0.1 fosto, fust', fuste, fusti, fusto.
0.2 DELI 2 s.v. fusto (lat. fustem).
0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 1.
0.4 In testi tosc.: Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Palamedés pis., c. 1300; <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>; Stat. pis., 1322-51, [1322].
In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Giacomino da Verona, Ierusalem, XIII sm. (ver.); Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.).
In testi mediani e merid.: Dom. Scolari (ed. Grion), 1355 (perug.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).
0.7 1 [Bot.] Parte rigida costituente l'asse verticale principale che certe piante presentano fra le radici e i rami, composta da un nucleo legnoso ricoperto da scorza o corteccia. 1.1 [Con rif. al confronto fra due distinte "canne" (unità di misura di lunghezza):] locuz. avv. Fusto a fusto: confrontando (due det. "canne") facendo riferimento alla lunghezza al netto dell'impugnatura. 1.2 Estens. Porzione vegetale rigida, legnosa e di forma allungata, rametto. 2 Ramo d'albero lavorato in modo tale da poter essere impugnato saldamente e adoperato per det. usi (spec. come arma). 2.1 [Rif. ad armi (spec. la lancia, la freccia):] asta lignea. 2.2 Scettro. Fig. Potere. 3 Meton. Materiale da costruzione, legno. 3.1 [Per indicare un oggetto inanimato:] pezzo di fusto. 4 Estens. Parte principale, di sostegno o d'ossatura di una struttura (gen. di forma allungata, e spec. cilindrica). 4.1 [Rif. specif. alla candela]. 4.2 [Arch.] [Rif. alla colonna, anche in contesto fig.:] parte compresa fra la base e il capitello. 4.3 [Rif. a contenitori, spec. alla botte]. 4.4 [Anat.] Porzione mediana del corpo (corrispondente gen. a torace, addome ed eventualmente bacino) che unisce la testa agli arti.
0.8 Elisa Guadagnini 28.10.2008.
1 [Bot.] Parte rigida costituente l'asse verticale principale che certe piante presentano fra le radici e i rami, composta da un nucleo legnoso ricoperto da scorza o corteccia.
[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 20, pag. 600: E [en] l'inferno è un albro maior, [[....]] la foia e lo fusto tronca como rasor...
[2] Giacomino da Verona, Ierusalem, XIII sm. (ver.), 105, pag. 631: D'oro e d'arïento è le foie e li fusti / de li albori ke porta quisti sì dulçi fruiti...
[3] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 1.26: Di questa materia parlò il profeta, e disse che una verga uscirebbe della radice di Jesse. [[...]] Lo fusto e pedale si è la preziosa carne.
[4] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 402.2, pag. 244: Ciechi Lombardi, levate la scorça / de l'arbore, sì che se secchi il fusto, / per lo cuy fructo vuy perdete 'l gusto...
[5] Gl Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 4, pag. 62.11: Questo Diascorides compuose uno libro delle virtudi dell'erbe, e la materia in che nascono, cioè che radice, che fusto (o vero gambo), che foglia, che fiore, che frutto fanno...
[6] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 361.27: E tutte maniere di verzini quanto più è grosso di fusto tanto è migliore, e bene che sia grosso vuol essere fisso e pesante, e non voto nè leggiere nè midolluto...
[7] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 3, pag. 4.26: Capillus veneris, cavelo veneris, è una erba che [[...]] à li fusti duri, de longeça de uno palmo.
[8] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 9, pag. 50.5: Li fusti della fava de questo buono omo fuoro puosti nella ara, nelli quali cosa nulla de frutto era. Mentre che li fusti se battevano, Dio immise la soa granne abunnanzia e frutto in quelli fusti.
[9] Itinerarium volg., XIV sm. (tosc. occ.), cap. 17, pag. 153.5: In questa contrada nasce il pepe per questo modo. Elli nasce a modo d'ellera e lle sue foglie sono fatte a modo di foglie d'ellera. E queste foglie co' fusti si pianta a lato a grandi albori come fanno quie le viti.
- Fras. Non fare fusto: essere privo di tronco.
[10] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 326, pag. 362.13: E questa spetia de mandragora no fa fusto. Ma el maschio fa le foye large, mole, simile a quelle de la bia.
- [In contesto fig., per indicare il ceppo da cui si orginano delle diramazioni].
[11] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 20, pag. 373.20: per la pena inflitta ad Acam ed alli suoi, volle mostrare l' Autore lo effetto dell' avarizia, e quanto questo peccato spiace a Dio; quali rampolli escono del suo arido fusto...
- Estens. Albero.
[12] Dom. Scolari (ed. Grion), 1355 (perug.), II.110, pag. 344: La raina in quel tempo parturiva / un puero feroce e assai robusto / con molti segni che d'aire veniva, / tal che parea che 'l ciel fosse combusto, / tuoni e saette e folgori feriva, / tremò la terra e remosse ogni fusto, / ecclissò el sole e fo molti altri segni...
1.1 [Con rif. al confronto fra due distinte "canne" (unità di misura di lunghezza):] locuz. avv. Fusto a fusto: confrontando (due det. "canne") facendo riferimento alla lunghezza al netto dell'impugnatura. || Att. solo in Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.); cfr. frusto 5 1.1.
[1] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 100.3: Alla 1 di Parigi fae in Cipri palmi 5 fusto a fusto sanza presa.
[2] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 115.16: Canne 10 di Firenze fanno in Messina canne 11 1/4 fusto a fusto, e a vendita le 11 canne di Firenze fanno in Messina canne 12.
1.2 Estens. Porzione vegetale rigida, legnosa e di forma allungata, rametto.
[1] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 78.13: Item fllor de chanella [[...]] vuol aver cllerega quaxi a modo de la fllor de la chamomilla e la fina vuol esser neta de fusti.
[2] Gl Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 366.11: Ella nasce appiccata a fusti, cioè a rami d'albucelli, e però vuol essere netta di fusti e di polvere di terra e di sabbione e di costiere; e' fusti si sono i fuscelli dello legno a che ella nasce...
1.2.1 Locuz. nom. Fusti di garofani: spezia costituita dai bottoni fiorali disseccati dell'Eugenia caryophyllata (mod. chiodo di garofano).
[1] Stat. pis., 1322-51, [1322] Agg., cap. 1, pag. 592.3: Fusti di garofani, paghi chi vende, per centonaio den. tre.
[2] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 57.31: Ancora se vende a lo dito C a lbr. sotil garofalli, noxie moschate, [[...]] gardamoni, fusti de garofalli, riobarbaro, schamonia...
[3] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 70.19: A mene si vendono: Cannella, gherofani, fusti di gherofani, galinga, noce moscade, pepe lungo, ribarbero, e zafferano.
2 Ramo d'albero lavorato in modo tale da poter essere impugnato saldamente e adoperato per det. usi (spec. come arma).
[1] Giovanni Quirini, XIV s.-t.d. (tosc.-ven.), 36.3, pag. 60: Qual vol dar salsa a la carne de lupo / conven tòr prima di quella di cani, / e po' pigliar un fosto a dopie mani / e far del bianco, bastonando, cupo.
[2] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 1, pag. 44.16: E questa figura è facta come huomo che [[...]] tiene il braccio ritto alçato più che l' altro. E alcuni li puosero in questa medesima mano, a modo come di fusto torto, ché dissero così che conosceano ch' el tenea.
[3] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 287, pag. 62: Quando Riete presemmo, / Ponere la bannera su la porta volemmo; / Como le loro pusero, et così nui medesmo; / No lla lassaro ponere; ad male ne vennemmo. / La bannera stracciaro et li nostri battero / Con fusti et con pugilli, parichi ne lli dero...
[4] Cicerchia, Passione, 1364 (sen.), ott. 56.8, pag. 323: Uscir de la città la turba fiera, / di notte, per andar celatamente. / Giuda nell'orto assà' volte stat'era / con Iesù, che v'usava spessamente. / Andar con arme quant'aver poterne / con fust'e lance e fiaccole e lanterne.
[5] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 71, pag. 188.1: It(em) ad id(em): vale una peçça ligata i(n) unu fusto, unta de sapon(e) sa(r)racinisco, messa p(er) lle nara et subito tracta...
2.1 [Rif. ad armi (spec. la lancia, la freccia):] asta lignea.
[1] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 375, pag. 400.22: Heber [[...]] avea in mezzo del corpo uno grande tronchone e si parea del ferro, dietro, e del fusto, e lo polmone e 'l feghato si vedea...
[2] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 1, pag. 77.7: nella saetta sono tre cose: ferro, e fusto, e penne. E queste tre cose congiunte in uno fanno questa arme. [[...]] se è lancia, non à in ella se non il ferro e 'l fusto; se è ispada, si à il ferro e 'l manicho.
[3] Inchiesta San Gradale, XIV pm. (tosc.), cap. 20, pag. 132.16: Et lo cavalieri biancho, che lli puose sua lancia a discoverto, lo ferì sì duramente che lli ruppe delle maglie dell'asbergo, et sì lli mette per meçço le spalle lo ferro tagliente con tutto lo fusto...
[4] Tristano Cors., XIV ex. (ven.), pag. 43.29: suxo questo leto era un cavaler morto et avea con sì l'ensegne della morte soa; un tronchone de lança con tuto el fero pasado per oltra el corpo en tal guixa che del fero e del fusto pareva gran partia per de driedo chi llo avese tornado.
- Meton. Mannaia. || (Manetti).
[5] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), [1379] 79.60: Tu sei comuno - iniusto / che con lo iniquo fusto / el capo via dal busto - separasti / a quelli eclesïasti - ambi topini / de' Morosini, - Stefano e Lunardo.
[1] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 33.129, pag. 227: Cotale cose a ffar fonno necesse, / né abandonarle potea il mondan fusto. / Duci de' ceci, pensate il vostro essê, / che 'l culice colate over ginçala, / né del camel pensate l'enteresse. / Voi scribi et farisei sei gente mala, / et mal averete, ypocriti falsi, / perché mai l'opre ree da voi non cala.
[1] Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.), 282.3, pag. 115: Èvi dipinto un nobile cavallo / che ' Greci fecer grand' e ismisurato: / e fu di fusto né non di metallo / e di fin auro era tutto piastrato.
[2] Gl Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 315.27: la zenzeverata ch'è in bossole di fusto, cioè di legno, sì si pesa la zenzeverata con tutto il bossolo coperchiato...
[3] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 120, pag. 469.11: Ed essendo nella nave, sì vi trovarono uno letto di fusto, coperto di sciamito bianco...
3.1 [Per indicare un oggetto inanimato:] pezzo di fusto.
[1] Tristano Veneto, XIV, cap. 270, pag. 239.4: E Palamides, lo qual tanto duramentre penssava qu'ello era chasi chomo morto, non intese cià a chului che lo chiamava, perché lo suo chor era spento sì duramentre inver Isota qu'ello non vedeva né intendeva, anci era cussì como uno peço de fusto over de piera.
- [Con valore fig., con rif. ad un soprannome assegnato a Lancillotto]. || Nel testo si alternano fusto e frusto: cfr. frusto 5.
[2] Inchiesta San Gradale, XIV pm. (tosc.), cap. 82, pag. 199.16: «Siri, disse Lancialotto, ora mi dite perch'elli mi disse ch'io era più amaro che fusto». «Io lo ti dirò molto volentieri, disse lo produomo; ora m'intendi. Io ti diroe et mosteroe che ['n] dello tuo cuore si è tutta dureçça, et là ov'è sì grande dureçça albergata nullo dolçore vi puote avere, e s'egli vi rimane alcuna cosa di dolçore, noi doviamo pensare che vi rimanga cosa se noe amare, ché l'amaritudine è sì grande in te che nullo dolçore vi puote avere; et dunque se' tue asimigliato allo frusto ch'è morto et punto, ove nullo dolçore è rimaso in sé se non tutta amaritudine.
4 Estens. Parte principale, di sostegno o d'ossatura di una struttura (gen. di forma allungata, e spec. cilindrica).
[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 3, cap. 16, pag. 127.15: Uno cavaliere romano li lanciò suo dardo e passollo in parte, sì che cadde morto, e 'l dardo si ficcò nel fusto de la galea bene in mezzo piè, e così rimase pendente Giaveus al bordo de la galea.
[2] Stat. pis., a. 1327, L. 4, cap. 15, pag. 195.23: Ordiniamo, che se alcuno boctino vennisse o fondorasse in alcuno fusto di boctino o di fossa valicata da passi XXV o meno in su verso lo die, non vi possa nè debbia avere via nulla, et debbiasi ricessare da la sponda di quello fusto uno passo, a provedimento delli Maestri del Monte...
4.1 [Rif. specif. alla candela].
[1] Stat. pis., a. 1327, L. 1, cap. 63, pag. 72.48: Et che lo dicto operajo non possa nè debbia spiccare li decti candeli vecchie, se non in presensa di quelli personi che fino sopra far fare le candeli nuovi. Et quelli fusti vecchie si debbiano adoperare in de li nuovi che fare se doveranno.
4.2 [Arch.] [Rif. alla colonna, anche in contesto fig.:] parte compresa fra la base e il capitello.
[1] A. Pucci, Rime (ed. Corsi), a. 1388 (fior.), 42.8, pag. 845: Quella di cui i' son veracemente / in sé ha tutte quante le bellezze / e le piacevolezze / che debbe avere in sé la bella donna: / grande e diritta com'una colonna / con signorile e bella contenenza, / e la sua appariscenza / certanamente avanza ogni altro fusto.
4.3 [Rif. a contenitori, spec. alla botte].
[1] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 186.29: Ispese che si fanno in Napoli a una botte di vino greco dal primo costo infino a carica in nave e spedicato del porto di Napoli, e similmente agli altri vini Primieramente, per lo primo costo del vino con tutto il fusto della botte, però che 'l fusto della botte è del comperatore per niente, e riempiela il venditore al comperatore sopra la feccia, da once.
[2] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 311.13: Incenso puoi ragionare che a una cassa d'incenso che pesa da ruotoli 40 di Cipri abbia di tara in somma da ruotoli 6 e occhie 4 come dirà qui appresso: Per lo peso del fusto della cassa col coperchio, da ruotoli 3 e occhie 9. E per la 'nvoglia del canovaccio da occhie 3.
[3] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 315.19: E lo fusto della busta, cioè lo bossolo sanza il suo coperchio, occhie 6.
4.4 [Anat.] Porzione mediana del corpo (corrispondente gen. a torace, addome ed eventualmente bacino) che unisce la testa agli arti.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 17.12, vol. 1, pag. 278: La faccia sua era faccia d'uom giusto, / tanto benigna avea di fuor la pelle, / e d'un serpente tutto l'altro fusto; / due branche avea pilose insin l'ascelle...
[2] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 27.84, pag. 414: E io: «Se la natura avesse al busto / la testa aggiunta, parrebbon giganti, / tanto hanno lungo e lato l'altro fusto».
[3] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 17, pag. 290.12: E d'un serpente etc.. Non senza cagione D. mete lo fusto da serpe a la dicta frode, perché lo serpe tra tuti li animali è il più sagace e lo più cal[i]do...
[u.r. 30.04.2010]