. 7, pag. 359.3: e della diritta del salvatore nostro singnore Giesù Cristo trassalva sia saldata e ffermata e al costumamento regholata...

2.3 Fede diabolica, mala, vana: religione o eresia in opposizione all'ortodossia della Chiesa di Roma.

[1] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 10, pag. 50.30: Qui dicie Dante che 'l conobbe per le sue parole e per le pene che aveva, però che sapeva come esso era hereticho pactarino e di mala fede.

[2] Fazio degli Uberti, Rime varie, a. 1367 (tosc.), 9. O sola eletta, 60, pag. 54: Poi te recorda come el fe' ardente / col Spirito Santo la turba apostolica / a sofferir per noi morte innocente: / ché volendo ampliar la Fé cattolica, / non temêr mai affanno né martiro, / per annullar la fedediabolica.

[3] Laudario Magliabech., XIV sm. (fior.), 51.14, pag. 232: Allora che ti mandò Cristo / in India, terra pagana, / predicando lo baptismo, / confondendo la fe'vana, / et facesti grande aquisto / monstrando loro la via sana...

2.4 Locuz. escl. In fede di Dio, alla fede di Cristo [usata per rafforzare un'affermazione o un giuramento, o come semplice intercalare, o bestemmia].

[1] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 38.2, pag. 156: I' ho sì poco di grazia 'n Becchina, / in di Di', ch'anche non tèn a frodo, / che in le' non posso trovar via né modo, / né medico mi val né medicina...

[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II, 5, pag. 107.9: In di Dio, se tu non v'entri, noi ti darem tante d'uno di questi pali di ferro sopra la testa, che noi ti farem cader morto.

[3] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VI, introduzione, pag. 406.12: Alla di Cristo, ché debbo sapere quello che io mi dico quando io giuro...

[4] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 67, pag. 148.33: Il fanciullo, udendo questo, disse: - In di Dio, gentiluomo, voi dovest'essere un savio fantolino.

[5] Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.), 2, pag. 218.31: tu dî almeno astegnerte de çurare in modo che tu no mençoni Deo né la soa Mare [[...]] como è a dire «al corpo e al sangue, in fe' de Deo»...

3 Nei rapporti umani e giuridici, convinzione dell'onestà e della correttezza della controparte.

[1] Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.), 26 (88), pag. 248.26: Ma scì è venuta meno la fede (e) è crexuta la malicia d(e)la çenta, che s'el no fosse chi tenesse raxone e pu(n)isse li maleficii, no podrave l'omo vive(re) i(n) questo mundo.

[2] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 21, pag. 86.7: nonn- è comparazione neuna del fedele amico; non val tanto l'auro tutto e l'argento del mondo, quanto la bontà de la fede loro.

[3] Pamphilus volg. (ed. Mascherpa), XIII t.q. (venez.), pag. 162.3: E demo la nostra l'un a l'altro questa da fir fata en cotal mesura...

[4] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 142.4: Inn amistade nè in fede non ricevere uomo folle.

[5] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De doctrina, cap. 3: nulla fede avere al nimico tu che co(n)nosci coltal cose, et lo co(n)fortame(n)to del nimico a te sia male...

[6] Stat. sen., 1298, dist. 8, cap. 57, pag. 290.19: se [[...]] alcuno sottoposto, non per frode nè per inganno vi cadesse, ma per fede o per semplicità, e questo fusse evidente; possano in questo avere provisione li decti consoli et camarlengo, co' li decti tre uomini.

[7] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 20.101, vol. 1, pag. 341: Maestro, i tuoi ragionamenti / mi son sì certi e prendon sì mia fede, / che li altri mi sarien carboni spenti.

[8] Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.), 182, pag. 28: Or ven avanti, fallace Ferrara, / e pregote che non diche menzogna, / quant'è per parte tua fede rara!

[9] Valerio Massimo, sec. red., c. 1346 (fior.), L. 4, cap. 8, pag. 457.8: Li amici di pura fede massimamente ne le avversità si conoscono, nelle quali ciò che si concede da ferma benivolenza procede.

[10] Comm. Arte Am. (B), XIV pm. (fior.), ch. 295, pag. 738.16: Peritoho fu il magiore amico di Teseo, marito di Fedra, e dicesi ch'ella giacque con Peritoho. Vedi quanta sia la fede de' compagni e quanta la costanza delle femini.

[11] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 19, pag. 87.4: Lu Conti in persuna cum sua genti fu venutu, et, prisu lu mulineru in sua fidi, promisili grandi promissioni di farilu grandi homu.

[12] Lett. catan. (?), 1370/79 (2), pag. 162.8: Ma kista cosa vorisi fari si miseri l'abati [c]u tutu lu conventu impetrass[imi] una litra di lu Papa di comandamentu et non di arbitriu, la quali cosa graciosamenti la diviria conchederi, inpirçò ki lu monisteriu à statu distructu tinendu la fidi sua.

3.1 Locuz. nom. Fede pubblica: fiducia che viene accordata alle istituzioni e alle persone che le rappresentano.

[1] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 9, cap. 11, vol. 2, pag. 305.33: Quelli, liberati per avventura per la fede publica, ma certamente liberati per la loro propria lealtà, si tornaro da Caudio all'oste de' Romani.

3.2 Locuz. agg. Di fede: in cui si può riporre fiducia.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 97, vol. 3, pag. 208.24: e di questo sapemo il vero da più genti di fede che vi furono presenti.

[2] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 8, pag. 111.29: Lo duca Nestore [[...]] fo fedelissimo amico de fede e de onne amorosanza a tanto che non se trovao may lo paro.

3.3 Degno di, in fede: tale che gli si deve credere.

[1] Guido Cavalcanti (ed. Contini), 1270-1300 (fior.), 27.69, pag. 528: For d' ogne fraude - dico, degno in fede, / che solo di costui nasce mercede.

[2] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 6, pag. 293.7: Che Aristotile sia dignissimo di fede e d'obedienza così provare si può.

[3] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 1, pag. 3.12: Ma ancora v'à di quelle cose le quali elli non vide, ma udille da persone degne di fede...

[4] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 31, pag. 298.35: Certo tu mi fai sanza fine maravigliare di ciò che tu mi racconti, però che poco avanti io tornai da Montoro, e ivi da cara persona e degna di fede udii essere da Florio la tua morte disiderata e ordinata in qualunque maniera più brievemente potesse.

[5] Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.), pag. 494.5: e trovai [[...]] e anche sappiendo il vero da certe persone degne di fede, che 'l grano e la biada e la farina si vendeva al pregio della piazza d' Orto Sammichele o pocho più, e così fu vero.

[6] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 159, pag. 164.30: Uno autore, el quale fi dito Haamee Bendauro, dixe che uno arabo, homo degno de fe', dixe che rachaa è un arbore grande como è una nogara.

3.3.1 [Dir.] Degno di fede.

[1] Doc. prat., 1296-1305, pag. 279.19: (e) vollero che, se cci fosse regato povero di fuori dele ville p(er) uomo dengno di fede o p(er) li detti IJ p(er) porta, dovese darli meçço staio (e) crederli...

[2] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 36, vol. 2, pag. 248.33: basti la pruova d'uno testimone di verità con due di fama, o vero la pruova di V testimoni di fama solamente, e' quali testimoni sieno huomini di buona [[ed.: buoni]] fama et degni di fede.

[3] Stat. pis., 1318-21, cap. 49, pag. 1110.20: E di questo si creda e fede si dia alla simprice paraula del mercatante, con testimonia d' un altro mercatante degno di fede.

[4] Stat. assis., 1329, cap. 7, pag. 169.1: Ma, se uno testemonio appaga degno de fede con fama sia sospeso, overo separato dalla fraterneta...

[5] Stat. fior., 1330, pag. 60.2: o almeno con richiesta fatta di loro da' detti padroni, per lo meno due volte a bocca, in presenzia di due persone degni di fede, sanza altra sollennità; a' quali due si debbia in ciò dare piena fede.

[6] Stat. perug., 1342, L. 2, cap. 35, par. 6, vol. 1, pag. 407.24: e sirà certo per documento piubeco overo per testemonia degne de fede...

[7] Stat. palerm., 1343, cap. 13, pag. 24.11: Et si alcunu di li dicti officiali fachissi tali fallu [[...]] lu diianu cachari e radiri di la nostra cumpangna plupicamenti, avendu di zo iusta testimonia di persuni digni di fidi.

[8] Stat. cort., a. 1345, cap. 16, pag. 139.4: e debbia essare raso e cacciato de la nostra conpagnia, cioè piubicamente, avendo de ciò giusta testemognança per persone degne de fede.

[9] a Doc. ver., 1361, pag. 324.13: Item che generalmentre sovra tuti i sovrasc(r)ipti pati el (con)duoro p(re)d(i)to zura(n)do p(er) so segram(en)to e p(ro)va(n)do p(er) um di so' officiali osia p(er) um altro testamunio degno d(e) ffe', ch'el s'entemda legiptimamentre esro p(ro)và...

[10] Doc. cors., 1365, 16, pag. 221.26: xxiij. dine de lo meço de agosto, p(rese)nti honesti e bo(n)i ho(min)i Bonacorçocio de (Con)quillia, Landolfinociellio Lesqueço, Bene(n)tocio Omiçinelio e plus autri bo(n)i ho(min)i digni de fide.

[11] Stat. castell., a. 1366, pag. 122.8: Et si elli ène la verità, ch' esso priore el debbia sapere e spiare la verità per doi testimonia denni de fede...

[12] a Stat. lucch., 1376, L. IV, cap. 75, pag. 168.13: Item statuimo et ordiniamo che tutti li spetiali siano tenuti et debiano non vendere o in alcuno altro modo dare o concedere arsenico o altra cosa velenosa se non a persona degna di fede, le quali verisimilmente non le debiano adoperare in dampno di persona niuna...

3.4 Locuz. agg. Di poca fede, poca fede: che non ripone fiducia negli altri.

[1] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 3, cap. 37, pag. 214.24: Dipoi vi se ne aggiunse due: cioè messer Teghiaio Frescobaldi, e messer Gherardo Ventraia, uomo di poca fede.

[2] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 16.98, pag. 215: or ov'è gito l'apostol Matteo [[...]]? / Et Andrea, primo discepol chiamato? / Et Thomè-pocha-fede n'è andato!

[3] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Mortis a, 124, pag. 306: Dissi tremando e non col viso asciutto. / «Di poca fede! Or io, se nol sapessi, / Se non fusse ben ver, perché 'l direi?»

3.5 Locuz. verb. Avere, dare, porre fede: riporre fiducia in una controparte.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 26.11: poi che lle cittadi fuor fatte impresero ad avere fede. Di questa parola intendo che coloro ànno fede che non ingannano altrui e che non vogliono che lite né discordia sia nelle cittadi, e se vi fosse sì la mettono in pace.

[2] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 10, pag. 22.19: pon ben fede a le mie parole, e guarda che non t'inganni il desiderio della gloria del mondo.

[3] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), pag. 59.5: Messere, ora potete voi ben vedere di che voi m'avete molte volte biasimata e battuta, perochè voi avete creduto e dato fede a quello che questa gazza v'à detto...

[4] Stat. sen., 1295, cap. 26, pag. 25.6: Anco, che niuno forestiere el quale venisse a questa Compagnia, e dicesse che fusse d'alcuna Compagnia forestiera, si dia fede, nè si riceva, se non avesse lettere di quella Compagnia suggellate di loro suggello.

[5] Palamedés pis., c. 1300, pt. 1, cap. 21, pag. 27.5: se voi fuste Breus, che voi non dareste fede né a Dio né al mondo né a cavalaria né a homo mortale...

[6] Lett. pist., 1320-22, 8, pag. 44.19: fae lo comune di Pistoia te ambasciatore e pregano lo Papa e 'l Re, che ti debiano dare piena fede come a loro.

[7] Lett. sang., 1331, pag. 150.32: E perciò vo mandiamo nostri ambasciadori informati a cui vo piaccia di dare fede.

[8] Stat. volt., 1348, cap. 5, pag. 10.6: debbiano, infra el detto termine de' XV dì, rinuntiare al priore e al suo consiglio; alla rinuntiatione de' quali si dia piena fede...

[9] Doc. amiat., 1367 (3), pag. 101.11: Date fede a Simone di Va(n)ni di quello che p(er) p(ar)te di questo Comune vi dirà a boccha.

3.5.1 Estens. [Con rif. a entità inanimate].

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 5, cap. 21, pag. 334.1: Nè ancora a quelli medesimi libri fede non si dava, nè erano fine del male...

[2] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 6, pag. 9.1: Della ragione onde ragione non si può dare, nonn- è da dare fede a quella ragione.

3.6 Locuz. verb. Custodire, mantenere, osservare, portare, tenere fede: rispettare principi di onestà e correttezza nei confronti di una controparte.

[1] Poes. an. ravenn., 1180/1210, 39, pag. 619: ka s'ella cun gran voce c[ri]thava, / quando 'l povol multu se riavesse, / contra 'l parlathor se rengrochiss[e], / de[l] mal dir [fed'a] ella custothisse, / sí fa[r]ò eu per la plana via.

[2] St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.), pag. 60.18: Et dixe ad lo consilio: « Place ad voi ke ad li traditori se li observi fede?»...

[3] Pamphilus volg. (ed. Mascherpa), XIII t.q. (venez.), pag. 168.19: ké lo nevó no pò né no sa portar alo barbano, né lo frar alo frare, quando quelo furore, çoè la flama delo amore, sovraviene.

[4] Poes. an. padov., XIII sm., 84, pag. 809: Mai el à sì ferma sperança, / k'el cre' complir la soa entendança / e far sì k'ela l'amerà / e fe lial li porterà .

[5] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 56, vol. 3, pag. 433.6: Mantieni fede al tuo amico in sua povertà.

[6] Rainaldo e Lesengr. (Oxford), XIII ex. (ven.), 17, pag. 815: El no tenfe né sagramento / ni lealtà per nesun tenpo, / ma d'ogna cosa fa felonia...

[7] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 101, pag. 165.4: La sera ànno tanto parlato insieme ché s'ànno promessa compagnia e giurata, e fedetenersi l'uno a l'altro.

3.7 Locuz. verb. Mancare fede: tradire la fiducia di una controparte.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 198, vol. 2, pag. 762.14: Ma la divina providenza non dimette la giustizia della sua pulizione a chi manca fede e con frode e inganno...

3.8 Locuz. avv. A fede, a fede dritta, di/di fede, in fede: manifestando principi di onestà e correttezza nei confronti di una controparte.

[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 32.13, pag. 342: poi scruopi tua malvagia openïone, / qual più ti serve a , quel men ài caro, / ond'eo t'aprovo per signor felone.

[2] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 49.119, pag. 134: Ché bene vi poria giurare in fede / che qual più dice ch'ama è 'nfingitore...

[3] Poes. an. tosc., XIII, 1.53, pag. 169: Se madonn'ha distritta / la lingua a' mai parlanti, / eo le farò sembianti / com'io l'amo a fe' dritta / senza falsa sembianza.

[4] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. 110.2, pag. 344: Vostro consiglio ch'audo asai m'abella, / ché so che 'n fede lo m'avete dato, / secondo ch'io vi dissi la novella...

[5] Fiore, XIII u.q. (fior.), 60.12, pag. 122: Ché ssiate certa ched i' v'amo a fede, / Né d'amar voi giamai no· mmi ritorno...

[6] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 12.12, pag. 30: Merçede e' gle chero e pietate [[...]] en fede ge 'l çuro e 'n veritate...

[7] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 130.9, pag. 97: «Come lo farò?». «Servendo di fede». / «Certo nol creço».

[8] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 11.114, vol. 3, pag. 186: a' frati suoi, sì com'a giuste rede, / raccomandò la donna sua più cara, / e comandò che l'amassero a fede...

[4] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 5, pag. 24.34: se tu vò' domandar da e con bon chor l'aitorio de De' e lo so' secorsso... || Cfr. G. Crisostomo, Neminem, 5,24: «Si vis et ex fide auxilium dei implores...».

3.9 Locuz. avv. A miglior fede: più certamente, lasciando meno margini di incertezza.

[1] Rim. Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), pag. 163.19: Lo fuoco si spegne a miglior fede a poco a poco che di subito: pàrtiti lentamente e sarai sicuro.

3.10 Locuz.prep. A fede di: riponendo fiducia in.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 19, pag. 341.20: mal si fa [quello che si fa] a fede de la ventura, però che la ventura trasluce e quando ella risplende [sì] si spezza.

3.11 Locuz prep. In fede di: riconoscendo valore a; dando fiducia a.

[1] Doc. bologn., 1287-1330, [1330] 12, pag. 78.1: questa scrita notai de voluntàe de le predite parte et in fede de quella scrita sì mi gli sonto sotoscrito e postogli lo nome meo.

[2] Doc. padov., 1370, pag. 26.20: It(em) de' dare ave dì XVIIIJ.or d(e) luio en de Antonio d'Antonia, dèli Prosdoçimo da Rio p(er) mie.

3.12 Locuz. avv. Per la fede, per la propria fede,sulla fede: basandosi su un rapporto di fiducia consolidato, senza fornire altre garanzie.

[1] Libro Gallerani di Parigi, 1306-1308 (sen.), pag. 124.4: Giana, famma fù Guillelmo Lorino di Bruiere lo Castello, e Andruetto son fiz dieno dare 50 s. par. domenica diece di lullio tre C quattro; i quali ne promisero per loro fede sença lettera.

[2] Libro Gallerani di Parigi, 1306-1308 (sen.), pag. 130.14: Oddo Pongnente e Giache Pongnente, son frere, di Modone, cherico nela Corte dell'officiale di Parigi, die dare 20 s. par. ala Sa· Martino tre C quattro, sença lettera. I quali ne promisero per la fede.

[3] Libro Gallerani di Parigi, 1306-1308 (sen.), pag. 190.21: Roberto Farsis di Fontanaio, lato Lovre, die dare 7 lb. par. [[...]] (de' quali pagò quindici lb. par. primo di março tre C tre e ebbe una lettera di sedici lb. par.; e questi rimasero sença lettera su la fede).

3.13 Locuz. escl. Mia fede, alla, per la, sopra la mia fede, in fede mia [usata per rafforzare un'affermazione o un giuramento, o come semplice intercalare].

[1] Raimb. de Vaqueiras, Contrasto, c. 1190 (gen.), 52, pag. 165: Credì voi q· e' sia mosa? / Mia fe, no m'averei!

[2] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 1988, pag. 245: Dicoti apertamente / che tu non sie corrente / a far né a dir follia, / ché, per la fede mia, / non ha presa mi' arte / chi segue folle parte...

[3] Pamphilus volg. (ed. Mascherpa), XIII t.q. (venez.), pag. 196.17: Et ala mia - dise Galathea - da mo' enanti eu no permagnirò plui con ti...

[4] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 9.25, pag. 20: Ahi, che peccato è, per fe mia, / venir om che vil sia in alto stato!

[5] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 10.52, pag. 23: Bono certo mi sape / che ciascun noccia me / quanto pote, ver ciò; / ché, per mia fe, pro' ci ho...

[6] Legg. G. di Procida, 1282-99 (tosc.), pag. 48.25: Allora il papa disse: «Sopra la mia dillo, che bene lo terrò celato».

[7] Dante da Maiano, XIII ex. (fior.), 15.4, pag. 47: Ben veggio, Amore, che la tua possanza / è di tal guisa, ch'omo non dovria / ver' te prendere orgoglio né baldanza, / perciò che nulla vale, in fede mia...

3.14 Locuz. escl. Per fede [usata per rafforzare un'affermazione o un giuramento, o come semplice intercalare].

[1] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 184, pag. 35: Suso lo co illi te daran / La testa toa la tuçaran; / Illi guardaran li pei da te / Tu lor vorai grande mal, per fe.

[2] Rainaldo e Lesengr. (Oxford), XIII ex. (ven.), 463, pag. 831: Quialò no la voio atendere, / ch'ela me porave trair o prendere, / tor moe via possa; per fe, / no trovarà-la miga mi qui.

[3] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 369, pag. 390.33: Per , io ò troppo male investito lo travaglio ch'i' ò sofferto .x. anni passati...

[4] Arrighetto (ed. Battaglia), XIV (tosc.), L. 3, pag. 237.21: Pensi tu, matto, vivere per tutti i secoli? per , tu se' fatto matto per la tua credenza.

4 Accordo basato sulla fiducia reciproca; patto.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio musce cum formica, 139, pag. 92: / Per lo forment s'intende lo novo testamento, / Là o 's conten la fe del nostro salvamento.

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 12, pag. 152.23: E però Filippo spezzata la fede, e rotto il saramento, i Focesi che erano in prima dilacerò e disperse.

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 5, cap. 1, vol. 2, pag. 13.25: E lu iornu que vinni apressu, vulendusse Trasippu aucidirssi a si medemmi, issu Pissistratu vinni ad issu et dedili la fidi di rimaniri sou amicu commu dananti et ritrassindilu.

[4] Lett. napol., 1356, 2, pag. 124.14: che p(re)ndano chilli oportuni remedii [[...]] facendo in zo loro diver(e) ad essere manifesta la obs(er)vancia p(ro)messa ni li pacti (con)cordati ad laude (et) (com)mendacione de la data fede.

4.1 Locuz. verb. Pigliare fede: accettare un accordo proposto da una controparte.

[1] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 32, pag. 55.20: per la qual cosa io sono venuto per fare lega teco, quando tu la voglia fare meco; onde piglia fede e dammi fede...

4.2 Locuz. verb. Ricevere in fede: manifestare la propria disponibilità a un accordo con una controparte.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 6, cap. 18, pag. 410.12: In questo mezzo Cornelio Gallo, mandato innanzi da Cesare, quattro legioni, le quali Antonio per guardare avea poste a Cirena, arreddendosi a lui, le ricevette in fede.

5 Risoluzione di non avere rapporti sessuali con altri che con una persona, tipicamente il coniuge; fedeltà coniugale.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 1, cap. 5, pag. 135.22: per la fede del matrimonio e per li figliuoli, sed ellino gli ànno, che 'l matrimonio die essere senza dipartimento, e senza divisione.

[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 1, cap. 16, pag. 150.29: Donde debbono le femmine essere caste, per la fe e per l'amore ch'elle debbono guardare ai loro mariti...

[3] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 21, pag. 110.16: Non dico fede di Dio, ma fede tra moglie e marito, che tengano fedaltà l'uno a l'altro, che non si congiunga nullo con altro.

5.1 Locuz. verb. Portare, servare, tenere fede: non avere rapporti sessuali con altri che con una persona, tipicamente il coniuge.

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. II, cap. 17: Ma ama mogliata in cotal modo, cioè serva(n)doli fede sì che lei vivente ad altra no(n) ti acosti...

[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 1, cap. 9, pag. 141.34: Ché se l'uno o l'altro à diseguaglianza in nobiltà o in ricchezza [[...]] avviene ch'ellino non si tengono fede l'uno coll'altro, ma romponla.

[3] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. III, cap. 33, pag. 327.4: niuna femmina porta tanta fede allo suo amico od ami tanto suo marito, la qual nonn istesse con un altro amante, spetialmente s'aduce seco pecunia...

[4] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 5, par. 5, pag. 109.7: Certo niuno altro fallo feci verso di te giammai, se non che poco saviamente di te innamorai e oltre al dovere ti portai fede e t'amai...

5.2 Locuz. verb. Rompere (la) fede (a qno): avere rapporti sessuali con altri che con qno, tipicamente il coniuge.

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. V, pt. 10, pag. 169.10: E secondo che lla fenmina che fornica ronpe fede al marito così la sposa di Cristo rompe fede a llui quando pecca...

[2] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. II, cap. 30, pag. 239.11: tutto quello si dovesse servare nella femmina che rompe la fede, com'è detto nell'uomo che rompe la fede.

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 5.62, vol. 1, pag. 84: L'altra è colei che s'ancise amorosa, / e ruppe fede al cener di Sicheo; / poi è Cleopatràs lussurïosa.

[u.r. 03.03.2023; doc. parzialm. aggiorn.]