FORESE (1) agg./s.m./s.f.

0.1 forese, foresi, forisci, foriscy, forisi, forisy, furisi.

0.2 Lat. tardo forensis (DELI 2 s.v. forese).

0.3 Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.): 2.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.); Stat. fior., 1310/13; Stat. pis., 1330 (2); Stat. sen., c. 1331.

In testi mediani e merid.: Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Anonimo Rom., Cronica, XIV.

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.6 A Doc. sen., 1235: Forese.

0.7 1 Della campagna, fuori dalle mura cittadine. 1.1 Sost. 2 Sost. Chiunque arrivi da fuori (in un territorio o in una collettività); forestiero. 2.1 Sost. Chi vive in un paese di cui non è nativo (in contrapposizione a autoctono). 2.2 Sost. Chi non appartiene alla comunità cittadina.

0.8 Margherita Quaglino 27.05.2009.

1 Della campagna, fuori dalle mura cittadine.

[1] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 23, pag. 215.5: forse l'amor ti trae a dare alle femmine de' lavoratori della terra; [[...]] questo diciamo non perché tti diamo conforto d'amare le femmine forese, ma per mostrare in poche parole che via debie tenere se per disaventura tu l'amassi.

[2] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 43, pag. 27.32: conciofossecosa che la cittade di Roma e li campi si consumassero per grande pestilenza, Valesio uomo ricco e di forese vita, abiendo due figliuoli e una figliuola gravati infino a lo sfidare de' medici [[...]], ginochione pregoe gli familiari dei Alari...

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 1, vol. 1, pag. 60.8: Issu medemmi Fabiu essendu censuri, essendu consulu Publiu Deciu, per casuni di mitigari unu grandi scandalu, ca li compagnij di esligiri li officiali erannu vinuti in putiri di vilissimi homini, tutta la multitudini furisi issu la partiu in quatru tribu skittu, e chamauli tribu citadini.

1.1 Sost.

[1] Guido Cavalcanti (ed. Contini), 1270-1300 (fior.), 45.3, pag. 554: Se non ti caggia la tua santalena / giù per lo cólto tra le dure zolle / e vegna a man d' un[o] forese folle / che la stropicci e rèndalati a pena...

[2] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 75, pag. 362.31: I mercatanti quando vogliono mettere ragione, sì hanno i quarteruoli, overo petruzze, overo fave, e me' oggi i foresi hanno apparato di reggersi a petruzze e a fave, quando vogliono mettere ragione.

[3] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 186.28: Tutta Roma, onne cavallaria, ne vao a Santo Ianni, anco li baroni e foresi e citadini per vedere missore Nicola de Rienzi cavalieri. Faose granne festa, faose letizia.

[4] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 3, cap. 18, vol. 1, pag. 278.19: Ma Palladio dice, e con lui si concorda la sperienza de' foresi, che il miglio si semini del mese di Marzo.

- S.f.

[5] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 18, pag. 183.7: cotali risposte dovete lasciare alle foresi, le qual sempre ànno in bocca di dire ch'a una fedita non cade l'albero.

[6] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 17, pag. 41.7: Avvenne che, aspettando il garzone, cominciò a piovere una grandissima acqua: e passando una forese, o trecca, con un paniere di ciriege in capo, il detto paniere cadde...

2 Sost. Chiunque arrivi da fuori (in un territorio o in una collettività); forestiero.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 1539, pag. 229: Ma sai che m' è piagente? / quando vene un forese, / di farli ben le spese / secondo che s' aviene...

[2] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 19, pag. 244.1: Dio merciè, Messer Frate, era cosa sì grande, poi era in dela via vossa, tornando a chasa, umiliarvi tanto, fustevi volto a me novo forese e quazi in terra vossa?

[3] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 1, cap. 49, vol. 1, pag. 90.16: cominciarono a cavalcare presso a Napoli, e no· llasciare a portare a' foresi alcuna roba in quella terra, che a giornata solea abondare della molta roba delle terre e casali di fuori; ora niuno v'andava...

2.1 Sost. Chi vive in un paese di cui non è nativo (in contrapposizione a autoctono).

[1] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 42, pag. 375, col. 2: Trenta sei anni regnatu / avea lu imperiatu / quando ipso divisone / et questo commandone / per tucto sou pajese: / terrazano et forese / vadano ad sacrificare / l'idoli che fece fare.

[2] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 545, pag. 123: Et quilli della terra camparo, ca fugero; / Ma li tristi forisci, che de ciò non se adero, / Non sapeano dove gire, multi ce ne morero.

2.2 Sost. Chi non appartiene alla comunità cittadina.

[1] Stat. sen., c. 1331, cap. 4, pag. 8.7: Nel quale Capitolo sieno et essere debbano presenti allora due religiosi, non cittadini de la città di Siena, ma foresi...

[2] Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.), 28.14, pag. 387: Valentri sempre come lepre in caccia / a riscontrare in mare i genovesi, / e co' lucchesi non avete faccia; / e come i can de l'ossa son cortesi, / se Folgore abbia cosa che gli piaccia, / siate voi contro a tutti li foresi.

[3] Stat. pis., 1330 (2), cap. 49, pag. 488.17: Questo aggiunto, che se per la decta cagione [[...]] alcuno facesse venire alcuno u alcuni foresi, u del distrecto di Pisa, u vero altronde, undunque fusseno...

2.2.1 [In partic.:] chi è estraneo a un det. raggruppamento sociale all'interno della vita cittadina.

[1] Stat. fior., 1310/13, cap. 32, pag. 35.2: Anch'è statuto, fermato e ordinato che se alcuno forese di questa arte contra alcuno di questa arte alcuna lamentanza...

[u.r. 04.03.2020]