FITTO (3) agg.

0.1 ficta, ficti, ficto, fictu, fitta, fitte, fitto.

0.2 Lat. fictus (DEI s.v. fitto 3).

0.3 Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.); Stat. lucch., XIV pm.; Dom. da Monticchiello, Rime, 1358 (sen.); Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi mediani e merid.: Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.).

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. non fitto 1.1.

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Che non è reale, che non è ciò che appare. 1.1 Che non è ciò che appare, che non corrisponde al vero per l'effetto di dissimulazione, menzogna, inganno, ecc. (gen. per raggiungere un det. scopo); falso, simulato. 2 Che deriva dalla rappresentazione di una realtà prodotta dall'immaginazione (con rif. all'atto creativo proprio della finzione poetica). 2.1 [In opp. al signif. allegorico o simbolico della poesia:] che deriva dalla rappresentazione di una realtà prodotta dall'immaginazione che rinvia ad un'altra realtà a cui è associato il vero signif. della rappresentazione, diverso da quello referenziale o letterale.

0.8 Diego Dotto 03.05.2009.

1 Che non è reale, che non è ciò che appare.

[1] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 3, pag. 56.3: Allura eu li rispusi et dissi: «Eu su vivu et per tucti li cosi suctili minu vita; et però non dubitari, ka tu vidi cosi veri et non ficti».

[2] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 26, 1-12, pag. 620.8: Colui; cioè dimostrando me Dante, non par corpo fittizio; cioè fitto et apparente come è lo nostro aereo; ma pare vero corpo di carne e d'ossa...

1.1 Che non è ciò che appare, che non corrisponde al vero per l'effetto di dissimulazione, menzogna, inganno, ecc. (gen. per raggiungere un det. scopo); falso, simulato.

[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 158.5: Le cose fitte e simulate cagiono tosto sì com'e' fiori, per ciò che cosa simulata, voita di veritade, non puote lungamente durare.

[2] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 135, pag. 328: Loco stay la Avaritia cum omne Iniquitate / et Inpetu de male, / Ira, Dolu e Discordia e ficta Caritate / et lu Vitiu carnale...

[3] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 2, 5, reg. 147.6, vol. 2, pag. 254: prima ti lauda con ficta semblança, / poi ti richiede di dono o prestança.

[4] Jacopo Passavanti, Tratt. umiltà , c. 1355 (fior.), cap. 1, pag. 238.17: E mostrasi la differenza tra la vera e la falsa umilità: ch' egli è una umilità falsa e fitta, che è solo nella vista di fuori, come l' umilità infinita degl' ipocriti...

[5] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 1, cap. 3, vol. 1, pag. 13.7: Alquanti per guadagnare andarono visitando e dando loro argomenti, li quali per la loro morte mostrarono l'arte essere fitta e non vera...

[6] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 33, pag. 63.20: parturisce il cuore fitto e none schietto né liberale, ma doppio che mostra una in lingua e un' altra ha in cuore; e occulta la veritá, e dice la bugia per utilitá sua propria...

- [Con valore avv.].

[7] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 5, cap. 6, pag. 156.2: Questo cotale venne fitto, cioè a dire che non ebbe quella disposizione dentro che si convenia all' atto di fuori della confessione; e però non ricevette il frutto della confessione.

- [Detto del discorso].

[8] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 11, pag. 79.16: Con le mani prese, nell' aspetto stupefatto stava il re Felice ad ascoltare le fitte parole...

[9] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 8, cap. 1, vol. 2, pag. 136.15: tanta virtù ebbe la sua proveduta ed efficace eloquenzia nel confortare i suoi con fitte suasioni, che lli fece vincitori.

[10] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 24.14, pag. 64: Che, chi la suo bugia vuol colorare, / Dura fatica più che al giogo buoi. / E ma' non può tanto bene ordinare / Le suo fitte parole, che a coprirla / Sie nicistà di molto lavorare.

- [Detto di un manufatto:] fatto ad arte per ingannare.

[11] Dom. da Monticchiello, Rime, 1358 (sen.), 3.211, pag. 49: Po' mi parve veder Pasife, ch'isse / al suo podere a veder l'armento, / e parve che d'un toro concepisse; / e veder fare el fitto pavimento, / e lei entrar nella vacca del legno / per adempir suo malvagio talento.

- Locuz. agg. Non fitto: autentico, sincero.

[12] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 2, pag. 26r.3: temo e non poco di molti e quali amo in caritate non ficta di fervente, puro e sancto amore che non caggino o sieno caduti in alcuna oppenione non sana né salutifera di spirituale manto vestita...

[13] Stat. lucch., XIV pm., 10, pag. 88: «È casa di non ficta caritade»...

[14] Torini, Rime, 1342/98 (fior.), [a. 1398] 7.1, pag. 367: Dammi, Iddio buon, non fitta umilitate, / né sì ch' io mi dissolva intro letizia...

[15] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 3, par. 13, comp. 42.12, pag. 119: Ond'io, lasciando raxonar del dritto / amor, giusto, non fitto, / trattarò alquanto de l'amor nocivo...

1.1.1 [Dir.] Che non corrisponde al vero per l'effetto di un falso materiale o ideologico (con rif. ad azioni giuridiche).

[1] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. IV, cap. 6, pag. 628.27: Alquanti officiali delle terre se sforciano de beffare la corte generale della provincia cum ficta prevencione facendo apparere certe subite citacione.

[2] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. IV, cap. 26, pag. 658.22: o procedere contra de loro civilmente o criminalmente per altra cagione o per qualunque altra, la quale presumemo ficta e per malicia et per ingano excogitata...

1.1.2 Che professa una dottrina religiosa e una fede che non corrispondono all'ortodossia (vera o presunta).

[1] Giovanni dalle Celle, Lettere, 1347/94 (fior.), [1378/81] 31, pag. 385.1: [17] Or che superbia è questa a dire che eglino soli sieno catolici e predicatori di veritade, e tutti gli altri sieno falsi e fitti, e soli dieno i sagramenti giustamente, e tutti gli altri cherici sieno eretici e porci?

2 Che deriva dalla rappresentazione di una realtà prodotta dall'immaginazione (con rif. all'atto creativo proprio della finzione poetica).

[1] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 31, 28-39, pag. 788.11: doviamo notare qui la narrazione fitta che fanno i poeti de' giganti, oltra quello che ne dice la Santa Scrittura...

- [Con valore avv.].

[2] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), Prologo, cap. 5, vol. 1, pag. 22.2: Item Ovidius scrivi ki grandi mortalitati assaltau lu regnu di lu re Eacus [[...]] et Deu transformau di tanti milia formiki tanti milia homini. Fateor: Deu, lu quali tuctu lu mundu fichi di nenti, fari lu poteu; ma non fu factu, ka fu dictu fictu et kistu et lu primu, dictu in lu tempu di li dei falsi et buxardi.

2.1 [In opp. al signif. allegorico o simbolico della poesia:] che deriva dalla rappresentazione di una realtà prodotta dall'immaginazione che rinvia ad un'altra realtà a cui è associato il vero signif. della rappresentazione, diverso da quello referenziale o letterale.

[1] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 4, 28-39, pag. 109.33: e le cose fitte oltra la verità della Teologia sono dette sotto figura litteralmente o allegoricamente da lui per quelli del mondo...

[2] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 4, 40-54, pag. 110.19: molte cose si fingeno che non sono per dimostrare per quelle fitte alcuna verità, sicchè la cosa fitta è segno della vera.

[u.r. 08.10.2019]