0.1 proverbia, proverbiando, proverbiandogli, proverbiandoli, proverbiandolo, proverbiar, proverbiata, proverbiato.
0.2 Da proverbio.
0.3 Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311: 1.
0.4 In testi tosc.: Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.); Cavalca, Specchio de' peccati, c. 1340 (pis.).
In testi sett.: Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311.
0.7 1 Rimproverare in modo aspro qno. 2 Manifestare in modo insultante, con parole o con atti, disprezzo o superiorità (verso qno o qsa); dileggiare.
0.8 Giulio Vaccaro 22.10.2008.
1 Rimproverare in modo aspro qno.
[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 46.23, pag. 268: No odi tu proverbiar / che axio sì fa peccar?
[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 1, cap. 5, pag. 60.1: in quello tempo ritornando le coorti con l'ajutorio, il centurione proverbiando sì gridoe: «O confaloniere, ferma l'insegna, qui istaremo ottimamente». || Val. Max., I, 5, 1: «forte eo tempore praesidio cohortibus redeuntibus centurio in comitio exclamaret 'signifer, statue signum, hic optime manebimus'».
[3] Cavalca, Specchio de' peccati, c. 1340 (pis.), cap. 3, pag. 28.30: Ma quando è il contrario sempre peccano, quantunque quegli ch' è da loro proverbiato, e corretto sia degno di quello, o di peggio; perciocchè, come è detto, e in questo, e in ogni altra cosa Iddio ragguarda la intenzione.
2 Manifestare in modo insultante, con parole o con atti, disprezzo o superiorità (verso qno o qsa); dileggiare.
[1] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 15, pag. 121.27: il Mondo, per giudizio divino, non gli apprezza, anzi gli beffa, gli annulla, e vilifica; anzi sempre proverbiandogli, e schernendogli, non degna pure d' averli per servidori.